Palazzo Blu
Lungarno Gambacorti 9, Pisa
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Dicembre
24Ottallday23FeballdayUkiyoe a Palazzo Blu(Tutto il giorno) Lungarno Gambacorti 9, Pisa
Dettagli evento
Luogo dell’evento: Palazzo Blu, Lungarno Gambacorti 9, Pisa Data dell’evento: da giovedì 24 ottobre 2024 a domenica 23 febbraio 2025 Orari: dal lunedì al venerdì: 10:00
Dettagli evento
Luogo dell’evento: Palazzo Blu, Lungarno Gambacorti 9, Pisa
Data dell’evento: da giovedì 24 ottobre 2024 a domenica 23 febbraio 2025
Orari: dal lunedì al venerdì: 10:00 – 19:00
Sabato, domenica e festivi: 10:00 – 20:00
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
==========
La prossima mostra autunnale di Palazzo Blu sarà dedicata all’arte asiatica e giapponese, con particolare riferimento all’ukiyoe, movimento artistico e culturale diffusosi in Giappone tra il 1600 e la prima metà del 1800, denominato “Edo” in nome dell’allora capitale de facto, oggi Tokyo.
L’ukiyoe affonda le sue radici nella tradizione delle antiche stampe cinesi e veniva realizzata con tecniche simili alla xilografia, mediante riproduzioni a stampa su carta tramite matrici di legno. La Grande onda di Kanagawa di Hokusai è sicuramente l’opera più rappresentantiva dell’ukiyoe, come le vedute del monte Fuji, ma sono varie le rappresentazioni di soggetti finalmente sottratti alla censura, come le scene di vita quotidiana e quelle a sfondo erotico. Le stampe non dovevano neanche essere troppo costose, perché erano destinate a un pubblico di massa e alla classe dei mercanti arricchiti. L’emancipazione della classe mercantile voleva dire l’affermazione del cittadino come nuova classe sociale, denominata “chōnin”, che finalmente poteva avere accesso ai divertimenti e al piacere grazie all’alto livello di benessere raggiunto. Il termine ukiyo deriva dalla disciplina buddhista, all’interno della quale indica l’attaccamento al fugace mondo materiale. Nel periodo Edo, invece, era ormai possibile pensare a godersi la vita e a un mondo più libero. Miniaturisti, calligrafi, illustratori, fino al mondo degli “anime” e dei “manga” giapponesi, sono numerose le influenze che l’ukiyoe ha avuto nella storia. Tra i maggiori rappresentanti si annoverano Utagawa Toyokuni, Kitagawa Utamaro, Katsushika Hokusai, Chōbunsai Eishi, Keisai Eisen e altri.
Attraverso oltre 200 opere provenienti dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e dal Museo d’Arte Orientale di Venezia, oltre che da collezioni private italiane e giapponesi, la mostra mette in evidenza l’eclettismo del massimo maestro del filone artistico ukiyoe (letteralmente tradotto “immagini del Mondo Fluttuante”), che ha segnato l’apice dello sviluppo dell’arte di epoca Edo (1603 – 1868) in Giappone. Il valore del lascito di Hokusai è evidente nelle opere dei tanti allievi che hanno continuato il suo stile, ma anche nella indiscutibile influenza che ha esercitato sull’arte europea di fine Ottocento e che continua ad avere su tanti artisti contemporanei che a lui si ispirano.
Il progetto espositivo valorizza le due più grandi collezioni italiane d’arte giapponese evidenziandone la qualità artistica e il valore storico, sociale e culturale. Un patrimonio che dobbiamo a Edoardo Chiossone e a Enrico di Borbone Conte di Bardi, che con la loro profonda conoscenza del Giappone e l’appassionata opera di raccolta dei materiali hanno dato vita a collezioni di alto valore, arrivate fino a noi oggi. Partendo dalla produzione realizzata per il grande mercato in singoli fogli a stampa, con matrice di legno e in policromia, in serie ed edizioni diverse, la mostra evidenzia la varietà di formati e contenuti con una sezione dedicata ai volumi illustrati, manga e manuali pensati per insegnare a disegnare o da leggere e osservare per diletto, fino a rappresentare la produzione a stampa riservata a una committenza più colta e raffinata (surimono) fatta di biglietti augurali, d’invito, pubblicitari di eventi, ristoranti, incontri letterari, prodotti e l’opera dipinta a mano dal maestro e dai suoi allievi su rotoli verticali che esemplifica la massima libertà dell’espressione artistica.
Accanto alle opere del maestro sono presentate dunque anche le opere in silografia e pittoriche dei suoi allievi più vicini, tra cui Hokkei, Gakutei, Hokuba, Ryūryūkyō, nonché della figlia Oi che accompagnò Hokusai fino alla fine della sua carriera, lavorando al suo fianco e raccogliendo il suo lascito artistico secondo il proprio stile” (cit. CS).
https://www.news-24.it/il-prossimo-autunno-a-palazzo-blu-larte-giapponese-dellukiyo-e/?cn-reloaded=1
Ora
Ottobre 24 (Giovedì) - Febbraio 23 (Domenica)
Luogo
Palazzo Blu
Lungarno Gambacorti 9, Pisa
Gennaio
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Data dell’evento: da giovedì 24 ottobre 2024 a domenica 23 febbraio 2025
Orari: dal lunedì al venerdì: 10:00 – 19:00
Sabato, domenica e festivi: 10:00 – 20:00
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La prossima mostra autunnale di Palazzo Blu sarà dedicata all’arte asiatica e giapponese, con particolare riferimento all’ukiyoe, movimento artistico e culturale diffusosi in Giappone tra il 1600 e la prima metà del 1800, denominato “Edo” in nome dell’allora capitale de facto, oggi Tokyo.
L’ukiyoe affonda le sue radici nella tradizione delle antiche stampe cinesi e veniva realizzata con tecniche simili alla xilografia, mediante riproduzioni a stampa su carta tramite matrici di legno. La Grande onda di Kanagawa di Hokusai è sicuramente l’opera più rappresentantiva dell’ukiyoe, come le vedute del monte Fuji, ma sono varie le rappresentazioni di soggetti finalmente sottratti alla censura, come le scene di vita quotidiana e quelle a sfondo erotico. Le stampe non dovevano neanche essere troppo costose, perché erano destinate a un pubblico di massa e alla classe dei mercanti arricchiti. L’emancipazione della classe mercantile voleva dire l’affermazione del cittadino come nuova classe sociale, denominata “chōnin”, che finalmente poteva avere accesso ai divertimenti e al piacere grazie all’alto livello di benessere raggiunto. Il termine ukiyo deriva dalla disciplina buddhista, all’interno della quale indica l’attaccamento al fugace mondo materiale. Nel periodo Edo, invece, era ormai possibile pensare a godersi la vita e a un mondo più libero. Miniaturisti, calligrafi, illustratori, fino al mondo degli “anime” e dei “manga” giapponesi, sono numerose le influenze che l’ukiyoe ha avuto nella storia. Tra i maggiori rappresentanti si annoverano Utagawa Toyokuni, Kitagawa Utamaro, Katsushika Hokusai, Chōbunsai Eishi, Keisai Eisen e altri.
Attraverso oltre 200 opere provenienti dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e dal Museo d’Arte Orientale di Venezia, oltre che da collezioni private italiane e giapponesi, la mostra mette in evidenza l’eclettismo del massimo maestro del filone artistico ukiyoe (letteralmente tradotto “immagini del Mondo Fluttuante”), che ha segnato l’apice dello sviluppo dell’arte di epoca Edo (1603 – 1868) in Giappone. Il valore del lascito di Hokusai è evidente nelle opere dei tanti allievi che hanno continuato il suo stile, ma anche nella indiscutibile influenza che ha esercitato sull’arte europea di fine Ottocento e che continua ad avere su tanti artisti contemporanei che a lui si ispirano.
Il progetto espositivo valorizza le due più grandi collezioni italiane d’arte giapponese evidenziandone la qualità artistica e il valore storico, sociale e culturale. Un patrimonio che dobbiamo a Edoardo Chiossone e a Enrico di Borbone Conte di Bardi, che con la loro profonda conoscenza del Giappone e l’appassionata opera di raccolta dei materiali hanno dato vita a collezioni di alto valore, arrivate fino a noi oggi. Partendo dalla produzione realizzata per il grande mercato in singoli fogli a stampa, con matrice di legno e in policromia, in serie ed edizioni diverse, la mostra evidenzia la varietà di formati e contenuti con una sezione dedicata ai volumi illustrati, manga e manuali pensati per insegnare a disegnare o da leggere e osservare per diletto, fino a rappresentare la produzione a stampa riservata a una committenza più colta e raffinata (surimono) fatta di biglietti augurali, d’invito, pubblicitari di eventi, ristoranti, incontri letterari, prodotti e l’opera dipinta a mano dal maestro e dai suoi allievi su rotoli verticali che esemplifica la massima libertà dell’espressione artistica.
Accanto alle opere del maestro sono presentate dunque anche le opere in silografia e pittoriche dei suoi allievi più vicini, tra cui Hokkei, Gakutei, Hokuba, Ryūryūkyō, nonché della figlia Oi che accompagnò Hokusai fino alla fine della sua carriera, lavorando al suo fianco e raccogliendo il suo lascito artistico secondo il proprio stile” (cit. CS).
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Ora
Ottobre 24 (Giovedì) - Febbraio 23 (Domenica)
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Febbraio
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Luogo dell’evento: Palazzo Blu, Lungarno Gambacorti 9, Pisa Data dell’evento: da giovedì 24 ottobre 2024 a domenica 23 febbraio 2025 Orari: dal lunedì al venerdì: 10:00
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Data dell’evento: da giovedì 24 ottobre 2024 a domenica 23 febbraio 2025
Orari: dal lunedì al venerdì: 10:00 – 19:00
Sabato, domenica e festivi: 10:00 – 20:00
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La prossima mostra autunnale di Palazzo Blu sarà dedicata all’arte asiatica e giapponese, con particolare riferimento all’ukiyoe, movimento artistico e culturale diffusosi in Giappone tra il 1600 e la prima metà del 1800, denominato “Edo” in nome dell’allora capitale de facto, oggi Tokyo.
L’ukiyoe affonda le sue radici nella tradizione delle antiche stampe cinesi e veniva realizzata con tecniche simili alla xilografia, mediante riproduzioni a stampa su carta tramite matrici di legno. La Grande onda di Kanagawa di Hokusai è sicuramente l’opera più rappresentantiva dell’ukiyoe, come le vedute del monte Fuji, ma sono varie le rappresentazioni di soggetti finalmente sottratti alla censura, come le scene di vita quotidiana e quelle a sfondo erotico. Le stampe non dovevano neanche essere troppo costose, perché erano destinate a un pubblico di massa e alla classe dei mercanti arricchiti. L’emancipazione della classe mercantile voleva dire l’affermazione del cittadino come nuova classe sociale, denominata “chōnin”, che finalmente poteva avere accesso ai divertimenti e al piacere grazie all’alto livello di benessere raggiunto. Il termine ukiyo deriva dalla disciplina buddhista, all’interno della quale indica l’attaccamento al fugace mondo materiale. Nel periodo Edo, invece, era ormai possibile pensare a godersi la vita e a un mondo più libero. Miniaturisti, calligrafi, illustratori, fino al mondo degli “anime” e dei “manga” giapponesi, sono numerose le influenze che l’ukiyoe ha avuto nella storia. Tra i maggiori rappresentanti si annoverano Utagawa Toyokuni, Kitagawa Utamaro, Katsushika Hokusai, Chōbunsai Eishi, Keisai Eisen e altri.
Attraverso oltre 200 opere provenienti dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e dal Museo d’Arte Orientale di Venezia, oltre che da collezioni private italiane e giapponesi, la mostra mette in evidenza l’eclettismo del massimo maestro del filone artistico ukiyoe (letteralmente tradotto “immagini del Mondo Fluttuante”), che ha segnato l’apice dello sviluppo dell’arte di epoca Edo (1603 – 1868) in Giappone. Il valore del lascito di Hokusai è evidente nelle opere dei tanti allievi che hanno continuato il suo stile, ma anche nella indiscutibile influenza che ha esercitato sull’arte europea di fine Ottocento e che continua ad avere su tanti artisti contemporanei che a lui si ispirano.
Il progetto espositivo valorizza le due più grandi collezioni italiane d’arte giapponese evidenziandone la qualità artistica e il valore storico, sociale e culturale. Un patrimonio che dobbiamo a Edoardo Chiossone e a Enrico di Borbone Conte di Bardi, che con la loro profonda conoscenza del Giappone e l’appassionata opera di raccolta dei materiali hanno dato vita a collezioni di alto valore, arrivate fino a noi oggi. Partendo dalla produzione realizzata per il grande mercato in singoli fogli a stampa, con matrice di legno e in policromia, in serie ed edizioni diverse, la mostra evidenzia la varietà di formati e contenuti con una sezione dedicata ai volumi illustrati, manga e manuali pensati per insegnare a disegnare o da leggere e osservare per diletto, fino a rappresentare la produzione a stampa riservata a una committenza più colta e raffinata (surimono) fatta di biglietti augurali, d’invito, pubblicitari di eventi, ristoranti, incontri letterari, prodotti e l’opera dipinta a mano dal maestro e dai suoi allievi su rotoli verticali che esemplifica la massima libertà dell’espressione artistica.
Accanto alle opere del maestro sono presentate dunque anche le opere in silografia e pittoriche dei suoi allievi più vicini, tra cui Hokkei, Gakutei, Hokuba, Ryūryūkyō, nonché della figlia Oi che accompagnò Hokusai fino alla fine della sua carriera, lavorando al suo fianco e raccogliendo il suo lascito artistico secondo il proprio stile” (cit. CS).
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