Ten Guardiano celeste
Scultura in legno scolpito e laccato in policromia
Antiquariato giapponese
Hon-kozane nimai-dō gusoku
Importante armatura da samurai
Myochin Muneakira
Kabuto bachi, XIV secolo - Armatura, inizio del XVIII secolo
Provenienza:
Kyoto, Kōzu FoundationMatsunosuke Onoe (1875 - 1926) .
Eccezionale armatura da samurai di tipo tachi-dō interamente realizzata in hon-kozane di ferro e pelle laccata in nero; interni in lacca d'oro. Legatura di tipo kebiki odoshi in seta verde chiaro.
L'armatura porta un kamon di tipo “mutsu karakan ni juni kiku”
Il kabuto incorpora un importante suji-bachi semisferico a 32 piastre. Le lussuose montature sono in rame dorato e shakudō. Come spesso accade per le armature di committenti importanti, è ipotizzabile che il proprietario di questa armatura abbia voluto utilizzare un elmo di tradizione famigliare. L'interno dello shikoro, curiosamente, è l'unica parte laccata in rosso anziché in oro.
Lo stile della decorazione di questo kabuto può essere confrontato con altri lavori di Myochin Munesuke e Muneakira attorno al 1720-30.
Adottato dal maestro Myūchin Munesuke, Muneakira è considerato il miglior armaiolo giapponese del XVIII secolo. Maestro ineguagliato nella tecnica dell'uchidashi (ferro a sbalzo), ha creato maschere, kote e corazze con decori in rilievo dai disegni molto complessi. La forma di questa maschera è un tipico esempio della qualità che riuscì a raggiungere, con tagli netti nelle rughe, il tipico naso rotondo e le orecchie morbide, che sono tratti caratteristici dell'artista.
Un lavoro ancora più ricco è visibile sui kote (protezioni per le braccia) di questa armatura. L'avambraccio, in stile sanbon-tsutsu, è difatti lavorato con peonie a sbalzo sulle tre piastre e l'abilità di Muneakira produce un disegno tridimensionale più che un semplice bassorilievo. Lo stesso si può dire della parte superiore, dove è realizzata una stupenda testa di shikami. Un simile shikami è sbalzato su un kote della Mene Collection a Parigi.
I suneate (schinieri) sono tipici e si ritrovano identici e firmati in un'altra armatura della Fondazione Kozu (cfr R. Burawoy, Armures du Japon, Fundation Kozu, pagg. 40-41).
La corazza è realizzata in due parti con un hon-kozane regolare addobbato con kanamono dorati di elevato livello. Nel nodowa invece troviamo un hon-kozane irregolare che indica un'origine probabilmente più antica databile al periodo Muromachi (1336-1573) rilaccato e riallacciato per questa armatura.
Lo haidate è inusuale ed è realizzato come una hakama, a gonna-pantalone. Per questo motivo non è stata utilizzata una seta da fodera ma un materiale con una diversa decorazione. Rimangono invece identici i bordi e le sofisticate decorazioni.
La fondazione Kozu (Kozu Kobunka Kaikan) è stato il più importante museo privato di armature giapponesi. La collezione includeva cinque opere Jōyō bunkazai (Propretà culturali importanti). Il fondatore, Takatsu Yoshiie (1902 - 2000), iniziò come antiquario nel 1920 comperando i tesori dalle ricche famigli che subirono la crisi economica degli anni '20.. Lavorò poi col grande regista Shōzō Makino (1878 - 1929) al quale procurava le opere da utilizzare in scena. Shōzō Makino fu lo scopritore di Matsunosuke Onoe (1875 - 1926), la prima star del cinema giapponese, dalla cui collezioni proviene questa armatura.
Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com
Antiquariato giapponese
Seinyû
XIII Raku Kichizaemon
Antiquariato giapponese
Scuola di Kyoto, XIX secolo
Antiquariato giapponese
Itomaki tachi koshirae
Montatura per tachi
Metà del periodo Edo (1615 - 1867)
XVIII secolo
Lunghezza totale: 99 cm.
Origami:
Questo koshirae è stato giudicato hozon tosogu dalla NBTHK nel maggio 2008.
Montature di questo stile, in lacca nashiji decorata con kamon in maki-e e fornimenti in shakudo bordati di ottone dorato, sono le più tradizionali e raffinate. Sebbene i primi esemplari risalgono al periodo Muromachi (1336-1573), la produzione di itomaki koshirae rimase pressoché invariata fino alla fine del periodo Edo e oltre.Leggere di più
Antiquariato giapponese
Farfalle e peonie
Tomizo Saratani
(1949 - )
Pannello in lacca, 31,5 x 40,5 cm
Takamaki-e con inserti in oro e madreperla (raden).
Firma: Tomizo
Tomizo Saratani è originario di Kyoto e fin da giovanissimo si è dedicato allo studio della lacca tradizionale giapponese (urushi). Dopo aver studiato sotto diversi maestri, nel 1975 si è trasferito a Vienna, dove ha lavorato per otto anni come istruttore e restauratore presso il MAK, il Museo Austriaco per le Arti Applicate, per i mobili laccati delle collezioni viennesi. Negli anni seguenti Tomizo ha continuato l’attività di restauratore tra Londra, Chicago e la sua residenza in Hokkaido ed è solo dal 2003 che ha deciso di dedicarsi completamente ai suoi lavori originali.
Il pannello è realizzato con numerose tecniche di laccatura. Il disegno principale è eseguito in bassorilievo di lacca (takamaki-e) e gli inserti sono in oro, fiocchi d'oro e madreperla (raden), con uso di lacca rossa per la farfalla di destra.
I soggetti che Tomizo preferisce sono gli animali di piccole dimensioni, che egli riesce a riprodurre con un realismo straordinario.
Giuseppe Piva
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Antiquariato giapponese
Sukashi tsuba
TSURU NO ONGAESHI
Seconda metà del periodo Edo (1603 - 1867)
Ferro traforato; bordi traforati.
Diametro: 7,8 cm
Spessore: 8 mm
Firma: MasatsuneLeggere di più
Antiquariato giapponese
Rarissimo esemplare di ebira con ricche decorazioni in lacca maki-e.
Utilizzata fin dal periodo medievale, questo tipo di faretra lasciava le frecce completamente a vista, legate assieme e con le punte infilate nell’alloggiamento inferiore protette da appositi divisori.
Questo esemplare è di altissima qualità e porta sul fronte ben evidente un grande kamon di tipo janome (occhio di serpente), mentre sul retro sono poste due farfalle e la decorazione è arricchita con kamon di tipo fuji. La provenienza potrebbe quindi essere quella del clan Katô.
Le decorazioni sono realizzate in lacca takamaki-e (a leggero rilievo) con oro e argento su fondo nero.
Giuseppe Piva
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Antiquariato giapponese
Ressei Sômen
MASCHERA DA ARMATURA A VOLTO INTERO
Scuola Myochin
Metà del periodo Edo (1603 - 1867)
Provenienza:
Kyoto, Arashiyama Bijutsukan
Letteratura:
Kyoto Arashiyama Bijutsukan, catalogo, pag. 28
Iida Kazuo, Katchû-men (Tokyo, 1991), cat. 141Leggere di più
Antiquariato giapponese
Armatura in stile Sendai
Kabuto: Firmato Myochin Ujiie saku
e datato agosto 1527
Gusoku: metà del periodo Edo (1615-1867), XVIII secolo
Il kabuto incorpora un coppo (bachi) più antico. Si tratta infatti di un elmo firmato da Myochin Ujiie, indicato dalle genealogie ufficiali della famiglia Myochin come secondo figlio e allievo del celebre Nobuie. Tra le caratteristiche di questo fabbro si evidenziano una larga visiera (mabizashi) e una forma leggermente spiovente.
Il dō costruito secondo lo stile della provincia di Sendai, inventato durante il XVII secolo da un armaiolo di nome Yukinoshita: la corazza realizzata in cinque parti incernierate e legate senza l'utilizzo dei tradizionali nastri di seta, per essere più resistente ai colpi degli archibugi. Questo esemplare, costruito in epoca più tarda e quindi con più attenzione verso i dettami estetici, presenta invece una piastra frontale con la parte superiore (munaita) staccata da quella centrale e legata in kebiki odoshi. Il fronte decorato in lacca con un drago arrotolato, mentre su tutta l'armatura sono presenti applicazioni metalliche (kanamono) di alto livello, realizzate a traforo in oro e shakudo.
Altri elementi costruttivi degni di nota sono i sode di grandi dimensioni sulle spalle e le protezioni per braccia a stinchi (kote e suneate) di tipo tsutsu, a larghe piastre avvolgenti.
Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com