Festeggia il Natale con Giappone in Italia
Dopo il successo dei nostri workshop, Giappone in Italia vi invita a partecipare al nostro esclusivo aperitivo di Natale! Un aperitivo esclusivo riservato ai nostri soci in collaborazione con TENOHA Milano, per assaggiare il vero happy hour alla giapponese! Un occasione più unica che rara con un menu riservato per i nostri associati! 1 Drink a scelta Ulteriori ordinazioni saranno a carico dei partecipanti Dove: TENOHA Milano, Via Vigevano 18 – Milano Posti Disponibili: 20 Non sei ancora iscritto? Fallo ora! La tua tessera sarà valida fino al 31 dicembre 2023 e avrai la possibilità di partecipare ai nostri corsi e tanti altri eventi esclusivi! Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti! 20€/ANNO Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti! 20€/ANNOVieni a festeggiare le feste con noi!
Piatto con Karaage, Edamame, salatini giapponesi
Patatine al Teriyaki, Patatine al WasabiCosto: 20€
Informazioni
Quando: 22 dicembre 2022
Ora: Dalle 18:30 alle 20:30NON SEI ANCORA ISCRITTO?
Tutti i nostri incontri sono riservati per gli associati di Giappone in Italia.
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Arrivano i Workshop di Giappone in Italia
Arrivano finalmente i workshop di Giappone in Italia riservati a tutti i nostri associati! Vieni a scoprire con noi la cultura del Giappone e ad approfondire ancora di più ciò che sapete sul paese del Sol Levante! Come funziona la grammatica giapponese? Una lezione introduttiva aperta a tutti assieme alla nostra insegnante madrelingua. Un pacchetto di tre lezioni per iniziare lo studio della lingua giapponese e imparare come comunicare nella terra del Sol Levante. Una lezione dedicata a tutti gli artisti! Se amate disegnare ma non avete mai avuto l'occasione di imparare la tecnica specifica per i Manga, Giappone in Italia vi offre la possibilità di scoprire di più e muovere i primi passi con carta e matita ed immergevi nel mondo dei fumetti giapponesi!
Lo shodō è l'arte giapponese della calligrafia che ha influenzato altre forme d'arte giapponesi. Assieme alla nostra insegnante giapponese, vi porteremo nel profondo di quest'arte per capire ancora meglio la cultura giapponese e imparare a scrivere con i pennelli e l'inchiostro tradizionale. Non sei ancora iscritto? Fallo ora! La tua tessera sarà valida fino al 31 dicembre 2023 e avrai la possibilità di partecipare ai nostri corsi e tanti altri eventi esclusivi! Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti! 20€/ANNO Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti! 20€/ANNOIntroduzione alla Lingua Giapponese
Lingua Giapponese
Livello 1Introduzione al disegno manga
Shodō
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Milano Sake Challenge 2022: le interviste
Il 20 giugno 2022, l'Associazione Culturale Giappone in Italia ha partecipato alla Milano Sake Challenge! Qui abbiamo potuto assaggiare e giudicare diversi sake provenienti direttamente dal Giappone. Curiosi? Ecco qualche intervista!
Rimanete sintonizzati perchè nei prossimi giorni parleremo nuovamente di questo bellissimo evento!
News & Curiosità dal Giappone: Kanazawa, un giro per la città
Kanazawa è il capoluogo della prefettura di Ishikawa, nonché una delle principali mete turistiche del Giappone. Nella città è possibile ammirare arte e architettura sia moderna che tradizionale, in un suggestivo ambiente che difficilmente dimenticherete. Quali sono quindi i principali punti di interesse della città? Venite a scoprirlo insieme a noi! Photo credits: giappone.it Secondo una leggenda, un giorno un contadino di nome Imohori Togoro trovò alcune pepite d’oro mentre stava scavando la terra per coltivare alcune patate. Questa scoperta portò nella città molti curiosi che la ribattezzarono “Kanazawa”, ossia “palude d’oro”. Durante il periodo Edo (1603-1867) poi la città passò in mano al clan Maeda, uno dei più importanti del Giappone. Inoltre, sempre in questo periodo la città attrasse una grande varietà di artisti che si stabilirono qui, dando vita ad una cultura unica nel suo genere. A partire dalla restaurazione Meiji, invece, si aprì un periodo in cui lo sviluppo industriale della città passò in secondo piano rispetto alle più grandi Tōkyō e Ōsaka. Questo in realtà fu un bene per Kanazawa, perché venne risparmiata dai successivi bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Immaginiamo allora di atterrare a Tōkyō e prendere uno shinkansen (anche conosciuto come “treno proiettile”) che ci porti in due ore e mezza circa nella città. Questo, comunque, non è l’unico modo per raggiungere la città, poiché sono disponibili vari autobus notturni, nonché aerei per il vicino aeroporto di Komatsu. Photo credits: visitkanazawa.jp Appena arrivati alla stazione di Kanazawa ci accoglie una meravigliosa struttura di vetro e acciaio, chiamata “Motenashi Dome”. La prima parola “Motenashi” (もてなし) deriva dal verso “motenasu” che significa letteralmente “accogliere cordialmente”. Mentre la seconda è una parola inglese che significa “cupola”. Con l’utilizzo di più di 3000 pannelli in vetro la cupola è stata progettata per assomigliare ad un ombrello sotto il quale chiunque può trovare riparo dalle piogge frequenti che colpiscono la città. Dopodiché, usciti da questa struttura si erge il portare stile shintoista “Tsuzumi mon”, realizzato con legno di cipresso locale. Anche in questo caso la forma non è casuale, poiché i due pilastri principali sono stati realizzati con la forma dei tradizionali tamburi “tsuzumi” del teatro Nō. Nei pressi della stazione è possibile trovare una grande varietà di negozi, pronti a soddisfare ogni tipo di esigenza. Naturalmente non possono mancare i konbini, con la catena 7 Eleven che possiede all’interno della stazione ben due punti vendita. Entrambi sono situati all’interno dell’enorme centro commerciale posto dentro la stazione che si sviluppa su due piani. Usciti dalla stazione, invece, troviamo un altro centro commerciale chiamato “Forus” in cui sono presenti vari negozi, tra cui profumerie, negozi di abbigliamento e ristoranti. Photo credits: touristinjapan.com Continuiamo il nostro cammino verso il centro della città e in pochi minuti ci troviamo di fronte al mercato Omicho. Il mercato ospita circa 185 negozi, per lo più pescherie e ristoranti in cui è possibile trovare dell’ottimo pesce fresco ad un prezzo accessibile. Kanazawa, infatti, è particolarmente famosa per il suo pescato e i turisti, nonché i cittadini locali, amano pranzare in questi ristoranti. In ogni caso, al suo interno sono presenti anche negozi di casalinghi e abbigliamento, rendendolo un mercato essenziale per la città. Sempre in questa zona è possibile trovare due destinazioni fondamentali per Kanazawa: il giardino Kenrokuen e il castello. Il Kenrokuen è considerato uno dei tre giardini più importanti di tutto il Giappone e la sua realizzazione risale al XVII, sempre per merito del clan Maeda. Il nome, inoltre, significa letteralmente “giardino dei sei attributi” che, secondo il poeta cinese Li Gefei, definiscono un giardino perfetto, ossia spazio, tranquillità, artificiosità, antichità, corsi d’acqua e ampie vedute. In quella che è la più famosa veduta del giardino vediamo la lanterna Kotojitoro, famosa per la sua forma con due gambe anziché una. Il castello, invece, era naturalmente la residenza ufficiale del clan Maeda, che ordinò la sua costruzione nel 1583. Sfortunatamente, però, fu interessato nel corso dei secoli da numerosi incendi che ne resero necessaria la ricostruzione. Inoltre, fino al 1989 ospitava al suo interno anche la sede dell’università di Kanazawa, che fu poi spostata in periferia. Ora invece è possibile visitare il suo museo all’interno che racconta la storia del castello e del clan Maeda. Photo credits: ishikawatravel.jp Spostandoci più a nord rispetto al castello troviamo il quartiere di Higashi Chaya, anche chiamato quartiere delle geisha, poiché le “chaya” sono le case da tè dove le geisha intrattengono appunto i loro clienti. In quel periodo, in particolare, la parte centrale di Kanazawa era piena di queste chaya. Nel 1820, infatti, le chaya furono trasferite in tre quartieri distanti del centro e quello di Higashi Chaya era il più grande di quelli. Oggi si trovano molte case e strutture aperte al pubblico dove si può ammirare l’interno delle case Chaya, costruite quasi 200 anni fa. Inoltre, molti di questi edifici sono stati rinnovati e ospitano ristoranti e negozi di souvenir. Photo credits: ishikawatravel.jp Per gli amanti del mare, Kanazawa offre la possibilità anche di farsi un bagno nei periodi più caldi. Dalla stazione della città, infatti, è possibile prendere un treno il cui capolinea si trova nella cittadina di Uchinada. Dopo pochi minuti di passeggiata, ci troviamo di fronte una grandissima spiaggia su cui infatti i giapponesi sono soliti andare con la macchina. Qui è possibile rilassarsi e farsi un bagno nelle acque del mar del Giappone. Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti! 20€/ANNO Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti! 20€/ANNOLa moderna stazione
Da Omicho Market a Korinbo
Usciti dal mercato è possibile trovare dopo pochi passi il santuario shintoista Oyama, costruito per la prima volta nel 1599 sebbene in un posto differente. Il santuario, infatti, era dedicato al capo del clan Maeda ed era stato realizzato sopra il monte Utatsu. Soltanto in seguito venne spostato e fu deciso di costruire un inusuale portale d’ingresso. Come vediamo, si trova dietro il classico portale shintoista e venne progettato da un architetto olandese che utilizzò elementi religiosi sia europei che asiatici. Superato, quindi, anche il santuario ci troviamo subito nel quartiere di Korinbo, caratterizzato da modernità e dinamicità. Il quartiere, infatti, è un’importante zona commerciale che permette di rilassarsi facendo un giro nei centri commerciali o mangiando in un ristorante.Kenrokuen e il castello di Kanazawa
Il quartiere delle geisha a Kanazawa: Higashi Chaya
Uchinada
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WEB SERIE: Guardians of Japan - Episodio 02 - Tokugawa Ieyasu
Dopo il primo episodio di Guardians of Japan, condiviso due settimane fa sul nostro canale YouTube, oggi condividiamo con voi il secondo appuntamento della serie con un focus speciale dedicato a Tokugawa Ieyasu.
Alla fine dell'episodio inoltre, potete trovare un'intervista esclusiva ad Hayate Masao, attore che ha interpretato proprio Tokugawa Ieyasu nello show Netflix "Age of Samurai: battle for Japan"! Godetevi l'episodio e fateci sapere cosa ne pensate nei commenti!!
Questa web serie è stata originariamente creata da Japan Italy Bridge che ha gentilmente deciso di donare il contenuto e la distribuzione all'Associazione Culturale Giappone in Italia.
EVENTO: Milano Sake Challenge 2022
Ieri si è tenuta la Milano Sake Challenge 2022, dopo uno stop di due anni dovuto alla pandemia, ritorna l'evento milanese più atteso dedicato alla bevanda alcolica giapponese.
Da quest'anno, l'evento ha ottenuto una risonanza internazionale ed è diventato un momento ufficiale e qualificante per tutte le aziende produttrici di sake.
Ovviamente noi non potevamo mancare! L'Associazione culturale Giappone in Italia ha partecipato appunto alla Milano Sake Challenge patrocinando l'evento e facendo un piccolo recap che oggi condividiamo con voi!
Rimanete sintonizzati perchè nei prossimi giorni parleremo nuovamente di questo bellissimo evento!
WEB SERIE: Guardians of Japan
Arriva finalmente la nuova Web Serie di Giappone in Italia: Guardians of Japan! Dedicata ai Samurai, in compagnia di Angie ed Erika andremo ad esplorare vari argomenti legati ad uno dei lati e mondi più affascinanti del Giappone.
Cominciamo subito con la review dello show Netflix "Age of Samurai: battle for Japan"! Godetevi l'episodio e fateci sapere cosa ne pensate nei commenti!!
Questa web serie è stata originariamente creata da Japan Italy Bridge che ha gentilmente deciso di donare il contenuto e la distribuzione all'Associazione Culturale Giappone in Italia.
Approfondimenti: L’Ambasciata Tenshō
Il 2015 è stato il 530° anniversario dell’arrivo in Italia dell’Ambasciata Tenshō, in giapponese 天正遣欧少年使節 Tenshō ken’ō shōnen shisetsu (letteralmente “Missione in Europa dei ragazzi dell’era Tenshō”): il primo marzo del 1585 i giovani partecipanti all’Ambasciata sbarcarono infatti a Livorno, proseguendo poi il loro viaggio verso altre città della penisola fino ad arrivare a Roma, dove incontrarono il Papa. Con l’arrivo di Francesco Saverio nel 1549 il cristianesimo iniziò a diffondersi e sempre più missionari si recarono in Giappone. Per questo motivo il daimyō Oda Nobunaga, che all’epoca aveva conquistato la maggior parte del Paese, concesse la costruzione di numerosi seminari cristiani per la diffusione della religione, e così molti giapponesi diventarono credenti. Proprio da uno di questi seminari vennero scelti i quattro ragazzi che avrebbero partecipato alla Missione Tenshō, in un viaggio che dal Giappone avrebbe portato loro alla volta dell’Europa. I quattro ragazzi facenti parte dell’Ambasciata vennero scelti personalmente da Alessandro Valignano, gesuita italiano impegnato in attività missionarie, nonché ideatore dell’Ambasciata stessa: fu così che furono selezionati Itō Mancio, Michele Chijiwa, Giuliano Nakaura e Martino Hara, tutti dell’età di circa 13 anni e studenti presso un seminario nel Kyūshū, l’isola a Sud del Giappone. photo credits: wikipedia.org La nave dell’Ambasciata partì il 20 febbraio del 1582 dal porto di Nagasaki, sotto il comando del capitano Ignacio de Lima. Dopo essere sbarcati a Macao il 9 marzo, i quattro giovani dovettero aspettare fino alla fine dell’anno per ottenere i mezzi che permettessero loro di raggiungere l’Europa, dove giunsero l’11 agosto del 1584, al termine di un viaggio lungo e faticoso. Da Lisbona, dove l’Ambasciata venne presentata all’arcivescovo della città e al famoso autore Fray Luis de granada, si recarono poi a Toledo e a Madrid, in cui visitarono numerose chiese e cattedrali, oltre a essere ricevuti da Filippo II. L’anno successivo arrivarono in Italia, dove parteciparono a un banchetto indetto dal Duca e dalla Duchessa della Toscana, per poi recarsi a Pisa e infine a Roma, nel 22 marzo del 1985, dove incontrarono Papa Gregorio e il suo successore, Papa Sisto V. Il 3 giugno, alla fine di numerose cerimonie e un intenso scambio di doni e conoscenze, l’Ambasciata partì da Roma per tornare in Giappone: durante il viaggio passarono anche per Venezia, in cui erano in atto le celebrazioni per il patrono della città, San Marco, e per Milano, in cui i quattro giovani vennero ritratti da Urbano Monte, e questi disegni sono l’unica prova rimasta ad oggi che ci mostri il loro aspetto. Nel 1587 Toyotomi Hideyoshi aveva ordinato l’espulsione di tutti i missionari cristiani dal Giappone e non fu perciò facile per i membri dell’Ambasciata fare ritorno in Giappone: dopo lunghi negoziati Valignano e i ragazzi riuscirono a sbarcare a Nagasaki il 21 luglio del 1590, otto anni e mezzo dopo la loro partenza, e vennero successivamente ricevuti da Hideyoshi stesso con un grande banchetto in cui i giovani raccontarono del loro viaggio e delle loro impressioni sull’Europa. Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti! 20€/ANNO Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti! 20€/ANNOLe origini dell’Ambasciata
I partecipanti
Il loro viaggio aveva un duplice scopo: da una parte far avvicinare il Giappone all’Occidente, dando occasione agli europei di entrare in contatto con gli orientali; dall’altro ottenere dal Papa aiuti finanziari e la conferma del monopolio per la Compagnia di Gesù sulle missioni nel Paese.Il viaggio
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Approfondimenti: Nuovi modi per usare il miso, un mondo oltre la zuppa
Il miso è un ingrediente fondamentale per la cucina giapponese. È un prodotto che deriva dalla fermentazione della soia e che solitamente viene impiegato per realizzare gustosissime zuppe. La storia del miso ha più di 2500 anni, quando arrivò in Giappone portato da dei monaci buddisti provenienti dalla Cina. Tuttavia, non tutti sanno che il miso può essere utilizzato per moltissime altre preparazioni oltre che per zuppe e bordi: basta usare un pizzico di fantasia per trasformare questo prodotto in un vero e proprio jolly all’interno della nostra cucina. Scopriamo insieme dei modi innovativi per usare la pasta di miso! photo credits: sorgentenatura.it Il miso si presta molto bene per marinare pesce e carne. In Giappone viene utilizzato spesso in combinazione con zucchero, mirin e sakè per la preparazione di piatti al forno, in padella o al vapore. La sapidità e la nota fermentata del miso sono elementi molto apprezzati per la valorizzazione di ingredienti sia poveri che pregiati. photo credits: bbq4all.it Il miso può essere utilizzato anche come ingrediente per comporre una salsa dal tipico sapore giapponese. Tra le più popolari, il connubio di miso con zenzero e olio di sesamo. Questa combinazione darà alla vostra insalata il gusto tipico di quelle giapponesi. photo credits: japancentre.com Tra gli utilizzi più eccentrici del miso c’è senza dubbio l’utilizzo di questo ingrediente per la creazione di dolci. Infatti, può essere sostituito con il sale in determinati dolci, come brownies e caramello. La combinazione tra miso e zucchero esalterà l’armoniosità degli ingredienti, con una nota fermentata e piacevole. photo credits: mangioquindisono.it E voi? Avete deciso come utilizzare il miso nella vostra cucina? Armatevi di passione e fantasia: questo nuovo ingrediente è pronto a rivoluzionare le vostre ricette! Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti! 20€/ANNO Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti! 20€/ANNOMarinature
Condimenti per insalate
Dolci
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Approfondimento: Yasuke, il samurai mozambicano
Quella di Yasuke è una storia molto affascinante e particolare, che forse non tutti conoscono. L’uomo africano servì sotto Oda Nobunaga in qualità di samurai e lo assistette in innumerevoli battaglie e scontri. Yasuke fu testimone di alcuni dei momenti più cruciali della storia del Giappone. Le origini di Yasuke non sono ancora del tutto chiare. Vari studiosi nel corso degli anni hanno provato a determinare da dove provenisse l’uomo, senza tuttavia raggiungere una conclusione unanime. È possibile che Yasuke fosse mozambicano, così come la maggior parte degli africani che sbarcavano in Giappone nel XVI secolo al seguito dei portoghesi. Un’altra teoria è che fosse etiope, dal momento che gli uomini etiopi spesso erano venduti come schiavi ai portoghesi. Yasuke sbarcò in Giappone nel 1579 al servizio di Alessandro Valignano, famoso gesuita e supervisore delle missioni cristiane nelle Indie. Il suo arrivo nella capitale nel 1581 destò molta curiosità nel popolo giapponese, che non aveva mai visto una persona africana. Ugualmente incredulo fu il daimyō Oda Nobunaga, al quale Yasuke fu presentato. Infatti, Nobunaga credeva che la sua pelle fosse colorata con inchiostro nero. Ordinò allora di spogliarlo dalla vita in su e di strofinarglela. Quando il daimyō realizzò che la sua pelle era nera, si interessò a lui e, dopo qualche tempo, lo fece samurai al suo servizio. È probabile che Yasuke sapesse parlare giapponese, avendolo forse imparato da Valignano. È certo che a Nobunaga piacesse intrattenere delle conversazioni con lui. Infatti, l’interesse del daimyō era tale che si stima che Yasuke fosse probabilmente il suo unico servitore non giapponese. Inoltre, al samurai africano venne data una residenza e, forse, una katana cerimoniale. Sfortunatamente, il samurai africano venne fatto prigioniero dall’esercito di Mitsuhide, generale nemico di Nobunaga. Una versione della storia è che tale generale avesse risparmiato Yasuke, dicendo che era una bestia e non un uomo. Per questo non andava ucciso, ma portato nella chiesa cristiana di Kyoto. Tuttavia, non ci sono prove che ciò sia realmente accaduto. Non ci sono ulteriori informazioni su di lui negli scritti posteriori. Di conseguenza, le sorti di Yasuke sono sconosciute. La figura di Yasuke ha ispirato molti prodotti di intrattenimento non solo in Giappone, ma anche nel resto del mondo. Infatti, il samurai africano è stato raffigurato in molteplici opere, a partire proprio da manga, anime e videogiochi. Ad esempio, il videogioco storico Nioh del 2017 include una raffigurazione di Yasuke, che è diventato protagonista dell’anime Yasuke prodotto da Netflix nel 2021. Inoltre, nel 2019 è stato annunciato un film con attori in carne ed ossa incentrato proprio sulla figura del samurai africano. Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti! 20€/ANNO Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti! 20€/ANNOLe origini
La storia di Yasuke
La storia documentata di Yasuke giunge alla fine con il suicidio di Nobunaga nel 1582 a Kyoto. Il daimyō era infatti assediato dalle forze nemiche, che Yasuke aiutò a combattere.L’eredità di Yasuke
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