Convegno Internazionale: Public and private spaces in Tokyo and Venice: The role of local communities and values

Luogo dell’evento: Università Ca’ Foscari, Baratto Hall, Dorsoduro 3246, Venezia

Data dell’evento: dall’11 al 13 gennaio 2024 

Orari: 11 gennaio ore 14:00 – 18:30
12 gennaio ore 9:00 – 18:20
13 gennaio ore 9:30 – 13:00

Costo: ingresso libero

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A Venezia dall’ 11 al 13 gennaio 2024 vi aspetta “Public and private spaces in Tokyo and Venice: The role of local communities and value”, convegno internazionale che nasce dalla collaborazione tra il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati di Ca’ Foscari e il Research Center for Edo-Tokyo Studies (EToS ) dell’ Università Hosei.

In entrambe le occasioni è emerso come, pur se assai distanti e apparentemente molto diverse, la comparazione tra Edo-Tokyo e Venezia riveli numerosi elementi comuni, a partire dalla loro storia come città d’acqua.

Il filo conduttore della conferenza sarà il modo in cui Edo-Tokyo e Venezia hanno modellato gli spazi pubblici e privati nei loro ambienti urbani come caratteristica chiave dell’organizzazione dello spazio abitato e della vita sociale, così come il ruolo dei due ambiti nell’organizzazione, nelle attività, nella vita materiale e spirituale della comunità, e come stimolo per le dinamiche di identità e appartenenza.

Il Convegno del 2024 riunisce studiosi ed esperti di varie discipline che si confronteranno su vari aspetti e caratteristiche degli spazi pubblici e privati in queste due città: dalla loro creazione, utilizzo e adattamento all’ambiente urbano alla loro funzione come luoghi di attività comuni, di aggregazione e organizzazione sociale, di condivisione culturale, di riconoscimento valoriale e di dinamiche identitarie.

In collaborazione con Toshiba International Foundation e The Hosei University Research Center for Edo-Tokyo, e con il patrocinio del Consolato: https://www.milano.it.emb-japan.go.jp/itpr_ja/2024_sponsorship.html

 

La collaborazione tra l’Università Ca’ Foscari e la Hosei University ha già prodotto due convegni su Tokyo e Venezia: il primo nel 2015 dal titolo “Fragile and Resilient Cities on Water: Perspectives from Venice and Tokyo” e il secondo nel 2020 su “Tokyo and Venice as cities on water. Past memories and to future perspectives”.

Lingue del convegno: inglese

 

Programma al seguente linkhttps://apps.unive.it/server/eventi/81699/CAROLI_11-13-GEN-24_programma.pdf

Convegno Internazionale: Public and private spaces in Tokyo and Venice: The role of local communities and values

OPENING Immagine e Materia – Stampe giapponesi anni settanta

Luogo dell’evento: Istituto Giapponese di Cultura, Via Antonio Gramsci, 74, ROMA 

Data e ora dell’evento: dal 12 gennaio all’8 marzo 2024, 17:00-19:00

Costo: INGRESSO LIBERO senza prenotazione

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OPENING VENERDI’ 12 GENNAIO ORE 17-19
Apertura straordinaria del giardino e della biblioteca

A cura di Takizawa Kyōji, Machida City Museum of Graphic Arts

50 stampe per 14 artisti giapponesi, che negli anni Settanta hanno fotografato, inciso, fotoinciso, stampato, esprimendo il sé o dando voce a materia e materiali.

La mostra è divisa in due sezioni: L’EPOCA DELL’IMMAGINE FOTOGRAFICA che si concentra sull’uso della fotografia nel mezzo della stampa, ed ESPRESSIONI AUTONOME DI MATERIA, che propone opere modellate e suggerite dalla materia stessa. Tra gli artisti presenti, Lee Ufan, Takamatsu Jirō, Noda Tetsuya, Kimura Kōsuke e altri nomi che hanno fatto la storia delle avanguardie artistiche giapponesi del dopoguerra.

 

Per informazione su visite guidate e altro: https://jfroma.it/immagine-e-materia-stampe-giapponesi-anni-settanta-15-gennaio-8-marzo-2024/

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OPENING Immagine e Materia – Stampe giapponesi anni settanta

DA GOLDRAKE A SAILOR MOON: Anime ed Astronomia

Luogo dell’evento: Civico Planetario “Ulrico Hoepli”, Corso Venezia, 57, Milano 

Data e ora dell’evento: 12 gennaio alle ore 21.00 

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Il Civico Planetario “Ulrico Hoepli” di Milano, in collaborazione con l’Associazione L’Officina e il patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano, è lieto di tornare a presentare venerdì 12 gennaio alle ore 21.00 la conferenza a cura di Monica Aimone e Chiara Pasqualini:
 
DA GOLDRAKE A SAILOR MOON:
Anime ed Astronomia
 
“Durante la conferenza, sotto il cielo stellato del planetario, si analizzeranno scienza e fantascienza degli “anime” più famosi di quel periodo, che si sono ispirati alle stelle.  
Si ricorderanno quelle avventure, quei combattimenti eroici, quegli incredibili viaggi nello spazio dai quali prendere spunto per conoscere meglio il nostro universo, per capire cosa sono e come sono fatte le galassie, per conoscere costellazioni, stelle e pianeti. Si racconteranno miti, leggende e storie che hanno fatto sognare generazioni di bambini italiani, ora adulti, che ancora portano nel cuore i loro eroi dell’infanzia. Un modo originale e unico per avvicinarsi all’astronomia” 

 

           Info link: https://www.milano.it.emb-japan.go.jp/itpr_ja/2024_sponsorship.html

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DA GOLDRAKE A SAILOR MOON: Anime ed Astronomia

Torino, il Museo d’Arte Orientale fa dialogare la collezione con le opere di Kazuko Miyamoto

Luogo dell’evento: MAO Museo d’Arte Orientale, Torino

Data dell’evento: dal 12/12/2023 al 05/05/2024

Titolo mostra: “Contemporary Monogatari: nuove narrazioni giapponesi”

 

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La testata giornalistica “Finestre sull’Arte” che si occupa di arte antica e contemporanea propone la mostra dell’artista giapponese Kazuko Miyamoto nel seguente articolo.

Il Museo d’Arte Orientale di Torino riallestisce la galleria giapponese e per l’occasione accosta le opere della sua raccolta a quelle dell’artista contemporaneo giapponese Kazuko Miyamoto, per offrire punti di vista inediti sulle opere della collezione.

Un delicato kesa, il mantello rituale buddhista, accanto a un minimale kimono fatto di corda annodata; la struttura imponente delle armature dei samurai di fianco ai video delle performance Umbrella dance e In the garden; le stampe lignee ottocentesche in dialogo con le fotografie che raffigurano attori kabuki: nel nuovo riallestimento della galleria giapponese del MAO, che accosta opere delle collezioni permanenti e lavori dell’artista giapponese Kazuko Miyamoto (Tokyo, 1942), convivono epoche e linguaggi diversi, che offrono punti di vista distanti ma collaterali su tematiche e simboli ricorrenti e stratificati. Contemporary Monogatari: nuove narrazioni giapponesi, che apre al pubblico il 12 dicembre, a cura del direttore Davide Quadrio insieme allo staff del MAO e realizzato in stretto dialogo con la direttrice del Museo Madre di NapoliEva Fabbris, propone un’esplorazione della pratica artistica di Kazuko Miyamoto in dialogo con gli spazi e le opere esposte al secondo piano della galleria giapponese del MAO. In questo progetto espositivo il presente si infiltra in una costellazione composta di oggetti provenienti dal passato che, grazie alla contaminazione, trovano nuova vita e nuove possibilità di significato.

Il riallestimento si apre con l’opera di Miyamoto Kimono/corde (2003), una sagoma di kimono stilizzata realizzata in corda, materiale povero emblema dell’essenzialità del minimalismo, posta in contrasto con la matericità serica e raffinata dei kesa delle collezioni permanenti del museo, tre esemplari del XIX secolo decorati con elaborazioni astratte e geometriche di motivi ispirati al mondo naturale, quali fiori e nuvole.

L’accostamento fa riferimento ai metodi di produzione artigianali dei due indumenti: analogamente ai mantelli rituali buddhisti infatti, anche i kimono sono tradizionalmente realizzati assemblando rettangoli di seta. La loro forma non è destinata ad assecondare le curve del corpo, ma ad avvolgerle, nascondendole. Attraverso il processo creativo, Miyamoto scarnifica l’originale struttura del kimono, uno dei simboli più potenti e universali del Giappone, e, attraverso un estremo gesto di sottrazione, la trasforma in un soggetto anatomico, uno scheletro che, però, del soggetto originale conserva l’essenza profonda. Il tema ricorrente del kimono, essenziale della pratica performativa di Miyamoto quanto quelli delle corde, degli ombrelli e della natura, torna anche nello sketchbook dell’artista, che riunisce fotografie e riproduzioni di 22 opere, e nei disegni qui organizzati in forma di quadreria: attraverso il disegno, linguaggio prediletto dall’artista per la sua immediatezza, prende vita un alfabeto simbolico con cui tratteggiare una narrazione che unisce in un intrico indissolubile cultura tradizionale giapponese, vita quotidiana, identità diasporica.

Nell’opera di Miyamoto il recupero della memoria e delle tradizioni nipponiche torna anche nei video In the garden (2014) e Umbrella Dance (2004), che rileggono alcuni degli elementi più caratteristici dell’iconografia tradizionale giapponese. Le due opere sono accostate alla presenza imponente delle armature dei samurai e alla delicatezza delle fotografie di fine ‘800 che raffigurano attori di teatro kabuki, beltà femminili (bijin) immerse in colorati giardini e fanciulle intente a comporre ikebana.

Accanto a queste ultime è collocata l’opera Ladder and Branches (2010), un’effimera struttura dalle forme organiche e archetipiche – un po’ scala, un po’ nido, chiaro riferimento alle shimenawa, le corde utilizzate nei rituali di purificazioni shintoisti – che sottolinea la costante attitudine dell’artista a connettere, collegare, sanare le fratture fra l’arte e la vita, fra tempi e spazi distanti con ironia e spontaneità.

Proseguendo idealmente con la narrazione avviata nella sala principale, il corridoio dedicato agli ukiyo-e ospita un’ampia selezione di stampe appartenenti alle collezioni del museo e raffiguranti attori kabuki, in cui riecheggiano le tematiche e i gesti del teatro, della danza, della performance che emergono come risorgive sotterranee anche in numerose opere di Miyamoto. Infine, nella sala da tè che chiude la sezione giapponese del MAO è collocata l’opera Kimono con corde e bastoni (2004): il dialogo fra pieno e vuoto che caratterizza la prima parte del progetto espositivo torna qui a manifestarsi con nuova forza, sottolineando anche il valore simbolico della circolarità legata al ki, il soffio vitale che permea spazio e corpo ed è al centro della ricerca espressiva di Kazuko Miyamoto.

Per maggiori informazioni: https://www.maotorino.it/it/

Link articolo: https://www.finestresullarte.info/mostre/torino-mao-mostra-contemporary-monogatari-nuove-narrazioni-giapponesi

 

 

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OPENING Immagine e Materia – Stampe giapponesi anni settanta

DA GOLDRAKE A SAILOR MOON: Anime ed Astronomia

Torino, il Museo d’Arte Orientale fa dialogare la collezione con le opere di Kazuko Miyamoto

IL GRANDE VOLO – L’arte del vento e gli aquiloni nelle stampe giapponesi

Luogo dell’evento: Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone – Piazzale Mazzini 4, Genova 

Data e ora dell’evento: 14 Gennaio 2024, ore 16

INGRESSO GRATUITO (fino ad esaurimento posti)

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Alberto de Simone (Direttore del CELSO Istituto di Studi Orientali – Dipartimento Studi Asiatici), in qualità di relatore, invita gli appassionati di cultura giapponese alla conferenza “IL GRANDE VOLO – L’arte del vento e gli aquiloni nelle stampe giapponesi“

il grande volo.jpg

La dimensione cerimoniale, l’eleganza del volo, il filo sottile che unisce il cielo e la terra, 
la cultura del simbolo e l’amplificazione della bellezza, 
l’universo degli attori e delle scene del teatro Kabuki, la natura e le scenografie dei paesaggi.

 

Per maggiori informazioni: http://www.celso.org/la_forma_del_vento.html

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OPENING Immagine e Materia – Stampe giapponesi anni settanta

DA GOLDRAKE A SAILOR MOON: Anime ed Astronomia

Torino, il Museo d’Arte Orientale fa dialogare la collezione con le opere di Kazuko Miyamoto

IL GRANDE VOLO – L’arte del vento e gli aquiloni nelle stampe giapponesi

Pontificia Università Urbaniana, una dimostrazione della cerimonia del tè nell’ambito della mostra sui missionari martiri e i cristiani nascosti

Luogo dell’evento: Pontificia Università Urbaniana, Via Urbano VIII, 16, Roma

Data e ora dell’evento: 16 gennaio, ore 11

 

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La Pontificia Università Urbaniana, l’Ambasciata del Giappone presso la Santa Sede e l’arcidiocesi di Lucca, nell’ambito della mostra internazionale 道信 Thesaurum Fidei. Missionari martiri e cristiani nascosti in Giappone. 300 anni di eroica fedeltà a Cristo (aperta fino al 17 gennaio 2024), in collaborazione con il “Centro Urasenke”, presentano una dimostrazione della Cerimonia del tè che si svolgerà il 16 gennaio alle ore 11 (Pontificia Università Urbaniana, Via Urbano VIII, 16, Roma).

L’abitudine di bere il tè è stata introdotta in Giappone dalla Cina dai monaci buddisti nel periodo Heian (794-1185). A Sen no Rikyu (1522-1591) si attribuisce il merito di aver approfondito il pensiero filosofico ed estetico e di aver sviluppato la cultura della cerimonia del tè nella sua forma attuale. Questo accade nello stesso periodo in cui arrivarono i primi missionari in Giappone. Si racconta che alcuni di loro parteciparono alle cerimonie del tè organizzate proprio da Sen no Rikyu.

La pratica fu descritta dal gesuita Alessandro Valignano, già al suo arrivo in Giappone nel 1579, nell’accomodatio, un documento fondamentale della nuova prospettiva antropologica delle missioni gesuitiche per meglio affrontare il dialogo con le comunità asiatiche. La pratica del tè a cui i gesuiti erano invitati viene proposta per avvicinarsi maggiormente alla cultura locale. La bellezza della cerimonia del tè risiede nella condivisione del tempo e dello spazio tra ospitante e ospiti, attraverso una tazza di tè. È un luogo in cui persone di età, sesso ed etnia diversi possono incontrarsi e prendersi cura l’uno dell’altro.

Il Maestro Sen Genshitsu, 15° Iemoto della Scuola di Cerimonia del tè Urasenke, ritiene che alla base della cerimonia vi sia una filosofia cristiana. “Pur valorizzando questa spiritualità, la cerimonia del tè incorpora anche l’estetica legata all’arte e all’artigianato – spiega una nota dell’Urbaniana -. La cerimonia del tè, proprio per questo motivo, viene definita una forma d’arte completa. Viene spesso anche sottolineato che i gesti della cerimonia del tè e quelli dei riti cristiani sono simili”.

 

Link: https://www.avveniredicalabria.it/giappone-pontificia-universita-urbaniana-una-dimostrazione-della-cerimonia-del-te-nellambito-della-mostra-sui-missionari-martiri-e-i-cristiani-nascosti/

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OPENING Immagine e Materia – Stampe giapponesi anni settanta

DA GOLDRAKE A SAILOR MOON: Anime ed Astronomia

Torino, il Museo d’Arte Orientale fa dialogare la collezione con le opere di Kazuko Miyamoto

IL GRANDE VOLO – L’arte del vento e gli aquiloni nelle stampe giapponesi

Pontificia Università Urbaniana, una dimostrazione della cerimonia del tè nell’ambito della mostra sui missionari martiri e i cristiani nascosti

Ikebana Therapy 2024

Luogo dell’evento: Centro di Cultura Giapponese di Milano; Via Sandro Sandri 2 – 20121

Data dell’evento: Gruppo A sabato 20 gennaio – 17 febbraio – 16 marzo / Gruppo B sabato 27 gennaio – 24 febbraio – 23 marzo

Orari: dalle ore 10:15 alle ore 14 

 

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Ikebana Therapy è una pratica creata da Keiko Ando Mei, basata sulla “Via dei fiori” e lʼinsegnamento Zen, che può aiutare ciascuno a conoscere e sviluppare le proprie qualità e potenzialità creative. 

Il vero benessere nasce dallʼarmonia interiore. 

 

Vi consigliamo di effettuare la prenotazione il prima possibile, poiché  ci sono molte richieste e il numero di partecipanti è limitato.  

Per informazioni e prenotazione : Keiko Ando Mei  Email : k25ando@yahoo.it  

Le iscrizioni inizieranno il 6 gennaio.  

Info: http://www.centrodiculturagiapponese.org

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DA GOLDRAKE A SAILOR MOON: Anime ed Astronomia

Torino, il Museo d’Arte Orientale fa dialogare la collezione con le opere di Kazuko Miyamoto

IL GRANDE VOLO – L’arte del vento e gli aquiloni nelle stampe giapponesi

Pontificia Università Urbaniana, una dimostrazione della cerimonia del tè nell’ambito della mostra sui missionari martiri e i cristiani nascosti

Ikebana Therapy 2024

Kodō One Earth Tour 2024: WARABE

Luogo dell’evento: Milano, Teatro Dal Verme (via San Giovanni Sul Muro, 2)

Data e ora dell’evento: martedì, 13/02/2024  ore 20:30 e mercoledì, 14/02/2024  ore 20:30 

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“In giapponese “Kodō” ha un doppio significato: “battito del cuore”, la fonte primordiale di ogni ritmo , ma anche “bambino” . Questo riflette il nostro desiderio di suonare i tamburi con il cuore puro di un bambino. Per il nostro 40° anniversario, abbiamo creato due opere distinte basate sul nostro nome: “Tsuzumi” , che è stato in tournée in Europa nel 2022, ed è incentrato sul tema del tamburo, mentre con “Warabe” vogliamo dare rilievo alla purezza del bambino. In “Warabe”, guardiamo al nostro repertorio classico e all’estetica delle origini dell’ensemble. Questa produzione fonde forme semplici di espressione taiko che esaltano il suono unico, la risonanza e la fisicità, sinonimo di Kodō – eterni figli del tamburo del cuore.
“Warabe” è un viaggio nella nostra isola natale e uno sguardo verso il futuro prossimo di Kodō. Per secoli la ricca natura e la cultura dell’isola di Sado hanno favorito la nascita di una vasta gamma di arti performative. Queste forme d’arte sono ancora sostenute qui oggi come parte intrinseca della vita dell’isola. Per “Warabe” abbiamo preso ispirazione da questo ambiente unico per creare nuova musica piena di originalità.
E il nostro pubblico è parte integrante di ogni performance. Apprezziamo davvero la vostra presenza e speriamo che sentiate la nostra gratitudine in ogni battito di tamburo.
Unitevi a noi, e lasciate che la vostra anima danzi al ritmo della vita in questo concerto, come esperienza gioiosa e viscerale.

 

           Info link: https://www.ticketone.it/artist/kodo/

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DA GOLDRAKE A SAILOR MOON: Anime ed Astronomia

Torino, il Museo d’Arte Orientale fa dialogare la collezione con le opere di Kazuko Miyamoto

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Pontificia Università Urbaniana, una dimostrazione della cerimonia del tè nell’ambito della mostra sui missionari martiri e i cristiani nascosti

Ikebana Therapy 2024

Kodō One Earth Tour 2024: WARABE

Dialogo Bi-Personale tra Marzia Ratti e Saito Hiroyuki

Luogo dell’evento:centro culturale “CHIAMAMILANO” in Via Laghetto 2

Data dell’evento:dal 18 al 28 gennaio 2024 presso lo spazio internazionale Ian Art Gallery

 

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Cari amici,

nel percorso di promozione del gemellaggio Milano Osaka è stata inaugurata a Milano la mostra “Ombre e Sussurri” (presso il centro culturale “CHIAMAMILANO” in Via Laghetto 2),

Dialogo Bi-Personale tra Marzia Ratti e Saito Hiroyukia cura di Alessio Musella e Alessandra Korfias in collaborazione con ChiAmaMilano, Agarte Fucina delle Arti e Galleria Yukiko Nakajima.

Quando due culture distanti si sfiorano, inizia un dialogo…L’arte si trasforma in un ponte tra Giappone e Italia.

 

Le poetiche creative di Marzia Ratti e Saito Hiroyuki si intrecciano dando l’opportunità di comprendere la storia di due mondi testimoni di storie narrate che da sempre ci hanno affascinato, due universi che vivono l’arte in modo essenzialmente diverso, ma ancora una volta la diversità non diventa ostacolo, piuttosto tramite per crescere e conoscere.

 

Giovedì 14 dicembre alle ore 17 vi aspetta il talk “Navigare le perigliose acque del business giapponese: differenze regionali tra Tokyo e Osaka”

Giulia Ciammaichella di Link Japan e Flavia Milesi, Kifra & Co., faranno un interessante talk sulla Japanese business way e case studies con clienti giapponesi in Italia e con clienti italiani in Giappone, focus su Osaka come approach all’Expo e sul mondo dell’arte.

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La mostra prosegue dal 18 al 28 gennaio 2024 presso lo spazio internazionale Ian Art Gallery (accesso esclusivo su invito o prenotazione:gallery@ian-art.net

          

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DA GOLDRAKE A SAILOR MOON: Anime ed Astronomia

Torino, il Museo d’Arte Orientale fa dialogare la collezione con le opere di Kazuko Miyamoto

IL GRANDE VOLO – L’arte del vento e gli aquiloni nelle stampe giapponesi

Pontificia Università Urbaniana, una dimostrazione della cerimonia del tè nell’ambito della mostra sui missionari martiri e i cristiani nascosti

Ikebana Therapy 2024

Kodō One Earth Tour 2024: WARABE

Dialogo Bi-Personale tra Marzia Ratti e Saito Hiroyuki

Neja-ism – Mostra collettiva

Luogo dell’evento:GALLERIA IMMAGINARIA, Via Guelfa, 22 a/r, Firenze, 50129 Italia

Data dell’evento:sabato 16 dicembre – domenica 7 gennaio  

Orari: CHIUSO LA DOMENICA

 

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La Galleria Immaginaria di Firenze presenta la mostra collettiva Neja-ism, in collaborazione con Systema Gallery di Osaka.
Gli artisti esposti, i cosiddetti Neja, esprimono la loro arte come ponte tra passato e presente, tra tradizione e contemporaneo, Il Neja-ism (Neo Japonism) è infatti un movimento artistico in costante sviluppo che possiede una forte impronta culturale, che affonda le sue radici nelle antiche tradizioni artistiche giapponesi, ma con uno sguardo sulle contaminazioni occidentali.

Il concetto è quello di fare appello all’arte neo-giapponese, come fa Katsu Ishida, pioniere della Systema Gallery, che elabora i suoi lavori su carta giapponese con pennello, inchiostro e materiali occidentali e indiani, imprimendo sul supporto le vibrazioni e il costante oscillare della vita e del mondo.

 

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