Un tanka alla settimana
Ancor prima di saziarmi
la luna si nasconde
dietro la montagna;
abbandonato qui alle falde,
all'altro versante vola il mio anelito.
飽かずして
月のかくるゝ
山もとは
あなたおもてぞ
こひしかりける
Anonimo
Arte: Keiko Toshimori, uno sguardo giapponese verso i paesaggi italiani e francesi
di Cristina Solano
Negli Spazi dell'Associazione Culturale ARTE GIAPPONE di Milano l'artista Keiko Toshimori sta presentando la sua mostra di pittura a olio, dove le sue tele sono uno sguardo giapponese e personalissimo verso i paesaggi italiani e francesi.
Keiko studia la pittura ad olio fin da quando era bambina, e addirittura ha avuto la possibilità di farlo con il maestro Koiso Ryohei.Un artista abilissimo nel dipingere a olio le figure e le scene quotidiane del Giappone degli anni trenta e quaranta, inoltre conosciuto anche per i ritratti, a lui commissionati, dei militari durante la Seconda Guerra Mondiale.
Crescendo Keiko inizia a sviluppare un suo personale linguaggio artistico tramite i colori. Colori che sono forti, brillanti e corposi, stesi sulla tela con pennellate vigorose ed energiche quasi richiamassero lo stile espressionista dei Fauves.
Uno dei punti più importanti della sua pittura è la luce. Ed è durante i suoi viaggi in Europa, in particolare tra Italia e Francia, che lei ritrova quella luce piena di colore che tanto la colpisce e che le ricorda l'aria e l'atmosfera dei territori di Hokkaido. Le tele di Keiko non raffigurano solo semplici paesaggi ma rappresentano anche ricordi e sentimenti di quegli istanti che più hanno colpito il suo animo.
Per Keiko dipingere è importante, perchè può lasciare sulla tela tutto ciò che la fa soffrire così da liberarsi dei sentimenti negativi. I suoi colori sono simbolici, in particolare il rosso con il quale sfoga la rabbia e i colori più tenui con i quali incanala la tristezza. I suoi quadri sono energia.
I suoi paesaggi possono essere letti in molti modi, ma è proprio questo il bello della sua arte. Keiko dice che l'aria, attraverso la quale guardiamo, è piena di filtri che noi percepiamo e che ci fanno percepire quello che ci circonda in maniera diversa.
La mostra sarà visitabile fino al 31 maggio 2016 presso gli spazi dell'Associazione Culturale ARTE GIAPPONE (via Ciovasso 1 Milano)
Foto di Alberto Moro
Morte di un maestro del Tè di Yasushi Inoue
StorieSkira
Yasushi Inoue
Morte di un maestro del Tè
Capolavoro letterario e opera di grande profondità spirituale: la prima edizione in italiano del romanzo di Yasushi Inoue, nell’eccellente traduzione di Gianluca Coci, ci avvince con l’artificio letterario di un manoscritto ritrovato e con un protagonista, il monaco Honkakubō, che ricorda il suo grande maestro scomparso Sen no Rikyū e la sua oscura morte, sullo sfondo delle lotte di potere nel Giappone cinquecentesco.
Sen no Rikyū (1522-1591), “sistematizzatore” della cerimonia del Tè – la cui essenza è condensata nei principi di armonia, rispetto, purezza e serenità – si legò al leader militare Hideyoshi, che tuttavia lo esiliò ordinandogli di compiere il suicidio rituale. Honkakubō dedica dunque la sua esistenza al tentativo di capire i motivi di questo sopruso e della mancata richiesta di grazia da parte del suo maestro, intrecciando la bellezza rievocativa del racconto del Tè con la meditazione e gli interrogativi sul destino, la vita e la morte.
... sono già passati oltre sei anni dal giorno in cui il maestro Rikyu ̄ fu costretto a togliersi la vita facendo seppuku. Prima ho detto di essermi allontanato dalla Via del Tè perché era troppo segnata dal mio maestro, ma questo non significa che mi sia allontanato da lui. Anzi, ho addirittura la sensazione di essere in grado di servirlo molto meglio da quando vivo in completo isolamento, qui a Shu ̄gakuin: sento la sua voce più volte al giorno e riesco anche a parlargli; rivedo il modo in cui preparava il tè, sempre libero e indulgente, lasciandosi guidare dall’ispirazione del momento; a volte mi ripete una delle sue frasi preferite: ‘Dopotutto il Tè è la giusta combinazione di fuoco e acqua’; gli pongo numerose domande alle quali risponde puntuale e volentieri.
C’è tuttavia una domanda di fronte alla quale resta sempre in silenzio... Accade quando gli chiedo cosa poteva essere e rappresentare quel sentiero che percorrevamo insieme nel mio sogno.
Ricordo che a volte, quando era in vita, rifiutava di rispondere ai miei quesiti gridando: ‘Questa non è una cosa da chiedere agli altri! Devi riflettere da solo!’. Faceva orecchio da mercante e non diceva nemmeno una parola. Vuoi vedere che anche a proposito di quel lungo sentiero di ghiaia che mi è apparso in sogno devo trovare una risposta da solo?
Yasushi Inoue (1907-1991) è una delle figure di maggior rilievo della letteratura giapponese. Skira ha pubblicato i suoi Vita di un falsario (2014) e La lotta dei tori (2015).
Un tanka alla settimana
Com'è difficile contare
su ciò che sembra esistere.
Questo mondo effimero,
sarà bene considerarlo inesistente?
有りと見て
たのむぞか難き
うつせみの
世よをばなしとや
思なしてむ
Anonimo
Un tanka alla settimana
Sono forse cadute
le lacrime delle oche selvatiche
che se ne volano gridando?
Nella dimora dai mesti pensieri
la rugiada imperla la lespedeza.
なきわたる
雁の涙や
おちつらむ
物思宿の
はぎのうへのつゆ
Anonimo
Corsi di sushi, sashimi e cucina giapponese - Milano
Un’affascinante viaggio nel mondo della cucina giapponese, alla scoperta dei segreti, delle tecniche e degli ingredienti che la rendono così amata e apprezzata in tutto il mondo.
La Maestra Kyoko Higuma, una delle massime esperte di cucina giapponese in Italia, sarà la guida d’eccezione per un ciclo di 5 lezioni che si terranno ogni venerdì.
Nei primi due incontri si imparerà a tagliare il pesce come un vero maestro giapponese, a cuocere il riso in modo corretto e a preparare deliziosi maki. Le successive tre lezioni saranno invece dedicate alla preparazione di un perfetto tempura e del brodo, ma anche alla scoperta di okonomiyaki e teriyaki, piatti forse meno conosciuti ma tipici della tradizione giapponese… e soprattutto gustosi!
Ogni incontro avrà una durata complessiva di tre ore: una prima parte di showcooking e successivamente i partecipanti potranno cimentarsi nella realizzazione del piatto proposto.
CORSO DI SUSHI E SASHIMI | 13 MAGGIO
Sashimi, carpaccio giapponese e Sushi
- Dimostrazione di come si sfiletta il pesce
- Dimostrazione del taglio per il sashimi
- Dimostrazione del taglio per il carpaccio giapponese
- Preparazione del riso bianco
- Preparazione dell’aceto di sushi = sushizu
- Modalità e tecnica di condimento del riso bianco e aceto = shari
- Dimostrazione e preparazione del riso persushi
- Dimostrazione della tecnica per il faremakieuramaki
- Dimostrazione della tecnica per il faretemaki
CORSO DI SHIJINRYORI | 20 MAGGIO
Cucina Zen Vegetariana
- Preparazione di dashi e salsa base con sesamo e aceto
- Variazione del piatti con le verdure di stagione
- Cottura con brodo giapponese
- Condimento con salsa di sesamo
- Condimento con aceto di riso
- Verdure saltate con gusti giapponesi
Gli incontri si terranno presso Well-Kome, via Bezzecca Milano, venerdì 13 maggio e venerdì 20 maggio, nella fascia oraria 19.00-22.00.
Evento a cura di Higuma Kyoko e in collaborazione con il ristorante giapponese Well-Kome.
- Dove: Wellkome, via Bezzecca 1, Milano
- Calendario: SUSHI E SASHIMI 13 maggio; SHIJINRYORI 20 maggio
- Orari: dalle 19.00 alle 22.00 (cena inclusa)
- Ore totali: 3 h il singolo incontro; 15 h il pacchetto completo di cinque incontri
- Costo totale: 1 incontro: 75,00 € (IVA INCLUSA); 2 incontri: 150,00 € (IVA INCLUSA); 3 incontri: 225,00 € (IVA INCLUSA)
- Iscrizioni: entro una settimana dall'inizio del corso
- Iscritti*: *5-10
- Prenotazioni: info@corsicorsari.it / T. 02 70108702
Un tanka alla settimana
È inutile...
non ti tormentare.
Hai conosciuto tanti dolori,
eppure mai rinuncerai,
in fondo, alla tua vita.
あぢきなし
嘆きな詰めそ
憂き事に
あいくる身をば
捨てぬものから
Hyôe
Giuseppe Piva Arte Giapponese: novità di maggio 2016
Ecco, anche per il mese di maggio 2016, tutte le novità riguardo le ultime acquisizioni della Galleria Giuseppe Piva Arte Giapponese, e gli eventi dedicati all’antiquariato giapponese in programma.
Per chi di voi sarà a Milano nei prossimi giorni, vi ricordiamo la mostra che si terrà alla galleria dal 12 al 31 maggio in occasione di &, Milano Asian Art dal titolo: Samurai, efficacia ed eleganza degli equipaggiamenti militari nell'antico Giappone.
Per l'occasione, nelle date 13, 23 e 30 maggio sarà possibile partecipare accompagnati da Giuseppe Piva a delle visite guidate presso i depositi del Mudec; é necessario prenotare indicando la data scrivendo a c.museocultere@comune.milano.it .
Come ultimo evento del mese, terrà poi una conferenza sulle armature giapponesi presso le Gallerie d'Italia (Piazza Scala, 6 Milano), il 31 maggio alle ore 18.00; ingresso libero fino a esaurimento posti.
Vi ricordiamo inoltre che parteciperemo alla convention sui netsuke che si terrà dal 6 al 9 maggio al Montcalm Hotel. Per l'occasione stiamo introducendo una nuova funzione nel nostro sito che vi permetterà di osservare gli oggetti come se li avesse in mano.
Come oggetto del mese La Galleria vi propone questa armatura di notevole livello, completa in tutte le sue parti.
Hotoke-dō tōsei gusoku
Armatura da samurai recante lo stemma della famiglia Inaba
Seconda metà del Periodo Edo (1615 -1867)
Bachi kabuto firmato “Masuda Myochin Minbu Ki no Munesada Saku”
e datato febbraio 1757
Provenienza:Clan Iyo no kami Inaba
Importante armatura da samurai realizzata interamente in hon-kozane (piastre individuali) e decorata in tutte le sue parti con kanamono incisi in metallo dorato. Gli interni sono laccati in oro, caratteristica che denota una prestigiosa provenienza.
L’armatura include un’ampia serie di accessori: due paia di suneate (uno più pesante e uno estremamente leggero), un nodowa (protezione per la gola), un paio di kutsu (scarpe) in pelliccia di orso, un saihai (bastone di comando), un jinbaori, un hakama (pantaloni) e molti altri vestiti originali.
Su ogni elemento dell’armatura è applicato il mon recante il carattere 三 (tre) appartenente al clan Inaba.
Il kabuto (elmo) è realizzato nello stile del periodo Kamakura: kabuto ō-boshi sujibachi kabuto, con un coppo semisferico a 18 piastre unite con rivetti grandi e sporgenti.
Il bellissimo maedate in legno dorato è a forma di shachihoko, una creatura mitica in grado di proteggere dal fuoco. Lo shikoro (protezione per il collo) è ricoperto da una rara decorazione rara da crine di cavallo rosso e bianco.
Il dō (corazza) è riccamente decorato in maki-e su sfondo nero, con la figura di Raijin, il dio del tuono, mentre crea una tempesta suonando i suoi tamburi tra le nuvole.
Le due grandi piastre di diverso formato che proteggono le allacciature, sendan no ita e kyūbi no ita, prendono spunto, come l’elmo dalle gloriose armature del periodo Kamakura.
L’armatura presenta un raro haidate (para cosce) di tipo hōdō, che include due sezioni pendenti nello stesso stile del kosazuri (protezione del bassoventre).
La famiglia Inaba ha origine nel XVI secolo nella provincia di Mino; durante il periodo Edo, in quanto vassalli ereditari dei Tokugawa, il clan fu classificato fudai e i suoi membri furono nominati daimyō di vaste e strategiche province. Ricoprirono inoltre diversi e importanti ruoli pollici, amministrativi e militari
Le opere di Myochin Muneseda, figlio del famoso Munekira, sono estremamente rare.
Intervista al pianista giapponese Takahiro Yoshikawa
di Cristina Solano
Takahiro Yoshikawa è un bravissimo pianista giapponese che da anni vive e suona in Italia, che oltre a fare molti concerti da camera spesso calca il palco del Teatro alla Scala. Il maestro Yoshikawa è rinomato sia in Italia che in Giappone e molti sono i suoi tour in giro per il mondo. Di recente è uscito il suo nuovo album dedicato a Beethoven con la sua nuova etichetta discografica, la "YPSILON International LTD". Con questa intervista il maestro ci racconterà del suo amore per il pianoforte e della sua scelta nel proseguire i suoi studi e la sua professione in Italia.
Com'è nata la sua passione per la musica e per il pianoforte, e come ha capito di voler fare questo nella vita?
Io sono nato in una famiglia di musicisti. Mio padre ha studiato canto tedesco per Lieder (composizioni per voce solista e pianoforte) poi è diventato insegnante di musica alle scuole superiori, mentre mia madre ha studiato canto lirico. Così i miei genitori hanno iniziato a farmi studiare pianoforte. Quando ero bambino la mia passione non era molto forte e mio padre mi diceva che avrei dovuto continuare finché mi fosse piaciuto. I miei genitori mi hanno sempre lasciato libero di scegliere, infatti se non avessi continuato a studiare musica avrei scelto la facoltà di filosofia, ma con il passare del tempo ho capito che mi piaceva la musica classica e il pianoforte.
Qual'è il compositore che l'ha ispirato maggiormente?
A me piacciono molti compositori. Quando ero piccolo mi piaceva Johann Sebastian Bach, anche se lui ha composto, più che altro, per clavicembalo e organo. Attualmente suono un po' di tutto, ma in questo periodo la mia attenzione va ai compositori del Novecento, in particolare a Claude Debussy.
Cosa prova quando suona?
La musica trasmette molte sensazioni e suonare è diverso che ascoltare.
Quando suono sono molto concentrato e sul palco raramente mi sento libero. Ma quando riesco a raggiungere questa sensazione di libertà sento che sto raccontando qualcosa.
La musica è anche ritmo. Quando suono sento dentro di me una sensazione di movimento, il ritmo mi trasporta e mi trascina, alla fine è come se ballassi. E' difficile da spiegare!
Come mai ha scelto l'Italia per proseguire la sua passione?
L'Italia è stata una scelta nata un po' per caso.
Dopo aver conseguito il titolo di dottorato in pianoforte presso l'Università Statale di Belle Arti e Musica di Tokyo ho conosciuto la professoressa Anita Porrini (pianista), che è stata allieva di Alfred Cortot e Arturo Benedetti Michelangeli. Così sono venuto con lei, in Italia, a studiare come privatista. Poi lei mi ha consigliato di frequentare l'Accademia Teatro alla Scala di Milano, dove mi sono perfezionato nel repertorio del pianoforte in orchestra e cameristico. All'inizio pensavo di rimanera in Italia il tempo necessario per concludere i miei studi e dopo di ritornare in Giappone per fare il professore, ma poi ho capito che potevo anche andare avanti a suonare rimanendo qua. Ho conosciuto e suonato con molti strumentisti dell'Orchestra della Scala. In particolare con Fabrizio Meloni, primo clarinetto solista dell'Orchestra del Teatro e della Filarmonica della Scala, con il quale spesso suoniamo in duo. Con Fabrizio ho anche registrato un disco insieme, "Vif et Rythmique", sotto l'importante etichetta di musica classica "Deutsche Grammophon". La decisione di venire in Italia è stata anche ponderata dal fatto che io volevo suonare un po' tutto, e la scelta del Paese condiziona il repertorio di un musicista. L'Italia non ha una forte tradizione di compositori per pianoforte, però ha una grande tradizione di concertisti e di cantanti, inoltre mia madre ha studiato canto d'opera italiana, quindi me ne ha trasmesso la passione.
Di recente è uscito il suo nuovo CD dedicato a Beethoven, ce ne vuole parlare?
Si volentieri! Questo CD nasce perchè io oltre a essere un musicista sto portando avanti una strada parallela. Ho aperto una società in Giappone e ho iniziato a creare un'etichetta discografica mia, la "YPSILON International LTD", che verrà distribuita anche in Italia e in America. Il primo CD l'ho dedicato a Beethoven, perché le sue composizioni, per noi pianisti, sono un po' come la Bibbia. I suoi brani vengono studiati molto, e si può dire che tramite lui si vede un po' il pensiero del pianista. Sto già preparando il secondo e il terzo CD che saranno dedicati a Debussy e Schumann. Una percentuale dei ricavati di questo progetto saranno devoluti a Save The Children In Japan che, dopo la tragedia di Fukushima del 2011 e dopo il recente terremoto di Kumamoto, sta aiutando molti bambini in Giappone che si trovano in seria difficoltà.
Un ringraziamento va alla Casa di Riposo per Musicisti Giuseppe Verdi.
Takahiro Yoshikawa - sito: www.takahiroyoshikawa.com
Foto di Cristina Solano
Aisin vincitore del Fuorisalone 2016 con il premio Best Engagement
Anche quest'anno Milano è stata orgogliosa di presentare la Settimana del Salone del Mobile, che è stata ricca di eventi e carica di novità. Un grande successo e molte visite ha ricevuto la consueta esposizione che si è svolta a Rho Fiera e non di meno è stato il Fuorisalone che ha invaso con i vari progetti espositivi, di aziende e designer, tutta la città.
Ed è proprio in concomitanza con il Fuorisalone che il Milano Design Award, giunto alla sua sesta edizione, ha selezionato i migliori progetti espositivi capaci di valorizzare il dialogo creativo fra prodotto e allestimento, fra azienda e designer. Attraverso una giuria internazionale e in base a quattro categorie che definiscono le qualità fondamentali di un'installazione (concept, technology, storytelling, engagement) sono stati definiti i vincitori.
Il Milano Design Award ha premiato come Best Engagement l'azienda giapponese Aisin Design. Aisin nasce nel 1965 dalla fusione di due aziende produttrici di componenti automobilistici (Aichi Kogyo e Shinkawa Kogyo). Da allora l'azienda si è sviluppata con il fine di rispondere efficacemente alle crescenti e diversificate esigenze tecnologiche delle case automobilistiche. Inoltre Aisin mira constantemente a consolidare i suoi punti di forza per sviluppare l'attività in altre aree ( es. abitative ed energetiche) al fine di fornire un'ampia varietà di prodotti capaci di promuovere uno stile di vita ricco e piacevole.
Quest'anno Aisin ha partecipato al Fuorisalone presentando un progetto dal titolo Imagine New Days, il tema di questa mostra si è basato su "un'idea di stile di vita futuro". Aisin, in questa occasione, partendo dalle macchine per cucire che sfruttano l'ingegneria automobilistica e costituiscono la radice della sua tecnologia, vuole far ricordare "la gioia del monozukuri" ( letteralmente "realizzazione di cose") che da forma alla creatività delle persone , per supportare uno stile di vita più ricco per tutti.
Aisin si augura che dalla "storia" che ha pensato, disegnato e progettato possa nascere un nuovo benessere e delle nueve esperienze da condividere con tutti. Imagine New Days ( progettato da Masaru Suzuki, Hideki Yoshimoto, Setsu & Shinobu Ito )ha vinto il premio Best Engagement per la capacità di coniugare analogico e digitale, con semplicità ed efficacia, coinvolgendo gli spettatori in un piccolo viaggio significativo e divertente.