Cerimonia del tè

a cura di Tomoko Hoashi e Alberto Moro

La via del tè è una delle più famose arti tradizionali giapponesi, una dimostrazione per far avvicinare il pubblico milanese a questa pratica sarà tenuta durante il settimo incontro della rassegna "Frammenti di Giappone".
giovedì 28 aprile ore 18.00 e ore 19.00

"Frammenti di Giappone al Museo d’Arte e Scienza" nasce dalla collaborazione tra l’Associazione culturale Giappone in Italia e l’Associazione Amici del Museo d’Arte e Scienza di Milano.
Il progetto si articola in otto serate che hanno lo scopo di presentare alcuni aspetti propri della cultura classica giapponese proponendo degli incontri che siano lontani da una facile banalizzazione e che esaltino la ricchezza del patrimonio culturale nipponico.

Per il programma completo dell'iniziativa clicca qui.

E' richiesta la prenotazione.

Museo d'Arte e Scienza di Milano
via Quintino Sella 4, 20121 Milano
(angolo Piazza Castello - M1 Cairoli, M2 Lanza)

Per informazioni:
Telefono: +39 02 72 022 488
E-mail: info@museoartescienza.com
Sito: www.giapponeinitalia.org


Umiltà per conoscere, umiltà per insegnare

Riprendendo in parte quanto già affrontato in questo blog sul rapporto Sempai-Kohai, mi piacerebbe focalizzare ora l’attenzione su un’ulteriore relazione molto importante per la cultura e il pensiero giapponesi, ovvero quella tra maestro e allievo. Le motivazioni per soffermarsi su tale aspetto sono innumerevoli. In Asia ogni corrente di pensiero influenza e viene influenzata dalle altre: l’arte trova ispirazione e al contempo si relaziona al pensiero etico-civile e religioso, a principi estetici che formano e regolano la vita quotidiana. Maestro significa guida spirituale, di conoscenza di sé, ma anche di vita, oltre ad essere insegnante della disciplina conosciuta. Diverse culture asiatiche condividono l’idea che, per far entrare dentro di sé la conoscenza, sia indispensabile aprire la propria mente, ripulirla da ogni pregiudizio o convizione personale e saper accettare insegnamenti, critiche, ordini dai propri superiori. Riconoscere la propria ignoranza e umilmente iniziare ad ascoltare e osservare.

Ciò significa che lungo il percorso di insegnamento-apprendimento si stabiliscono precisi ruoli, compiti, posizioni gerarchiche da mantenere e rispettare con totale dedizione.

Recenti studi mi hanno portata ad analizzare nel profondo questa realtà.Leggere di più


La vestizione del Kimono


La vestizione del kimono

a cura di Tomoko Hoashi
con commento di Rossella Marangoni

Il kimono - letteralmente, cosa da indossare - cela particolari complessità di indossamento e accorgimenti non visibili all'occhio inesperto. L'eleganza del tradizionale abito femminile giapponese verrà illustrata e mostrata durante il sesto incontro della rassegna "Frammenti di Giappone".

giovedì 21 aprile ore 18.30

"Frammenti di Giappone al Museo d’Arte e Scienza" nasce dalla collaborazione tra l’Associazione culturale Giappone in Italia e l’Associazione Amici del Museo d’Arte e Scienza di Milano.
Il progetto si articola in otto serate che hanno lo scopo di presentare alcuni aspetti propri della cultura classica giapponese proponendo degli incontri che siano lontani da una facile banalizzazione e che esaltino la ricchezza del patrimonio culturale nipponico.

Per il programma completo dell'iniziativa clicca qui.
Si consiglia la prenotazione.

Museo d'Arte e Scienza di Milano
via Quintino Sella 4, 20121 Milano
(angolo Piazza Castello - M1 Cairoli, M2 Lanza)

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Telefono: +39 02 72 022 488
E-mail: info@museoartescienza.com
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Un haiku alla settimana

Fiori di glicine.

Il muschio sull’orlo delle gronde

è invecchiato.

Akutagawa Ryūnosuke


Mondo Zen

Supponete che io mi copra la testa con la veste e sollevi  le mani in aria: se vedete solo le mie mani, probabilmente pensate che non siano altro che due oggetti, ma se mi scopro, vedete che sono una persona, non solo due mani. Allo stesso modo, dovete capire che l'osservazione degli oggetti come entità separate non è che una verità parziale...

Di nuovo, prendete un cerchio con un centro: senza il centro non vi è alcun cerchio, senza il cerchio, nessun centro. voi siete il centro, il cerchio è l'universo; quindi, se voi esistete, l'universo esiste; se voi sparite, l'universo, allo stesso modo, sparisce: tutto è connesso e interdipendente. Questa scatola sul tavolo non ha un'esistenza indipendente: esiste in relazione ai miei occhi, che la vedono diversamente dai vostri e in modo ancora diverso da un'altra persona. Di conseguenza, se io fossi cieco, per me la scatola cesserebbe di esistere...

L'esistenza intera è relativa, eppure ognuno di noi crea il proprio mondo, percependolo secondo il proprio stato mentale.

Maestro Zen Hakuun Yasutani (1885-1973)

in I tre pilastri dello Zen


Matsuri, feste religiose e chiave di lettura della società giapponese

ROSSELLA MARANGONI e FULVIO CINQUINI presenteranno le principali feste religiose, specchio della società giapponese.

giovedì 14 aprile ore 18.30

“Frammenti di Giappone al Museo d’Arte e Scienza” nasce dalla collaborazione tra l’Associazione culturale Giappone in Italia e l’Associazione Amici del Museo d’Arte e Scienza di Milano.

Il progetto si articola in otto serate che hanno lo scopo di presentare alcuni aspetti propri della cultura classica giapponese proponendo degli incontri che siano lontani da una facile banalizzazione e che esaltino la ricchezza del patrimonio culturale nipponico.

Per il programma completo dell'iniziativa clicca qui.

Si consiglia la prenotazione.

Museo d’Arte e Scienza di Milano

via Quintino Sella 4, 20121 Milano

(angolo Piazza Castello – M1 Cairoli, M2 Lanza)

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Telefono: +39 02 72 022 488 begin_of_the_skype_highlighting

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E-mail: info@museoartescienza.com

Sito: www.giapponeinitalia.org


Antiquariato giapponese

Rarissimo esemplare di ebira con ricche decorazioni in lacca maki-e.

Utilizzata fin dal periodo medievale, questo tipo di faretra lasciava le frecce completamente a vista, legate assieme e con le punte infilate nell’alloggiamento inferiore protette da appositi divisori.

Questo esemplare è di altissima qualità e porta sul fronte ben evidente un grande kamon di tipo janome (occhio di serpente), mentre sul retro sono poste due farfalle e la decorazione è arricchita con kamon di tipo fuji. La provenienza potrebbe quindi essere quella del clan Katô.

Le decorazioni sono realizzate in lacca takamaki-e (a leggero rilievo) con oro e argento su fondo nero.

Giuseppe Piva

www.giuseppepiva.com


Un haiku alla settimana

Com’è strano

anche vivere così.

L’ombra dei fiori.

Kobayashi Issa


Ancora Zen

Immaginate di mettere una grossa roccia accanto a una persona che stia facendo zazen. Poiché la roccia non è viva, non importa per quanto tempo stia lì, non verrà mai in mente nemmeno un pensiero. Diversamente dalla roccia la persona che sta facendo zazen accanto a essa è un essere umano vivente. Anche se stiamo seduti, fermi come la roccia, non possiamo dice che non ci verranno in mente dei pensieri. Al contrario, se così non fosse, dovremmo dire che quella persona non è più viva. Ovvio, però, che la verità dell'esistenza non significa mai diventare inerti come una roccia. Per questa ragione, la cessazione dei pensieri nella mente non è la condizione ideale di una persona che sieda facendo zazen; è assolutamente normale che nascano dei pensieri, eppure se li rincorriamo non stiamo facendo zazen ma stiamo pensando. E allora, quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento?

In breve, mirare a mantenere la postura zazen con tutto il corpo, lasciando andare i pensieri, è l'espressione più appropriata per descrivere quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento. Che cosa vuol dire lasciare andare i pensieri? Be', quando pensiamo, pensiamo a qualcosa, e ciò significa afferrarsi a quel qualcosa con il pensiero. Durante lo zazen, invece, apriamo la mano del pensiero che sta cercando di afferrare qualcosa, e ci tratteniamo semplicemente dall'aggrapparci. Questo è lasciare andare i pensieri.

Kosho Uchiyama, Opening the Hand of Thought


Evanescente come rugiada: l'estetica del mondo fluttuante

Il quarto appuntamento di Frammenti di Giappone vedrà la dott.ssa Rossella Marangoni analizzare l'estetica del periodo Edo durante l'incontro:

EVANESCENTE COME RUGIADA: L'ESTETICA DEL MONDO FLUTTUANTE

giovedì 7 aprile ore 18.30

"Frammenti di Giappone al Museo d’Arte e Scienza" nasce dalla collaborazione tra l’Associazione culturale Giappone in Italia e l’Associazione Amici del Museo d’Arte e Scienza di Milano.
Il progetto si articola in otto serate che hanno lo scopo di presentare alcuni aspetti propri della cultura classica giapponese proponendo degli incontri che siano lontani da una facile banalizzazione e che esaltino la ricchezza del patrimonio culturale nipponico.

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Museo d'Arte e Scienza di Milano
via Quintino Sella 4, 20121 Milano
(angolo Piazza Castello - M1 Cairoli, M2 Lanza)

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