Premio poesia Haiku

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COMUNICATO STAMPA

PREMIO DI POESIA HAIKU

LA LUNA E IL VIGNETO

  (Rovescala, PV. X edizione, 2023-2024)

La X edizione del Premio Nazionale di Poesia Haiku (in lingua italiana) “La Luna e il Vigneto” è aperta a concorrenti di ogni regione e Paese, senza limiti di età e senza tassa di iscrizione. L’unico requisito richiesto è il compimento del diciottesimo anno di età.

Il tema scelto per la X edizione è il seguente: INVERNO.
In allegato, il bando e la locandina del concorso.
Grazie dell’attenzione, e cordiali saluti.
La luna e il vigneto

       

Il bando del concorso appare sulla seguente pagina facebook alla voce Informazioni-Dettagli su di te, visibile a tutti: https://www.facebook.com/lalunaeilvigneto/

In alternativa, il bando può essere richiesto inviando una mail al seguente indirizzo di posta elettronica:ozu60@yahoo.it

 

Premio poesia Haiku

’Monster of Dolls’. Pop dal Sol levante

Luogo dell’evento:Vox Club di Nonantola

Data dell’evento:sabato 2 dicembre 

Orari:21.00

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Il Festival ‘Monster of Dolls’ 2023 porta in Italia la musica pop giapponese. Si esibiranno le ‘You’ll Melt More’, ‘Sari’ e le ‘Erisu’. Apre la Rock Opera ‘Bushido’ dei ‘Perfect View’. Party idol, Japan music e Meet and Greet con i fan.

          

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’Monster of Dolls’. Pop dal Sol levante

“Hiroshima: conoscere per non ripetere”

Luogo dell’evento:Scuola del Design del Politecnico di Milano (Via Durando 10, Milano – Edificio B8) 

Data dell’evento:4-20 dicembre 

Orari:visitabile nei giorni feriali dalle 10.00 alle 18.00

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vi aspetta nei giorni 4 e 5 dicembre presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano (Via Durando 10, Milano – Edificio B8) l’ incontro con gli studenti da Hiroshima in occasione della mostra fotografica:

Hiroshima: conoscere per non ripetere” (che rimarrà in programmazione fino al 20 dicembre come riportato sulla locandina) .

La mostra, oltre a illustrare la realtà del bombardamento atomico a Hiroshima, rappresentando un’importante riflessione sul tema, presenta nei pomeriggi del 4 e 5 dicembre contenuti VR (realtà virtuale), che permettono di sperimentare l’impatto dei bombardamenti atomici, ponendosi l’obiettivo di diffondere informazioni sui risultati del Vertice G7 di Hiroshima.

La mostra fa parte di un programma di eventi sul disarmo nucleare, organizzato dal Governo della Prefettura di Hiroshima e dall’Hiroshima Organization for Global Peace (HOPe), ed è sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri del Giappone. Il programma di eventi prevede il contributo di giovani giapponesi a dialoghi, esposizioni ed esperienze di realtà virtuale nei Paesi del G7.

L’ EVENTO di apertura si terrà lunedì 4 dicembre alle 15:00 presso Aula B2.0.1., Edificio B2, piano terra, Campus Bovisa

mentre l’ESPERIENZA VR e incontri con gli studenti giapponesi il 4 e 5 dicembre, ore 14:00 – 18:00 presso Edificio B8, piano terra, Campus Bovisa. Vi invitiamo a partecipare all’inaugurazione della mostra per discutere il tema del disarmo nucleare con gli studenti di Hiroshima e per saperne di più sull’iniziativa. La mostra e l’esperienza di realtà virtuale saranno accessibili dopo l’evento nell’edificio B8 del Campus Bovisa.

COSTO INGRESSO: GRATUITO

           Info link:https://www.eventi.polimi.it/events/hiroshima-conoscere-per-non-ripetere/

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’Monster of Dolls’. Pop dal Sol levante

“Hiroshima: conoscere per non ripetere”

“25 anni senza gioia né lacrime: ritorno al cinema di Kinoshita Keisuke”

Luogo dell’evento:Aula Martini (piano -1)
Edificio U6, Agorà
Piazza dell’Ateneo Nuovo 1 – Milano

Data dell’evento:5 e 6 dicembre

Orari:Controllare sul pdf il allegato per lo svolgimento delle due giornate (voce: info link)

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Cari amici,

l’Università degli Studi di Milano – Bicocca è lieta di presentarvi nei giorni 5 e 6 dicembre p.v. il Convegno Internazionale “25 anni senza gioia né lacrime: ritorno al cinema di Kinoshita Keisuke”.

Il convegno nasce in seno al Corso di Studi in Comunicazione Interculturale del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa”, e coglie l’occasione del venticinquennale di Bicocca per ricordare uno dei più grandi registi del cinema giapponese classico proprio a venticinque anni dalla sua scomparsa, oltre che nel giorno della sua nascita, con i preziosi Contributi di studiosi italiani e internazionali. Il titolo richiama uno dei film più amati di Kinoshita, Yorokobi mo kanashimi mo ikutoshitsuki (Times of Joy and Sorrow, 1957), e indirettamente il mondo di melodrammi e commedie per il quale il cineasta è noto e a cui ci si propone di tornare, valorizzando al contempo la ricchezza di un universo cinematografico assai più ampio e variegato(link al programma.

Il programma riflette infatti, anche nella diversità degli approcci proposti, sia l’abbondanza della filmografia del cineasta giapponese, sia l’accentuato eclettismo di forme che la caratterizza al netto di un coerente nucleo tematico che pone al centro la pietà filiale, le relazioni umane, l’infanzia, la crescita, e soprattutto la gentilezza d’animo contrapposta all’autoritarismo, alla violenza, all’indifferenza, alla cupidigia. Il Convegno è a cura di Giacomo Calorio e Andrea Maurizi.

                               Con il patrocinio di Istituto Giapponese di Cultura, Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi (AISTUGIA) e, naturalmente, del Consolato.

Il convegno comprenderà sessioni in presenza (a ingresso libero) e da remoto, entrambe fruibili anche in streaming a questo link:http://s.unimib.it/kinoshita (password: Yorokobimo).

           Info link:https://www.unimib.it/sites/default/files/2023-11/KINOSHITA%20PROGRAMMA%20vdef3.pdf

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’Monster of Dolls’. Pop dal Sol levante

“Hiroshima: conoscere per non ripetere”

“25 anni senza gioia né lacrime: ritorno al cinema di Kinoshita Keisuke”

Incontro con la scrittrice Matsuda Aoko

Luogo dell’evento:Aula Magna del Polo di Mediazione Linguistica e Culturale dell’Università degli Studi di Milano

Data dell’evento:4 dicembre

Orari:ore 15:00

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Cari amici, vi aspetta lunedì 4 dicembre alle ore 15:00 presso l’ Aula Magna del Polo di Mediazione Linguistica e Culturale dell’Università degli Studi di Milano un Incontro con la scrittrice Matsuda Aoko, tra le scrittrici di punta del panorama letterario giapponese contemporaneo, tradotta in varie lingue e premiata anche all’estero.

La sua ‘voce italiana’ Gianluca Coci (Università di Torino), Sofia Rossatelli (Università di Milano) e Annachiara Sacchi (Corriere della Sera) discuteranno insieme all’autrice sulle tematiche principali della sua narrativa, dalla rivisitazione in chiave moderna del folklore nipponico al femminismo, dalle problematiche sociali dell’odierno Giappone alle questioni di gender.

Protagoniste…le Antiche storie di fantasmi e donne selvagge e mostruose nel Giappone contemporaneo.

Nel paese delle donne selvagge” è una lettura intrigante, ricca di metafore, che parla di contemporaneità reinventando i tradizionali racconti del folklore e della letteratura classica giapponese sulledonne fantasma. Un’idea ambiziosa perfettamente riuscita anche dal punto di vista stilistico, grazie all’intreccio di trame narrative complessi e accattivanti. Sono racconti autonomi ma collegati tra loro dalla ironica e al tempo stesso severa critica diaspetti della società post moderna, in larga parte comuni aItalia e Giappone. La società patriarcale, le derive del capitalismo, gli stereotipi di genere, lediscriminazioni sul piano professionale che le donne ancora oggi subiscono in entrambi i paesi fanno da sfondo alle vicende di personaggi che si confrontano con una società  ancorata aduna lunghissima tradizione di privilegi maschili.

Info link: https://lastatalenews.unimi.it/eventi/storie-antiche-fantasmi-donne-selvagge-giappone-contemporaneo

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’Monster of Dolls’. Pop dal Sol levante

“Hiroshima: conoscere per non ripetere”

“25 anni senza gioia né lacrime: ritorno al cinema di Kinoshita Keisuke”

Incontro con la scrittrice Matsuda Aoko

Il dinamismo del cromatismo. In mostra la pittura figurativa di Tomoko Momoki

Luogo dell’evento:BC Art Gallery, Colleferro 

Data dell’evento: fino al prossimo 4 dicembre

Orari:dal lunedì al mercoledì e il sabato dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19, il giovedì e il venerdì dalle 10:30 alle 12:30. Lunedì 4 dicembre sarà aperta tutto il giorno (10 – 20) con orario continuato.

 

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In mostra, la pittura figurativa di Tomoko Momoki, l’artista giapponese espone presso la BC Art Gallery una serie di lavori, che si distinguono per tratti rapidi, che abbracciano una vasta gamma di ambienti, da scenari intimi e privati a vivaci ritratti di vita sociale.
L’iniziativa patrocinata dal Comune di Colleferro e dall’Associazione culturale internazionale “Nobile Accademia Leonina” rappresenta un’opportunità unica per gli amanti dell’arte di immergersi nell’universo visivo di questa straordinaria artista da molti anni in Italia dove ha presentato le sue opere in gallerie d’arte in allestimento sia collettivo che personale.

Tomoko Momoki, attraverso i suoi lavori riesce a trasmettere un senso di vivido dinamismo, immortalando pose e atteggiamenti delle persone che animano i molteplici scenari dipinti, un’artista a tutto tondo, in grado di sorprendere il visitatore con i suoi straordinari cromatismi, nell’esecuzione di soggetti e scenari nipponici ed opere i cui temi, sono riconducibili agli attuali riferimenti culturali e ambientazioni di carattere europeo.

La storia dell’artista la porta ad innamorarsi del nostro Paese al punto da eleggerlo a sua casa. Tomoko Momoki, nata in Giappone nel 1972, dopo aver concluso nel ’93 il corso di studi generale dell’Accademia di Belle Arti di Tokyo, si specializza in tecniche pittoriche. Nello stesso anno, e per i tre anni successivi, partecipa al salone Shiun-You-Kai a Tokyo. Dopo aver superato nel 1994 la selezione che la abilita alla permanenza negli atelier dell’Accademia dove continua fino al 1997 le sue ricerche specifiche sulla pittura ad olio.

Poi, nel 1997, intraprende con l’Accademia un viaggio di studio in Europa che avrà un’influenza determinante sul suo successivo trasferimento in Italia. Dal 1998 si trasferisce a Roma per studiare ed assorbire i codici e gli archetipi dell’arte occidentale ed in particolare di quella italiana. Nel 2000 ha esposto a Tokyo le sue opere, ormai permeate di stilemi mutuati dalla cultura occidentale, derivati tra l’altro dalla rielaborazione di archetipi propri dell’arte italiana.

Dal 2001 affianca alla pittura da cavalletto, quella parietale e collabora ad interventi decorativi in edifici di rilevanza storico/artistica che la tengono impegnata per i successivi anni, che contribuiscono al suo importante bagaglio artista. Dal 2013 l’attività di Tomoko Momoki è incentrata esclusivamente sulla pratica della pittura da cavalletto. La pittura di Tomoko Momoki è, nella maggior parte delle opere, impressionista in chiave contemporanea, essenzialmente per l’attualità delle figure di individui; ratti rapidi, eppure pregnanti, riproducono particolari caratterizzanti e rappresentano – sortendo effetti di vivido dinamismo – pose e atteggiamento delle persone che animano o popolano i vari scenari, ossia ambienti private oppure di vita sociale, dunque locali pubblici, scorci urbani, finanche luoghi di culto, vivacizzati dalla moltitudine di visitatori.

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 4 dicembre, offrendo a tutti coloro che vi si recheranno la possibilità di esplorare a fondo il talento dell’artista giapponese. Sarà visitabile a Colleferro dal lunedì al mercoledì e il sabato dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19, il giovedì e il venerdì dalle 10:30 alle 12:30. Lunedì 4 dicembre sarà aperta tutto il giorno (10 – 20) con orario continuato.

Info link: https://www.ciociariaoggi.it/rubriche/itinerari-d-arte/229556/il-dinamismo-del-cromatismo-in-mostra-la-pittura-figurativa-di-tomoko-momok

Premio poesia Haiku

’Monster of Dolls’. Pop dal Sol levante

“Hiroshima: conoscere per non ripetere”

“25 anni senza gioia né lacrime: ritorno al cinema di Kinoshita Keisuke”

Incontro con la scrittrice Matsuda Aoko

Il dinamismo del cromatismo. In mostra la pittura figurativa di Tomoko Momoki

Tre artiste giapponesi alla Dorothy Circus Gallery di Roma raccontano la magia dell’infanzia

Luogo dell’evento:Via dei Pettinari, 76 

Orari:Dal martedì al sabato, dalle 11.30 alle 18.30.

Data dell’evento:fino al 16 dicembre 

 

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Nel cuore di Roma, c’è una galleria d’arte unica nel suo genere: un piccolo scrigno che racchiude un’atmosfera magica, in bilico tra l’immaginario stravagante alla Tim Burton e il fumetto underground, ma anche la tradizione giapponese e il surrealismo. È la Dorothy Circus Gallery di Alexandra Mazzanti, con sede in Via dei Pettinari (e un’altra “gemella” a Londra, in Connaught Street).

Fondata nel 2007, la galleria ha dedicato oltre 15 anni alla promozione dell’originalissima corrente del “Surrealismo Pop”, anche se, come specifica Mazzanti, “parlare di Surrealismo Pop ormai è inappropriato, quello che è nato sotto questo nome, più di vent’anni fa, è un movimento dilagato che sfugge a questa come ad altre definizioni, un movimento di natura sentimentale, espressionista che ha contaminato tutto il contemporaneo figurativo dalla pittura alla scultura fino alla street art e alla fotografia e che si è anch’esso lasciato plasmare dalle tendenze del mercato così come dai nuovi contenuti e fatti storici”.

Lo spazio ha appena inaugurato una doppia collettiva (in contemporanea a Londra e a Roma), dal titolo Introspezioni Sublimi: Arte Femminile Giapponese tra Scultura e Pittura. Visitabile fino al 16 dicembre, la rassegna raccoglie i lavori di tre artiste giapponesi, ognuna con uno stile unico e una visione distinta: Moe Nakamura, Mayuka Yamamoto e Karin Iwabuchi. La porta della Dorothy Circus si apre su tre mondi introspettivi; tre dimensioni, tra pittura e scultura, che raccontano con dolcezza il legame che unisce il bambino interiore e l’adulto che è diventato, in una continuità quasi atemporale che mescola i due stati fino a renderli indistinguibili.

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’Monster of Dolls’. Pop dal Sol levante

“Hiroshima: conoscere per non ripetere”

“25 anni senza gioia né lacrime: ritorno al cinema di Kinoshita Keisuke”

Incontro con la scrittrice Matsuda Aoko

Il dinamismo del cromatismo. In mostra la pittura figurativa di Tomoko Momoki

Tre artiste giapponesi alla Dorothy Circus Gallery di Roma raccontano la magia dell’infanzia

“Katazome”, la mostra al Museo del Tessile di Chieri

Luogo dell’evento:Museo del Tessile di Chieri (Sala della Porta del Tessile, via Santa Clara 10

Data dell’evento:Dal 01/12/2023 al 23/12/2023

Venerdì 1 dicembre, alle ore 15.30, al Museo del Tessile di Chieri (Sala della Porta del Tessile, via Santa Clara 10), si inaugura la mostra “Katazome. Arte tessile giapponese da Washington a Chieri”, curata dall’artista giapponese naturalizzata americana Seiko Atsuta Purdue, docente alla Western Washington University (USA), e ospitata fino al 23 dicembre.

 

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Venerdì 1 dicembre, alle ore 15.30, al Museo del Tessile di Chieri (Sala della Porta del Tessile, via Santa Clara 10), si inaugura la mostra “Katazome. Arte tessile giapponese da Washington a Chieri”, curata dall’artista giapponese naturalizzata americana Seiko Atsuta Purdue, docente alla Western Washington University (USA), e ospitata fino al 23 dicembre.

Si tratta della prima mostra in Italia di Seiko Atsuta Purdue, che a Chieri esporrà tre pannelli d’artista lavorati con l’antica tecnica giapponese Katazome per la stampa su tessuto

“Katazome: Arte Tessile Giapponese da Washington a Chieri” è un’estensione della mostra “Katazome Today: Migrations of Japanese Art” curata da Seiko Atsuta Purdue presso il Whatcom Museum. L’esposizione si focalizza sulla diaspora di un processo di tintura tessile giapponese unico nel suo genere e storicamente significativo, che si rinnova attraverso il lavoro di artisti contemporanei in tutto il mondo. Tradizionalmente usata per la tintura dei kimono, la tecnica katazome richiede l’applicazione di una pasta di riso resistente al colore sopra stencils di carta intagliati a mano (katagami) prima di tingere il tessuto così da ottenere un motivo ornamentale ben definito. “Sia il katazome che il katagami sono tecniche tramandate nei secoli da generazioni di artigiani”, rileva Purdue, aggiungendo che “oggi la domanda di manufatti katazome è minore rispetto al passato, ma artisti da varie parti del mondo continuano a scoprire nuovi modi di usare questa tecnica”.

La mostra è frutto della collaborazione avviata tra Fondazione Chierese per il Tessile e Seiko Atsuta Purdue, con il sostegno della Western Washington University, grazie all’impegno della Famiglia Sicchiero di Chieri. Progettata nei minimi particolari da Seiko Atsuta Purdue, la mostra è organizzata e allestita da Linda Smeins, già docente presso la medesima università, in collaborazione con la Presidente Melanie Zefferino, docente all’Accademia Albertina di Torino.

La mostra include anche un telo di Giulia Perin, artista in residenza stabile al Museo del Tessile di Chieri e quattro opere delle artiste statunitensi Cheryl Lawrence e Karen Illman Miller. Vi saranno inoltre otto lavori dei giovani allievi di Purdue realizzati presso l’ateneo americano: Sara Trinneer, Keely B. Sandoz, Iris Christensen, Ryan Fisher, Linsey Ha e Jude Klemmeck.

Nel 2024 è prevista la residenza di Seiko Atsuta Purdue al Museo del Tessile di Chieri dove, adiuvata da Giulia Perin, terrà un workshop a numero riservato a studenti e insegnanti di discipline artistiche desiderosi di sperimentare la tecnica katazome. In quell’occasione si replicheranno pure alcuni disegni scelti dall’Archivio storico della Fondazione con katagami appositamente realizzati. Nell’apprendere l’antica tecnica di tintura giapponese katazome impiegando pasta di riso e coloranti naturali, alcuni dei quali ricavati proprio dall’Orto Botanico del Tessile, disegni storici reinterpretati in chiave contemporanea andranno a decorare manufatti confezionati ex novo oppure rinnovati con l’antica tecnica giapponese katazome attuando un upcycling secondo criteri di moda circolare e sostenibile.

L’iniziativa persegue, dunque, alcuni obiettivi chiave dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile (in particolare gli obiettivi 10.2, 11.7, 12.1, 12.8 e 12.9), in linea con il Documento di Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRvS) del Piemonte.

 

Premio poesia Haiku

’Monster of Dolls’. Pop dal Sol levante

“Hiroshima: conoscere per non ripetere”

“25 anni senza gioia né lacrime: ritorno al cinema di Kinoshita Keisuke”

Incontro con la scrittrice Matsuda Aoko

Il dinamismo del cromatismo. In mostra la pittura figurativa di Tomoko Momoki

Tre artiste giapponesi alla Dorothy Circus Gallery di Roma raccontano la magia dell’infanzia

“Katazome”, la mostra al Museo del Tessile di Chieri

Evento gratuito per bambini: laboratorio Washi Tape Art e merenda nel quartiere Prati (Roma)

Luogo dell’evento:Ristorante Sushi e Noodles
In via Giuseppe e Gioacchino Belli 

Orari:ore 17.30

Data dell’evento:30 novembre 

 

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Conoscete la “Washi Tape Art”? E’ una bellissima tecnica, l’arte di disegnare con il nastro adesivo!

Ed è proprio quello che faranno i nostri bambini durante il laboratorio gratuito di Giovedì 30 novembre alle 17.30 al ristorante Sushi e Noodles di Prati, in un bellissimo EVENTO GRATUITO PER BAMBINI LABORATORIO & MERENDA

A loro disposizione tantissimi rotoli di nastri adesivi colorati, decorati con i motivi delle feste, realizzati con la tradizionale carta di riso giapponese. Washi significa appunto carta giapponese.

Attraverso la sovrapposizione, il gioco di colori, le linee, gli incroci, con i nastri adesivi combinano figure e composizioni astratte, così come vuole questo tipo di arte.

Materici e semplici da tagliare, senza l’utilizzo di forbici, i pattern si possono staccare e riattaccare più volte sul cartoncino fino alla realizzazione del progetto finale. A unire, anzi ad incollare, le varie tessere c’è solo la fantasia.

Il laboratorio è anche l’occasione per festeggiare la doppia ricorrenza, che quest’anno celebra il primo decennio di Sushi e Noodles e il primo secolo di MT.

Con questa iniziativa Sushi e Noodles dimostra di essere la cornice ideale, per ospitare progetti legati all’arte e alla cultura. L’interior design contemporaneo del locale di Prati, con i suoi spazi aperti, definiti e geometrici, dialoga con i codici lineari della Tape Art e invita gli spettatori grandi e piccini a prenderne parte.

 

Premio poesia Haiku

’Monster of Dolls’. Pop dal Sol levante

“Hiroshima: conoscere per non ripetere”

“25 anni senza gioia né lacrime: ritorno al cinema di Kinoshita Keisuke”

Incontro con la scrittrice Matsuda Aoko

Il dinamismo del cromatismo. In mostra la pittura figurativa di Tomoko Momoki

Tre artiste giapponesi alla Dorothy Circus Gallery di Roma raccontano la magia dell’infanzia

“Katazome”, la mostra al Museo del Tessile di Chieri

Evento gratuito per bambini: laboratorio Washi Tape Art e merenda nel quartiere Prati (Roma)

“Forme e coreografie del teatro nō – 20° Maestro Hōshō Katsufusa”

Luogo dell’evento:Università degli Studi di Milano – Aula Magna, via Festa del Perdono, 3

Orari:ore 14.00-18.30

ore 14.00 – 16.00:

Il Maestro condurrà dalle un workshop su “Maschere e costumi nel teatro nō”

 

ore 16.30 – 18.30:

Una performance intitolata “Forme e coreografie nel teatro nō” sarà eseguita con gli attori Onodera Ryüichi e Kitani Tetsuya.

Data dell’evento:29 novembre 

 

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Cari amici,

mercoledì 29 novembre 2023 dalle ore 14.00 presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano (Via Festa del perdono 3) si terrà un evento sul teatro nō organizzato nell’ambito dei corsi di Storia dell’Arte Orientale della prof. Rossella Menegazzo del Dipartimento di Beni Culturali.

L’evento sarà occasione per entrare in contatto con l’immensa arte teatrale nō e con la sua danza, musica e cantoA condurre l’evento il 20° Gran Maestro della scuola di attori (shite) Hōshō del teatro nō, Hōshō Katsufusa.

Il Maestro condurrà dalle ore 14.00 alle ore 16.00 un workshop su “Maschere e costumi nel teatro nō” e a seguire dalle 16.30 alle 18.30 una performance intitolata “Forme e coreografie nel teatro nō” eseguita con gli attori Onodera Ryüichi e Kitani Tetsuya.

Durante la performance dimostrativa (costituita da una serie di brevi performance), il Maestro condurrà il pubblico in un’esperienza teatrale sulle forme (kata) del teatro nō tramandate per oltre seicento anni, con l’accompagnamento di flauto e voce, e al riconoscimento dei diversi caratteri e tipologie di personaggi (giovani, vecchi, fanciulle, non vedenti) e alla bellezza e funzione degli abiti.

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