Musica giapponese

sorikoUn altro punto di particolare delicatezza e complessità, sia linguistica che concettuale è il ritmo del gagaku, ma anche questo potrebbe definirsi un facile mistero. Il ritmo, chiamato chōshi, è diviso in cinque tipi, regolari, chiamati haya hyōshi e nobe hyōshi, e irregolari, distinguibili dalla scansione ritmica delle percussioni e tutti riferiti alla musica del lato sinistro (il ritmo regolare del lato destro è un traslato di questi). I termini haya e nobe altro non sono che una traduzione quasi letterale di veloce e prolungato, il primo potrebbe essere letto come una scansione di solfeggio di uno-due-tre, ecc..., mentre il secondo come uno-e, due-e, tre-e, ecc... Se pensiamo in termini occidentali, i metri regolati possono essere segnati all'interno di uno schema fisso di quattro battute, haya yo hyōshi, od otto battute haya ya hyōshi (yo è quattro e ya è otto). In aggiunta a questo e per evitare schematismi si aggiunte un terzo ritmo regolare di sei battute, chiamato haya mu hyōshi (mu è sei). Leggere di più


Dalla Cina al Giappone: le scale musicali nel gagaku

amaLa questione delle scale musicali giapponesi antiche è una questione assai spinosa, per prima cosa è bene specificare che tali scale, unitamente all'intera teoria musicali, si svilupparono interamente in Cina e poi adottate in Giappone con quel sistema selettivo che contraddistingueva ogni parte dell'assimilazione culturale continentale. Il problema centrale è che durante ogni dinastia cinese si  cambiava la nota di riferimento, cioè quella nota che permette la distribuzione di tutte le altre all'interno della scala. Essendo questa musica importata nel periodo T'ang si usa oggi la nota vigente durante la dinastia, ma essendo le musiche stesse composte in un vasto lasso temporale non possiamo dire in maniera univoca come potessero suonare originariamente. Leggere di più


L'apertura del ro

A novembre si inaugura il braciere invernale. Il ro è un braciere interrato che è più grande del braciere estivo. Un buco ricavato nel pavimento ospita il braciere e il calore che proviene dal fuoco del carbone riscalda il tatami dal di sotto e rende gradevole la stanza.

L’evento che segna l’apertura del ro è chiamato robiraki. È uno dei principali eventi del tè dell’anno. Rikyu diceva che quando lo yuzu (cedro) diventa giallo è tempo di inaugurare il ro. Di solito ciò accade verso il primo di novembre. Per prepararsi a questo evento, si pulisce la stanza da capo a piedi. Viene sostituita la carta degli shoji e i tatami sono ridisposti in modo da poter accogliere il taglio per il braciere interrato.Leggere di più


Kangen e bugaku

dakyurakuIn precedenza abbiamo parlato di come il repertorio gagaku è stato puntualmente importato ed organizzato dalla nobiltà di corte. Ad oggi le musiche e le danze di questo repertorio sono state quasi tutte modificate, ricomposte sia musicalmente che coreograficamente. In generale però si può dire che l'assetto generale è rimasto quello originario datogli sotto l'imperatore Ninmyō, che conservava la classificazione tra i lati destro e sinistro. Questa classificazione divideva in due parti le danze bugaku, letteralmente “musica di danza”, provenienti dalla Corea (umai, danza del lato destro) e quelle provenienti dalla Cina (samai, danza del lato sinistro) con un'unica significativa eccezione, il lato sinistro poteva vantare anche un repertorio strumentale, kangen, letteralmente “fiati e corde”, composto ed eseguito per il piacere dell'esecuzione di cui il brano Etenraku è forse l'esempio più noto.Leggere di più


Le sette erbe d'autunno

I fiori che sbocciano nei campi d’autunno

quando li conto sulle dita

fanno sette.

I fiori di lespedeza,

l’erba della pampa e l’arrowroot,

il garofano, la patrina

anche il fiore della nebbia e la morning glory.

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Gagaku e Heian Jidai

L'origine del repertorio Gagaku, come già scritto, affonda nella storia antica cinese e giapponese, all'epoca dei primi contatti con la Cina, oltre che nel mito e nelle leggende che attraversano tutta l'Asia. Per comprendere appieno tale musica bisogna però guardare al periodo che ne vide il suo massimo sviluppo ed il suo lento declino, il periodo Heian. Heian-Kyō era l'antico nome dell’odierna Kyōto e storicamente copre un arco temporale estremamente vasto rispetto alle precedenti epoche, compreso tra il 794, anno di trasferimento nella nuova capitale voluto dall'imperatore Kanmu dalla città di Heijō-kyō, l'odierna Nara, ed il 1185, anno di inizio del periodo Kamakura. A sua volta è possibile suddividerlo in tre sottoperiodi, quello Kōnin (794 - 866) in cui si proseguì la politica di centralizzazione dello stato, il periodo Fujiwara (866 - 1160) ed il periodo Taira (1160 – 1185), dal nome delle due grandi famiglie, la prima di casta nobiliare mentre la seconda di origine guerriera, il tutto dominato dalle due grandi sette buddiste importate nell'805-806, la Tendai e la Shingon. Leggere di più


Cos'è il Gagaku?

Iniziando a parlare del Gagaku bisogna prima di tutto chiarire perché si utilizza il termine repertorio invece che musica. Il repertorio Gagaku è in effetti una vastissima raccolta di musiche provenienti dalle zone più diverse dell'Asia, pre-codificatosi alla corte cinese della dinastia T'ang e dei regni coreani ed infine importato alla corte Giapponese, grazie a doni, ambasciate e altro ancora, sottoposto infine ad un'ulteriore modifica, ricomponimento e strutturazione secondo il gusto giapponese dell'epoca. Questo processo di importazione della musica e quindi della cultura e dell'arte continentale, in realtà iniziato molto prima durante il periodo Asuka (552–710), attraverserà l'intero periodo Nara (710-794) e arriverà al suo apice con l'epoca Heian (794-1185), quando il Gagaku non solo raggiungerà il suo massimo splendore ma entrerà nel giro di pochi anni in una profonda crisi a causa dei mutamenti sociali e politici che avrebbero plasmato definitivamente la società e, se posso osare, la mentalità giapponese.

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Obon

obon1"Mokuren, uno degli allievi sovrani di Shaka (Godama Siddarta) vide la madre defunta che soffriva nell'Inferno della Fame. Mokuren chiese un aiuto a Shaka e questi gli consigliò di offrire cibo e bevande ai monaci il 15 luglio di ogni anno. Mokuren fece come gli fu detto e la madre salì in cielo grazie al gesto generoso del figlio."

Questa leggenda è considerate l’origine dell’Obon.

L'Obon è una festività buddhista durante la quale le anime dei morti fanno ritorno alle loro case per riunirsi alla famiglia.

Per l'occasione molti giapponesi trasferitisi nelle metropoli tornano al loro paese natale. Leggere di più


La cerimonia dell'incenso

 

Profumi elusivi, la via di Koh

Ho avuto l’opportunità all’inizio di questa settimana di partecipare a una conferenza e a una dimostrazione sul kodo, la via dell’incenso. Il kodo è un’arte tradizionale giapponese, un rituale che è meditativo come natura ma, a differenza del chado, è anche giocoso. Il kodo ha profonde radici nella cultura giapponese e risale al periodo Heian (794-1192). È citato ne "La storia di Genji" ed evoca immagini di bellezza e meraviglia del Giappone antico.

Kihachiro Nishura di Tokyo è un maestro di kodo e ha preparato per 60 persone una versione breve del genjiko, una cerimonia dell’incenso in cui agli ospiti sono dati tre diversi profumi ed essi devono distinguere se sono gli stessi o sono diversi.Leggere di più


Intervista ad Alberto Moro

Alberto Moro, Presidente di Giappone in Italia e membro dell’Associazione Culturale Urasenke di Milano, è intervistato sulla cerimonia del tè dalla web tv Televisionet.