Dalla Cina al Giappone: le scale musicali nel gagaku
La questione delle scale musicali giapponesi antiche è una questione assai spinosa, per prima cosa è bene specificare che tali scale, unitamente all'intera teoria musicali, si svilupparono interamente in Cina e poi adottate in Giappone con quel sistema selettivo che contraddistingueva ogni parte dell'assimilazione culturale continentale. Il problema centrale è che durante ogni dinastia cinese si cambiava la nota di riferimento, cioè quella nota che permette la distribuzione di tutte le altre all'interno della scala. Essendo questa musica importata nel periodo T'ang si usa oggi la nota vigente durante la dinastia, ma essendo le musiche stesse composte in un vasto lasso temporale non possiamo dire in maniera univoca come potessero suonare originariamente. Leggere di più
L'apertura del ro
A novembre si inaugura il braciere invernale. Il ro è un braciere interrato che è più grande del braciere estivo. Un buco ricavato nel pavimento ospita il braciere e il calore che proviene dal fuoco del carbone riscalda il tatami dal di sotto e rende gradevole la stanza.
L’evento che segna l’apertura del ro è chiamato robiraki. È uno dei principali eventi del tè dell’anno. Rikyu diceva che quando lo yuzu (cedro) diventa giallo è tempo di inaugurare il ro. Di solito ciò accade verso il primo di novembre. Per prepararsi a questo evento, si pulisce la stanza da capo a piedi. Viene sostituita la carta degli shoji e i tatami sono ridisposti in modo da poter accogliere il taglio per il braciere interrato.Leggere di più
Cinema giapponese
5 centimetri al secondo / Byôsoku 5 centimeter
Tre momenti della vita di un ragazzo, il tempo della scuola media, il liceo e l’ingresso nel mondo del lavoro. La delicata storia con una ragazza, iniziata contemplando i ciliegi in fiore, viene interrotta prematuramente: le strade dei due divergono obbligatoriamente per il trasferimento del padre di lui.
Il film sarà proiettato venerdì 6 novembre ore 19.00 presso il Centro Incontri Culturali Oriente Occidente, Via Lovanio 8 (MM2 – Moscova) nel contesto della rassegna “5 centimetri al secondo. Viaggio nel Giappone antico e moderno attraverso il cinema”, curata da Giampiero RaganelliLeggere di più
Dì solo "hai"
Quando sono andata in Giappone, mi sono trovata piuttosto in difficoltà ad adeguarmi alla cultura giapponese. Dico alle persone che non ho vissuto in Giappone solo un anno, ho vissuto nel Giappone del XVIII secolo. Dovevo indossare il kimono ogni giorno e la stanza in cui vivevo era di quattro tatami e mezzo – circa 3 metri quadrati. Non capivo molto la lingua giapponese così le persone mi urlavano tutto il tempo perché pensavano che non le stessi ascoltando.
Alla fine, il mio sempai (studente senior) mi prese da parte e mi disse che era meglio che smettessi quello che stavo facendo e dicessi solo “hai” (che significa sì, anche se a volte è tradotto come no e talvolta solo come un riconoscimento). Molte volte cercavo di spiegarmi o di offrire una scusa quando mi dicevano che stavo facendo qualcosa di sbagliato, ma uno sguardo del mio sempai e io risposi solo “hai”. Pensai spesso che questa sottomissione nel concordare con la persona che mi stava riprendendo senza offrire qualcosa a mia difesa fosse avvilente e ingiusta.Leggere di più
Cucina giapponese
Ingredienti
12 vongole grosse, 5 tazze d’acqua, 1 cucchiaino di sale, 1 cucchiaino di salsa di soia, 1 cucchiaino di saké, 8 bastoncini di zenzero
Preparazione
Lavate bene le vongole, strofinandole con una spazzolina dura per eliminare ogni traccia di sabbia. Lasciate cadere nell’acqua, portate a bollore in una larga casseruola, e mantenete l’acqua in ebollizione finché tutti i gusci sono aperti.
Togliete dal fuoco, gettate i gusci, insaporite l’acqua di cottura delle vongole con il sale, la salsa di soia, il saké; distribuitela in 4 ciotole individuali da minestra. In ogni ciotola mettete 3 vongole e guarnite con due bastoncini tagliati in un pezzo di zenzero fresco.
Kangen e bugaku
In precedenza abbiamo parlato di come il repertorio gagaku è stato puntualmente importato ed organizzato dalla nobiltà di corte. Ad oggi le musiche e le danze di questo repertorio sono state quasi tutte modificate, ricomposte sia musicalmente che coreograficamente. In generale però si può dire che l'assetto generale è rimasto quello originario datogli sotto l'imperatore Ninmyō, che conservava la classificazione tra i lati destro e sinistro. Questa classificazione divideva in due parti le danze bugaku, letteralmente “musica di danza”, provenienti dalla Corea (umai, danza del lato destro) e quelle provenienti dalla Cina (samai, danza del lato sinistro) con un'unica significativa eccezione, il lato sinistro poteva vantare anche un repertorio strumentale, kangen, letteralmente “fiati e corde”, composto ed eseguito per il piacere dell'esecuzione di cui il brano Etenraku è forse l'esempio più noto.Leggere di più
Cucina giapponese
Ushio-jiru
Ingredienti
12 vongole grosse, 5 tazze d'acqua, 1 cucchiaino di sale, 1 cucchiaino di salsa di soia, 1 cucchiaino di saké, 8 bastoncini di zenzero
Preparazione
Lavate bene le vongole, strofinandole con una spazzolina dura per eliminare ogni traccia di sabbia. Lasciate cadere nell'acqua, portate a bollore in una larga casseruola, e mantenete l'acqua in ebollizione finché tutti i gusci sono aperti.
Togliete dal fuoco, gettate i gusci, insaporite l'acqua di cottura delle vongole con il sale, la salsa di soia, il saké; distribuitela in 4 ciotole individuali da minestra. In ogni ciotola mettete 3 vongole e guarnite con due bastoncini tagliati in un pezzo di zenzero fresco.
Tratto da cookaround.com
Le sette erbe d'autunno
I fiori che sbocciano nei campi d’autunno
quando li conto sulle dita
fanno sette.
I fiori di lespedeza,
l’erba della pampa e l’arrowroot,
il garofano, la patrina
anche il fiore della nebbia e la morning glory.
"Effetto serra" sulla politica ambientale giapponese
La politica ambientale in Giappone riflette la necessità di coniugare uno sviluppo economico e tecnologico all'avanguardia ad una particolare attenzione nei confronti della natura e dell'ambiente.
Tutto ciò ha trovato nel Giappone non solo un modello di sviluppo economico su cui fare affidamento, ma anche delle solide basi culturali e una sensibilità sociale che hanno svolto il ruolo di energia vitale nei momenti più critici.
La chiave di lettura, che unisce la sensibilità per l’ambiente, una politica ambientale come modello da esportare, lo sviluppo economico, la società e l’identità di questo paese è lo Shintoismo, inteso anche come l’energia vitale del mercato giapponese, quel qualcosa che ha sempre distinto il Giappone nel suo essere e nel suo modo di porsi in qualsiasi situazione.Leggere di più
Cucina giapponese
Dolce di azuki
Preparazione
Per il ripieno:
2 tazze di azuki, 2 tazze di zucchero, 1 tazza di castagne.
Tenete gli azuki a bagno in acqua fredda per almeno 8 ore; bolliteli finché sono teneri, scolateli e passateli al setaccio.
Rimettete la purea al fuoco per qualche istante, mescolando senza interruzione perché non bruci, e fatela asciugare bene; togliete dal fuoco, subito aggiungete lo zucchero e mescolate finché è sciolto.
Intanto avrete lessato, sbucciato e tritato finemente le castagne; unitele alla purea di azuki, mescolate ancora e lasciate raffreddare.Leggere di più