Sagami a Milano: la ristorazione popolare giapponese
A Milano arriverà il 10 novembre il primo ristorante europeo della catena Sagami, dopo Giappone, Thailandia e Vietnam. In totale si parla di 262 locali, compreso quello milanese.
Questo colosso della ristorazione giapponese farà la sua apparizione ufficiale in piazza Duca d’Aosta 10, vicino alla Stazione Centrale.
In realtà molti lo conosceranno già: è stato uno dei protagonisti dell'Expo 2015, nel padiglione del Giappone.
Ma cos'ha di speciale?
La proposta culinaria di Sagami non comprende sushi e ramen, ma si tratta di una ristorazione popolare che offre vari piatti della cucina di Nagoya a prezzi contenuti, come i tebasaki (alette di pollo fritte ricoperte da una glassa dai toni dolci e all'aglio).
Il fiore all'occhiello di Sagami sono gli udon (un piatto molto versatile di tagliatelle spesse di frumento) e la soba (sono anche loro tagliatelle, ma sottili e preparate con grano saraceno).
Il locale milanese è stato inaugurato con la rottura di un grande barile di sakè da parte del presidente Toshiyuki Kamada, della Sagami Holdings Corporation, insieme al responsabile Cristian Guidie Li, di GL Group Italia, partner di Sagami.
“Abbiamo scelto Milano per avviare la nostra presenza in Europa sulla scia del successo della nostra partecipazione all’EXPO 2015 – spiega Kamada – Abbiamo poi fatto test di mercato che ci hanno incoraggiati e in seguito raggiunto l’accordo per la joint venture con GL”. Il direttore generale Shuji Ito appare prudente: “Se Milano avrà successo, inizieremo una espansione sia in Italia sia in altri Paesi europei”.
Seiha Hogakukai e la musica tradizionale giapponese
Seiha Hogakukai è una prestigiosa istituzione musicale fondata nel 1913 da Utashito Nakashima per promuovere lo studio del koto nel Giappone moderno. A capo di questa scuola si trova ora Yasuko Nakashima, che nel 1978 ha rappresentato il Giappone all'UNESCO International Music Festival di Parigi, facendo conoscere Seiha in Europa e rendendola un punto di riferimento nella promozione della musica tradizionale giapponese in giro per il mondo.
Il gruppo Seiha combina una solida padronanza del repertorio classico a un rivoluzionario approccio verso la nuova musica. Con l'aumentare del numero di opere moderne affidate agli strumenti giapponesi, molti artisti contemporanei di koto hanno trascurato lo studio delle tecniche di melodia e ritmo tradizionali giapponesi, le quali si differenziano notevolmente dallo stile di composizione adottato nella musica moderna occidentale.
Yasuko Nakashima, invece, nonostante il forte desiderio di innovazione che l'ha ispirata negli anni a comporre e a fondare nel 1947 la Seiha Concert Ensemble, ha curato, a nome della sua scuola, una rigorosa antologia di musica classica che rimane un modello per le music library e la NHK (servizio pubblico radiotelevisivo nazionale giapponese).
I lavori del defunto marito, Yuize Shinichi, sono oggi considerate una parte essenziale del repertorio moderno, sia per le ensemble da camera che per le orchestre più grandi.
Oltre ad essere la più importante scuola di koto in Giappone, Seiha è l’unica ad offrire lezioni in inglese di strumenti tradizionali giapponesi. Queste lezioni sono tenute durante i corsi estivi di musica, organizzati nella città di Tokyo.
Nel 2013 è stato celebrato il centenario della Fondazione con un concerto commemorativo alla Kaikan Hall di Tokyo, dove si sono esibiti un migliaio di musicisti provenienti da tutto il mondo.
Kazuko Nakashima è l'attuale Gran Maestro della scuola di koto Seiha Hogakukai. La sua esperienza musicale conta un gran numero di risultati eccezionali. Durante la sua infanzia, oltre ad aver studiato pianoforte e composizione con i famosi pianisti Takejiro e Kozaburo Hirai, Kazuko ha approfondito la sua conoscenza degli strumenti tradizionali giapponesi grazie al padre, Yuize Shinichi, e al celebre musicista di shamisen Akiko Yazaki.
Dopo aver raggiunto nel 1986 il rango più alto nella Seiha, il Dai-Shihan (Grande Maestro), Kazuko Nakashima ha proseguito la sua carriera diventando una figura di rilievo nell'ambito dell'insegnamento musicale. La Nakashima si è esibita in numerosi teatri oltreoceano con la Seiha Hogakukai, in particolare alla Carnegie Hall nel 2009 con Yamamoto Hozan e al National Theatre of Spain nel 2014. Ha inoltre tenuto dei workshop a San Francisco e San Diego, in collaborazione con la succursale americana di Seiha.
Con i concerti di Milano, il gruppo Seiha spera di riuscire a diffondere la conoscenza del Sankyoku, il genere tradizionale giapponese cuore del repertorio del koto, anche in Italia. I brani di questo particolare genere di musica da camera sono concepiti per un ensemble composto da koto, voce, shamisen e shakuhachi (che sostituisce il vecchio kokyu, uno strumento ad arco simile all’erhu cinese).
Le composizioni musicali di Sankyoku sono veri e propri pilastri della storia della musica giapponese e offrono una suggestiva panoramica della pratica eterofonica di questo paese.
Gli spettatori sono invitati a fare un confronto tra questo genere, quintessenza della musica giapponese, e il contrappunto, tecnica che ha dominato la scena musicale corale italiana tra Rinascimento e Barocco.
Uno spettacolo unico, al quale è raro assistere anche in Giappone, nato per preservare le musiche tradizionali giapponesi e i suoi gli strumenti tradizionali anche con arrangiamenti moderni e dal tocco europeo.
Programma
7 Novembre
Laboratorio: 15:00 - 17:00
Concerto: 18:00 – 19:00
Sala Barozzi presso l'Istituto dei Ciechi di Milano, Via Vivaio, 7, 20122 Milano MI
Laboratorio di approccio base agli strumenti musicali aperto al pubblico; entrata libera. Posti a sedere senza prenotazione.
8 Novembre
Casa Verdi
Concerto privato per ospiti e affiliati di Casa Verdi.
9 Novembre
Laboratorio: 15:00 - 18:00
Concerto: 20:00 - 21:30
Auditorium Lattuada, Corso di Porta Vigentina, 15 / a, 20122 Milano MI
Con il patrocinio del Comune di Milano
Organizzato da: Seiha Chamber Orchestra of Japanese Instruments
Co-organizzatori: Istituto dei Ciechi di Milano (7 novembre), Casa Verdi (8 novembre), Civita Scuola di Musica Claudio Abbado (9 novembre)
In collaborazione con: Consolato Generale del Giappone a Milano, Comune di Milano, Associazione Culturale Giappone in Italia, Fondazione Italia Giappone
Tokyo Tsukiji
Abbiamo intervistato Nicola Tanzini, fotografo appassionato, che ha raccontato il mercato di Tsukiji a Tokyo, attraverso una serie di scatti oggi raccolti nel libro "Tokyo Tsukiji", edito da Contrasto
Come è nato questo progetto dedicato al mercato di Tsukiji?
Il progetto è nato casualmente. Ero a Tokyo per svolgere un lavoro fotografico, ma non avevo ipotizzato o preparato nulla su Tsukiji. Sono andato a Tsukiji da turista e, per caso, la prima volta che ci sono stato, sono arrivato quando le attività erano già concluse. Però ormai ero lì e quindi ho deciso di visitarlo: mentre stavo passeggiando per questa struttura enorme, sono stato colpito da una persona che, in maniera molto naturale, stava fumando una sigaretta. Ho cominciato a vedere che intorno a me c'erano tantissime persone che, come lui, si stavano rilassando in tanti modi diversi al termine della giornata di lavoro, dedicando un attimo a se stessi. Certo, una cosa normalissima che viviamo quotidianamente. Ma da lì è nata l'idea. Anche se il progetto è ambientato totalmente dentro il mercato del pesce, non è una rappresentazione di esso: è un lavoro che vuole affrontare un momento quotidiano normalissimo, all'interno di Tsukiji.
Devo dire che oggi questo lavoro sta assumendo anche un altro lavoro al quale io, con tutta onestà, non avevo pensato, che è quello di essere documento anche storico, visto che Tsukiji sta chiudendo e verrà spostato altrove. Ho appreso dalle tante persone con le quali mi sto confrontando, che questo lavoro piace proprio per il suo valore documentale, e la cosa mi fa molto piacere, anche se non era stato pensato con questo spirito
Ha avuto modo di confrontarsi con le persone fotografate?
C'è molta interazione nelle foto, non sono scatti rubati. Non sono ritratti posati, ma loro sapevano di essere fotografati, tranne quelle foto scattate mentre le persone stanno svolgendo un lavoro ecco. Non ho mai avuto riscontri negativi: mi ricordo solo di poche persone che mi hanno chiesto molto gentilmente di non essere fotografate e ho ovviamente rispettato la loro volontà. Un lavoro dedicato alla presentazione di uno stato d'animo e fisico non aveva bisogno di essere in qualche modo rubato: è tutto spontaneo nel senso che non c'è niente di posato, però nelle tante immagini dove c'è stata un'interazione, c'è stata un'assoluta accettazione della cosa da parte dell'interlocutore
Su quali progetti sta lavorando adesso?
Il lavoro su Tokyo non è ancora concluso. E comunque rientra in un progetto più ampio a cui sto lavorando, dedicato ad alcune grandi metropoli: New York, Shanghai, Tokyo, Milano e Londra. Un percorso abbastanza lungo ancora in fase di elaborazione. Un lungo reportage che vuole raccontare, attraverso aspetti particolari della città, sia le ambientazioni che le persone che la popolano.
Una selezione di 30 scatti è esposta fino al 4 novembre 2018 presso Leica Store di Milano: l'esposizione, curata da Benedetta Donato, è patrocinata dall'Istituto Giapponese di Cultura di Roma.
Intervista di Federica Lucrezia Tornaghi
La cucina Yōshoku
Mi chiamo Keiko Irimajiri e sono un'insegnante di cucina casalinga giapponese.
Oggi vorrei introdurvi la cucina Yōshoku (洋食), un genere di cucina giapponese diversa rispetto a quelle tradizionali come Sushi, Sashimi o Kaiseki-ryōri, ma molto popolare in Giappone.
I piatti Yōshoku (洋食) sono ricette in stile occidentale inventati o rielaborati in Giappone.
Yō (洋) significa "occidentale" e shoku (食) "mangiare" o "piatto").
Molte varietà di cibi, ingredienti e metodi di cucina sono stati estrapolati da culture straniere, come quella inglese, indiana, portoghese e italiana.
Per esempio, per quanto riguarda il riso al curry, esso è storicamente originario dell'India, ma è stato introdotto nella cultura culinaria giapponese come pietanza inglese.
Dopo aver sperimentato con la cucina occidentale durante il periodo Meiji, molti cuochi decisero di innovare la cucina giapponese. Pur ispirandosi al mondo occidentale, i cuochi non seguivano la ricetta originale, ma la adattavano alle preferenze di gusto dei consumatori giapponesi, creando, di fatto, sapori del tutto nuovi .
Tra questi ricordiamo: il riso al curry (カレーライス), l'insalata di patate (ポテトサラダ), l'omurice (オムライス), il korokke (コロッケ), l'hamburger (ハンバーグ), i gamberetti fritti (海老フライ), il katsudon (かつ丼) e gli spaghetti Napolitan (スパゲッティナポリタン).
Quando noi Giapponesi mangiamo Yōshoku (洋食), usiamo forchetta, coltello e cucchiaio, non solo le bacchette. Amiamo ogni genere di incontro tra culture lontane.
D'ora in poi, nelle mie lezioni di cucina casalinga giapponese preparerò anche i piatti Yōshoku (洋食), non solo quelli tradizionali.
Spero che molti italiani vogliano imparare i segreti di questo tipo di cucina, in modo da poter replicare i piatti a casa.
Non vedo l'ora di conoscervi, vi aspetto alle mie lezioni!
Keiko Irimajiri
Tōdaiji - Il grande tempio di legno di Nara
Il Tōdaiji (東大寺, Grande tempio orientale) è uno dei più grandi templi del Giappone: costituisce infatti la più grande struttura lignea mai costruita. Edificato intorno al 752 d.C, il tempio rappresentava il punto di riferimento per tutti i santuari buddisti sparsi per il territorio giapponese. Sebbene le dimensioni attuali rappresentino solo due terzi dell'estensione nel periodo di massimo splendore (terremoti e incendi non sono stati caritatevoli), il Tōdaiji rimane una struttura dalle dimensioni colossali che custodisce al suo interno un vero tesoro.
Nandaimon
L'ingresso principale al Tōdaiji è il Nandaimon, la Grande porta del Sud. L'originale del periodo Nara è stato distrutto da un tifone, e infatti questo portale è una ricostruzione del periodo kamakura. Il portale di legno non è solo sorvegliato dai numerosissimi cervi che vagano per il santuario, ma anche da due guardie d'eccezione.
Disposti nelle logge laterali si trovano infatti due Ni-ō, i due re guardiani del Nandaimon. Le statue colossali (più di 8 metri d'altezza) secondo la tradizione sarebbero state realizzate in soli 69 giorni, in un incredibile sforzo creativo. Il loro aspetto guerresco e l'espressione spaventosa si addicono perfettamente alla loro natura di guardiani.
Daibutsuden
All'interno del Daibutsuden (Sala del grande Buddha) si trova la più grande statua in bronzo di tutto il Giappone, il Daibutsu (大仏), ossia la statua del Buddha Vairocana. Alta ben 15 metri, si narra che per la costruzione di queste 440 tonnellate di scultura vennero consumate tutte le risorse di bronzo del paese e che in seguito questo materiale scomparve per secoli prima di poter essere riutilizzato. La colossale effige del Buddha è accompagnata da altre sculture che adornano la sala centrale.
Davanti al Daibutsuden si trova la famosa lanterna ottagonale, costruita in contemporanea al santuario. La lanterna, dalla tipica forma a pagoda, poggia su una base di pietra. I pannelli presentano bellissime immagini di musicisti.
Chiosco del Tōdaiji
Il daibutsuden è preceduto da un vastissimo chiosco e da un gigantesco portale, il chūmon o portale principale; un tempo, ai due lati dell’edificio, esistevano due spettacolari pagode a cinque piani che purtroppo andarono distrutte in uno dei molti incendi da cui l’antica capitale fu flagellata nel corso della sua storia. Il chiosco consiste di una vasto camminamento centrale che conduce al daibutsuden, circondato da verde, alberi e dalla mura che abbracciano gli edifici del complesso.
Nei pressi del chiosco è possibile trovare la Torre della Campana, una struttura in legno risalente al primo decennio del 1200 che ospita al suo interno un'enorme campana di circa 26 tonnellate.
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Tanabata, la festa delle stelle innamorate - Tra mito e tradizione
Tra le numerose ricorrenze del Paese del Sol Levante, particolare importanza è riconosciuta ai gosekku, cinque feste molto sentite che scandiscono, nel corso dell'anno, i cambi di stagione e i periodi di raccolto. Tra queste, la festa di Tanabata è sicuramente una delle più amate e costituisce ancora oggi un appuntamento importante nelle estati giapponesi.
Storia del Tanabata
Come gli altri gosekku, le origini culturali del Tanabata sono da cercare nella tradizione cinese dove viene celebrata una ricorrenza simile nello stesso periodo, chiamata Qixi. Il Giappone del periodo Nara (710-784), succube dell'influenza culturale cinese, tra l'VIII e il X secolo iniziò a importare numerose festività e tradizioni dal continente, tra le quali anche il Tanabata. Tradizionalmente, l'introduzione di questa festa in Giappone è attribuita all'Imperatrice Koken, nel 755 d.C. Nonostante le origini antichissime, la festa di Tanabata diventa popolare soprattutto all'inizio del periodo Edo (1603-1868). Prima era festeggiata soprattutto all'interno della corte imperiale. È proprio in questo periodo che nel Tanabata confluiscono molte delle tradizioni e delle usanze tipiche dell'Obon, un'altra festa nipponica che cade il 15 agosto. Per la vicinanza temporale, le due ricorrenze hanno finito per influenzarsi reciprocamente.
Mitologia del Tanabata
Le origini culturali del Tanabata sono comunemente ricondotte alla leggenda delle divinità Orihime e Hikoboshi, personificazioni delle stelle Vega e Altair. Orihime, la principessa tessitrice, figlia dell'Imperatore Celeste, Tentei, dedita a cucire gli abiti degli dei; Hikoboshi giovane pastore, a guardia delle greggi del cielo. Vedendo sua figlia triste, Tentei decise di farle incontrare l'altro ragazzo, affinché i due potessero sposarsi. Tra loro fu amore a prima vista e i due giovani si abbandonarono alla passione, dimenticandosi dei rispettivi compiti. Ne conseguì che nessuno più cuciva gli abiti per le divinità e i buoi di Hikoboshi, senza nessuno che li controllasse, scorrazzavano sfrenati per i pascoli celesti. Rei di non aver assolto i propri doveri, Tentei decise punire i due amanti, costringendoli a non vedersi mai più, separati dal fiume della Via Lattea. Solo per un giorno all'anno, tuttavia, a Orihime e Hikoboshi fu permesso di potersi rincontrare, attraversando il fiume celeste. E quel giorno è proprio Tanabata.
Tradizioni e Usanze
Tradizionalmente, la festa viene celebrata il settimo giorno del settimo mese. La data stabilita per il Tanabata è dunque il 7 luglio. In realtà, quest'usanza è relativamente recente, visto che è solo con l'introduzione del calendario gregoriano - alla fine dell' '800 - che il settimo mese è luglio. Prima, secondo il tradizionale calendario lunisolare nipponico, che fa iniziare l'anno da febbraio, il settimo mese era agosto, ed è per questo motivo che in molte località del Giappone i festeggiamenti sono"rimandati" di un mese. Inoltre, la sua presenza in agosto aiutava maggiormente gli agricoltori a identificare i periodi di raccolto. Per questo motivo, il Tanabata continua a essere festeggiato ad agosto soprattutto nelle zone rurali.Tra le molte tradizioni del Tanabata, la più famosa è senza dubbio l'usanza di scrivere i propri desideri su alcune striscioline di carta, chiamate tanzaku, e di appenderle ai bambù. Si pensava che l'unione ben augurante delle due divinità avrebbe senza dubbio aiutato i desideri a realizzarsi.
L'usanza di scrivere su striscioline di carta deriva dal fatto che, in epoca Edo, i bambini in occasione del Tanabata esprimevano il desiderio di migliorare la propria calligrafia e di conseguenza si allenavano scrivendo vari caratteri su piccoli ritagli di carta. Le bambine, invece, erano solite chiedere più bravura nei lavori manuali.Tra le altre decorazioni tipiche della festa, sono le lanternine di carta (zen-washi), i kimono di carta (kamigoromo) e i fukinagashi (filamenti di carta) che richiamano i fili degli abiti tessuti da Orihime. Molte città giapponesi si trasformano radicalmente in vista del Tanabata. Tra le celebrazioni più sfarzose, c'è sicuramente quella di Sendai. La città viene addobbata da più di 5.000 decorazioni che abbelliscono le strade per i tre giorni in cui dura la festa (dal 6 all'8 agosto), e i festeggiamenti sono preceduti da un attesissimo spettacolo pirotecnico.
Tanabata in Italia - 2018
In questo articolo vi proponiamo tutti gli eventi Tanabata organizzati in Italia e previsti per il 7 luglio.
Tanabata in Italia - Luglio 2018
Il 7 luglio in Giappone si festeggia il Tanabata, celebrazione tradizionale legata alle stelle. Per scoprire le origini storiche e mitologiche della festa vi rimandiamo a questo articolo.
Anche quest'anno in Italia sono stati organizzati alcuni eventi nelle maggiori città per trasmettere lo spirito del festival Tanabata.
Milano
Presso il Civico Planetario di Milano si terrà l'incontro Tanabata. La festa delle stelle innamorate, patrocinato dal Consolato Generale del Giappone a Milano e dal Planetario Gingaza di Tokyo. L'evento si propone di approfondire le radici mitologiche di questa festa attraverso l'analisi astronomica della Dott.ssa Chiara Pasqualini.
QUANDO: sabato 7 luglio, in due spettacoli, alle 15:00 o alle 21:00
DOVE: Civico Planetario di Milano
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: pagina dell'evento
Firenze
Villa Vogel a Firenze ospiterà uno splendido festival organizzato dall'Associazione Culturale Lailac: due giornate di workshop, giochi di ruolo, degustazioni, esibizioni musicali e riti tradizionali.
QUANDO: sabato 7 luglio e domenica 8 luglio dalle 17:00 alle 23:00
DOVE: Villa Vogel
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: pagina dell'evento
Bergamo
L'Associazione Kokoro propone un Tanabata Matsuri presso il ristorante Gu' di Bergamo. Oltre alle degustazioni di cibo e bevande, tornei, laboratori e piccoli spettacoli teatrali, oltre alla tradizionale vestizione Yukata e dimostrazioni di Shodo.
QUANDO: sabato 7 luglio dalle ore 17:00
DOVE: ristorante Gu' di Bergamo
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: pagina dell'evento
Casale Monferrato
La Festa delle stelle innamorate organizzata dall'Associazione Culturale Yamato permetterà a tutti i partecipanti di scrutare il cielo con dei telescopi e di decorare i propri Tanzaku. L'evento avverrà sullo sfondo del Castello di Casale Monferrato.
QUANDO: sabato 7 luglio, dalle ore 20:30 alle 23:30
DOVE: Castello di Casale Monferrato (Piazza Castello)
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: pagina dell'evento
Genova
Il Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone organizza una serata di workshop e laboratori per celebrare il Tanabata. A partire dalle 17:30 di sabato 7 luglio, presentazioni e discussioni termineranno con la produzione di Tanzaku da decorare.
QUANDO: sabato 7 luglio, dalle ore 17:30 alle 19:30
DOVE: Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone (Piazzale Giuseppe Mazzini, 4)
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: pagina dell'evento
Masahiko Satō: My first me
Dal 17 al 22 aprile, in occasione del Salone del Mobile 2018, il flagship store milanese di Issey Miyake ospita il progetto di Masahiko Satō, docente alla Tōkyō University of the Arts, intitolato My first me: Know yourself like never before.
Con il suo lavoro, che spazia dalla ricerca nel cinema all’animazione, dalla progettazione grafica alle neuroscienze, Masahiko Satō esplora le “nuove rappresentazioni dell’essere umano” e si avvale delle tecnologie più innovative per indagare il nostro inconscio e farci scoprire aspetti di noi stessi di cui ignoravamo l’esistenza.
La mostra a Milano, un’iterazione di idee tratte dall’ultimo libro di Satō New Ways of Understanding, si compone di tre installazioni interattive che accompagnano il pubblico in un percorso di sperimentazione di nuove modalità percettive, per arrivare a definire, e comprendere, quello che l’autore definisce il “My first me”.
In Pool of fingerprints, per esempio, la scansione dell’impronta digitale del visitatore viene “liberata” in una sorta di vasca composta da grandi monitor e, nuotando come un pesce in un acquario, si trova a interagire con quelle degli altri visitatori. Ogni impronta è unica e immutabile per ciascun individuo. Attraverso questa installazione, lo spettatore, nell’osservare l’impronta “persa” in mezzo a molte altre, ma in grado di ritornare da lui non appena si riavvicina il dito all’apposito sensore, sviluppa, forse per la prima volta, un sentimento di attaccamento o affetto nei confronti dell’impronta e, per traslato, nei confronti della propria identità. Una metafora dei rapporti interpersonali e del ritrovamento del sé più unico e profondo.
L’installazione I am looking at me being watched by someone else permette di sperimentare un ribaltamento dei punti di vista, trasformando il visitatore da osservatore a osservato. Una coppia di binocoli e gli occhi di un estraneo concorrono a destabilizzare le certezze e ad alimentare la sensazione di essere sottoposti a un costante sistema di controllo. Ma è proprio attraverso lo sguardo altrui che si arriva a vedersi per la prima volta, nonostante quotidianamente la nostra immagine sia ripresa, moltiplicata e mediata da telecamere e monitor di sorveglianza.
L’ultima installazione, intitolata Ride a swing with a finger, ricrea l’emozione di andare in altalena esclusivamente con la spinta del proprio dito. Anche in questo caso, alla base di questo ritorno all’infanzia è un ribaltamento percettivo, derivato dalla trasmissione al cervello - e alla successiva rielaborazione e sintesi - di stimoli visivi e informazioni somatosensoriali.
Conclude il percorso una serie di video tra cui Ballet rotoscope e Issey Miyake A-POC Inside, entrambi realizzati da Masahiko Satō + Euphrates, gruppo di creativi composto da Satō stesso e dai suoi allievi.
Il Giappone al Fuorisalone 2018 - Zona Cadorna / Triennale
Tutti gli eventi a tema Giappone del Fuorisalone 2018.
Zona: Cadorna Triennale (Cadorna, Magenta, Triennale)
_ Knives for Japan_ (Palazzo Litta, corso Magenta 24, Milano)
17-22 h. 9:00 - 20:00
_MoonShine Materials Collezione 2018_ (C&C Milano Showroom, via B. Zenale 3, Milano)
Antichi saperi e nuove tecnologie si incontrano nelle collezioni di MoonShine Japanese Materials che illustrano il rinnovamento della tradizione tessile giapponese. A Kyoto, capitale culturale del Giappone, Isao Kitabayashi ha fondato nel 2013 MoonShine: sorta di fucina d'innovazione in cui il meglio dell'artigianato tessile giapponese viene accuratamente selezionato e distillato per valorizzarne i pregi e sperimentare nuovi processi, in un inedito intreccio di tradizione e tecnologia.
Organizzato da MoonShine Materials.
17-22 h. 11:00-20:00 | 19 h. 18:00-21:00 cocktail
_The Flow of Time_ (La Triennale, viale Alemagna 6)
Grand Seiko presenta un’installazione dedicata al movimento dell’orologio Spring Drive, il meccanismo unico e innovativo sviluppato dall’azienda e caratterizzato dalla sua alta precisione. Due designer giapponesi – TAKT PROJECT e Shingo Abe – hanno ricreato l’idea rivoluzionaria dello Spring Drive in un’installazione che invita il visitatore a riflettere e a esplorare questa innovazione.
Organizzato da Grand Seiko.
17 h. 10:00 - 0:00 18-22 h.10:30 - 22:00
_World Design Week Asia in Milan / Le città dell'anno Beijing e Tokyo_ (La Triennale, viale Alemagna 6, Milano)
La mostra si compone di due esposizioni: la presentazione del progetto World Flowers, dedicato alla città di Tokyo, in apertura, e l’esposizione di design intitolata In armonia con la Natura, su Pechino. World Design Weeks Asia ha invitato Naked, rinomato gruppo giapponese che si occupa di nuovi media interattivi, a sviluppare questo progetto.
Organizzata da WDW Asia, Beijing Design Week, Tokyo Design Week
17 h. 10:00 - 0:00 18-22 h. 10:30 - 22:00
_Yamakawa_ (Spazio Rossana Orlandi, via Bandello 14/16, Milano)
Yamakawa e la nuova collezione di complementi: la leggerezza dei belli senz’anima Materia prima a caratteri cubitali quella di Yamakawa, il rattan migliore al mondo proveniente dalle foreste pluviali del Kalimantan, Sulawesi e Sumatra, quest’anno per il Fuorisalone si declina in una collezione di complementi per la casa e per il semi outdoor. Quest'anno Yamakawa collabora con l’emergente illustratrice giapponese Haruna Kawai per le illustrazioni dei nuovi complementi: fresca, eterea, quasi metafisica, suggerisce un sogno geometrico corrispondente alla visione del brand.
Organizzato da Yamakawa.
17 h. 11:00-20:00 18 h. 11:00-19:00 19-22 h. 09:00-20:00
Il Giappone alla MILANO DESIGN WEEK 2018 - Guida
Anche quest'anno, il Fuorisalone di Milano attira personalità del design, dell'arte, dell'architettura di tutto il mondo.
Come sempre, la presenza del Giappone è estremamente significativa, con decine e decine di eventi in tutta la città.
Seleziona l'area della città che vuoi esplorare per scoprire i nostri itinerari consigliati!