Ancora Zen
Immaginate di mettere una grossa roccia accanto a una persona che stia facendo zazen. Poiché la roccia non è viva, non importa per quanto tempo stia lì, non verrà mai in mente nemmeno un pensiero. Diversamente dalla roccia la persona che sta facendo zazen accanto a essa è un essere umano vivente. Anche se stiamo seduti, fermi come la roccia, non possiamo dice che non ci verranno in mente dei pensieri. Al contrario, se così non fosse, dovremmo dire che quella persona non è più viva. Ovvio, però, che la verità dell'esistenza non significa mai diventare inerti come una roccia. Per questa ragione, la cessazione dei pensieri nella mente non è la condizione ideale di una persona che sieda facendo zazen; è assolutamente normale che nascano dei pensieri, eppure se li rincorriamo non stiamo facendo zazen ma stiamo pensando. E allora, quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento?
In breve, mirare a mantenere la postura zazen con tutto il corpo, lasciando andare i pensieri, è l'espressione più appropriata per descrivere quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento. Che cosa vuol dire lasciare andare i pensieri? Be', quando pensiamo, pensiamo a qualcosa, e ciò significa afferrarsi a quel qualcosa con il pensiero. Durante lo zazen, invece, apriamo la mano del pensiero che sta cercando di afferrare qualcosa, e ci tratteniamo semplicemente dall'aggrapparci. Questo è lasciare andare i pensieri.
Kosho Uchiyama, Opening the Hand of Thought
Evanescente come rugiada: l'estetica del mondo fluttuante
Il quarto appuntamento di Frammenti di Giappone vedrà la dott.ssa Rossella Marangoni analizzare l'estetica del periodo Edo durante l'incontro:
EVANESCENTE COME RUGIADA: L'ESTETICA DEL MONDO FLUTTUANTE
giovedì 7 aprile ore 18.30
"Frammenti di Giappone al Museo d’Arte e Scienza" nasce dalla collaborazione tra l’Associazione culturale Giappone in Italia e l’Associazione Amici del Museo d’Arte e Scienza di Milano.
Il progetto si articola in otto serate che hanno lo scopo di presentare alcuni aspetti propri della cultura classica giapponese proponendo degli incontri che siano lontani da una facile banalizzazione e che esaltino la ricchezza del patrimonio culturale nipponico.
Per il programma completo dell'iniziativa clicca qui.
Si consiglia la prenotazione.
Museo d'Arte e Scienza di Milano
via Quintino Sella 4, 20121 Milano
(angolo Piazza Castello - M1 Cairoli, M2 Lanza)
Per informazioni:
Telefono: +39 02 72 022 488
E-mail: info@museoartescienza.com
Sito: www.giapponeinitalia.org
Note stagionali: Aprile
Se c’è un mese dell’anno che è tutto sui fiori, quello è aprile. Fra lo svanire delle fioriture di pruno e pesca e la preparazione per guardare le fioriture di ciliegio, può essere un mese in cui non puoi mai avere troppi temi floreali in corso, soprattutto i ciliegi (sakura).
Ovviamente questo è un momento ideale per guardare sbocciare i fiori di ciliegio – forse con un chabako-temae all’aperto sotto gli alberi. La terza domenica di aprile, è tradizione tenere un tè in memoria in onore di Yoshino, una famosa geisha il cui tempio familiare è uno dei luoghi più famosi in Giappone per vedere le fioriture di ciliegio. C’è un tipo di tana chiamato “Yoshinodana” che è particolarmente adatto in questo periodo.
Oppure, se ne avete abbastanza di fiori di ciliegio dopo aver partecipato a un festival locale di troppo sulla fioritura, l’8 aprile si celebra la nascita del Buddha. È tradizione nei templi locali immergere una statua del Buddha nel tè e decorarla con i fiori ma per la stanza del tè non c’è carenza di kakemono Zen da utilizzare.
L’elemento chiave da ricordare è che questo è un momento di celebrazione. Il clima sta diventando più caldo, i fiori iniziano a sbocciare ed è tempo di guardare alla transizione alla stagione del furo all’inizio di maggio. È bene utilizzare colori chiari e ceramiche di Iga, Karatsu, Shigaraki e Mishima con motivi floreali. Potete utilizzare un kama con ampia flangia (sukigi-kama) per proteggere i vostri ospiti dal calore del ro.
Alcune altre immagini da usare includono la raccolta delle foglie di tè (che cade generalmente all’inizio di maggio), la semina, gli uccelli come l’allodola (hibari), la rondine (tsubame) e l’uguisu, e le farfalle. Tsubame – rondine – è un nome poetico popolare per gli utensili con grandi bocche.
Cha no mizu no
Chiri na otoshiso
Sato-tsubame
O cara rondine
Non fare niente nella nostra acqua
Quando prepariamo il tè all’aperto
Kikaku
Tratto dalla newsletter del sito Philly Tea
Traduzione di Mariella Minna
Non solo Kurosawa: il cinema nella tradizione del Sol Levante
La cinematografia giapponese è stata l’unica al mondo che si è distinta da quella occidentale.
Un incontro che analizzerà l'originalità del cinema del Sol Levante.
giovedì 31 marzo ore 18.30
"Frammenti di Giappone al Museo d’Arte e Scienza" nasce dalla collaborazione tra l’Associazione culturale Giappone in Italia e l’Associazione Amici del Museo d’Arte e Scienza di Milano.
Il progetto si articola in otto serate che hanno lo scopo di presentare alcuni aspetti propri della cultura classica giapponese proponendo degli incontri che siano lontani da una facile banalizzazione e che esaltino la ricchezza del patrimonio culturale nipponico.
Per il programma completo dell'iniziativa clicca qui.
Si consiglia la prenotazione.
Museo d'Arte e Scienza di Milano
via Quintino Sella 4, 20121 Milano
(angolo Piazza Castello - M1 Cairoli, M2 Lanza)
Per informazioni:
Telefono: +39 02 72 022 488
E-mail: info@museoartescienza.com
Sito: www.giapponeinitalia.org
Il tè giapponese dopo Fukushima: cosa sapere
Tè verde. Fukushima e radioattività. Dopo la catastrofe nucleare che ha colpito il Giappone, ogni giorno vengono diramate avvertenze sull'inquinamento degli alimenti. L'Associazione Italiana Degustatori e Maestri di Tè, attraverso il suo Presidente Marco Bertona assicura che tutto il tè verde giapponese attualmente in commercio, è sicuro e non contaminato dalle radiazioni fuoriuscite dalle centrali nucleari di Fukushima.
Nel comunicato diramato dall'Associazione si afferma che tutto il tè verde proveniente dal Giappone ed attualmente in commercio in Italia - come del resto in tutto il mondo - proviene dai raccolti degli anni passati. Il tè più fresco attualmente in commercio, risale al raccolto dello scorso anno: il 2010.
Per quanto riguarda i raccolti di quest'anno, va ricordato che la raccolta del tè in Giappone, come in altri Paesi asiatici, è stagionale, e i raccolti iniziano nei mesi primaverili. Pertanto, il tè eventualmente raccolto in questo periodo, visti i tempi lunghi di approvvigionamento, sarebbe disponibile alla grande distribuzione solo dopo il periodo estivo.
Questo porta ad affermare che tutto il tè prodotto in Giappone e attualmente in commercio in Italia e in Europa, non può assolutamente essere contaminato dalle radiazioni fuoriuscite dal disastro nucleare che ha colpito il Giappone in queste settimane.
È in corso un monitoraggio continuo per comprendere la situazione sanitaria e il livello di rischio delle colture con le autorità e le associazioni di categoria dei produttori giapponesi di tè. Gli aggiornamenti son disponibili su: teethe.blogspot.com
Cinzia Modena
Tratto dal sito traspi.net
La paura del vuoto
Gli uomini hanno paura di abbandonare le loro menti, perché temono di precipitare nel vuoto senza potersi arrestare. Non sanno che il vuoto non è veramente vuoto, perché è il regno della Via autentica.
Huang-po
L’elemento legno
Secondo la teoria orientale dei cinque elementi, ogni fase dell’anno è rappresentata in cerchio, in un susseguirsi di energie che si trasformano e si manifestano nelle loro diverse forme, simboleggiando gli aspetti transitori e mutevoli della vita, nel suo andamento di crescita e declino.
È un sistema di corrispondenze, di climi, sapori, emozioni, stagioni, organi, suoni, all’interno dello scorrere della vita.
La primavera, è il periodo dell’anno corrispondente all’elemento legno.Leggere di più