Philippe Daverio intervista Kenjiro Azuma

dsc_32112A Passepartout, Philippe Daverio intervista il grande artista Kenjiro Azuma sul suo sentimento dell'arte e della vita. (Foto di Giuseppe De Francesco)


Zen Shiatsu: la riscoperta del contatto con se stessi

joshin_21L’impostazione del vivere contemporaneo è molto mentale; tutto il nostro vivere ci porta a sentire con la testa e non con il corpo; i mass media utilizzano la comunicazione visiva e uditiva, questa sollecitazione è sovrana rispetto alle altre percezioni. I nostri ritmi spesso sono imposti, artificiali, distanti dal nostro ritmo naturale interno.

Abituati a pensare che la mente governi il corpo, gli imponiamo ritmi e movimenti meccanici. La nostra mobilità diventa così al servizio di ciò che “serve” fare, dimenticandoci dell’essere pulsante che siamo e che il nostro corpo esprime.

Utilizzato in modo meccanico, il corpo reagisce, manda segnali che se non ascoltati diventano squilibri o malattia. Perdiamo la possibilità di riconoscere più la nostra vera natura, coperta da un vestito che a seconda delle circostanze, sembra più comodo indossare, per affrontare la vita.Leggere di più


Zen Shiatsu, incontrare l'altro per incontrare me stessa

joshin_11La traduzione della parola giapponese Zen, dal sanscrito dhyana, al cinese ch’an, è meditazione.

La parola “Zen” davanti a Shiatsu vuole sottolineare l’aspetto meditativo di questa pratica. Non ci si riferisce alla meditazione immobile dello Za-Zen, ma a quell’identico stato di vuoto raggiungibile con lo Za-Zen, pur essendo in movimento.

Non è uno stato passivo dell’essere ma una disposizione d’animo lucidissima e piena di energia.

Questa condizione che si crea, consente di avere i sensi veramente aperti all’ascolto, senza l’intrusione del pensiero, della volontà.Leggere di più


Venti regole per un training lungo una vita

Il training per il Chado è molto simile all’allenamento delle arti marziali. Anche se non è un’attività fisica, il Chado allena il corpo e rafforza il carattere esattamente come le arti marziali. È uno sforzo che dura una vita e, se non ci si allena costantemente, si retrocede inesorabilmente.

All’inizio della loro educazione formale, i giovani samurai erano istruiti a scrivere con il pennello una copia delle regole seguenti e quindi a firmare e datare il documento come un impegno per tutta la vita. Penso che si applichi anche all’addestramento per il tè.

 

  1. Non mentire mai.
  2. Non dimenticare mai di essere grati verso il proprio signore.
  3. Non dimenticare mai di essere grati verso i propri parenti.
  4. Non dimenticare mai di essere grati verso i propri insegnanti.
  5. Non dimenticare mai di essere grati verso i propri simili.
  6. Non fare nulla per offendere gli dei, i Buddha e i propri antenati.
  7. Non invidiare i bambini piccoli.
  8. Non caricare gli altri con i propri problemi.
  9. Non c’è posto per la rabbia o l’ira nella Via.
  10. Non gioire delle sfortune degli altri.
  11. Fai del tuo meglio per fare del tuo meglio.
  12. Non girare le spalle agli altri e non pensare soltanto a te stesso.
  13. Quando mangi, pensa al duro lavoro dei contadini che hanno coltivato il cibo. Non sprecare mai le piante, gli alberi, la terra o le pietre.
  14. Non vestire in abiti eleganti né perdere tempo con l’apparenza superficiale.
  15. Comportati sempre bene con buone maniere.
  16. Tratta sempre tutti come ospiti d’onore.
  17. Per superare l’ignoranza, impara da quante più persone è possibile.
  18. Non studiare né praticare le arti solo per farti un nome.
  19. Gli esseri umani hanno aspetti positivi e negativi. Non sottovalutare né deridere nessuno.
  20. Sforzati di comportarti bene ma tieni nascoste le buone azioni e non cercare le lodi altrui.

 

Da I segreti del Budo, gli insegnamenti dei maestri delle arti marziali di John Stevens

Tratto e tradotto dal Blog di Sweet Persimmon da Mariella Minna


Intervista ad Alberto Moro

Alberto Moro, Presidente di Giappone in Italia e membro dell’Associazione Culturale Urasenke di Milano, è intervistato sulla cerimonia del tè dalla web tv Televisionet.


Sedere e ascoltare il vento tra i pini

La maggioranza delle classi di tè Issoan sono di sera e gli studenti vengono spesso direttamente dopo il lavoro o dall’ora di punta del traffico per raggiungere la scuola. Di solito iniziamo la lezione con 10-15 minuti di zazen. Già sedere in silenzio e respirare profondamente aiuta a metterci alle spalle parte della polvere del mondo, a concentrarci e a essere pronti per lo studio.

I miei studenti mi chiedono spesso qual è il modo corretto di meditare. Non so molto sulla meditazione Zen ma per far iniziare i miei studenti, li faccio sedere in seiza (se in kimono) o a mezzo loto (grazie, Jordan) o con le gambe incrociate. Seduti con la schiena dritta, le orecchie allineate alle spalle, le braccia comodamente in grembo, la mano sinistra sopra quella destra, i palmi verso l’alto e i pollici uniti. Accendiamo l’incenso, suoniamo la campana e svuotiamo le nostre menti. Cerca di contare i respiri da 1 a 10 e da 10 a 1 oppure lascia che i pensieri vadano e vengano e si stabilizzino all’interno.Leggere di più


L'arte del tè

L’arte del tè non è come le belle arti, è in qualche modo simile alle arti performative anche se diversa da loro. Non c’è un risultato tangibile nell’arte del tè e il tè non è una performance con l’artista che fa e il pubblico che guarda o ascolta. L’arte del tè è partecipativa. Tutti i sensi sono impegnati e stimolati. Il padrone di casa e gli ospiti creano insieme l’esperienza, con armonia, rispetto, purezza e tranquillità. Il padrone di casa si sforza di servire gli ospiti e gli ospiti fanno del loro meglio per apprezzare ciò che ha fatto il padrone di casa.

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I quattro principi del tè

Una delle prime cose che ho imparato studiando la cerimonia del tè giapponese furono i quattro principi del wa, kei, sei, jaku. Questi quattro principi infondono tutto quello che ha a che fare con la cerimonia del tè e formano le fondamenta della spiritualità nel tè.

WA - armonia

Wa è l’armonia completa di tutti gli elementi: gli ospiti, gli utensili, la natura e l’atteggiamento.

KEI – rispetto

Kei è la profonda riverenza verso tutte le cose ed è una caratteristica dell’umiltà.

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