Approfondimenti: Hanami, l'ammirare i fiori

Tutti abbiamo sentito parlare di Hanami almeno una volta nella vita.
La primavera è alle porte e assieme al clima sereno e alla natura che torna a rinverdire gli spogli alberi, anche noi torniamo ad essere allegri e sorridenti. L’hanami è una tradizione giapponese che si celebra in questo periodo, e se volete saperne di più venite con noi e continuate a leggere per scoprire tutte le curiosità su questa ricorrenza!

Cos’è l’hanami

hanami sakura

photo credits: wikipedia.org

La celebrazione dell’hanami coincide con l’inizio della fioritura, in un lasso di tempo che va da marzo fino a maggio inoltrato. Il significato della parola ‘hanami’ viene tradotto con ‘guardare i fiori’, dove forse ‘guardare’ può essere sostituito con ‘ammirare’.

Sì, perché quella dell’hanami è una vera e propria usanza atta ad ammirare la bellezza degli alberi in fiore, in particolare dei ciliegi (sakura): i giapponesi amano perdersi a contemplare i bianchi e rosei petali di questa pianta, e spesso accompagnano le loro visite ai parchi con dei picnic all’ombra degli alberi più famosi del Sol Levante.

Ciò che suscita l’interesse del popolo nipponico nei confronti di tale festività e dei sakura, non è solamente lo splendore estetico di questi ultimi, ma anche il significato profondo che c’è dietro tutto ciò. Il ritorno colorato e radioso di madre natura durante la primavera simboleggia un ciclo che ci ricorda che dopo il grigiore e la tristezza dell’inverno segue sempre una stagione più felice e tranquilla. Allo stesso modo, tuttavia, anche quei mesi passeranno, per lasciare nuovamente spazio a tempi più difficili.

L’hanami insegna quindi a riflettere sulla caducità della vita, sulla bellezza passeggera, sulla ciclicità degli eventi di cui facciamo parte. Dobbiamo saper apprezzare quei fugaci momenti di quiete e meraviglia, ritenendoci fortunati.

La storia

hanami

photo credits: wikipedia.org

Quella dell’hanami, tra l’altro, è una tradizione molto antica e legata a doppio filo con gli alberi di ciliegio. Infatti, verso primavera, se c’era stato un buon raccolto, si era soliti piantare un sakura in onore del favore dei kami (le divinità del Giappone) e a testimonianza della fertilità e della ricchezza dei campi. Inoltre, il petalo di ciliegio, nella sua bellezza e nel fatto che prima o poi cade staccandosi dal ramo, è considerato perfetto. Questo lo ha reso protagonista di numerosi emblemi appartenenti a samurai, individui che a loro volta venivano reputati perfetti, in quanto valenti guerrieri che trovavano la propria realizzazione nella morte in battaglia, cadendo, appunto.

Da allora imperatori e gente normale hanno continuato a venerare e a rispettare i sakura, trovando nell’hanami l’apice di questa ammirazione. Oggi tale ricorrenza si celebra persino oltreoceano, e in Giappone il bollettino meteorologico avverte dove e quando avverranno le fioriture più abbondanti e suggestive del Paese.

Segui Giappone in Italia


Unisciti alla Newsletter


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

I Nostri Eventi


Focus su


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

Eventi del Mese


Entra in Giappone in Italia


Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!


Comincia il Japanese Film Festival 2022

Lunedì 14 Febbraio ha preso ufficialmente il via la seconda edizione del Japanese Film Festival online.

Photo credits: news-24.it

Il progetto, realizzato dalla Japan Foundation, ha l’obiettivo di far conoscere al mondo il cinema giapponese e far viaggiare direttamente da casa propria il pubblico. Fino al 27 Febbraio, saranno disponibili gratuitamente sul sito del JFF 20 film giapponesi sottotitolati in italiano. I generi saranno vari, dal documentario al thriller passando per il drammatico, ognuno potrà trovare il film più adatto ai propri gusti. Per usufruire del servizio sarà necessario creare un account, dopodiché è possibile scegliere il film che sarà disponibile per 48 ore dal primo avvio.

I precedenti del Japanese Film Festival

Il Festival si è tenuto per la prima volta nel 2016 nei paesi del sud-est asiatico, per poi toccare nei due anni successivi Russia, Cina e India. Prima dell’inizio della pandemia, quindi, l’evento era principalmente in presenza per poi passare ad una forma ibrida nel 2020. Infatti, da novembre di quell’anno fino a marzo 2021, il Japanese Film Festival si è tenuto per la prima volta anche online, riscuotendo un discreto successo con più 210.000 visualizzazioni. In quell’occasione, i film furono distribuiti in 20 paesi nel mondo secondo un programma stabilito paese per paese. Quest’anno, invece, i film saranno disponibili nello stesso intervallo di tempo per ognuna delle 25 nazioni scelte e saranno solamente in formato digitale. Ma vediamo alcuni dei titoli più interessanti e quelli da non perdere assolutamente.

Japanese Film Festival

Photo credits: wikipedia.org

Rashōmon

Partiamo subito da un grande classico del cinema giapponese. Il film è un adattamento letterario di due racconti dello scrittore Akutagawa Ryūnosuke e diretto da uno dei registi più importanti della storia del cinema: Akira Kurosawa. Fu anche grazie a lui se il cinema giapponese venne “scoperto” in Occidente dopo la vittoria del Leone d’oro di Venezia nel 1951. Non solo, perché l’anno successivo riuscì a vincere anche l’Oscar come miglior film straniero. Il film presenterà le versioni di quattro diversi narratori sul violentamento di una donna e l’uccisione di suo marito in un bosco. Ognuno, quindi, racconterà una versione differente dall’altro. A queste, Kurosawa permette agli spettatori di aggiungere la propria versione, perché nel racconto nessuna viene giudicata come giusta. Un film, quindi, da non perdere per gli appassionati di cinema e non solo.

Japanese Film Festival

Photo credits: mydramalist.com

Her Love Boils Bathwater

Si tratta di un film uscito nel 2016 e arrivato al settimo posto nella top 10 della rivista di critica cinematografica Kinema Junpō nello stesso anno. La protagonista è Futaba, una madre single che scopre di avere pochi mesi di vita a causa di un cancro in stato avanzato. Decide, quindi, di fare di tutto per lasciare la famiglia nel migliore dei modi. Rintraccerà il marito da cui si è separata e insieme alla figlia e un’altra ragazzina riapriranno l’onsen (bagno termale giapponese) di famiglia. Sicuramente uno film dei film più interessanti, una storia delicata che tocca il cuore.

sumodo Japanese Film Festival

Photo credits: animeclick.it

Sumodo – The Successors of Samurai

Passiamo ora al genere documentaristico con questo lungometraggio uscito nel 2021. Il documentario racconterà in modo dettagliato il sumo, molto più di uno sport, mostrando al pubblico gli aspetti meno conosciuti della disciplina. Verrà quindi, presa in esame la rigorosa preparazione fisica e mentale dei lottatori, ma anche i legami del sumo con la storia del paese. Si tratta, insomma, di una preziosa occasione per capire in fondo una disciplina dalle radici storiche e profonde.

Japanese Film Festival

Photo credits: asianwiki.com

Japanese Film Festival: Aristocrats

Film uscito nel 2021 e diretto dalla giovane regista Sode Yukiko. Le protagoniste sono due ragazze di origini completamente diverse, intente a trovare la propria strada nella Tokyo contemporanea. La storia è divisa in vari capitoli e la regista si concentra in particolare sul concetto di classe e aspettative sociali all’interno della società giapponese. Non sarà definita, però, una parte “cattiva”, poiché l’intento è piuttosto di raffigurare dei giovani manipolati da poteri più grandi di loro.

Segui Giappone in Italia


Unisciti alla Newsletter


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

I Nostri Eventi


Focus su


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!


Libri Giapponesi: 10 uscite da non perdere nel 2022

Se c’è una cosa che le persone hanno riscoperto in questi anni è il piacere della lettura, quindi oggi condividiamo con voi alcuni libri giapponesi da non perdere in questo 2022.

Il 2022 è già ricco di tante sorprese letterarie e non c’è mai stato miglior momento per dedicarsi alla scoperta e riscoperta di autori giapponesi. Quindi bando alle ciance e buona lettura!

Libri giapponesi consigliati da Giappone in Italia

1. Longing and Other Stories di Junichiro Tanizaki (tradotto da Anthony H. Chambers e Paul McCarthy)

Libri giapponesi

Uno degli autori classici giapponesi, Tanizaki ha ammaliato e affascinato il cuore di moltissimi lettori in tutto il mondo. Questa raccolta presenta alcune delle sue prime opere e si concentra sul concetto di famiglia, in particolare fra madre e figlio. Uno dei libri giapponesi più interessanti per tutti quelli che vogliono approfondire il mondo di Tanizaki.

2. Il mio annientamento di Fuminori Nakamura (tradotto da Sam Bett)

Libri giapponesi

Questo è un libro dedicato a tutti gli amanti del genere dark thriller. Fuminori Nakamura ci regala una narrazione complessa presentate come un diario personale. Un grave crimine è stato commesso e fra resoconti e domande filosofiche e i lettori non potranno che stare sulle spine. Cosa sarà vero o cosa saranno semplicemente i pensieri mostruosi senza filtri di uno psicopatico? Non vi resta che leggere per scoprirlo.

3. Questo monaco porta i tacchi: Sii chi sei di Kodo Nishimura

Libri giapponesi

La nostra autenticità è tutto e questo libro di Kodo Nishimura ci fa capire ancora di più quando sia importante essere veri con noi stessi. Un approfondimento sul tema dell’auto-accettazione con consigli e insegnamenti buddisti. Questa guida di vita e spirituale vi incoraggerà ad esprimere il vostro vero io, senza paura e senza vergogna.

4. Di archi e cerchi di Marc Peter Keane

Libri giapponesi

Questa lettura è dedicata a tutti gli architetti appassionati di Giappone. Una lettura per elevare la conoscenza sui giardini, il design e l’estetica del Sol Levante. Keane, architetto statunitense, parla della sua esperienza nel progettare giardini e installazioni artistiche a Kyoto. Un libro che vi trasporterà nel mondo del Giappone dal punto di vista di un professionista del settore.

5. Woman Running in the Mountains di Yuko Tsushima (Tradotto da Geraldine Harcourt)

Essere donna nel mondo di oggi, specialmente in Giappone, non è semplice. Questo è un racconto accattivante di una madre single che sfida le convenzioni sociali, la famiglia crescendo il proprio figlio.

6. Don’t Worry: 48 Lessons on Relieving Anxiety from a Buddhist Monk di Shunmyo Masuno (tradotto da Allison Markin Powell)

Dopo la pandemia, i casi di depressione e ansia sono aumentati e questa è una lettura che potrebbe aiutare alcuni di voi. Le 48 lezioni di Masuno sono una combinazione di consigli amorevoli e detti Zen che vi aiuteranno se non a liberarvi a combattere le vostre ansie. Tutto parte da un semplice pensiero e prima lezione: smetti di paragonarti agli altri e il 90% delle tue ossessioni scomparirà. Uno dei libri giapponesi più consigliati per aiutare a combattere l’ansia e lo stress.

7. Il colore del cielo è la forma del cuore di Chesil (tradotto da Takami Nieda)

Questo è il diario di una diciassettenne, Ginny Park, che sta per essere nuovamente cacciata da scuola. Nei suoi pensieri lei riflette sulla sua vita in Giappone facendo parte di un’etnia coreana e sul motivo per cui se ne è andata da questa terra. Ispirato dai fatti personali dell’autore, questo libro ci regala uno sguardo sulla complessità dell’appartenenza e sul combattere i pregiudizi e l’odio.

8. The Shining Sea di Koji Suzuki

Il rinomato autore della serie Ring ritorna con un racconto da brivido sull’acqua. Una donna ha perso la memoria dopo essere quasi annegata e il suo compagno è in mare aperto. Qualcosa è successo tra loro, ma cosa?

9. Solo Dance di Li Kotomi (Traduzione di Arthur Reiji Morris)

Vincitore del Gunzo New Writers’ Award for Excellence nel 2017, Solo Dance è un’emozionante storia di coming-of-age sul crescere gay a Taiwan e in Giappone. Norie Cho, in superficie, è un’impiegata media di Tokyo. Tuttavia, vive una “vita non convenzionale” almeno per gli standard eteronormativi che la circondano.

10. The Thorn Puller di Hiromi Ito (tradotto da Jeffrey Angles)

Libri giapponesi

Il primo romanzo di Ito tradotto in inglese è un dettaglio umoristico e poetico delle complessità della vita interculturale. Il narratore si destreggia fra le sue due famiglie, separate da un oceano e da differenze culturali che sembrano impossibili da superare creando caos lungo la strada.

credits: Tokyo Weekender

Segui Giappone in Italia


Unisciti alla Newsletter


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

I Nostri Eventi


Focus su


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!


Approfondimenti: 6 prefetture sottovalutate in Giappone da visitare

6 prefetture sottovalutate in Giappone da visitare che non potete perdere! Il Giappone ha una quantità impressionante di luoghi da esplorare. Questa nazione è composta da 47 prefetture, ognuna con la propria cultura regionale e il proprio paesaggio distintivo come ad esempio Kagawa, Yamagata e Gifu.

Ecco una veloce occhiata a queste prefetture per darvi un’idea su come secondo noi sarebbe bello organizzare un viaggio!

6 prefetture sottovalutate in Giappone

Photo credit: timeout.com

6 prefetture sottovalutate in Giappone: Mie

Mie è una prefettura spesso trascurata a favore della vicina Nara, la famosa città dei cervi. Nonostante questo, pensiamo che Mie sia una prefettura in cui dovete assolutamente andare a visitare per tanti motivi: uno di questi è che è famosa per i suoi frutti di mare, in particolare l’ise-ebi (aragosta spinosa) e le ostriche. Alle ostriche si collega l’antica tradizione delle ama (donne subacquee), che si immergono sul fondo dell’oceano per raccogliere perle senza l’uso di attrezzature subacquee.

Per quanto riguarda le visite turistiche, ci sono tre attrazioni principali: Ise Jingu, dedicata alla dea del sole Amaterasu e considerata tra i luoghi più sacri della religione scintoista, la terrazza di riso Maruyama e il Santuario Futamiokitama, che ospita una coppia di particolari formazioni rocciose che sembra portino fortuna ai novelli sposi.

6 prefetture sottovalutate in Giappone

Photo credit: timeout.com

6 prefetture sottovalutate in Giappone: Yamagata

Nonostante Hokkaido e Nagano siano le destinazioni invernali più ovvie per gli appassionati di sport invernali, le vaste montagne di Yamagata sono un’attrazione degna di nota.

I cosiddetti “mostri di neve” sono in realtà alberi che congelati, stupendi da vedere quando non si è sulle piste, insieme alla città delle sorgenti calde di Ginzan Onsen, che vanta un’architettura secolare che ricorda le scene del film “Spirited Away” di Hayao Miyazaki.

Ma Yamagata merita anche senza neve con i suoi santuari e templi come lo Yamadera che risale all’anno 860 la cui vista vale i 1.000 gradini di pietra che ci vogliono per arrivarci oppure i santuari scintoisti sui monti Gassan e Yudono.
6 prefetture sottovalutate in Giappone
Photo credit: timeout.com

6 prefetture sottovalutate in Giappone: Kagawa

Nella prefettura di Kagawa troviamo varie isole come  Naoshima, con i suoi musei e installazioni artistiche, Teshima, Ogijima e Oshima, tutte bellezze da non perdere. ma sulla terraferma la prefettura riesce a stupirci ugualmente con i suoi bellissimi uliveti e siti storici, come l’antico pellegrinaggio di Shikoku che passa attraverso 88 templi buddisti sacri.
6 prefetture sottovalutate in Giappone
Photo credit: timeout.com

6 prefetture sottovalutate in Giappone: Gifu

Gifu è situata nel cuore di Honshu, l’isola più grande del Giappone, ed è solo una delle otto prefetture senza sbocco sul mare. La prefettura ha una storia orgogliosa della lavorazione del legno e dell’artigianato. I falegnami della città di Takayama furono persino incaricati di aiutare a costruire gli importanti santuari e le strutture di Nara e Kyoto durante il periodo Edo, compreso il Palazzo Imperiale dell’ex capitale.

Si può vedere l’eccezionale architettura in legno di Gifu in aree come il villaggio di Shirakawa-go, un patrimonio mondiale dell’Unesco accuratamente conservato che presenta pittoresche case triangolari con il tetto di paglia circondate da una fortezza di montagne. Nella città storica di Takayama, Hida Furukawa, si può esplorare l’architettura del patrimonio della regione nel museo all’aperto Hida no Sato.

Anche se la prefettura è piena di zone rurali, è piena di attività. In estate, si può partecipare a tour in barca per la pesca del cormorano lungo il fiume Nagara. Questo metodo di pesca tradizionale esiste da più di 1.000 anni ed è una pratica in via di estinzione. Qui i pescatori accendono le loro barche di legno con torce e guidano uno stormo di uccelli addestrati a tuffarsi nell’acqua e a catturare i pesci.

6 prefetture sottovalutate in Giappone

Photo credit: timeout.com

6 prefetture sottovalutate in Giappone: Miyazaki

La prefettura meridionale dell’isola di Kyushu con i suoi paesaggi naturali mozzafiato e il suo clima tropicale, come Okinawa, Miyazaki offre spiagge di sabbia bianca ma anche vaste grotte per ii viaggiatori in cerca di avventura.

Una delle sue attrazioni più famose è la gola di Takachiho, che si può attraversare su una barca a remi per ammirarne le cascate. Nella zona di Takachiho si trova anche il sacro Amanoiwato-jinja, un santuario nascosto in una grotta rocciosa dedicato alla dea del sole Amaterasu.

Vicino alla costa, si trovano le formazioni rocciose soprannominate ‘Devil’s Washboard’ e il Sun Messe Nichinan. Quest’ultimo presenta una fila di statue Moai dell’isola di Pasqua, le uniche repliche di statue Moai ufficialmente autorizzate al mondo. Sono state presentate al Giappone come espressione di gratitudine per aver aiutato nel restauro delle statue vere.

6 prefetture sottovalutate in Giappone

Photo credit: timeout.com

6 prefetture sottovalutate in Giappone: Ishikawa

Ishikawa è piena di case da tè tradizionali e vecchi castelli. Questa piccola prefettura costiera di Honshu è piccola ma piena di storia, con i suoi castelli feudali, giardini giapponesi accuratamente coltivati e frutti di mare appetitosi.

La capitale di Ishikawa, Kanazawa, è un epicentro culturale poiché era una delle città più ricche del Giappone durante il periodo Edo (1603-1867), piena di ricchi mercanti e potenti signori feudali. Sentirai la grandezza della città dal momento in cui esci dalla stazione ferroviaria, dove vedrai la magnifica porta Tsuzumimon (nella foto) ispirata ai tamburi tradizionali giapponesi.

Come Kyoto, Kanazawa continua ad essere conosciuta per i suoi quartieri come Higashi Chaya, dove le maiko (apprendiste geisha) sono spesso viste camminare in kimono decorativi per le strade di case tradizionali del periodo Edo. Altre attrazioni che esistono dal periodo Edo sono i tradizionali giardini di Kenrokuen e il mercato di Omicho. Quest’ultimo è il più grande mercato di cibo fresco della città e un paradiso per i buongustai, che vanta circa 200 bancarelle di prodotti e spuntini di strada come crocchette e ostriche da assaggiare in viaggio.

Prima di partire, assicuratevi di controllare il Museo d’Arte Contemporanea del 21° secolo di Kanazawa, famoso soprattutto per la sua iconica installazione di Leandro Erlich, ‘The Swimming Pool’.

Questi sono i nostri consigli e ci troviamo assolutamente d’accordo con timeout.com , quindi vi auguriamo buon viaggio e…fateci sapere

Segui Giappone in Italia


Unisciti alla Newsletter


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

I Nostri Eventi


Focus su


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

I am text block. Click edit button to change this text. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

Segui Giappone in Italia


Unisciti alla Newsletter


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

I Nostri Eventi


Focus su


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

Eventi del Mese


Entra in Giappone in Italia


Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!


Approfondimenti: Viaggio in Giappone attraverso il Ramen e le sue varianti regionali

Il ramen (ラーメン o 拉麺) è un piatto tipico giapponese introdotto dalla Cina a partire dagli inizi del Novecento. Il processo per la realizzazione è lungo e dispendioso: la complessità e il numero di ingredienti fa sì che spesso in Giappone vi siano locali specializzati nella realizzazione di questo piatto. Accompagnato da un ottimo piatto di gyoza o una birra, il ramen si configura come un perfetto comfort-food per chi vuole stare in compagnia e condividere un pasto con amici o colleghi. La versione più diffusa sia in Giappone che nel resto del mondo è lo Shoyu Ramen (醤油ラーメン; shōyū rāmen), con un brodo a base di soia, pasta di frumento e topping come uovo marinato, carne di maiale, bamboo, cipollotto e alga nori.

ramen

photo credits: tabizine.jp/

Un buon ramen è composto da tre parti principali: il brodo (汁; shiru), la pasta (麺; men), e i vari topping (トッピング; toppingu). In relazione alle proporzioni e alle tipologie di questi tre ingredienti possiamo quindi distinguere un’incredibile varietà di prodotti a seconda del luogo in cui questi ultimi vengono cucinati. Ne esistono quindi innumerevoli versioni, tanto da riuscire a compiere virtualmente un viaggio gastronomico da nord a sud del Giappone, per gustare e osservare le peculiarità e le caratteristiche di ogni piatto. In attesa di poter tornare di persona nel “paese del sol levante”, ripercorriamo alcuni dei ramen delle città più famose. Allacciate le cinture, prossima fermata: Sapporo!

Sapporo Ramen (Sapporo)

photo credits: taberukoto.jp

La prima tappa del nostro viaggio è Sapporo, in Hokkaidō, città famosa per la natura che la circonda, la freschezza degli ingredienti e gli innumerevoli festival invernali. A Sapporo, il ramen è considerato un piatto fondamentale per affrontare le temperature rigide dell’inverno e si caratterizza per una zuppa molto ricca a base di maiale, pollo o pesce. Solitamente vengono utilizzati noodle spessi e robusti e topping come carne di maiale, mais, cavolo verza e uovo bollito. Per un’esperienza autentica al 100% ci si può cimentare nell’aggiunta di burro per ingrassare ulteriormente il piatto.

Stamina Ramen (Sendai)

ramen

photo credits: ibarakiguide.jp

Scendendo più a sud, troviamo Sendai, nella prefettura di Miyagi. La città è tristemente ricordata per essere stato l’epicentro del Grande Terremoto del 2011, ma conta numerossime attrazioni turistiche relative al Giappone feudale. Il ramen tipico di questa città è lo Stamina Ramen che, come suggerisce il nome, è un piatto molto ricco e speziato. La pasta alla base è spessa ed è accompagnata da cipolle, zucca, cavolo, carote e fegato marinato. A coprire il tutto vi è la salsa Ankake, molto densa con dashi, soia e fecola di patate.

Hachijoji Ramen (Tokyo)

photo credits: taberukoto.jp

Tokyo è la capitale del Giappone, crocevia di culture e base dell’economia nazionale. Oltre che per i suoi numerosissimi spot turistici, è una città famosa anche per la cucina, influenzata da diverse culture e regioni. Tuttavia, esiste una tipologia di ramen caratteristica del Kansai, con una zuppa dal sapore molto forte a base di soia: l’Hachijoji Ramen. Oltre che per il bordo, questo piatto si differenzia per il fatto di avere una pasta molto liscia e saporita, solitamente guarnita con una fetta di maiale arrosto, cipolle fresche e bambù. L’Hajijoji Ramen è molto popolare tra gli abitanti della zona est di Tokyo, dove numerosi ristoranti a conduzione famigliare lo servono in locali molto piccoli e caratteristici.

Takaida di Osaka

ramen

photo credits: taberukoto.jp

Salendo ora su uno Shinkansen (il treno proiettile giapponese), spostiamoci ulteriormente verso sud. Dopo un viaggio di circa due ore, ci troviamo a Osaka, famosissima città del Kansai, nonché una delle più apprezzate tra turisti e non solo. Il ramen tipico di questa zona è il Takaida Ramen, con una pasta molto spessa e consistente, un brodo leggero a base di soia, carne di maiale tagliata fine e abbondanti cipollotti freschi. Camminando nella coloratissima e rumorosa zona di Nanban ad Osaka, sono numerosissimi i locali che servono questo tipico piatto, largamente apprezzato dai locali.

Onomachi di Hiroshima

photo credits: taberukoto.jp

La penultima tappa del nostro viaggio culinario è Hiroshima, capitale del Honshu e conosciuta come importante centro storico e culturale. Questa città è famosa per la sua cucina e i ristoranti tipici che ne rendono l’atmosfera unica e calorosa. Il ramen tipico di questa zona è lo Onomachi Ramen, la cui peculiarità principale è la presenza di noodle piatti e sottili, accompagnati da un brodo ricco a base di salsa di soia. I topping utilizzati sono semplici ma di estrema qualità e tipici del territorio: arrosto di maiale a fette, bamboo, uovo bollito e cipollotto.

Hakata Ramen (Fukuoka)

ramen

photo credits: taberukoto.jp

Salutiamo Hiroshima e prepariamoci a scendere verso Fukuoka, città che sorge sulla costa settentrionale, dalle temperature miti e dalla natura selvaggia. A contrapporsi con le bellissime spiagge e gli antichi templi vi sono i moderni centri commerciali dove ovviamente non può mancare del buonissimo cibo. Il ramen tipico di Fukuoka e l’Hakata ramen, uno dei piatti più conosciuti e amati del Giappone. La zuppa è realizzata con il maiale lasciato bollire per ore con l’aggiunta di latte. I noodle sono estremamente sottili e leggeri, solitamente accompagnati con fette di maiale, germogli di soia, cipollotto e sesamo. Lo “Stile Hakata”, è uno dei più apprezzati del Giappone, tanto da contare tantissime sottoversioni. Provare per credere!

Il nostro viaggio fra le tipologie di ramen giapponese giunge al termine! Quale versione del ramen preferiresti assaggiare? Spesso il cibo diventa un portale verso altre culture e mai come in questo caso si possono percepire le differenze di stile e personalità delle varie città giapponesi. Shoyu, Stamina, Hachijoji, Takaida, Hakata od Onomachi. Scegli il tuo ramen!

Segui Giappone in Italia


Unisciti alla Newsletter


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

I Nostri Eventi


Focus su


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

I am text block. Click edit button to change this text. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

Segui Giappone in Italia


Unisciti alla Newsletter


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

I Nostri Eventi


Focus su


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!


Kanto Vs Kansai: Food Edition

Come in Italia, anche in Giappone esistono le rivalità fra i vari paesi e regioni, oggi vi parliamo di quella più famosa: Kanto vs Kansai.
Queste infatti sono due delle maggiori regioni del Sol Levante, corrisponderebbe al nostro nord e sud italia per intenderci. Proprio come qui da noi, ci sono delle “simpatiche rivalità” interne perché alla fine tutto il mondo è paese. Questo rapporto antagonistico non si limita solo ai vari accenti, architettura e cultura, ma sfocia anche nei vari cibi.

Sappiamo già che il Giappone, proprio come l’Italia, è un paese con una profonda cultura culinaria. A questo proposito, le due grandi regioni si sfidano a volte anche sulla stessa tipologia di piatti. Andiamo a scoprire quali!

Kanto vs Kansai: Il Brodo

Kanto vs Kansai soba Kanto vs Kansai udon

Photo credits: nytimes.com ; japancentre.com

Se dovessimo mangiare i famosi noodles nella regione di Kanto avremo molte più possibilità di trovare un brodo molto scuro. È una combinazione di katsuo-dashi (brodo fatto con scaglie di pesce bonito) e koikuchi (salsa di soia scura).
Al contrario, nel Kansai il brodo è più leggero e chiaro. Un liquido quasi dorato fatto con kombu-dashi (brodo a base di alghe) e utsukuchi (salsa di soia leggera).

Tuttavia, questa differenza non ha solo un fondamento estetico ma anche culinario. Infatti, il brodo scuro si sposa meglio con gli spaghetti soba, popolari nella regione di Kanto. Al contrario invece, quello chiaro del Kansai è perfetto per gli Udon, comuni in questa regione.

Tempura di pesce vs Tempura di verdura

Kanto vs Kansai tempura

Photo credits: wikipedia.org ; nhk.or.jp

Qualsiasi sia la nostra preferita, sempre di tempura si tratta.
Tuttavia, la tempura di Kanto è tradizionalmente fatta con il pesce, in quanto Tokyo si trova proprio su una baia. Fritta in olio di sesamo e servita con salsa dashi e salsa di soia scura, questa tempura è tipica della regione orientale del Giappone.
Se ci spostiamo a ovest invece, la tempura è tradizionalmente fatta con verdura cotto in olio vegetale. Spesso nel Kansai viene anche servita solo con il sale, proprio per non andare a coprire i sapori delicati delle verdure.

Voi quale preferite?

Onigiri triangolari vs Onigiri rotondi

Kanto vs Kansai onigiri

Photo credits: japancentre.com ;

Arriviamo agli Onigiri, una delle pietanze più conosciuti del Giappone. Le troviamo preparate in tutti i modi e spesso sono disponibili nei kombini che offrono diverse scelte. Ma lo snack preferito dai giapponesi in passato cambiava forma a seconda delle regioni.
Infatti, nella regione di Kanto la tipica forma era triangolare (lo è tuttora). Si dice che questa forma derivi dal fatto che per i Samurai fosse più facile trasportarlo.
Nel Kansai invece, dove l’attività feudale era inferiore, si optò per una forma più rotonda. Qui infatti andare a teatro era l’attività preferita del popolo che, nei bento, portava proprio questi onigiri rotondi.

Sushi: Nigiri vs versione quadrata

Kanto vs Kansai sushi Kanto vs Kansai

Photo credits: Flickr ; techprincess.it

Eccoci arrivati ad uno dei dibattiti che sicuramente ancora oggi scatena gli animi: Il sushi.
Forse non sapevate che il nigiri sushi è anche chiamato sushi edomae. Il vecchio nome di Tokyo era Edo, e “mae” significa “di fronte”, ora vi spieghiamo a cosa serve questa nozione.

Quando Tokyo divenne la nuova capitale del Giappone, la città cominciò ad ospitare un grosso flusso di lavoratori. Questo portò allo sviluppo dei primi fast food e ai tempi il riso condito con i frutti di mare freschi presi direttamente dalla baia era la soluzione perfetta.

Al contrario, nel Kansai si era solito portare il sushi a casa più che mangiarlo fuori. Tuttavia all’epoca non esistevano frigoriferi. Quindi per conservare meglio la pietanza durante il trasporto, il riso e i condimenti venivano pressati insieme in una scatola. Il sushi in stile Kansai è chiamato oshizushi (sushi pressato).

Kanto vs Kansai: Unagi di pancia o di schiena

Kanto vs Kansai unagi

Photo credits: japantimes.co.jp

Unagi è l’anguilla ed è molto popolare in tutto il Giappone. Tuttavia le due regioni hanno modo diversi di prepararla.

Gli chef del Kansai tagliano l’anguilla lungo lo stomaco, la aprono piatta e la grligliano.
Invece nel Kanto, l’unagi viene tagliata lungo la schiena. Questo succede sempre perchè in passato la regione di Kanto è stata segnata da molte battaglie dell’era feudale. Il taglio lungo lo stomaco ricorda infatti il rito del seppuku, il suicidio rituale praticato dai samurai.

Monjayaki vs Okonomiyaki

Kanto vs Kansai monjayaki Kanto vs Kansai okonomiyaki

Photo credits: gettyimages.iti ; tripadvisor.it

Conosciamo tutti l’ormai famoso okonomiyaki ma forse il suo corrispettivo del Kanto detiene ancora un po’ di mistero. Entrambe sono molto simili in linea di principio, ma queste frittelle di farina e cavolo cotte su una piastra in ghisa hanno piccole differenze.
Il più famoso, l’okonomiyaki del Kansai, ha una forma solita, condita con salsa barbecue in stile giapponese, maionese e scaglie di pesce bonito.
Il suo cugino del Kanto invece, il monjayaki, ha una pastella liquida e quindi rimane molto più morbido.

Tuttavia, entrambe i piatti hanno una cosa in comune: sono perfetti gustati con una birra ghiacciata e in compagnia!

Segui Giappone in Italia


Unisciti alla Newsletter


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

I Nostri Eventi


Focus su


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!


News & Curiosità dal Giappone: andare in bagno a Shibuya, un'esperienza futuristica

I bagni giapponesi

I bagni del Giappone sono conosciuti in tutto il mondo per la loro pulizia impeccabile e per essere super tecnologici. In particolare ciò che rimane impresso ai turisti è il washlet, il famoso bidet elettronico del noto marchio Toto ldt.
Recentemente la Toto ha assistito la Nippon Foundation in un progetto unico chiamato “The Tokyo Project Toilet”. Esso mira a rinnovare 17 strutture comuni di Shibuya in spazi inclusivi e protetti per tutti i fruitori.

Ecco alcuni dei progetti più sorprendenti!

1.Hi Toilet di Kazoo Sato

Il famoso direttore creativo Kazoo Sato ha ideato una toilette pubblica che utilizza i comandi vocali per controllare le funzioni della porta, dello sciacquone e dei rubinetti. Situato nel parco Nanago Dori nel cuore di Shibuya, la toilette si caratterizza esteriormente per il suo design semisferico. La Hi Toilet vuole rispondere all’aumento delle preoccupazioni igieniche sulla diffusione del covid-19 attraverso il contatto con le superfici. Sato ha spiegato che dopo ben 3 anni di ricerca e progettazione è arrivato al concetto di toilet a comando vocale dove appunto tutti i comandi sono attivati dalla voce. L’idea esisteva già prima della pandemia ma l’arrivo del covid ne ha accelerato la creazione.

credits: tokyotoilet.jp

2. Three Mushrooms di Toyo Ito

Come suggerisce il nome, i 3 bagni sono stati progettati per assomigliare a dei funghi che spuntano dall’area boschiva intorno al santuario Yoyogi – hachiman. I loro interni sono spaziosi con illuminazione soffusa e la loro posizione è strategica: rivolti verso la strada, i bagni sono accessibili e sicuri per tutti.

credits: tokyotoilet.jp

3. White di Kashiwa Sato

Il designer Sato ha fondato il suo progetto basandosi su due concetti: pulito e sicuro. La toilette è situata accanto alla stazione di polizia della stazione di Ebisu diventando un simbolo del quartiere. Pensata per non essere troppo vistosa ma per avere un aspetto pulito che possa ispirare i passanti ad essere più luminosi e freschi Questo bagno in bianco puro è stato progettato per essere facile da utilizzare, nessuna complicazione dettata dall’innovazione.

credits: tokyotoilet.jp

4. Squid Toilet di Fumihiko Maki

Il sito del progetto è un popolare parco di Ebisu utilizzato come parco giochi per bambini, immerso nella natura. La struttura è stata progettata sia come toilette pubblica ma anche come spazio pubblico che fungesse da padiglione del parco come area di riposo. Il bagno è stato pensato per tutti: sia per bambini che per tutte le persone di passaggio che magari vanno a lavoro. L’allegro tetto, di forma particolare come quella di uno scivolo, collega le diverse sezioni del bagno e dona ventilazione e luminosità naturale all’ambiente. L’intera struttura ricorda di aspetto proprio quella di un parco giochi. Il nome Squid Toilet deriva dal soprannome dato al parco “Octopus park” per via delle sue attrezzature da gioco a forma di polpo.

credits: tokyotoilet.jp

5. A walk in the woods di Kengo Kuma

Questo bagno viene progettato proprio come un villaggio immerso nel verde lussureggiante del parco Nabeshima. L’ambiente è composto da cinque capanne coperte da lamelle di cedro e collegate da una passeggiata nel bosco che scompare nella foresta. Ogni toilette è progettata con un layout distinto per ospitare diverse esigenze (famiglia, vestizione, sedia a rotelle ecc). Il designer Kuma ha deciso di dividere ogni sezione in edifici separati creando così un vero e proprio villaggio di bagni pubblici, aperto, ventilato e facile da attraversare con un design appropriato per i tempi post-pandemici.

credits: tokyotoilet.jp

6. Modern Kawaya di Masamichi Katayama

L’origine della toilette giapponese è la cosiddetta kawaya 川屋, una sorta di capanna posta sopra il fiume risalente al periodo al primo periodo Jomon. Queste capanne avevano un design primitivo e semplice, spesso fatte di terra indurita o pezzi di legno legati insieme. Il designer Katayama, tenendo il mente proprio la kawaya, ha deciso di costruire uno spazio ambiguo che possa essere simultaneamente un oggetto e una toilet combinando a caso 15 pareti di cemento. Gli spazi fra le pareti conducono in tre diverse aree progettate per uomini, donne e una per tutti. Il design crea un relazione unica con le persone che sono invitate ad interagire con la struttura come se stessero giocando in un parco giochi.

credits: tokyotoilet.jp

7. Transparent Toilet di Shigeru Ban

Questi bagni situati nel parco di Yoyogi Fukamachi hanno fin da subito attirato l’attenzione da quando sono state aperte nel 2020. Di color caramella, innovativa ed utile questa struttura risponde facilmente alla fatidica domanda “è occupato”? Anche se di primo impatto sono trasparenti, una volta che si entra e si gira la serratura le pareti diventano opache, facendo così capire dal fuori che la toilette è occupata e prevenendo così la fastidiosa bussata alla porta. Quando il sole tramonta la scatola diventa una sorta di faro che ti attira con la sua luce. L’importante, se si usa questo bagno, è di ricordarsi di chiudere la porta!

credits: tokyotoilet.jp

Segui Giappone in Italia


Unisciti alla Newsletter


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

I Nostri Eventi


Focus su


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!


Hokkaido e le sculture di ghiaccio

Hokkaido e le sculture di ghiaccioPhoto credits: https://www.timeout.com/

Il Giappone sa sempre come stupirci soprattutto durante le festività con illuminazioni e spettacoli naturali come Hokkaido e le sculture di ghiaccio! Stiamo parlando delle stupefacenti sculture di ghiaccio nel Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu che si tiene a Hokkaido e del tour speciale che mostra come sono fatte le enormi sculture.

Hokkaido e le sculture di ghiaccioPhoto credits: https://www.timeout.com/

La costruzione delle statue di ghiaccio

Il Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu a Hokkaido è visitabile per un mese da fine gennaio a fine febbraio! Dal primo al 28 di gennaio, invece, grazie alle temperature fredde sarà possibile visitare il luogo ed assistere alla costruzione di questi giganti di ghiaccio. Sarà davvero emozionante vedere con i propri occhi come, con il passare del tempo, queste sculture cambiano e mutano forma durante la loro costruzione.

Hokkaido e le sculture di ghiaccioPhoto credits: https://www.timeout.com/

Il Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu

Se invece volete vedere le sculture completate saltando il processo di costruzione, il Chitose Lake Shikotsu Ice Festival si tiene dal 29 gennaio al 23 febbraio 2022. Giunto al suo 44° anno, il festival è aperto dalle 10 alle 20, con un’illuminazione colorata tra le 16.30 e le 20.

Hokkaido e le sculture di ghiaccioPhoto credits: https://www.timeout.com/

Luci, dimensioni incredibili e colori che non potrete trovare facilmente. Ma non c’è solo ghiaccio, anche bancarelle di cibo e bevande locali. Cibo che permette non solo di placare gli animi, ma anche di riscaldare con una ciotola di oden (una classica zuppa giapponese), soba calda e udon.

Hokkaido e le sculture di ghiaccio nei weekend

Inoltre, se doveste andare a visitare Hokkaido e le sculture di ghiaccio nei fine settimana e nei giorni festivi, potreste avere la fortuna di vedere potenti esibizioni di taiko e spettacolari fuochi d’artificio. Ma anche dopo c’è possibilità di godersi la tradizione giapponese al meglio? Sicuramente! Dopo una serata al freddo godendosi spettacoli di ghiaccio più unici che rari, cosa c’è di meglio di un bel relax in un caldo onsen?  Sembra un sogno, ma non lo è! Anche per una luna di miele questo è l’ideale, ma nel caso non doveste sposarvi, godetevi queste meraviglie invernali e non ve ne pentirete! Per maggiori informazioni ecco il sito

Segui Giappone in Italia


Unisciti alla Newsletter


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

I Nostri Eventi


Focus su


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

Festival del ghiaccio
Photo credits: https://www.timeout.com

Il Giappone sa sempre come stupirci soprattutto durante le festività con illuminazioni e spettacoli naturali come succede a Hokkaido e le sculture di ghiaccio! Stiamo parlando delle stupefacenti sculture di ghiaccio nel Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu e del tour speciale che mostra come sono fatte le enormi sculture

Festival del ghiaccio
Photo credits: https://www.timeout.com/

La costruzione delle statue di ghiaccio

Il Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu è visitabile per un mese da fine gennaio a fine febbraio! Dal primo al 28 di gennaio, invece, grazie alle temperature fredde sarà possibile visitare il luogo ed assistere alla costruzione di questi giganti di ghiaccio. Sarà davvero emozionante vedere con i propri occhi come, con il passare del tempo, queste sculture cambiano e mutano forma durante la loro costruzione.

Festival del ghiaccio
Photo credits: https://www.timeout.com/

Il Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu

Se invece volete vedere le sculture completate saltando il processo di costruzione, il Chitose Lake Shikotsu Ice Festival si tiene dal 29 gennaio al 23 febbraio 2022. Giunto al suo 44° anno, il festival è aperto dalle 10 alle 20, con un’illuminazione colorata tra le 16.30 e le 20.

Festival del ghiaccio
Photo credits: https://www.timeout.com/

Luci, dimensioni incredibili e colori che non potrete trovare facilmente. Ma non c’è solo ghiaccio, anche bancarelle di cibo e bevande locali. Cibo che permette non solo di placare gli animi, ma anche di riscaldare con una ciotola di oden (una classica zuppa giapponese), soba calda e udon.

Il Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu nei weekend

Inoltre, se doveste andare a visitare il Festival del ghiaccio del lago Chitose Shikotsu nei fine settimana e nei giorni festivi, potreste avere la fortuna di vedere potenti esibizioni di taiko e spettacolari fuochi d’artificio. Ma anche dopo c’è possibilità di godersi la tradizione giapponese al meglio? Sicuramente! Dopo una serata al freddo godendosi spettacoli di ghiaccio più unici che rari, cosa c’è di meglio di un bel relax in un caldo onsen? Sembra un sogno, ma non lo è! Anche per una luna di miele questo è l’ideale, ma nel caso non doveste sposarvi, godetevi queste meraviglie invernali e non ve ne pentirete! Per maggiori informazioni ecco il sito


Imparare il giapponese con i manga!

Il giapponese è una lingua molto interessante e oggi vi svegliamo una tecnica per imparare il giapponese con l’utilizzo dei manga!

Tanti di noi vorrebbero imparare a parlare il giapponese alla perfezione, ma a volte non è così semplice. Riuscire ad ottenere capacità di conversazioni base però è forse più semplice di quanto pensiamo. Guardare film in lingua originale aiuta tantissimo, ma anche leggere manga non è da meno! Infatti, ai principianti viene spesso consigliato di iniziare a imparare il giapponese con i manga più semplici, quelli dedicati ai bambini per esempio. Qui infatti il testo è spesso scritto in hiragana, i caratteri più semplici. Ma non vi scoraggiate, ogni manga ha un suo genere quindi ci sarà per tutti la possibilità di imparare secondo i propri gusti.

Imparare il giapponese con i manga, scopriamoli tutti!

Quindi senza ulteriori indugi, ecco qualche consiglio per aiutarvi nello studio!

Doraemon

Un classico della letteratura e cultura otaku giapponese, di certo non poteva mancare l’iconico gatto robot! Classico creato da Fujiko F Fujio negli anni ’60, questo manga per principianti racconta la storia di Nobita, studente un po’ pestifero, e un gatto robot chiamato Doraemon, inviato dal futuro per aiutarlo!

Le avventure di Nobita diventano sempre più divertente anche grazie alle infinite eccentriche invenzioni che Doraemon tira fuori dalla sua tasca senza fondo!

Insomma, un connubio tra simpatia e semplicità per tutti coloro che decidono di approcciarsi allo studio della lingua giapponese.

Detective Conan

imparare il giapponese con i manga

Uno studente liceale di alto livello che nel tempo libero si trasforma in un moderno Sherlock Holmes. Questo è Shinichi Kudo, protagonista del manga Detective Conan. Eccezionalmente intelligente e astuto nel risolvere i crimini della città, il protagonista viene avvelenato da un sindacato del crimine chiamato Organizzazione Nera.
Tuttavia, invece che uccidere Kudo, la sostanza lo trasforma in un bambino delle elementari, pur mantenendo inalterate la sua memoria e i riflessi.

Questa serie è ottima sia per bambini ma anche per tutti i fan dello stile mistery.

imparare il giapponese con i manga: Shirokuma Cafe

imparare il giapponese con i manga

Un café che serve sia umani che animali? Si tutto è possibile in Shirokuma Cafe grazie ad un simpaticissimo orso polare! Assieme ad un panda maldestro e un pinguino cinico, questo manga racconta di spaccati di vita quotidiana.
Grazie ai testi semplici e brevi, questo è un manga adatto ai lettori che non solo si approcciano alla lingua ma anche a questo genere di letture per la prima volta.

Death Note

imparare il giapponese

Rivelazione del genere thriller, Death Note ha ridefinito i canoni di questi temi in versione manga. Scrivendo un nome sulle pagine del quaderno, il proprietario ha la capacità di controllare esattamente quando e come una persona morirà.
Tradotto in tutte le lingue, il susseguirsi di avventure e storie emozionanti vi terrà incollati alle pagine e vi aiuterà a imparare il giapponese a velocità record!

Kiyo a Kyoto

imparare il giapponese

Se come tanti siete appassionati non solo di manga ma anche della cultura tradizionale, questa è la lettura che fa per voi. Scritto e illustrato da Aiko Koyama, questo manga vi darà la possibilità di comprendere meglio il mondo delle geisha e maiko moderne.

La storia parla di Kiyo, un’adolescente che si è trasferita a Kyoto per lavorare come cuoca. Quando si imbatte nella sua amica d’infanzia Sumire, la protagonista scopre che l’amica si sta allenando per diventare una maiko. Mentre le due ragazze approfondiscono il loro mestiere, i lettori acquisiscono una comprensione più profonda della cultura di Kyoto.

Quale di questi manga leggereste?

Ispirazione: timeout.com

Segui Giappone in Italia


Unisciti alla Newsletter


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

I Nostri Eventi


Focus su


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!


Approfondimenti: in cucina con lo studio Ghibli, l'okayu della Principessa Mononoke

L’okayu è una sorta di porridge di riso che i giapponesi danno soprattutto ai bambini o a chi è malato, in quanto ritenuto alimento curativo e facile da digerire (per maggiori info sul riso vi invitiamo a leggere il nostro articolo dedicato).

Nel film d’animazione La Principessa Mononoke, il protagonista Ashitaka è prigioniero di una maledizione lanciatagli da un demone. Consultata la sciamana del villaggio, Ashitaka apprende che il maleficio lo porterà alla morte perciò decide di lasciare la terra natale alla ricerca di una possibile cura. Durante il suo viaggio incontra Jiko, un monaco errante che confida al protagonista di essere un Dio della foresta, chiamato in giapponese shishigami.
I due condividono insieme un pasto in mezzo ai resti di un villaggio devastato dagli spiriti e il monaco serve al ragazzo proprio l’okayu.

credits: dubsub.blogspot.com

La ricetta: gli ingredienti

4 Uova
Dado granulare di pollo (basta un cucchiaio)
Pasta di miso (un cucchiaio)
60g di riso
Gambi di coriandolo (da 1 a 3)
1 pizzico di pepe
1 pizzico di cipolla fritta in scaglie

La ricetta: cucinare il piatto

Fate bollire 1 litri d’acqua in una pentola. Nel frattempo preparate una frittata con un uovo e fatela cuocere 2-3 minuti a fiamma alta.  Toglietela dal fuoco e tagliatela a listarelle.

Quando l’acqua bolle aggiungete il dado granulare di pollo, la maizena diluita, 3 uova sbattute e la pasta di soia a pezzetti in modo che si sciolga più facilmente.

In un’altra pentola piena d’acqua bollente fate cuocere il riso per 15 minuti. Una volta pronto scolatelo, versatelo nel brodo e proseguite la cottura a fuoco lento finché non sarà diventato una sorta di porridge.

Versate la zuppa in una scodella. Infine guarnite con le listarelle di frittata e spolverate con coriandolo, pepe, cipolla fritta in scaglie.

Ecco che otterrete così una variante molto gustosa di okayu! Provatela e condividete sui vostri social con @giapponeintalia le vostre varianti! Non vediamo l’ora di vedere cosa avete cucinato!

Segui Giappone in Italia


Unisciti alla Newsletter


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

I Nostri Eventi


Focus su


Entra in Giappone in Italia


Unisciti a noi! Giappone in Italia è un’associazione culturale no profit. Le nostre attività sono possibili grazie anche al tuo contributo che ti permetterà di godere sempre di nuovi e originali contenuti!

Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!

Eventi del Mese


Entra in Giappone in Italia


Meno di un caffè al giorno!

20€/ANNO

Iscriviti ora!