Approfondimenti: La storia di Domokomo

Domokomo e la sua origine

 

credits:yokai.fandom.com/wiki

Domokomo è una figura del folclore giapponese, conosciuta soprattutto nel distretto di Enuma, Ishikawa, e in quello di Chiisagata, a Nagano. Il nome proviene dalla frase giapponese “domokomo naranai” ovvero nè questo nè quello. Questo yōkai ha l’aspetto di una figura con due teste e la sua prima rappresentazione risale all’opera Hyakki yagyo emaki (Matsui-Bunko).

Esiste una vicenda molto famosa che fa proprio riferimento a questa creatura!

La leggenda

Molto tempo fa c’erano due medici che si chiamavano rispettivamente Domo e Komo. Entrambi andavano in giro vantandosi di essere il miglior luminare del Giappone in quanto tutti e due possedevano un’abilità medica straordinaria grazie alla quale avevano guarito i casi medici più disperati. 

Un giorno i due decisero di sfidarsi: entrambi si fecero ferire ad un braccio promettendo che lo avrebbero ricucito in maniera così perfetta da non far vedere la cicatrice. La contesa si risolse brillantemente per entrambi, possiamo dire un pareggio. 

La sfida successiva riguardava il fatto di cucire una ferita alla testa. Nel giorno prestabilito un sacco di gente incuriosita si radunò intorno ai due sfidanti. I due medici si ferirono alla testa con incredibile sangue freddo davanti alle persone sbigottite da ciò che stava accadendo. In men che non si dica entrambi i medici riuscirono a curare le ferite in modo perfetto. La loro bravura impediva di fatto che la sfida si risolvesse. 

Fu allora che ebbero l’ennesima idea. Convennero che medicarsi a turno non era affatto stimolante e giunsero alla conclusione che avrebbero potuto strapparsi la testa nello stesso momento per poi vedere chi riusciva a riattacarsela meglio. Fu così che nel giro di qualche istante caddero entrambe le teste dei medici. Tuttavia sia l’uno che l’altro si trovarono in una situazione aberrante e ciò impedì di trovare qualcuno in grado di riattaccare le due teste. Non essendoci più nulla da fare, morirono entrambi. 

Pare proprio che la figura dello yokai Domokomo nacque proprio così! 

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Kanto Vs Kansai: Food Edition

Come in Italia, anche in Giappone esistono le rivalità fra i vari paesi e regioni, oggi vi parliamo di quella più famosa: Kanto vs Kansai.
Queste infatti sono due delle maggiori regioni del Sol Levante, corrisponderebbe al nostro nord e sud italia per intenderci. Proprio come qui da noi, ci sono delle “simpatiche rivalità” interne perché alla fine tutto il mondo è paese. Questo rapporto antagonistico non si limita solo ai vari accenti, architettura e cultura, ma sfocia anche nei vari cibi.

Sappiamo già che il Giappone, proprio come l’Italia, è un paese con una profonda cultura culinaria. A questo proposito, le due grandi regioni si sfidano a volte anche sulla stessa tipologia di piatti. Andiamo a scoprire quali!

Kanto vs Kansai: Il Brodo

Kanto vs Kansai soba Kanto vs Kansai udon

Photo credits: nytimes.com ; japancentre.com

Se dovessimo mangiare i famosi noodles nella regione di Kanto avremo molte più possibilità di trovare un brodo molto scuro. È una combinazione di katsuo-dashi (brodo fatto con scaglie di pesce bonito) e koikuchi (salsa di soia scura).
Al contrario, nel Kansai il brodo è più leggero e chiaro. Un liquido quasi dorato fatto con kombu-dashi (brodo a base di alghe) e utsukuchi (salsa di soia leggera).

Tuttavia, questa differenza non ha solo un fondamento estetico ma anche culinario. Infatti, il brodo scuro si sposa meglio con gli spaghetti soba, popolari nella regione di Kanto. Al contrario invece, quello chiaro del Kansai è perfetto per gli Udon, comuni in questa regione.

Tempura di pesce vs Tempura di verdura

Kanto vs Kansai tempura

Photo credits: wikipedia.org ; nhk.or.jp

Qualsiasi sia la nostra preferita, sempre di tempura si tratta.
Tuttavia, la tempura di Kanto è tradizionalmente fatta con il pesce, in quanto Tokyo si trova proprio su una baia. Fritta in olio di sesamo e servita con salsa dashi e salsa di soia scura, questa tempura è tipica della regione orientale del Giappone.
Se ci spostiamo a ovest invece, la tempura è tradizionalmente fatta con verdura cotto in olio vegetale. Spesso nel Kansai viene anche servita solo con il sale, proprio per non andare a coprire i sapori delicati delle verdure.

Voi quale preferite?

Onigiri triangolari vs Onigiri rotondi

Kanto vs Kansai onigiri

Photo credits: japancentre.com ;

Arriviamo agli Onigiri, una delle pietanze più conosciuti del Giappone. Le troviamo preparate in tutti i modi e spesso sono disponibili nei kombini che offrono diverse scelte. Ma lo snack preferito dai giapponesi in passato cambiava forma a seconda delle regioni.
Infatti, nella regione di Kanto la tipica forma era triangolare (lo è tuttora). Si dice che questa forma derivi dal fatto che per i Samurai fosse più facile trasportarlo.
Nel Kansai invece, dove l’attività feudale era inferiore, si optò per una forma più rotonda. Qui infatti andare a teatro era l’attività preferita del popolo che, nei bento, portava proprio questi onigiri rotondi.

Sushi: Nigiri vs versione quadrata

Kanto vs Kansai sushi Kanto vs Kansai

Photo credits: Flickr ; techprincess.it

Eccoci arrivati ad uno dei dibattiti che sicuramente ancora oggi scatena gli animi: Il sushi.
Forse non sapevate che il nigiri sushi è anche chiamato sushi edomae. Il vecchio nome di Tokyo era Edo, e “mae” significa “di fronte”, ora vi spieghiamo a cosa serve questa nozione.

Quando Tokyo divenne la nuova capitale del Giappone, la città cominciò ad ospitare un grosso flusso di lavoratori. Questo portò allo sviluppo dei primi fast food e ai tempi il riso condito con i frutti di mare freschi presi direttamente dalla baia era la soluzione perfetta.

Al contrario, nel Kansai si era solito portare il sushi a casa più che mangiarlo fuori. Tuttavia all’epoca non esistevano frigoriferi. Quindi per conservare meglio la pietanza durante il trasporto, il riso e i condimenti venivano pressati insieme in una scatola. Il sushi in stile Kansai è chiamato oshizushi (sushi pressato).

Kanto vs Kansai: Unagi di pancia o di schiena

Kanto vs Kansai unagi

Photo credits: japantimes.co.jp

Unagi è l’anguilla ed è molto popolare in tutto il Giappone. Tuttavia le due regioni hanno modo diversi di prepararla.

Gli chef del Kansai tagliano l’anguilla lungo lo stomaco, la aprono piatta e la grligliano.
Invece nel Kanto, l’unagi viene tagliata lungo la schiena. Questo succede sempre perchè in passato la regione di Kanto è stata segnata da molte battaglie dell’era feudale. Il taglio lungo lo stomaco ricorda infatti il rito del seppuku, il suicidio rituale praticato dai samurai.

Monjayaki vs Okonomiyaki

Kanto vs Kansai monjayaki Kanto vs Kansai okonomiyaki

Photo credits: gettyimages.iti ; tripadvisor.it

Conosciamo tutti l’ormai famoso okonomiyaki ma forse il suo corrispettivo del Kanto detiene ancora un po’ di mistero. Entrambe sono molto simili in linea di principio, ma queste frittelle di farina e cavolo cotte su una piastra in ghisa hanno piccole differenze.
Il più famoso, l’okonomiyaki del Kansai, ha una forma solita, condita con salsa barbecue in stile giapponese, maionese e scaglie di pesce bonito.
Il suo cugino del Kanto invece, il monjayaki, ha una pastella liquida e quindi rimane molto più morbido.

Tuttavia, entrambe i piatti hanno una cosa in comune: sono perfetti gustati con una birra ghiacciata e in compagnia!

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News & Curiosità dal Giappone: andare in bagno a Shibuya, un'esperienza futuristica

I bagni giapponesi

I bagni del Giappone sono conosciuti in tutto il mondo per la loro pulizia impeccabile e per essere super tecnologici. In particolare ciò che rimane impresso ai turisti è il washlet, il famoso bidet elettronico del noto marchio Toto ldt.
Recentemente la Toto ha assistito la Nippon Foundation in un progetto unico chiamato “The Tokyo Project Toilet”. Esso mira a rinnovare 17 strutture comuni di Shibuya in spazi inclusivi e protetti per tutti i fruitori.

Ecco alcuni dei progetti più sorprendenti!

1.Hi Toilet di Kazoo Sato

Il famoso direttore creativo Kazoo Sato ha ideato una toilette pubblica che utilizza i comandi vocali per controllare le funzioni della porta, dello sciacquone e dei rubinetti. Situato nel parco Nanago Dori nel cuore di Shibuya, la toilette si caratterizza esteriormente per il suo design semisferico. La Hi Toilet vuole rispondere all’aumento delle preoccupazioni igieniche sulla diffusione del covid-19 attraverso il contatto con le superfici. Sato ha spiegato che dopo ben 3 anni di ricerca e progettazione è arrivato al concetto di toilet a comando vocale dove appunto tutti i comandi sono attivati dalla voce. L’idea esisteva già prima della pandemia ma l’arrivo del covid ne ha accelerato la creazione.

credits: tokyotoilet.jp

2. Three Mushrooms di Toyo Ito

Come suggerisce il nome, i 3 bagni sono stati progettati per assomigliare a dei funghi che spuntano dall’area boschiva intorno al santuario Yoyogi – hachiman. I loro interni sono spaziosi con illuminazione soffusa e la loro posizione è strategica: rivolti verso la strada, i bagni sono accessibili e sicuri per tutti.

credits: tokyotoilet.jp

3. White di Kashiwa Sato

Il designer Sato ha fondato il suo progetto basandosi su due concetti: pulito e sicuro. La toilette è situata accanto alla stazione di polizia della stazione di Ebisu diventando un simbolo del quartiere. Pensata per non essere troppo vistosa ma per avere un aspetto pulito che possa ispirare i passanti ad essere più luminosi e freschi Questo bagno in bianco puro è stato progettato per essere facile da utilizzare, nessuna complicazione dettata dall’innovazione.

credits: tokyotoilet.jp

4. Squid Toilet di Fumihiko Maki

Il sito del progetto è un popolare parco di Ebisu utilizzato come parco giochi per bambini, immerso nella natura. La struttura è stata progettata sia come toilette pubblica ma anche come spazio pubblico che fungesse da padiglione del parco come area di riposo. Il bagno è stato pensato per tutti: sia per bambini che per tutte le persone di passaggio che magari vanno a lavoro. L’allegro tetto, di forma particolare come quella di uno scivolo, collega le diverse sezioni del bagno e dona ventilazione e luminosità naturale all’ambiente. L’intera struttura ricorda di aspetto proprio quella di un parco giochi. Il nome Squid Toilet deriva dal soprannome dato al parco “Octopus park” per via delle sue attrezzature da gioco a forma di polpo.

credits: tokyotoilet.jp

5. A walk in the woods di Kengo Kuma

Questo bagno viene progettato proprio come un villaggio immerso nel verde lussureggiante del parco Nabeshima. L’ambiente è composto da cinque capanne coperte da lamelle di cedro e collegate da una passeggiata nel bosco che scompare nella foresta. Ogni toilette è progettata con un layout distinto per ospitare diverse esigenze (famiglia, vestizione, sedia a rotelle ecc). Il designer Kuma ha deciso di dividere ogni sezione in edifici separati creando così un vero e proprio villaggio di bagni pubblici, aperto, ventilato e facile da attraversare con un design appropriato per i tempi post-pandemici.

credits: tokyotoilet.jp

6. Modern Kawaya di Masamichi Katayama

L’origine della toilette giapponese è la cosiddetta kawaya 川屋, una sorta di capanna posta sopra il fiume risalente al periodo al primo periodo Jomon. Queste capanne avevano un design primitivo e semplice, spesso fatte di terra indurita o pezzi di legno legati insieme. Il designer Katayama, tenendo il mente proprio la kawaya, ha deciso di costruire uno spazio ambiguo che possa essere simultaneamente un oggetto e una toilet combinando a caso 15 pareti di cemento. Gli spazi fra le pareti conducono in tre diverse aree progettate per uomini, donne e una per tutti. Il design crea un relazione unica con le persone che sono invitate ad interagire con la struttura come se stessero giocando in un parco giochi.

credits: tokyotoilet.jp

7. Transparent Toilet di Shigeru Ban

Questi bagni situati nel parco di Yoyogi Fukamachi hanno fin da subito attirato l’attenzione da quando sono state aperte nel 2020. Di color caramella, innovativa ed utile questa struttura risponde facilmente alla fatidica domanda “è occupato”? Anche se di primo impatto sono trasparenti, una volta che si entra e si gira la serratura le pareti diventano opache, facendo così capire dal fuori che la toilette è occupata e prevenendo così la fastidiosa bussata alla porta. Quando il sole tramonta la scatola diventa una sorta di faro che ti attira con la sua luce. L’importante, se si usa questo bagno, è di ricordarsi di chiudere la porta!

credits: tokyotoilet.jp

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Hokkaido e le sculture di ghiaccio

Hokkaido e le sculture di ghiaccioPhoto credits: https://www.timeout.com/

Il Giappone sa sempre come stupirci soprattutto durante le festività con illuminazioni e spettacoli naturali come Hokkaido e le sculture di ghiaccio! Stiamo parlando delle stupefacenti sculture di ghiaccio nel Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu che si tiene a Hokkaido e del tour speciale che mostra come sono fatte le enormi sculture.

Hokkaido e le sculture di ghiaccioPhoto credits: https://www.timeout.com/

La costruzione delle statue di ghiaccio

Il Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu a Hokkaido è visitabile per un mese da fine gennaio a fine febbraio! Dal primo al 28 di gennaio, invece, grazie alle temperature fredde sarà possibile visitare il luogo ed assistere alla costruzione di questi giganti di ghiaccio. Sarà davvero emozionante vedere con i propri occhi come, con il passare del tempo, queste sculture cambiano e mutano forma durante la loro costruzione.

Hokkaido e le sculture di ghiaccioPhoto credits: https://www.timeout.com/

Il Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu

Se invece volete vedere le sculture completate saltando il processo di costruzione, il Chitose Lake Shikotsu Ice Festival si tiene dal 29 gennaio al 23 febbraio 2022. Giunto al suo 44° anno, il festival è aperto dalle 10 alle 20, con un’illuminazione colorata tra le 16.30 e le 20.

Hokkaido e le sculture di ghiaccioPhoto credits: https://www.timeout.com/

Luci, dimensioni incredibili e colori che non potrete trovare facilmente. Ma non c’è solo ghiaccio, anche bancarelle di cibo e bevande locali. Cibo che permette non solo di placare gli animi, ma anche di riscaldare con una ciotola di oden (una classica zuppa giapponese), soba calda e udon.

Hokkaido e le sculture di ghiaccio nei weekend

Inoltre, se doveste andare a visitare Hokkaido e le sculture di ghiaccio nei fine settimana e nei giorni festivi, potreste avere la fortuna di vedere potenti esibizioni di taiko e spettacolari fuochi d’artificio. Ma anche dopo c’è possibilità di godersi la tradizione giapponese al meglio? Sicuramente! Dopo una serata al freddo godendosi spettacoli di ghiaccio più unici che rari, cosa c’è di meglio di un bel relax in un caldo onsen?  Sembra un sogno, ma non lo è! Anche per una luna di miele questo è l’ideale, ma nel caso non doveste sposarvi, godetevi queste meraviglie invernali e non ve ne pentirete! Per maggiori informazioni ecco il sito

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Festival del ghiaccio
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Il Giappone sa sempre come stupirci soprattutto durante le festività con illuminazioni e spettacoli naturali come succede a Hokkaido e le sculture di ghiaccio! Stiamo parlando delle stupefacenti sculture di ghiaccio nel Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu e del tour speciale che mostra come sono fatte le enormi sculture

Festival del ghiaccio
Photo credits: https://www.timeout.com/

La costruzione delle statue di ghiaccio

Il Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu è visitabile per un mese da fine gennaio a fine febbraio! Dal primo al 28 di gennaio, invece, grazie alle temperature fredde sarà possibile visitare il luogo ed assistere alla costruzione di questi giganti di ghiaccio. Sarà davvero emozionante vedere con i propri occhi come, con il passare del tempo, queste sculture cambiano e mutano forma durante la loro costruzione.

Festival del ghiaccio
Photo credits: https://www.timeout.com/

Il Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu

Se invece volete vedere le sculture completate saltando il processo di costruzione, il Chitose Lake Shikotsu Ice Festival si tiene dal 29 gennaio al 23 febbraio 2022. Giunto al suo 44° anno, il festival è aperto dalle 10 alle 20, con un’illuminazione colorata tra le 16.30 e le 20.

Festival del ghiaccio
Photo credits: https://www.timeout.com/

Luci, dimensioni incredibili e colori che non potrete trovare facilmente. Ma non c’è solo ghiaccio, anche bancarelle di cibo e bevande locali. Cibo che permette non solo di placare gli animi, ma anche di riscaldare con una ciotola di oden (una classica zuppa giapponese), soba calda e udon.

Il Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu nei weekend

Inoltre, se doveste andare a visitare il Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu nei fine settimana e nei giorni festivi, potreste avere la fortuna di vedere potenti esibizioni di taiko e spettacolari fuochi d’artificio. Ma anche dopo c’è possibilità di godersi la tradizione giapponese al meglio? Sicuramente! Dopo una serata al freddo godendosi spettacoli di ghiaccio più unici che rari, cosa c’è di meglio di un bel relax in un caldo onsen? Sembra un sogno, ma non lo è! Anche per una luna di miele questo è l’ideale, ma nel caso non doveste sposarvi, godetevi queste meraviglie invernali e non ve ne pentirete! Per maggiori informazioni ecco il sito


Imparare il giapponese con i manga!

Il giapponese è una lingua molto interessante e oggi vi svegliamo una tecnica per imparare il giapponese con l’utilizzo dei manga!

Tanti di noi vorrebbero imparare a parlare il giapponese alla perfezione, ma a volte non è così semplice. Riuscire ad ottenere capacità di conversazioni base però è forse più semplice di quanto pensiamo. Guardare film in lingua originale aiuta tantissimo, ma anche leggere manga non è da meno! Infatti, ai principianti viene spesso consigliato di iniziare a imparare il giapponese con i manga più semplici, quelli dedicati ai bambini per esempio. Qui infatti il testo è spesso scritto in hiragana, i caratteri più semplici. Ma non vi scoraggiate, ogni manga ha un suo genere quindi ci sarà per tutti la possibilità di imparare secondo i propri gusti.

Imparare il giapponese con i manga, scopriamoli tutti!

Quindi senza ulteriori indugi, ecco qualche consiglio per aiutarvi nello studio!

Doraemon

Un classico della letteratura e cultura otaku giapponese, di certo non poteva mancare l’iconico gatto robot! Classico creato da Fujiko F Fujio negli anni ’60, questo manga per principianti racconta la storia di Nobita, studente un po’ pestifero, e un gatto robot chiamato Doraemon, inviato dal futuro per aiutarlo!

Le avventure di Nobita diventano sempre più divertente anche grazie alle infinite eccentriche invenzioni che Doraemon tira fuori dalla sua tasca senza fondo!

Insomma, un connubio tra simpatia e semplicità per tutti coloro che decidono di approcciarsi allo studio della lingua giapponese.

Detective Conan

imparare il giapponese con i manga

Uno studente liceale di alto livello che nel tempo libero si trasforma in un moderno Sherlock Holmes. Questo è Shinichi Kudo, protagonista del manga Detective Conan. Eccezionalmente intelligente e astuto nel risolvere i crimini della città, il protagonista viene avvelenato da un sindacato del crimine chiamato Organizzazione Nera.
Tuttavia, invece che uccidere Kudo, la sostanza lo trasforma in un bambino delle elementari, pur mantenendo inalterate la sua memoria e i riflessi.

Questa serie è ottima sia per bambini ma anche per tutti i fan dello stile mistery.

imparare il giapponese con i manga: Shirokuma Cafe

imparare il giapponese con i manga

Un café che serve sia umani che animali? Si tutto è possibile in Shirokuma Cafe grazie ad un simpaticissimo orso polare! Assieme ad un panda maldestro e un pinguino cinico, questo manga racconta di spaccati di vita quotidiana.
Grazie ai testi semplici e brevi, questo è un manga adatto ai lettori che non solo si approcciano alla lingua ma anche a questo genere di letture per la prima volta.

Death Note

imparare il giapponese

Rivelazione del genere thriller, Death Note ha ridefinito i canoni di questi temi in versione manga. Scrivendo un nome sulle pagine del quaderno, il proprietario ha la capacità di controllare esattamente quando e come una persona morirà.
Tradotto in tutte le lingue, il susseguirsi di avventure e storie emozionanti vi terrà incollati alle pagine e vi aiuterà a imparare il giapponese a velocità record!

Kiyo a Kyoto

imparare il giapponese

Se come tanti siete appassionati non solo di manga ma anche della cultura tradizionale, questa è la lettura che fa per voi. Scritto e illustrato da Aiko Koyama, questo manga vi darà la possibilità di comprendere meglio il mondo delle geisha e maiko moderne.

La storia parla di Kiyo, un’adolescente che si è trasferita a Kyoto per lavorare come cuoca. Quando si imbatte nella sua amica d’infanzia Sumire, la protagonista scopre che l’amica si sta allenando per diventare una maiko. Mentre le due ragazze approfondiscono il loro mestiere, i lettori acquisiscono una comprensione più profonda della cultura di Kyoto.

Quale di questi manga leggereste?

Ispirazione: timeout.com

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Approfondimenti: la leggenda di Hanako san

La storia di Hanako san

Hanako san è un personaggio del folclore giapponese nonché leggenda molto popolare tra i bambini e gli adolescenti. Quest’ultima narra di una bambina di nome Hanako il cui fantasma dimora nelle toilette delle scuole giapponesi. Il suo soprannome è infatti toire no Hanako san, ovvero, Hanako san della toilette. Ci sono diverse versioni di questa leggenda. Secondo quella più diffusa, Hanako apparirebbe nei gabinetti femminili delle scuole, di solito nella terza cabina e per questo le sue vittime sarebbero le studentesse che si recano nel bagno da sole. Pare sia anche possibile interagire con lei bussando alla porta chiusa del gabinetto deserto. Se le si chiede:” Hanako san, ci sei?” dall’altra parte è possibile udire la sua voce mentre risponde di sì. Una volta evocata, Hanako tenterà di trascinare la vittima in bagno, portandola con sé all’inferno. Tuttavia, non tutte le versioni della leggenda vedono Hanako come demone di cui avere timore. Secondo altre leggende è paragonata ad una sorta di mascotte soprannaturale della scuola.

credits: gegegenokitaro.fandom.com

Le origini

Anche l’origine della leggenda ha diverse versioni. Secondo la maggior parte di esse, Hanako sarebbe il fantasma di una bambina morta a scuola in seguito ad un suicidio perché vittima di bullismo. Un’altra versione racconta che Hanako è morta nelle toilette della scuola dove si era nascosta a causa di un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale.
Una possibile spiegazione psicologia dietro questa leggenda potrebbe risiedere nello stress e nella pressione che subiscono gli studenti giapponesi durante il periodo scolastico, personificati dalla figura inquietante di Hanako. A questa figura sarebbero inoltre legati episodi importanti e traumatici che le ragazzine sperimentano come il periodo della pubertà e l’arrivo del primo ciclo mestruale.

Significato degli spazi

Hanako san non è l’unica leggenda ambientata nelle toilette. Secondo le credenze popolari giapponesi, gli spiriti e i fantasmi sono soliti abitare nella stanza più piccola dell’edificio. Il bagno infatti in Giappone, inteso come stanza dove si trova il gabinetto, è situato distaccato dalle altre stanze in un angolo più nascosto della casa. Inoltre, lo scarico della toilette è accostato alla figura del pozzo.  Si tratta della materializzazione di quel luogo tramite cui i morti si mettono in contatto con i vivi. Anche le scuole sono spesso il teatro di spettrali leggende di yōkai. L’ambiente scolastico funziona come una piccola comunità, dove la leggenda viene passata da studente a studente e da generazione a generazione. Spesso è infatti il senpai, lo studente più grande, a tramandare la storia al kōhai, lo studente più piccolo. La storia può essere quindi reinterpretata e ricreata in base ai bisogni e le ansie del gruppo. Questo è il motivo per cui esistono diverse versioni della storia di Hanako, tanto famosa da diventare protagonista di un manga e di due film.

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Botteghe di Tokyo a TENOHA Milano

Siamo a Botteghe di Tokyo, ma siamo anche a Milano.

botteghe di tokyo
Abbiamo più di una volta definito TENOHA Milano come l’angolo di Giappone in Italia, ora lo è più che mai con Botteghe di Tokyo!

Stiamo parlando un’esibizione mai vista basata sulle illustrazioni dell’artista polacco Mateusz Urbanowicz.
Tutto creato nei minimi particolari, sempre fedeli alle norme di sicurezza, un aereo vi porterà all’aeroporto di Narita e da lì potrete cominciare a passeggiare tra le vie di Tokyo. No, non state sognando e sì, non è ancora possibile farlo realmente, quindi? Venite a TENOHA Milano e vi renderete conto di quello che sto dicendo. Una mostra curata dal direttore creativo Laura Micalizzi che vi regala la possibilità di esplorare alcune tra le botteghe tradizionali della capitale giapponese.

Dalle botteghe più antiche, addirittura risalenti all’epoca Shōwa, tra il 1926 e il 1989, ancora esistenti, a quelle invece già non esistenti e che ritrovano vita grazie a questa mostra, vi sentirete immersi nella più emozionante delle avventure! Rumori, musiche, colori che vi riporteranno nel paese del Sol Levante in un batter d’occhio forse nel momento in cui ci manca di più.

Le illustrazioni di Mateusz Urbanowicz

Le illustrazioni di Mateusz Urbanowicz, con i loro delicati colori ad acquerello, ci aiutano a vivere le sensazioni che solo Tokyo può dare. Siete pronti? Vi aspettiamo a TENOHA Milano, dal 15 gennaio fino al 27 marzo per questa avventura da non perdere!

botteghe di tokyoTokyo è più vicina di quanto si possa pensare!

DOVE: TENOHA Milano – Via Vigevano 18, 20144 Milano
QUANDO: dal 15 Gennaio al 27 Marzo

Maggiori informazioni e prenotazioni visita: https://bottegheditokyo.tenoha.it/it/products/botteghe-di-tokyo-the-exhibition

Photo credits: https://bottegheditokyo.tenoha.it/

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Approfondimenti: in cucina con lo studio Ghibli, l'okayu della Principessa Mononoke

L’okayu è una sorta di porridge di riso che i giapponesi danno soprattutto ai bambini o a chi è malato, in quanto ritenuto alimento curativo e facile da digerire (per maggiori info sul riso vi invitiamo a leggere il nostro articolo dedicato).

Nel film d’animazione La Principessa Mononoke, il protagonista Ashitaka è prigioniero di una maledizione lanciatagli da un demone. Consultata la sciamana del villaggio, Ashitaka apprende che il maleficio lo porterà alla morte perciò decide di lasciare la terra natale alla ricerca di una possibile cura. Durante il suo viaggio incontra Jiko, un monaco errante che confida al protagonista di essere un Dio della foresta, chiamato in giapponese shishigami.
I due condividono insieme un pasto in mezzo ai resti di un villaggio devastato dagli spiriti e il monaco serve al ragazzo proprio l’okayu.

credits: dubsub.blogspot.com

La ricetta: gli ingredienti

4 Uova
Dado granulare di pollo (basta un cucchiaio)
Pasta di miso (un cucchiaio)
60g di riso
Gambi di coriandolo (da 1 a 3)
1 pizzico di pepe
1 pizzico di cipolla fritta in scaglie

La ricetta: cucinare il piatto

Fate bollire 1 litri d’acqua in una pentola. Nel frattempo preparate una frittata con un uovo e fatela cuocere 2-3 minuti a fiamma alta.  Toglietela dal fuoco e tagliatela a listarelle.

Quando l’acqua bolle aggiungete il dado granulare di pollo, la maizena diluita, 3 uova sbattute e la pasta di soia a pezzetti in modo che si sciolga più facilmente.

In un’altra pentola piena d’acqua bollente fate cuocere il riso per 15 minuti. Una volta pronto scolatelo, versatelo nel brodo e proseguite la cottura a fuoco lento finché non sarà diventato una sorta di porridge.

Versate la zuppa in una scodella. Infine guarnite con le listarelle di frittata e spolverate con coriandolo, pepe, cipolla fritta in scaglie.

Ecco che otterrete così una variante molto gustosa di okayu! Provatela e condividete sui vostri social con @giapponeintalia le vostre varianti! Non vediamo l’ora di vedere cosa avete cucinato!

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Approfondimenti: Capodanno giapponese - Cibi, giochi e tradizioni

Un altro anno è passato e proprio sul finire, Giappone in Italia vuole condividere con voi tutte quelle tradizioni e particolarità legate al capodanno giapponese!

Capodanno giapponese

Come anche l’Italia, il Giappone è un paese profondamente tradizionalista, specialmente sotto le feste. Infatti, il Capodanno in Giappone è un vero e proprio momento topico, pieno di festeggiamenti e tradizioni. Ci sono anche molti festival, musica e luci che vanno avanti per tutto il giorno. Non dimentichiamo poi gli speciali di Capodanno in tv, vere e proprie trasmissioni che durano tutto il giorno esclusivamente il 1° gennaio!

Oggi andiamo quindi a vedere alcune di queste peculiarità della terra del Sol Levante.

Le tradizioni del Capodanno Giapponese

Capodanno giapponese

Capodanno giapponese vuol dire pulizia profonda

Come in tante culture, anche in quella giapponese il nuovo anno deve iniziare con una tabula rasa. Una pagina bianca dove scrivere nuovi 365 giorni della propria vita. A questo proposito, i giapponesi partecipano allo oosouji, la “grande pulizia”.
Ebbene sì, in questo periodo dell’anno, ogni centimetro di casa viene pulito, anche quei posti che non vengono toccati in altri periodi dell’anno.

Il cibo tradizionale del capodanno giapponese

Come in Italia, il Giappone è un paese con una profonda cultura culinaria. Infatti, anche loro a Capodanno servono dei piatti specifici come ad esempio il Toshikoshi soba, piatto tipico della vigilia. Invece, Ozoni e Osechi sono i piatti tipici che dovrebbero essere gustati il 1 gennaio di ogni anno.

Otoshidama

Capodanno giapponese

A capodanno i giapponesi hanno anche l’abitudine di consegnare un po’ di soldi in busta ai bambini. Anche questa tradizione è molto simile all’usanza dei nonni italiani di fare lo stesso gesto per i propri nipoti. Di solito non è molto, una piccola mancia che però i bambini giapponesi attendono con ansia!

Fukubukuro

Capodanno e Fukubukuro vanno di pari passo! Queste borse a sorpresa, sono molto utili non solo ai negozianti per finire le scorte dopo le feste, ma sono anche un curioso regalo per i vostri cari. Infatti, il contenuto della borsa è interamente a sorpresa, si compra senza sapere cosa ci sia dentro!

Capodanno giapponese e Hatsumode

Questa è forse una delle usanze più tradizionali del Capodanno giapponese, ovvero la prima visita del nuovo anno al santuario. Molte persone infatti vanno a visitare il santuario proprio fra l’1 e il 3 gennaio. In questa occasione, si porgono gli omaggi per augurare un anno tranquillo, felice e sano. Tuttavia, se non siete religiosi ma dei turisti, vi consigliamo di scegliere altri giorni per visitare i santuari in quanto proprio in questo periodo sono molto affollati.

Hatsuhinode

Passiamo ora ad una tradizione forse più romantica, ovvero quella di osservare la prima alba dell’anno. Nonostante molte persone non siano in grado di svegliarsi per quell’ora, ci sono altrettante persone che godono di questo spettacolo. Un momento davvero magico.

Capodanno giapponese e Kodomatsu

Capodanno giapponese

Letteralmente “pino all’entrata” è la tradizionale decorazione giapponese di Capodanno. Solitamente la troviamo all’entrata delle abitazioni e degli stabilimenti lavorativi tra il 28 dicembre e il 15 dicembre di ogni anno. Il suo compito è quello di dare il benvenuto agli spiriti benevoli o ai Kami del raccolto.
Le caratteristiche del Kodomatsu variano da regione a regione ma generalmente sono fatti di pino (longevità), bambù (forza e crescita) e rami di susino (prosperità)

Shimekazari

Capodanno giapponese

Questa piccola decorazione si appende sulla porta delle abitazioni. Come altre decorazioni, essa ha il compito di allontanare gli spiriti maligni e dare il benvenuto agli dei shintoisti. Infatti, questi kami benevoli grazie allo shimekazari potranno entrare nell’abitazione e benedirla.

Lo Shimekazari è composto da vari elementi. Una corda di paglia sacra (Shimenawa) che troviamo all’ingresso dei santuari shintoisti, altri materiali come arance, felci e strisce di carta bianca rituale chiamata Shide.

I Cibi tradizionali del Capodanno Giapponese

Come anche in Italia, ci sono diversi cibi tradizionali proprio di questo periodo. Vediamo i tre principali:

Toshikoshi Soba

Come abbiamo detto prima, questo è un piatto che si mangia tradizionalmente la notte di San Silvestro chiamata Omisoka. Questi tipici spaghetti di grano saraceno vengono serviti in una zuppa con vari condimenti. Tempura, uova, spinaci, nori e cipollotti fanno da contorno al protagonista del piatto, appunto la soba. I lunghi noodles simboleggiano una lunga vita, quindi mangiando questa lunga pasta si esprime il desiderio di continuare a vivere a lungo anche nell’anno che arriva.

Ozouni

Conosciuto anche come Ozoni o Zoni, questa è la zuppa tradizionale del giorno di Capodanno. Nonostante le mille varianti che cambiano da prefettura a prefettura, la tradizione vuole che il piatto consista di pollo, varie verdure e a volte anche tofu. Le verdure possono variare da carote, funghi shitake, daikon e altro.
Molto spesso a questo piatto troviamo un mochi di accompagnamento che anche qui sta a simboleggiare longevità grazie alla sua forma elastica

Osechi

Per gli amanti del Giappone, questo è forse il piatto più famoso. Si tratta infatti di un assortimento di cibo tradizionale per l’anno nuovo con vari componenti. L’importante è che venga servito all’interno della tradizionale scatola bento, possibilmente nera. Tuttavia, il contenuto può cambiare a seconda di chi lo prepara.

I Giochi tradizionali del Capodanno Giapponese

Come in alcune regioni d’Italia è usanza giocare alla Tombola di questi periodi, anche in Giappone ci sono giochi tipici del periodo di Capodanno.

Capodanno giapponese e Hagoita

Le Hagoita sono piccole racchette di legno decorative che si dice portino fortuna nel nuovo anno. Su di esse si basano questi ciondoli chiamati Hanetsuki. Il gioco in questione è molto simile al Badminton e il simbolismo rappresenta il colpire via la sfortuna con le racchette.

Nella versione moderna, gli hagoita sono spesso decorati con opere d’arte tridimensionali fatte in seta, carta washi o legno. Inoltre, molto spesso vengono rappresentate scene tradizionali con geisha, attori kabuki o lottatori di sumo. Ovviamente, ci sono diverse tipologie di hagoita, alcuni più preziosi hanno anche foglie in oro. Tuttavia, i più preziosi sono quelli che rappresentano attori kabuki, da uno, due o addirittura fino a cinque (hitori-dachi, futari-dachi, gonin-dachi).

Takoage

Un’altra delle tradizioni del Capodanno è quella di far volare gli aquiloni, i Takoage, alti nel cielo. Questa tradizione nata durante il periodo Edo grazie allo shogun Tokugawa. Egli infatti aveva limitato il volo degli aquiloni tranne che proprio durante il periodo di Capodanno.
Questi aquiloni possono essere di forma romboidale, rettangolare ed esagonale. Tuttavia, a volte li troviamo anche a forma di personaggi giapponesi o di animali. I disegni che vedete dipinti su di essi indicano buona fortuna.

Karuta

E arriviamo così al terzo gioco tradizionale, forse quello che più si avvicina anche alla cultura italiana. Stiamo parlando infatti del Karuta, ovvero un gioco di carte, come dice la parola. Il nome deriva appunto dalla parola portoghese “Carta”.
Introdotto nel XVI secolo, un giocatore legge una poesia o un proverbio ben noto. Il giocatore che identifica correttamente la carta con l’immagine o il personaggio corrispondente nel tempo più breve, guadagna un punto.

La versione più antica si chiama Hyakunin Isshu karuta e si gioca con i Tanka, una raccolta di 100 poesie di sole 5 righe e 31 sillabe.
In questa versione, un giocatore legge la prima metà della poesia e tutti gli altri devono affrettarsi per indovinare per primi il resto del testo trovando la carta corretta.

Questo è uno dei giochi più diffusi e popolari perché portano ad enfatizzare il legame e l’unione dei partecipanti.

Avete mai passato il Capodanno in Giappone e sperimentato qualcuna di queste usanze? Fatecelo sapere nei commenti!!

Photo credits:his.co.jp

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Tradizioni di Natale in Giappone - Luminarie di Kobe

Nonostante il Giappone non sia una popolazione interamente cristiana, il Natale è comunque una festa molto sentita dai giapponesi.

Natale
Photo credits: jrailpass.com

Mercatini, luminarie e tradizioni uniche che si possono trovare solo in Giappone… diamo uno sguardo a come i giapponesi festeggiano questi giorni!

Qui in Italia esiste il detto “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi” beh, in Giappone non è esattamente così. Il Natale è il momento da trascorrere con gli amici, tra feste e divertimenti con svariati cibi e bevande! La Vigilia di Natale è, addirittura, definito il giorno più romantico dell’anno, siamo davanti alla versione giapponese di San Valentino. Cene romantiche, regali, il sentimento di coppia arriva prima di tutto e nel caso tu non avessi un partner, è meglio stare a casa e non farsi vedere in giro da solo.

Tradizioni natalizie giapponesi

Il cibo a Natale
Come dicevamo, il Natale in Giappone è conosciuto non come una tradizione religiosa, bensì come un momento per diffondere la felicità e per farlo ci sono cibi deliziosi come la torta di Natale giapponese o “kurisumasu keki”. Venduta praticamente ovunque da Hokkaido a Kyushu, questo dolce è leggero e spugnoso con un ripieno di panna montata e glassa, sormontato da fragole rosse perfettamente tagliate. Questo delizioso dolcetto natalizio è anche visto come un simbolo di prosperità da quando il Giappone è risorto dalle rovine dopo la seconda guerra mondiale.

Natale
Photo credits: jrailpass.com

Ma il più grande pasto natalizio del Giappone si trova da KFC.
Ogni Natale, sembra che ben 3,6 milioni di famiglie giapponesi ricevano il loro pasto natalizio da Kentucky Fried Chicken. La domanda è così alta che la gente inizia a fare gli ordini per il menu speciale di Natale con sei settimane di anticipo!

Illuminazioni natalizie

L’intero paese impazzisce per le luminarie! Centri commerciali, ristoranti e aree pubbliche hanno le più incredibili esposizioni di luci che si possano immaginare e che portano l’atmosfera natalizia a tutti i presenti e stiamo parlando sia di piccole luminarie che di spettacolari proiezioni audiovisive.

Natale
Photo credits: jrailpass.com

I punti di riferimento più famosi e popolari con le loro illuminazioni festive uniche, sono per esempio la stazione di Tokyo, l’acquario Kaiyukan a Osaka, l’onsen vicino a Nagashima, Nabana no Sato e la città di Kobe.

Kobe Luminarie light festival

Natale
Photo credits: therealjapan.com

Kobe Luminarie è un festival annuale che si tiene a Kobe, ogni dicembre dal 1995 come commemorazione del grande terremoto Hanshin di quell’anno. Il festival Kobe Luminarie vuole assicurarsi che le vittime del Grande terremoto non siano dimenticate, raccogliendo anche fondi per beneficenza e offrendo uno spettacolo incredibile diverso ogni anno. Le luminarie di Kobe sono nate come segno di speranza: il terremoto del 1995 ha distrutto la rete elettrica di Kobe, facendo precipitare la città nell’oscurità. Le prime luminarie sono state progettate per illuminare la città ancora una volta, dando speranza agli abitanti di Kobe.

Questo stupefacente festival attira milioni di visitatori a Kobe nel mese di dicembre ed è un must-see dell’ inverno giapponese!
Le strade principali, chiuse al traffico per permettere ai visitatori di vedere le luci nel modo migliore possibile, sono fiancheggiate da alberi adornati con luci bianche mentre sistemi di altoparlanti pubblici diffondono musica. Sembra di entrare in un mondo magico, uno di quelli delle favole.

Natale
Photo credits: therealjapan.com

Cominciamo il nostro viaggio, per ora virtuale, immersi nelle luminarie di Kobe!

Parco Higashi Yuenchi
L’iconico tunnel di luci, corre per diversi isolati verso il Parco Higashi Yuenchi al culmine del Festival. Come tutte le esposizioni, varia ogni anno, ma è sempre uno spettacolo degno di nota. Immergetevi nei festeggiamenti! Giovani coppie che scattano selfie, famiglie in posa per le foto, bambini che non riescono a controllare la loro felicità.

Natale
Photo credits: therealjapan.com

Natale
Photo credits: therealjapan.com

Mercatini di Natale giapponesi

A Natale, il Giappone mostra i tipici mercatini dall’inizio alla fine della stagione invernale. Visitando il Giappone in questo periodo, potrai trovare di tutto, dai delicati ornamenti per l’albero al vin brulé. Un mercatino di Natale molto importante e significativo è quello di Tokyo e anche quello di Sapporo.

Un altro posto molto interessante a Natale è Tokyo Disneyland, in cui sia gli ospiti internazionali che quelli locali potranno godersi l’evento speciale “Christmas Fantasy”, che ha come tema “libri di storia pieni di divertimento natalizio dei Disney Friends”.
Questo evento offre agli ospiti un felice e fantastico Natale in stile Disney, con fuochi d’artificio, merchandising speciale, caramelle e uno speciale e delizioso menu di Natale.

Shopping natalizio in Giappone

Come abbiamo detto all’inizio, lo scambio di regali alla vigilia di Natale è cominciata come tradizione tra le coppie fino ad estendersi oltre è diventato una tradizione tra coppie! Il Giappone ha il suo proprio giorno in cui si scambiano i regali a dicembre, una sorta di Babbo Natale segreto giapponese.

Insomma, a fine articolo possiamo confermare che il Natale anche per il Giappone è un momento di festa sfrenata, magari poco religioso, ma sicuramente molto improntato sull’aggregazione. Noi di Giappone in Italia stiamo aspettando di poter godere questo momento nuovamente, venite con noi?

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