Un salto nella meravigliosa Tokyo sotterranea

Chilometri e chilometri di metrò. Shopping center, ristoranti, negozi di ogni genere. Ecco cosa caratterizza il sottosuolo di Tokyo. Nel tentativo di combattere inquinamento e sovraffollamento, la nuova sfida della capitale giapponese è sfruttare il suo spazio sottostante, per creare una città parallela che offra servizi e spazi amplificati per rendere Tokyo più vivibile.

Mentre la Tokyo “di sopra” si espande verso l’alto con la costruzione di nuovi ed innovativi edifici che ospitano uffici all’avanguardia, gli stessi giapponesi chiedono strutture sotterranee funzionali per il poco tempo libero che gli rimane durante la giornata. Tempo libero che, per la maggior parte, trascorrono, proprio sottoterra per spostarsi da un capo della città all’altro.Leggere di più


Il teatro Bunraku

Il teatro Bunraku (文楽)è il teatro dei burattini giapponese. Sviluppatosi nel corso del XVII e XVIII secolo è, assieme al Kabuki, al No e al Kyogen, una delle quattro forme di teatro tradizionale. Il Bunraku è chiamato anche Ningyo Joruri (人形浄瑠璃 ningyo: bambola, joruri: forma di narrazione drammatica), poiché quando nel XVI secolo i burattinai itineranti si stabilirono a Kyoto, allora capitale del paese, quest’arte si fuse con quella del Joruri, i cui precursori erano degli attori itineranti ciechi che cantavano le gesta dello Heike Monogatari, un poema epico militare, accompagnando il canto al suono di uno strumento musicale chiamato biwa. Successivamente, quando il biwa fu sostituito dallo shamisen, una chitarra a tre corde la cui cassa è costruita con pelle di gatto, iniziò a svilupparsi lo stile Joruri, che deve il suo nome a una delle opere più conosciute: la leggenda dell’amore tra Minamoto no Yoshitsune e Lady Joruri.Leggere di più


L'arte del tè

L’arte del tè non è come le belle arti, è in qualche modo simile alle arti performative anche se diversa da loro. Non c’è un risultato tangibile nell’arte del tè e il tè non è una performance con l’artista che fa e il pubblico che guarda o ascolta. L’arte del tè è partecipativa. Tutti i sensi sono impegnati e stimolati. Il padrone di casa e gli ospiti creano insieme l’esperienza, con armonia, rispetto, purezza e tranquillità. Il padrone di casa si sforza di servire gli ospiti e gli ospiti fanno del loro meglio per apprezzare ciò che ha fatto il padrone di casa.

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Dalla Cina con furore

ideogrammiCapita spesso che chi non ha molta confidenza con l’Oriente, magari non avendo mai avuto occasione di approfondire l’argomento o non avendone avuto l’interesse, tenda a confondere molto facilmente Giappone e Cina pensando che si tratti della stessa cosa. A volte questa abitudine, se reiterata, può risultare irritante soprattutto per chi si impegna nella differenziazione delle due culture e nella divulgazione degli aspetti tradizionali che le distinguono; però, effettivamente, non si può biasimare l’errore di chi in buona fede e da profano riconosce dei tratti in comune tra queste due realtà e tende a identificarle tra loro.

Al di là dei tratti somatici indiscutibilmente asiatici,  si tratta proprio della condivisione di aspetti culturali, linguistici, religiosi, artistici e di una mentalità intrisa di concetti filosofici di matrice prettamente estremo orientale.Leggere di più


Hisabetsu burakumin

burakuminIn Giappone vi è sempre stata storicamente la tendenza a ignorare realtà non reputate degne di far parte di quella che viene definita Yamato Minzoku 大和民族, ossia la “razza Yamato”, un’umanità che trae origine dall’ininterrotta discendenza della dea del sole Amaterasu Ōmikami, madre della sacra terra giapponese, da cui proviene la stessa famiglia imperiale.  Nonostante l’impegno e la dedizione con cui la leadership giapponese  ha sempre cercato di affermare l’unicità e omogeneità del proprio popolo, la diversità e la stratificazione sociale e culturale sembrerebbe essere una caratteristica imprescindibile anche di quest’umanità eletta.

Infatti a dispetto delle numerose teorie, a lungo sostenute e divulgate, sull’incorruttibilità dell’etnia e della razza giapponese (i cosiddetti nihonjinron日本人論), i quattro principali gruppi di minoranze sociali ed etniche, inconfutabilmente presenti in Giappone, ammontano nel complesso alla cifra di circa 5 milioni di persone, ben il 4% dell’intera popolazione giapponese.Leggere di più


Da un'email nasce un romanzo: il fenomeno dei keitai shosetsu

I keitai shōsetsu sono il nuovo movimento letterario giapponese sviluppatosi nell’ultimo decennio. Il termine tradotto significa “romanzi per il cellulare”. Si tratta appunto di romanzi virtuali che, non solo vengono letti, ma anche scritti sullo schermo del proprio telefono cellulare da giovani autrici amatoriali, non necessariamente interessate alla letteratura, le quali narrano con genuina semplicità le loro esperienze di vita sociale, introducendo al tempo stesso un nuovo tipo di scrittura all’occidentale.

Lo stesso termine comprende anche gli e-book, ovvero libri nati in forma cartacea e poi trasposti in versione elettronica per essere letti principalmente sul PC o palmare, e recentemente anche con il cellulare. Per i keitai shōsetsu il procedimento è inverso, in quanto nascono in versione elettronica e quelli di maggior successo vengono pubblicati in forma cartacea. Leggere di più


Cucina giapponese

tempura1Tempura – fritto di mare e verdure

 

Preparazione

Preparazione del tempura:
700 g di gamberetti, 800 g di filetti di sogliola, 1 coda d'aragosta, 2 carote medie, ½ melanzana media, 220 g di fagiolini verdi.

Lavate, scolate e sgusciate i gamberetti badando a lasciare la coda intatta. Praticate un'incisione nel senso della lunghezza, eliminate la vena e fate un altro piccolo taglio nella parte inferiore, vicino all'estremità, per evitare che i gamberetti s'arriccino troppo durante la cottura.
Lavate i filetti di sogliola e tagliateli in quadrati di 6 cm circa di lato; tagliate a pezzetti la coda di aragosta.
Asciugate tutto con cura. Raschiate e lavate le carote, tagliatele a fettine lunghe 7 cm circa; lavate e pelate la melanzana, tagliatela a fette spesse ½ cm, e ogni fetta in quarti; nettate i fagiolini eliminando le estremità e, se c'è, il filo, e tagliateli in tronchetti di 7 cm circa.

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Cucina giapponese

dashi1Dashi – brodo di pesce

Ingredienti
2-3 cm di nori (alga), 5 tazze d'acqua, 1 tazza di tonno secco spezzettato, 2 cucchiaino di sale, 1 cucchiaino di salsa di soia

Preparazione
Sciacquate bene il nori e mettetelo in casseruola con le 5 tazze d’acqua. Portate a forte bollore, scolate il nori e tenetelo da parte per il dashi. All'acqua, sempre in ebollizione, aggiungete il tonno secco; poi togliete immediatamente la casseruola dal fuoco e lasciate riposare 2 minuti.
Filtrare con un panno pulito, passando il brodo in un altro recipiente; conditelo con il sale e la salsa di soia. Leggere di più


I quattro principi del tè

Una delle prime cose che ho imparato studiando la cerimonia del tè giapponese furono i quattro principi del wa, kei, sei, jaku. Questi quattro principi infondono tutto quello che ha a che fare con la cerimonia del tè e formano le fondamenta della spiritualità nel tè.

WA - armonia

Wa è l’armonia completa di tutti gli elementi: gli ospiti, gli utensili, la natura e l’atteggiamento.

KEI – rispetto

Kei è la profonda riverenza verso tutte le cose ed è una caratteristica dell’umiltà.

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Cucina giapponese

riso-per-sushiRiso sushi

 

Ingredienti

500 gr. di riso giapponese a chicco piccolo

½ bicchiere di aceto di riso

2 cucchiai di zucchero semolato

½ cucchiaino di sale

 

Preparazione

 

1 Lavate il riso in acqua fredda, continuando a cambiare l’acqua finché quest’ultima non risulta chiara. Lasciatelo a bagno per 15 minuti, dopodiché scolatelo con cura e lasciatelo riposare per altri 10 minuti.

 

2 Mettete il riso in una pentola, coperto con una dose d’acqua pari al suo peso (500 ml), a fuoco alto finché non bolle; al bollore, abbassate la fiamma e cuocetelo per 10-15 minuti. Toglietelo dal fuoco e fatelo riposare per 15 minuti.

 

3 Passate il riso nell’apposito contenitore di legno, l’hanghiri; sciogliete lo zucchero e il sane nell’aceto, riscaldando appena il tutto. Fate raffreddare la miscela, quindi versatela sul riso, facendola colare prima sul cucchiaio per distribuirla meglio.Leggere di più