Haiku - Perle di rugiada:
Perle di rugiada:
in ognuna vedo
il mio villaggio
tsuyu no tama
hitotsu hitotsu ni
furusato ari
-Kobayashi Issa
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Dal 20/04/2020 al 24/04/2020
Cos'è successo in Giappone questa settimana? Ecco alcune news!
notizie raccolte dal 20/04/2020 al 24/04/2020
IL GOVERNO ASSEGNA 100,000 YEN IMPARZIALMENTE
Il Ministero degli Affari Interni, la sera del 20 aprile, ha annunciato lo schema degli assegni di 100,000 yen. Secondo quanto dichiarato, gli assegni sono disponibili indipendentemente dalla nazionalità per tutte le persone elencate nella registrazione di residenza al momento del 27 aprile. Per ricevere gli assegni, bisogna farne richiesta in comune. La data dell’inizio per le domande dipende dal comune, già a maggio i primi stando a quanto affermato dal governo.
LA PEROCCUPAZIONE PER LA DIFFUSIONE DI VIRUS NELLE ZONE TURISTICHE : “NON VENITE ORA”
Anche se invocano fortemente “restare a casa” per l’epidemia del COVID-19, a Fujisama nella prefettura di Kanagawa, la domenica del 19 aprile, tante persone hanno visitato Enoshima e la costa, zone turistiche. Per questo, il giorno dopo circa 200 persone hanno fatto reclamo in comune esprimendo la loro preoccupazione. Il 22 aprile, 11 comuni di Kanagawa hanno chiesto in prefettura di non fare venire tante persone. In risposta a questo, la prefettura di Kanagawa ha chiesto di astenersi dall’ entrare nell’area costiera affiggendo cartelli e ha decico di pubblicare il messaggio “Non venire a Kanagawa ora” sui monitor stradali. Anche Shirakawa della perfettura di Gifu, ha deciso di chiudere la zona dove ci sono le case con tetto di paglia spiovente, patrimonio mondiale, in periodo di Golden week (dal 2 al 6 maggio).
LE SCUOLE SONO CHIUSE, IL 5% PUÒ FARE LEZIONI FACCIA A FACCIA ONLINE
Tante scuole sono chiuse e i bambini e ragazzi studiano a casa, a causa del COVID-19. Il Ministero dell’Educazione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia ha fatto un’inchiesta su come sostenere i bambini e ragazzi a casa in oltre 25.000 scuole elementari, medie e superiori. Libri di testo e stampe sono usati nelle scuole di tutti i comuni, tuttavia meno del 30 % dei comuni utilizza Internet e le trasmissioni televisive, e solo il 5 % dei comuni può fare lezioni online mentre parla con l’insegnante usando un computer.
SPORCIZIA SULLE MASCHERINE, RACCOLGONO TUTTE LE MASCHERINE CHE NON HANNO ANCORA DISTRIBUITO
La sporcizia è stata trovata su alcune mascherine a tessuto che il governo ha iniziato a distribuire. Le due società che le avevano fornite hanno deciso di raccogliere tutte le mascherine che non erano state ancora distribuite a casa e di rifare i controlli. Queste mascherine sono fatte in delle fabbriche all’estero ed è stato dichiarato che che non solo si controllerà in fabbrica, ma anche dopo essere state importate in Giappone.
TOKYO “LA SPESA UNA VOLTA OGNI TRE GIORNI” MISURE CONTRO LA FOLLA NEI SUPERMERCATI
Anche se la prefettura di Tokyo chiede fortemente di astenersi da uscire, c’è la folla nei supermercati e negozi che vendono gli alimentari e i prodotti indispensabili alla vita quotidiana. La governatrice di Tokyo Koike in una conferenza straordinaria il 23 aprile ha detto di astenersi dal fare la spesa spesso e che sarebbe meglio farla circa una volta ogni tre giorni per evitare assembramenti. Ha detto anche che di alimentari ci sarebbero stati abbastanza rifornimenti quindi non serve fare un eccessivo accumulo.
Fonti:
IL GOVERNO ASSEGNA 100,000 YEN IMPARZIALMENTE
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200420/k10012396751000.html
https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012396751000/k10012396751000.html
LA PEROCCUPAZIONE PER LA DIFFUSIONE DI VIRUS NELLE ZONE TURISTICHE : “NON VENITE ORA”
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200422/k10012400631000.html
https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012400631000/k10012400631000.html
LE SCUOLE SONO CHIUSE, IL 5% PUÒ FARE LEZIONI FACCIA A FACCIA ONLINE
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200422/k10012399601000.html
https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012399601000/k10012399601000.html
SPORCIZIA SULLE MASCHERINE, RACCOLGONO TUTTE LE MASCHERINE CHE NON HANNO ANCORA DISTRIBUITO
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200424/k10012402911000.html
https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012402911000/k10012402911000.html
TOKYO “LA SPESA UNA VOLTA OGNI TRE GIORNI” MISURE CONTRO LA FOLLA NEI SUPERMERCATI
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200423/k10012402071000.html
https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012402071000/k10012402071000.html
GLI AINU DEL GIAPPONE – II. STORIE SULL’ORIGINE.
In questi mesi l’attenzione è rivolta al Giappone, nazione che ospiterà i Giochi Olimpici nel 2020 e come ad ogni evento, si attende ansiosi lo spettacolo di apertura che il paese di turno offrirà. La novità è che il Giappone si sta impegnando anche con un altro progetto, parallelo potremmo dire, che vedrà la sua realizzazione proprio nel 2020. Si tratta del primo Museo Nazionale interamente dedicato alla cultura degli Ainu. Siamo in Hokkaidō, sull’isola più a nord del Giappone, dove per l’occasione l’area in cui sin dal 1976 sorgeva il villaggio “Poroto Kotan”, è stata totalmente riqualificata, per fare spazio al nuovo progetto.
Un immagine del “Poroto Kotan” come appariva prima del 31 Marzo 2018 quando è stato chiuso. Fonte: https://www.japan-guide.com/e/e5375.html
Ma facciamo qualche passo indietro.
La prima domanda a cui voglio rispondere è chi fossero gli Ainu. La parola “Ainu”, può essere tradotta come “essere umano”, usata più precisamente per distinguere le entità che non appartengono né al mondo delle divinità, né al mondo degli animali. I giapponesi li conoscevano come “Emishi” (il termine indicava le popolazioni che vivevano a nord dell’Honshū) e indicavano il territorio con la parola “Ezo” (ridenominato Hokkaidō a partire dal 1868, ossia dall’Era Meiji).
Ragazza Ainu in abito tradizionale. Teatro “Ikor”, presso il villaggio “Akan Kotan”, Kushiro. Foto di Flavio Risi.
Riguardo la loro origine, diverse sono state le ipotesi nel corso degli anni da parte degli studiosi. Caratteristiche come la distanza degli occhi, la scarsa prominenza degli zigomi e l’abbondante pelosità, accosta gli Ainu agli Europei e ai Russi. Numerose ipotesi inoltre sono state avanzate fino ad ora, come chi li considera un ramo settentrionale di una “razza oceanica” diffusa dall’Indocina alla Polinesia, chi li vede come parte di una razza caucaside che nell’antichità avrebbe popolato tutta l’Asia nord-orientale e poi si sarebbe scissa in due rami a causa del movimento di popolazioni mongole e turche. Successivamente le ipotesi “meridionali”, in cui sono state notate somiglianze con le popolazioni delle Ryūkyū e delle isole dei Mari del Sud, giudicandole la conseguenza di fenomeni migratori e sostenendo la discendenza da un’antica popolazione europide dell’Asia orientale, che formò la base della razza europea. Appartenenza meridionale che si poteva notare dalla cultura materiale, dalla organizzazione sociale di tipo matrilineare, ma adattandosi al “clima” settentrionale avrebbero conservato gli elementi della cultura originaria come ad esempio le frecce avvelenate o il culto di un animale che in un clima freddo si è trasformato in sacrificio. Oppure chi vi intravede il carattere mesolitico della cultura Jōmon, stabilendo che sotto la pressione delle popolazioni neolitiche (austronesiani, cinesi e tungusi), gruppi mesolitici, sarebbero stati spinti verso la periferia del continente portando nell’arcipelago la cultura Jōmon. L’uomo Jōmon dunque, sarebbe stato il progenitore degli Ainu ed un fattore determinante nella formazione del tipo razziale giapponese moderno.
La questione delle origini rimane tutt’ora dunque aperta. Essa potrà essere risolta solo dopo le attente analisi da parte degli esperti e presenta un filo conduttore con l’apertura del nuovo Museo.
Tra l’Era Meiji (1868-1912) e il 1972 sono stati presi scheletri Ainu da parte di antropologi ricercatori, per scopi di ricerca, l’identificazione però è risultata difficile a causa del trascorrere del tempo e delle condizioni di conservazione non sempre ottimali.
Qualsiasi profanazione, anche involontaria durante gli scavi archeologici, provoca sconvolgimenti spirituali che di conseguenza hanno un forte impatto psicologico sulla comunità, mettendo in crisi il benessere di quest’ultima. Un altro dato interessante è il parallelo che intercorre tra le pratiche funerarie differenti. In un paese in cui convivono due religioni, buddhismo e scintoismo, ed esiste la pratica della cremazione del corpo e in aggiunta un decreto legge che obbliga i giapponesi ad incenerire tutti i defunti, ha trovato ovvi contrasti con la tradizione Ainu per la quale il corpo è sacro e l’oltraggio è qualcosa di inconcepibile. Da una parte la paura della contaminazione e la speranza di una rinascita concepita come una trasmigrazione dell'anima, dall’altra parte la profanazione considerata un crimine di gravità insondabile.
Il rimpatrio degli scheletri si pone dunque, come obiettivo, il porre fine alla sofferenza.
E’ in questo frangente che l’azione collaborativa tra ricercatori universitari e comunità Ainu, segna importanti passi avanti.
Lavori in corso nell’area in cui sorgeva il “Poroto Kotan” e in cui nell’aprile 2020 verrà aperto il nuovo museo e mausoleo, a Shiraoi. Foto dell’autrice.
L’idea di un complesso che fungerà sia da mausoleo che da museo, pensato in occasione dei Giochi Olimpici di Tōkyō 2020, avrà lo scopo sia di rimpatriare gli scheletri sparsi un po’ ovunque nelle Università giapponesi, che di esporre elementi della cultura materiale Ainu.
La costruzione del mausoleo, costruirà un ponte tra i due gruppi per una pacifica convivenza caratterizzata da una sempre maggiore diffusione della tradizione ancestrale.
Sabrina Battipaglia
Haiku - Torno a vederli
Torno a vederli
E nella sera sono già frutti
I fiori di ciliegio
Kitemireba
Yūbe no sakura
Mi to narinu
-Yosa Buson
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DAL 13/04/2020 AL 17/04/2020
Cos'è successo in Giappone questa settimana? Ecco alcune news!
notizie raccolte dal 13/04/2020 al 17/04/2020
SI È AUTORIZZATO L’USO DI BEVANDE ALCOLICHE AL POSTO DI DISINFETTANTI
A causa della diffusione del COVID-19, negli ospedali c’è carenza di disinfettanti. Per questo Ministero della Sanità, in via d'eccezione ha autorizzato l’uso di bevande che abbiano la concentrazione alcolica dal 70% al 80% (non superiore ad 83%) al posto dei disinfettanti: “questa è una misura speciale per risolvere la carenza di disinfettanti, a casa continuate a lavarvi le mani come avete fatto fino ad ora”.
ATTENZIONE A COME SI GETTANO LE MASCHERINE USATE!
Il Ministero dell’Ambiente ha lanciato un appello sul prestare attenzione a come gettare mascherine e fazzoletti usati per non diffondere il virus: prima di tutto dovremmo usare un cestino con dentro un sacchetto e dovremmo chiuderlo saldamente prima che l’interno sia pieno per impedire la fuoriuscita di mascherine e fazzoletti; se il sacchetto è strappato o la mascherina tocca l’esterno del sacchetto, dovremmo raddoppiare i sacchetti. Infine lavarsi bene le mani con sapone dopo aver buttato la spazzatura.
LO STATO DI EMERGENZA È EVIDENTE: DIMINUITE FINO AL 73 % LE PERSONE CHE ERANO A SHIBUYA DOMENICA.
Il 12 aprile è stata la prima domenica dopo che il governo ha dichiarato lo stato di emergenza. In questo giorno, il numero di persone che si trovavano vicino alla stazione di Shibuya a Tokyo alle 15, era del 73,7 % in meno rispetto alla media dei weekend dello scorso novembre, mentre rispetto alla domenica del 5 aprile, prima della dichiarazione di emergenza, del 25,5 %. Non solo a Shibuya, ma anche nelle aree del centro di altre 7 prefetture che erano oggetto della dichiarazione di emergenza è diminuito il numero di cittadini fuori casa.
LO STATO DI EMERGENZA È ESTESO A LIVELLO NAZIONALE.
La notte del 16 aprile, il Governo ha deciso di estendere la dichiarazione dello stato di emergenza a tutto il Giappone, previsto fino al 6 maggio. Fino a quel momento solo 7 prefetture, tra cui Tokyo, erano oggetti della dichiarazione. Il Primo Ministro Abe ha dichiarato : “il COVID-19 si sta diffondendo in tutto il paese. Questa dichiarazione sopratutto per ridurre il numero di persone che escono durante la Golden week, le vacanze consecutive”. Ha dichiarato anche : “per quanto riguarda le misure economiche di emergenza, stavamo pianificando di pagare 300,000 yen a famiglia, solo per chi versa in una situazione difficile e il cui reddito è diminuito notevolmente. Tuttavia, poiché a causa di questa dichiarazione le varie azioni saranno limitate in tutto il paese, stiamo valutando di fornire 100,000 yen a tutte le persone a livello nazionale ”.
Fonti:
SI È AUTORIZZATO L’USO DI BEVANDE ALCOLICHE AL POSTO DI DISINFETTANTI
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200413/k10012384111000.html
https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012384111000/k10012384111000.html
ATTENZIONE A COME SI GETTANO LE MASCHERINE USATE!
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200414/k10012386291000.html
https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012386291000/k10012386291000.html
LO STATO DI EMERGENZA È EVIDENTE: DIMINUITE FINO AL 73 % LE PERSONE CHE ERANO A SHIBUYA DOMENICA.
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200330/k10012358491000.html
https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012358491000/k10012358491000.html
LO STATO DI EMERGENZA È ESTESO A LIVELLO NAZIONALE.
https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012356711000/k10012356711000.html
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200330/k10012356711000.html
Tanka - Pioggia di primavera -
Pioggia di primavera -
Non più come una volta
nel tempio, sul monte,
preparo per la veglia
i fiori bianchi.
Samidare mo
mukashi ni tooki
yama no yo
tsuya suru hito ni
unohana ikenu
-Yosano Akiko
GLI AINU DEL GIAPPONE – I. IN VIAGGIO VERSO L’HOKKAIDŌ
Chi ha detto che atterrare in Giappone sia ovunque la stessa cosa?
Vi porterò con me in viaggio in un mondo in cui non ci sono geisha nè samurai, in cui non ci sono templi, dove il Fujiyama non è l’attrazione principale, dove il sushi non è il piatto tipico, dove la tecnologia non la fa da padrona, un universo ancora pervaso dal mistero, ove il contatto con la natura e l’importanza delle cerimonie religiose restano fondamentali, i cui inverni rigidi regalano metri di neve al paesaggio e le estati sono rinfrescate da pioggia e vento.
Vi parlerò di una terra, l’Hokkaidō, di cui sono profondamente innamorata e che considero la mia seconda casa, del suo territorio e di un popolo, gli Ainu, che mi ha insegnato cosa significa “sentire” le proprie radici, il senso di appartenenza al proprio territorio e la difesa di tutto questo. Ho imparato che il termine “resilienza” non può essere usato a caso.
Prima di raggiungere Sachiko e Kohei, la mia “famiglia Ainu” che vive presso il lago Akan, a Kushiro, mi trovo intanto presso l’aeroporto di Chitose. Essere qui è come iniziare a seguire delle tracce. Scopro ristoranti con simboli Ainu, negozi di gadgets con sezione Ainu o shop interamente dedicati ai manufatti indigeni; vassoi lignei, borse, abiti tradizionali, calamite, peluches, t-shirt, asciugamani, sottobicchieri, portachiavi, stickers e tanto altro.
Aeroporto di Chitose. Foto dell’autrice.
Arrivata alla stazione di Sapporo la ricerca continua, scopro manufatti indigeni negli alimentari, nei tabacchi, una grande scultura Ainu accoglie i visitatori al centro di un lungo corridoio, inoltre ricami tradizionali all’interno di teche e una istallazione con scultura e sedute per video sulla cultura Ainu.
Esposizione di ricami tradizionali Ainu presso la stazione di Sapporo. Foto dell’autrice.
Da Sapporo ci si può muovere verso il “Pirka Kotan”, museo e villaggio dimostrativo, in questo museo ti viene comunicato all’ingresso che si possono toccare i tessuti, cosi da trasformare la tua visita in esperienza tattile e sentire il materiale con cui sono fatti gli “attush” ossia glia abiti tradizionali, inoltre nella ricostruzione del villaggio all’esterno, si può entrare in una casa Ainu tradizionale.
Interno di una casa tradizionale. Ricostruzione presso il “Pirka Kotan”, Sapporo. Foto di Flavio Risi.
Un’altra visita che si può fare è quella al museo di Hokkaidō, all'interno del Parco Naturale Prefetturale di Nopporo Shinrin Kōen, che ospita una mostra permanente dedicata alla storia, alla cultura, alla natura dell'Hokkaidō e che presenta anche una sala dedicata esclusivamente alla cultura degli Ainu. Anche qui è possibile guardare all’interno di una tipica abitazione, ma rispetto al precedente museo, questa ricostruzione è ricca di tutti gli oggetti tradizionali contrassegnati dal loro nome in lingua Ainu.
Interno di una casa tradizionale. Ricostruzione presso il Museo Hokkaidō. Foto di Flavio Risi.
Far visita ai villaggi, ai musei, ai ristoranti tipici, oltre ovviamente a godere delle bellezze del paesaggio e del buon cibo, mi mette in una strana condizione, come quella di chi è consapevole di trovarsi in Giappone, ma in una sorta di dimensione parallela. Non scatto la foto con il mio primo sushi, ma con uno dei miei piatti Ainu preferiti, quelli a base di “kitopiro”, un aglio selvatico, oppure non mi faccio riprendere assieme alle geishe, ma assieme ad alcuni Ainu presso il teatro “Ikor” nel villaggio Akan, dopo aver assistito agli spettacoli di danza e soprattutto, dopo aver pianto tanto dalla forte emozione. Non ero in Giappone per trovare chissà quale altra nuova lettura interpretativa, ero lì per stare con loro, con gli indigeni e basta. Se Claude Lévi-Strauss fosse stato ancora in vita gli avrei chiesto di fare questo viaggio assieme, perché ammaliata dai suoi “Il crudo e il cotto” e “Dal miele alle ceneri” e perché fin da piccola ero attratta dai villaggi e da sempre ho cercato i “miei” indigeni.
Sabrina Battipaglia
Haiku - Fiori di ciliegio:
Fiori di ciliegio:
sparsi riposano sull'acqua
della risaia
nawashiro no
mizu ni chiriuku
sakura kana
-Morikawa Kyoroku