Il gagaku e i suoi diversi generi: Kuniburi no Utamai

Come già detto il gagaku è un repertorio di musiche eterogenee più che una musica a sé stante nonostante possieda indubbiamente un carattere nettamente definito. Uno degli aspetti più importanti è la sopravvivenza al suo interno di musiche di diverso tipo appartenenti alla tradizione shintoista, raccolte comunemente sotto il nome di Kuniburi no Utamai. In particolare esse sono i Kagura uta, Azuma asobi, Yamato uta, Kume uta, Ruika e Ōuta, ognuna di queste strutturata secondo regole e con strumenti propri che si collegano spesso solo superficialmente con quanto sino ad ora descritto. I Kagura Uta, forse i più noti, sono una forma musicale preesistente all'importazione delle musiche dal continente e facente parte sia dei riti agresti dei villaggi (nella forma del Sato Kagura) sia delle cerimonie legate alla casa imperiale, il Mikagura no Gi. Quest'ultimo, accolto nel repertorio in epoca Heian, consta di un complesso rituale di durata variabile tra le 6-7 ore con una quindicina di brani e si esegue solo poche volte l'anno.Leggere di più


Antiquariato giapponese

"Comprendere profondamente questo segno significa capire la verità dell’universo". Questa - circa - è la criptica frase che accompagna il grande cerchio dipinto da Teito Shuto, quattrocentoquarantaquattresimo abate del Daitokuji di Kyoto, il tempio di riferimento per la pratica della cerimonia del tè, fondato nel 1315 e ancora riferimento primario per la cultura del tè e delle arti zen ad essa correlate.

L'enso è il più potente simbolo dello zen e va tracciato con un unico, deciso e consapevole tratto del pennello. Cerchio cosmico, che racchiude al contempo il vuoto e l'infinito, questo segno combina in sé allo stesso tempo l'essere e il non-essere, il visibile e l'invisibile. Tutti i monaci zen si sono cimentati in questo segno e le variazioni sono infinite: cerchio chiuso o aperto, grande o piccolo, regolare o distorto, le sensazioni che il tratto comunica sono sempre diverse, esprimendo calma riflessione ma anche  forza e dinamicità. In questo caso la forma larga e perfetta richiama la luna piena, a simboleggiare la mente illuminata, ma anche la ruota, a indicare che tutto scorre, o lo zero, per ricordare che tempo e spazio non esistono ma sono il fondamento dell'esistenza.Leggere di più


La vita è sogno

Sono passati cento anni da quando Freud incominciò a interpretare i sogni e ormai tutti sanno che ruolo importante essi rivestano per entrare in contatto con l’inconscio. Carl Gustav Jung ha ulteriormente approfondito il tema e ha scoperto che il mondo dell’inconscio è molto più ampio di quanto immaginassimo. L’inconscio dell’individuo è comunicabile e questa capacità di comunicazione è stata chiamata “sinchronicity”. Se fossimo perfettamente sincronizzati con i sogni e l’inconscio, il mondo sarebbe un paradiso senza conflitti. Le cose, però, non sono così semplici: oggi sempre più persone cercano l’aiuto degli psicoanalisti per vivere una vita più serena.Leggere di più


Zen Shiatsu: l'utilizzo del Kata

È un sistema squisitamente giapponese, per vivere e mostrare delle arti, nella loro massima espressione, realizzandole pienamente.

Lo shiatsu del Maestro Masunaga, denominato in occidente “Zen Shiatsu”, è basato sui kata.

Il kata è una forma all’interno della quale vengono trattati in una sequenza precisa, i meridiani energetici, con diverse tecniche pressorie, differenti nei vari livelli di apprendimento.

Lo Zen Shiatsu viene definito un’arte, “arte per la salute”; per impararlo, si parte dalla tecnica, per poi trascenderla.

Lavorare sulla tecnica della ripetizione significa migliorare costantemente la forma essenziale e perfetta del kata.Leggere di più


Il futuro di una Geisha

Le prospettive per il futuro per una Geisha affermata potevano essere o sposarsi, smettendo in questo modo di essere una Geisha e con una cerimonia chiamata Hiki Iwai lascerà il suo Hanamachi per fare la moglie, oppure continuare ad essere un abitante del mondo fluttuante, vivendo fino in fondo il suo essere un’artista.

In passato una giovane Geisha poteva ambire ad essere adottata dalla sua Okasan per ereditare l’Okiya o l’Ochaya, oppure, se trovava un Danna molto generoso che la riscattasse dal suo debito, poteva investire i suoi guadagni come Geisha per l’acquisto di una nuova Okiya o Ochaya, ed essere così fra le poche donne assolutamente indipendenti del suo paese.Leggere di più


Shirakawa-go

A Ogimachi, nella regione montagnosa di Shirakawa-go, parte della prefettura settentrionale di Gifu, sono presenti diverse decine di case coloniche in stile gassho-zukuri risalenti a circa 250 anni fa. Molte di esse sono diventate ristoranti, piccoli musei o minshuku, ovvero suggestive soluzioni abitative per tutti coloro che desiderano trascorrere un breve soggiorno in case che uniscono al fascino estetico il valore storico. Dal 1995 sono state inserite nell’elenco dei siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Il valore storico di questo insediamento non riguarda solo l’aspetto costruttivo ma anche lo stile di vita adottato dai suoi abitanti, la cui principale attività è la coltivazione degli alberi di gelso e l’allevamento dei bachi da seta.Leggere di più


Le dieci virtù del Kō

Le “dieci virtù del ” sono i benefici derivanti dall’utilizzo dell’incenso.

Queste dieci virtù vengono tramandate dal XVI secolo (epoca Edo) e sono ricordate ancora oggi:

1. l’incenso facilita la comunicazione con il trascendentale

2.l’incenso purifica la comunicazione con il trascendentale

3. l’incenso rimuove le ansie

4. l’incenso mantiene viva l’attenzioneLeggere di più


La tigre e la fanciulla

Una fanciulla stava attraversando la foresta immersa nei suoi pensieri quando avvertì una presenza, come un’ombra che la seguiva. Però, per quanto si fermasse e ascoltasse, non sentiva altro che il fruscìo delle foglie attraversate dal vento.

Tutto era pace e quiete e attesa. Si guardò intorno con attenzione, ma lungo il sentiero non vide altro che l’impronta dei suoi passi.

“Strano – si disse – eppure le mie sensazioni non mi hanno mai tratta in inganno.” Riprese il cammino, ben consapevole che quando accelerava il passo anche chi la stava seguendo faceva altrettanto, quando rallentava lo strano viandante si adeguava al suo andare.Leggere di più


Cinema giapponese

tony_takitani1Tony Takitani

Tony Takitani ha avuto un’infanzia solitaria per via del suo nome atipico, scelto dal padre jazzista, affascinato dagli Stati Uniti. Persa prematuramente la madre, si iscrive all’accademia di belle arti e trova la sua vocazione nel disegno tecnico. Si sposa con Eiko, una sua cliente affascinata dalla moda, e la sua vita cambia: impara a riconoscere la solitudine e a temerla. L’ossessione compulsiva della moglie per gli abiti firmati crea attriti nella coppia. Le conseguenze saranno tragiche.

Il film sarà proiettato venerdì 9 aprile alle ore 19.00 presso il Centro Incontri Culturali Oriente Occidente, Via Lovanio 8 (MM2 – Moscova) nel contesto della rassegna “5 centimetri al secondo. Viaggio nel Giappone antico e moderno attraverso il cinema”, curata da Giampiero Raganelli.Leggere di più


La gerarchia giapponese e "Gran Povero"

carte_da_gioco2Ho cercato molte volte di spiegare agli italiani che in Giappone esistono codici complicati e la formalità della gerarchia, ma molti di loro non vogliono credere che la gente in Giappone sia così diversa da quella italiana anche dopo che il Paese è stato occidentalizzato. Dopo averlo capito, allora, cominciano a immaginare che i giapponesi mantengano rigidamente le regole della gerarchia per forza. A me dispiace che non capiscano la nostra mentalità, perciò vorrei spiegarla dando l’esempio del gioco di carte, preferito dalla nostra generazione, che si chiama “gran povero”. Leggere di più