La band giapponese Goat al festival Aut Aut

Luogo dell’evento: Bagno Lupo – XXVII TRAVERSA – Arenile 340, Cervia (RA)

Data dell’evento: venerdì 12 luglio

  • ore 18: degustazione
  • ore 21: concerto della band Goat

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Aut Aut (in collaborazione con Drogheria Gitana di Forlì) è una serata speciale e simbolica nella programmazione del Bagno Lupo. Simbolica, in quanto, oltre alla musica live, il protagonista sarà anche l’altro caposaldo storico di Area Sismica (che lo organizza), ossia l’estrema attenzione alla cultura enogastronomica naturale e sostenibile.
A partire dalle ore 18 ci saranno degustazioni di cibo – curato dalla cucina del Bagno Lupo con proposte ad hoc legate alle zone di provenienza dei vignaioli – e vino, alla presenza dei vignaioli ospiti. In più sarà presente un angolo di assaggi di salumi iberici dell’azienda Remedio Sanchez.

Presenti a far assaggiare i loro vini saranno Andrea Peradotto az. Agricola Pian di Stantino, Fabio “Spok” Elleri, Andrea Pendin di Tenuta l’Armonia, Alessandro Gallino dell’az. Agricola Giuseppe Gallino, Rossella Mastrotto di Volcanalia, Dario Sciuto Manciaciumi, dalla Francia Virginia Paracino e dalla Spagna Cosmic Celler e Amor per la Terra.
Si aggiungeranno anche gli amici di Wine Governo in rappresentanza di alcune cantine del Veneto.

Alle 21 il gran finale di Aut Aut è affidato al concerto dei giapponesi Goat.

Band nipponica fuori dagli schemi, Goat è una formazione di giovani talentuosi musicisti provenienti da Osaka. Il loro sound deriva da un approccio micrometrico, uno sfasamento temporale che provoca una sorta di trance ritmica. Potrebbe ricordare alcune illuminate composizioni del minimalismo statunitense o una sorta di techno con strumenti analogici, ma la loro diversità consiste nella ricerca della perfetta fusione tra suoni smorzati e noise, spalmati sopra un tappeto melodico, percepito al contempo come urbano e tribale. Anche in questo caso i tentativi di apporre etichette appaiono del tutto aleatori, vista la capacità di elaborare composizioni fortemente personali. In definitiva è un’altra bella e unica occasione per ascoltare punti di vista inusuali della scena musicale giapponese.

Koshiro Hino – chitarra elettrica
Akihiko Ando – sax
Rai Tateishi – batteria, bansuri
Atsumi Tagami – basso elettrico
Tokafumi Okada – batteria

Cucina aperta nelle sere di concerto

Costo: ingresso libero

Info e prenotazioni: info@lupo340.com

La band giapponese Goat al festival Aut Aut

Ukiyoe a Palazzo Blu

Luogo dell’evento: Palazzo Blu, Lungarno Gambacorti 9, Pisa

Data dell’evento: da giovedì 24 ottobre 2024 a domenica 23 febbraio 2025

Orari: dal lunedì al venerdì: 10:00 – 19:00
Sabato, domenica e festivi: 10:00 – 20:00
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

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La prossima mostra autunnale di Palazzo Blu sarà dedicata all’arte asiatica e giapponese, con particolare riferimento all’ukiyoe, movimento artistico e culturale diffusosi in Giappone tra il 1600 e la prima metà del 1800, denominato “Edo” in nome dell’allora capitale de facto, oggi Tokyo.

L’ukiyoe affonda le sue radici nella tradizione delle antiche stampe cinesi e veniva realizzata con tecniche simili alla xilografia, mediante riproduzioni a stampa su carta tramite matrici di legno. La Grande onda di Kanagawa di Hokusai è sicuramente l’opera più rappresentantiva dell’ukiyoe, come le vedute del monte Fuji, ma sono varie le rappresentazioni di soggetti finalmente sottratti alla censura, come le scene di vita quotidiana e quelle a sfondo erotico. Le stampe non dovevano neanche essere troppo costose, perché erano destinate a un pubblico di massa e alla classe dei mercanti arricchiti. L’emancipazione della classe mercantile voleva dire l’affermazione del cittadino come nuova classe sociale, denominata “chōnin”, che finalmente poteva avere accesso ai divertimenti e al piacere grazie all’alto livello di benessere raggiunto. Il termine ukiyo deriva dalla disciplina buddhista, all’interno della quale indica l’attaccamento al fugace mondo materiale. Nel periodo Edo, invece, era ormai possibile pensare a godersi la vita e a un mondo più libero. Miniaturisti, calligrafi, illustratori, fino al mondo degli “anime” e dei “manga” giapponesi, sono numerose le influenze che l’ukiyoe ha avuto nella storia. Tra i maggiori rappresentanti si annoverano Utagawa Toyokuni, Kitagawa Utamaro, Katsushika Hokusai, Chōbunsai Eishi, Keisai Eisen e altri.

Attraverso oltre 200 opere provenienti dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e dal Museo d’Arte Orientale di Venezia, oltre che da collezioni private italiane e giapponesi, la mostra mette in evidenza l’eclettismo del massimo maestro del filone artistico ukiyoe (letteralmente tradotto “immagini del Mondo Fluttuante”), che ha segnato l’apice dello sviluppo dell’arte di epoca Edo (1603 – 1868) in Giappone. Il valore del lascito di Hokusai è evidente nelle opere dei tanti allievi che hanno continuato il suo stile, ma anche nella indiscutibile influenza che ha esercitato sull’arte europea di fine Ottocento e che continua ad avere su tanti artisti contemporanei che a lui si ispirano.

Il progetto espositivo valorizza le due più grandi collezioni italiane d’arte giapponese evidenziandone la qualità artistica e il valore storico, sociale e culturale. Un patrimonio che dobbiamo a Edoardo Chiossone e a Enrico di Borbone Conte di Bardi, che con la loro profonda conoscenza del Giappone e l’appassionata opera di raccolta dei materiali hanno dato vita a collezioni di alto valore, arrivate fino a noi oggi. Partendo dalla produzione realizzata per il grande mercato in singoli fogli a stampa, con matrice di legno e in policromia, in serie ed edizioni diverse, la mostra evidenzia la varietà di formati e contenuti con una sezione dedicata ai volumi illustrati, manga e manuali pensati per insegnare a disegnare o da leggere e osservare per diletto, fino a rappresentare la produzione a stampa riservata a una committenza più colta e raffinata (surimono) fatta di biglietti augurali, d’invito, pubblicitari di eventi, ristoranti, incontri letterari, prodotti e l’opera dipinta a mano dal maestro e dai suoi allievi su rotoli verticali che esemplifica la massima libertà dell’espressione artistica.

Accanto alle opere del maestro sono presentate dunque anche le opere in silografia e pittoriche dei suoi allievi più vicini, tra cui Hokkei, Gakutei, Hokuba, Ryūryūkyō, nonché della figlia Oi che accompagnò Hokusai fino alla fine della sua carriera, lavorando al suo fianco e raccogliendo il suo lascito artistico secondo il proprio stile” (cit. CS).

 

https://www.hokusaipisa.it/ 

https://www.news-24.it/il-prossimo-autunno-a-palazzo-blu-larte-giapponese-dellukiyo-e/?cn-reloaded=1

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Ukiyoe a Palazzo Blu

Mostra “Matsuri” al Consolato

Luogo dell’evento: Consolato Generale del Giappone a Milano, Via Privata Cesare Mangili 2/4, Milano

Data e ora dell’evento: da lunedì 1 luglio a mercoledì 31 luglio, da lunedì a venerdì nell’orario di apertura del Consolato (9.15-12.15 /13.30 – 16.30), ad esclusione del giorno 15 luglio, in cui il Consolato rimarrà chiuso per festività nazionale.

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Nell’ambito della rassegna “Giappone e Dintorni”, il Consolato Generale del Giappone a Milano ospita “Matsuri”, mostra con fotografie di Éric Pelletier e disegni di Jean-Marc Forax. Insieme alle foto, è esposta una serie di disegni dell’Uchiha Matsuri, che Jean-Marc Forax ha eseguito basandosi sui numerosi scatti; questa serie rappresenta un modo per rivivere questi momenti intensi del matsuri con un focus su tessuti e colori che creano un flusso di luce e vita.
“In origine, la parola matsuri era un nome generico utilizzato per tutte le cerimonie shintō: in giapponese matsuru significa “onorare”,“celebrare gli dei”. È quindi una festa per ringraziare o pregare i kami. Nel corso dei secoli il termine matsuri si è esteso a tutte le feste, a volte alle feste buddiste ma anche ad esempio agli eventi: “Festa dei fiori di ciliegio” “Festa della prugna”. Momenti di incontro e condivisione in cui si può mangiare, bere o acquistare specialità locali, assistere alle sfilate con carri allegorici, fluire in un allegro crocevia di persone nelle strade in un’atmosfera gioiosa e festiva”.
(cit. Cs organizzatori)

Éric Pelletier, artista visivo di Montreal, vive in Giappone da circa dieci anni. Esplora diverse tecniche artistiche giapponesi che confronta con la sua conoscenza occidentale come graphic designer. Il risultato sono opere graficamente stilizzate e ricche di dettagli della vita quotidiana giapponese. Oltre a questo magnifico lavoro grafico, Eric Pelletier si dedica alla fotografia, appollaiato sulla sua bicicletta e mantenendo lo sguardo il più vicino possibile all’attività umana. Si infiltra nella vita quotidiana della città, spesso di notte, e scatta le sue foto come un fantasma, senza disturbare o in totale collusione con la persona fotografata. Per Eric Pelletier la fotografia è uno sport, come il jogging. Se non lo pratichi regolarmente, sarà difficile fare la maratona. Eric si prepara, si mette mentalmente in modalità “fotografia” per viaggiare per la città di Tokyo e catturare immagini senza imporre il suo sguardo o la sua presenza. Non è un cacciatore di foto alla ricerca di una “vittima” da fotografare. Potremmo vederlo come un fotografo “Carpe Diem”! Eric vive nel momento presente e quindi cerca di fotografare le persone con occhio onesto senza cercare di influenzarle, lasciandole nella loro privacy.

La mostra è co-organizzata dall’Associazione dei Giapponesi del Nord Italia e dal Consolato.

Info link su Jean-Marc Forax: https://www.jeanmarcforax.fr/ 

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Ukiyoe a Palazzo Blu

Mostra “Matsuri” al Consolato

Mostra: “Samurai. The Art of Arms and Armour”

Luogo dell’evento: ADI Design Museum, Piazza Compasso d’Oro 1 (ingresso da via Ceresio 7), Milano

Data e ora dell’evento: da mercoledì 26 giugno a giovedì 18 luglio

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In occasione dei Campionati Mondiali di Kendo 2024, Milano ospiterà una mostra straordinaria intitolata “SAMURAI – The Art of Arms and Armour”, che offrirà ai visitatori un’opportunità unica per ammirare una collezione di spade giapponesi e armature antiche. Questi preziosi manufatti, simboli di una tradizione millenaria, rappresentano l’eccellenza dell’arte e della cultura dei samurai.

“SAMURAI – The Art of Arms and Armour” esplorerà la storia e l’evoluzione delle armi e delle armature giapponesi dal tardo XIV secolo fino ai nostri giorni, mettendo in luce l’abilità artigianale e il significato culturale che hanno avuto nel corso dei secoli. I visitatori potranno comprendere come strumenti concepiti per determinati scopi fossero considerati manufatti d’arte già al momento della loro creazione e ritenuti oggetti da collezione già dai tempi antichi. Una vetrina esporrà l’evoluzione delle forme delle spade giapponesi e delle scuole di forgiatura, tramite perfette riproduzioni create appositamente a scopo di studio. Un altro spazio sarà dedicato ai kodogu, i fornimenti delle spade, oggetti di mirabile fattura e ricchi di intarsi e lavorazioni in materiali preziosi. Questi manufatti sono di particolare interesse in quanto considerati non solo un mero accessorio ma anche una prova dell’alta abilità raggiunta dagli artigiani. Ad arricchire questa mostra ci saranno anche quattro armature (yoroi), tre elmi (kabuto) e tre maschere (menpo), tutti di pregevolissima fattura e in perfette condizioni di conservazione. Oltre a ventagli come segni di comando, stampe e un rotolo raffigurante samurai che praticano. Infine, una tappa del percorso sarà dedicata ad uno dei più importanti forgiatori contemporanei, a testimonianza di come questa antica arte sia ancora tramandata e custodita. La mostra non solo celebra l’estetica e la funzionalità di queste opere d’arte, ma offre anche una panoramica sulla filosofia e i valori che hanno guidato i samurai, come l’onore, il coraggio e la disciplina. Un percorso espositivo che promette di affascinare appassionati di storia, arte e cultura giapponese. L’evento è parte integrante delle iniziative collegate ai Campionati Mondiali di Kendo, e rappresenta un’occasione per immergersi nella cultura giapponese e comprendere meglio le radici storiche di questa antica arte marziale.

Info link: https://www.adidesignmuseum.org/mostra/samurai-the-art-of-arms-and-armour/?utm_medium=email&utm_source=newsletter_199&utm_campaign=curatori&utm_id=199

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Ukiyoe a Palazzo Blu

Mostra “Matsuri” al Consolato

Mostra: “Samurai. The Art of Arms and Armour”

Tanabata a Brescia

Luogo dell’evento: Museo di Santa Giulia, via dei Musei, 81/b, Brescia

Data e ora dell’evento: domenica 7 luglio alle ore 19:30

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Anche a Brescia, presso il Museo di Santa Giulia, si festeggia il Tanabata questa domenica 7 luglio!

Con inizio alle ore 19:30 si terrà invece un workshop gratuito di origami, durante il quale l’insegnante Alessia Ravelli, coadiuvata da Maria Frailich Sommaruga, guiderà i partecipanti nella realizzazione di alcuni semplici modelli ispirati alla festività di Tanabata.

Durante il Tanabata, la gente sfila tra le bancarelle indossando lo Yukata, il kimono estivo, passando sotto le grandi decorazioni formate da una palla e da lunghe strisce di carta filante colorata a simboleggiare i filamenti tessuti dalla protagonista femminile della storia di Tanabata.

Dopodiché, verrà proiettato presso il Nuovo Eden alle 21:30  il film “Il male non esiste” di Ryūsuke Hamaguchi, vincitore a Venezia del Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria. In quest’occasione, l’Associazione Fuji sarà presente al Museo per incontrare gli appassionati di cinema giapponese e del Giappone in generale. Inoltre, prima della proiezione si terrà un intervento di Rosario Manisera, il presidente dell’Associazione Fuji, di cui è stato co-fondatore nel 2001.

Prenotazione obbligatoria presso il CUP del museo: 030 8174200, cup@bresciamusei.com

La band giapponese Goat al festival Aut Aut

Ukiyoe a Palazzo Blu

Mostra “Matsuri” al Consolato

Mostra: “Samurai. The Art of Arms and Armour”

Tanabata a Brescia

“L’influenza del kimono nella moda europea”

Luogo dell’evento: Fondazione Luciana Matalon, Foro Buonaparte 67, Milano

Data e ora dell’evento: martedì 9 luglio alle ore 18:00

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Nell’ambito della mostra The line between kimono and art vol. II, La Fondazione Matalon ha organizzato un talk con il giornalista di moda indipendente Gianluca Cantaro della durata di circa un’ora. L’incontro sarà incentrato sull’influenza del kimono nella moda europea, la sua lavorazione artigianale e il suo potenziale di sopravvivenza in futuro.

Parteciperanno al talk gli artisti protagonisti della mostra Mamiko Ikeda, Koji Fukumoto e Stella Bonasoni. 

Ingresso libero su prenotazione previa iscrizione all’Associazione Amici della Fondazione (€2).

Prenotazioni alla mail: fineart@fondazionematalon.org

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Ukiyoe a Palazzo Blu

Mostra “Matsuri” al Consolato

Mostra: “Samurai. The Art of Arms and Armour”

Tanabata a Brescia

“L’influenza del kimono nella moda europea”

“Umane, troppo umane. Donne e spiriti (liberi) nel Giappone dei Tokugawa”

Luogo dell’evento: Museo degli Innocenti P.za della SS. Annunziata 13, Firenze

Data e ora dell’evento: sabato 6 luglio alle 17:00

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Nell’ambito della mostra “Yōkai. Mostri, Spiriti e altre Inquietudini nelle Stampe Giapponesi” presso il Museo degli Innocenti di Firenze, sabato 6 luglio si terrà un incontro con Cristian Pallone, ricercatore in lingua e letteratura giapponese ed esperto in romanzi d’intrattenimento del Sol Levante, che ci parlerà di concubine voluttuose, figlie in cerca di giustizia e madri assassine nell’incontro “Umane, troppo umane. Donne e spiriti (liberi) nel Giappone dei Tokugawa”.

Entità malvagie e streghe cattive affollano le pagine dei romanzi giapponesi del XIX secolo. Sono in realtà donne forti e coraggiose, disposte persino ad abbandonare la propria umanità per sfidare con ogni mezzo un destino ineluttabile. Ne è un esempio la geisha Otoyo, una delle due protagoniste femminili del racconto licenzioso “Geisha e il lamento del cuculo”. Rivale in amore della collega Otomi, alla quale contende le attenzioni del giovane Rojū, è divorata dalla gelosia, che la porta a compiere riti magici contro l’avversaria e perseguitarla costantemente, persino dopo la morte. Cristian Pallone sarà ospite di Yōkai per raccontarci le loro storie.

Costo: Tutti gli incontri sono ad ingresso libero per i possessori del biglietto della mostra, valido per la giornata in corso. Il pubblico può anche partecipare soltanto all’evento collaterale desiderato, senza acquistare il biglietto dell’esposizione, ma soltanto uno dedicato al singolo evento, al costo di € 5,00.

La band giapponese Goat al festival Aut Aut

Ukiyoe a Palazzo Blu

Mostra “Matsuri” al Consolato

Mostra: “Samurai. The Art of Arms and Armour”

Tanabata a Brescia

“L’influenza del kimono nella moda europea”

“Umane, troppo umane. Donne e spiriti (liberi) nel Giappone dei Tokugawa”

“Kabuki, ma anche Noh. Antiche xilografie del teatro giapponese” a Torino

Luogo dell’evento: Antitesi Art Space, via Drovetti 8, Torino

Data dell’evento: da mercoledì 3 luglio a venerdì 19 luglio (da mercoledì a venerdì)

Orari di apertura: dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 18:30

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La galleria d’arte Antitesi Art Space di Torino presenta una collezione di oltre cinquanta xilografie e di (alcune) maschere dell’antico teatro giapponese che riflettono in modo significativo le differenze tra la tradizione teatrale noh, le cui stampe sono contraddistinte da una maggiore staticità e il kabuki, chiaramente orientato verso una maggiore libertà espressiva.

La mostra a cura di Carlo e Giulia Beccaria, appassionati e competenti cultori dell’arte e della storia del Giappone nonché titolari della Galleria Ai Tre Torchi di Torino, è patrocinata dal Museo Ugo Guidi 2 di Massa e dall’Archivio Storico Documentario Gierut di Pietrasanta (LU).

Durante il periodo Edo (1603-1868) l’ascesa sociale e culturale della borghesia urbana stimola in Giappone profondi cambiamenti. Una nuova concezione della vita, sintetizzata nel termine ukiyo (“mondo fluttuante”), si afferma in opposizione alla tradizionale visione ascetica e spirituale del buddismo. Questa visione non solo accetta la natura fuggevole e illusoria dell’esistenza, ma invita a celebrare ogni singolo istante attraverso la contemplazione della bellezza del mondo e il godimento dei piaceri effimeri. L’ukiyo ispira profondi cambiamenti culturali e artistici. La borghesia, pur sentendo la necessità di un confronto con le tradizioni della nobiltà, crea una propria cultura e nuove forme di intrattenimento. Tra queste, si evidenziano gli spettacoli del teatro kabuki, molto diversi dal tradizionale teatro noh. Quest’ultimo era un teatro ritualistico di matrice aristocratica, con scenografie statiche e minimali e una recitazione lenta e stilizzata fondata sull’uso delle maschere e su un simbolismo di non facile accesso. Il kabuki offre invece spettacoli più dinamici e coinvolgenti, graditi alla borghesia ma anche alle classi popolari. Rispetto al noh, le storie del kabuki erano più dinamiche e libere, con semplici canovacci di partenza il cui sviluppo scenico erano affidato in larga misura all’estro creativo degli attori.
Accanto al kabuki, la cultura ukiyo del periodo Edo incoraggia naturalmente anche l’affermazione dell’ukiyo-e (“immagini del mondo fluttuante”). Il legame che si stabilisce tra ukiyo-e e kabuki è subito molto profondo e condiziona ben presto la maggioranza delle stampe prodotte in Giappone.

Ciò non significa tuttavia che l’ukiyo-e non includa anche rappresentazioni del tradizionale teatro noh, anzi: queste iniziano a diffondersi proprio dalla seconda metà del periodo Meiji (1868- 1912), quando la riapertura del Giappone alle influenze occidentali alimenta, per reazione, un rinnovato interesse verso la cultura tradizionale giapponese, incluso appunto il teatro noh.

Ulteriore approfondimento sulle stampe: https://www.itinerarinellarte.it/it/mostre/kabuki-ma-anche-noh-antiche-xilografie-del-teatro-giapponese-9809

La band giapponese Goat al festival Aut Aut

Ukiyoe a Palazzo Blu

Mostra “Matsuri” al Consolato

Mostra: “Samurai. The Art of Arms and Armour”

Tanabata a Brescia

“L’influenza del kimono nella moda europea”

“Umane, troppo umane. Donne e spiriti (liberi) nel Giappone dei Tokugawa”

“Kabuki, ma anche Noh. Antiche xilografie del teatro giapponese” a Torino

TANABATA – miti e leggende legati al cielo nella tradizione giapponese

Luogo dell’evento: Civico Planetario di Milano “U. Hoepli”, Corso Venezia 57, Milano

Data e ora dell’evento: domenica 7 luglio alle ore 21,00

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Chiara Pasqualini, in occasione del Tanabata, una festa legata alle stelle che si celebra in Giappone il 7 luglio, narrerà anche quest’anno miti e leggende legati al cielo nella tradizione giapponese nel corso di una conferenza, appuntamento ormai consueto del cosmo e dell’estate milanese. La conferenza è prevista naturalmente domenica 7 luglio alle ore 21,00 presso il Planetario di Milano.

L’evento è organizzato dal Planetario di Milano, in collaborazione con l’associazione LOfficina e il Planetario Gingaza di Tokyo. A spiegare il significato del Tanabata saranno, infatti, proprio i rappresentanti del Planetario Gingaza di Tokyo, attraverso un video della durata 15 minuti preparato appositamente per il Planetario di Milano.

Inoltre, come ogni anno, ci sarà un approfondimento in collaborazione con Ryo Kasuga direttore del Planetario Gingaza di Tokyo. Quest’anno il tema sarà l’haiku e l’universo analizzato attraverso la poesia del maestro Matsuo Bashō e il suo capolavoro: Oku no Hosomichi. La presentazione, prodotta da Ryo Kasuga, verrà illustrata attraverso disegni inediti, realizzati appositamente dalla mangaka: Kakehi Miki.

Come da tradizione, alla fine dello spettacolo sarà allestita un’area con piante di bambù e tanzaku (strisce di carta colorata) su cui scrivere i vostri più grandi desideri. Appendendo i tanzaku ai rami di bambù si narra che il vento che soffia tra le foglie li porti via per realizzarli.

Questa collaborazione tra planetari crea una nuova occasione per uno scambio culturale tra Giappone e Italia attraverso le stelle, in un cielo condiviso.

Il Consolato ha conferito il patrocinio all’iniziativa: https://www.milano.it.emb-japan.go.jp/itpr_ja/2024_sponsorship.html

Costo: intero 5.00€, ridotto 3.00€ (fino a 18 anni e dopo i 65 anni).

Info link: info@lofficina.eu
https://lofficina.eu/event/tanabata-festa-stelle-innamorate-07072023-2100-2/?event_date=2024-07-07
https://booking.lofficina.eu/Sito/Default.aspx

La band giapponese Goat al festival Aut Aut

Ukiyoe a Palazzo Blu

Mostra “Matsuri” al Consolato

Mostra: “Samurai. The Art of Arms and Armour”

Tanabata a Brescia

“L’influenza del kimono nella moda europea”

“Umane, troppo umane. Donne e spiriti (liberi) nel Giappone dei Tokugawa”

“Kabuki, ma anche Noh. Antiche xilografie del teatro giapponese” a Torino

TANABATA – miti e leggende legati al cielo nella tradizione giapponese

L’estate e la festa di “Tanabata” a Racconigi

Luogo dell’evento: Castello di Racconigi, Via Francesco Morosini 3, Racconigi (CN)

Data e ora dell’evento: domenica 7 luglio dalle 15:30 alle 18:30

Programma:

  • Ore 15:30-16:30, Sala conferenze
    “Il Giappone nelle stagioni: riti e feste”, conferenza a cura di Roberta Vergagni, docente di lingua giapponese all’Università degli Studi di Torino e vicepresidente dell’Associazione Sakura
  • Ore 17:00-18:30, Giardino delle foglie (in caso di maltempo in Sala conferenze)
    La festa di Tanabata, teatrino di carta kamishibai con lettura in giapponese e in italiano della storia di Tanabata, a cura delle docenti dell’Associazione Sakura.
    Seguirà un’attività laboratoriale con produzione di decorazioni di carta a tema, scrittura di desideri in kanji e nomi su cartoncini verticali, con accompagnamento di tè, snack e dolci giapponesi.

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L’ Associazione Interculturale Italia – Giappone Sakura, in collaborazione con la residenza sabauda e patrimonio dell’ Unesco Castello di Racconigi, organizza il ciclo di incontri “Il Giappone nelle stagioni: riti e feste”, dedicato alle festività popolari e a particolari usanze giapponesi legate ai ritmi annuali della natura.
Il ciclo di incontri è organizzato nell’ambito delle attività collaterali “Storie dal mondo in Castello”, che inaugurano il nuovo percorso espositivo del Castello di Racconigi.

Si partirà con l’estate e la festa di “Tanabata” domenica 7 luglio 2024 dalle ore 15:30.
Tra le molte festività che costellano il calendario giapponese, la settima notte del settimo mese si celebra Tanabata (letteralmente “Settima notte”), chiamata anche “La festa delle stelle innamorate”. È l’occasione per celebrare due innamorati celesti e per rivolgere alle stelle i nostri desideri. Durante l’incontro, i partecipanti creeranno le tipiche decorazioni di carta e scriveranno il loro desiderio, accompagnato dal proprio nome in giapponese, sui colorati cartoncini verticali chiamati “tanzaku”.

Ingresso libero previo ritiro del biglietto di accesso al Castello (gratuito per la prima domenica del mese).

Info link: info@sakuratorino.it
https://www.sakuratorino.it/
https://polomusealepiemonte.beniculturali.it/index.php/musei-e-luoghi-della-cultura/castello-di-racconigi/visita-il-castello-di-racconigi/

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