Non solo Kurosawa: il cinema nella tradizione del Sol Levante

La cinematografia giapponese è stata l’unica al mondo che si è distinta da quella occidentale.

Un incontro che analizzerà l'originalità del cinema del Sol Levante.

giovedì 31 marzo ore 18.30

"Frammenti di Giappone al Museo d’Arte e Scienza" nasce dalla collaborazione tra l’Associazione culturale Giappone in Italia e l’Associazione Amici del Museo d’Arte e Scienza di Milano.

Il progetto si articola in otto serate che hanno lo scopo di presentare alcuni aspetti propri della cultura classica giapponese proponendo degli incontri che siano lontani da una facile banalizzazione e che esaltino la ricchezza del patrimonio culturale nipponico.

Per il programma completo dell'iniziativa clicca qui.

Si consiglia la prenotazione.

Museo d'Arte e Scienza di Milano

via Quintino Sella 4, 20121 Milano

(angolo Piazza Castello - M1 Cairoli, M2 Lanza)

Per informazioni:

Telefono: +39 02 72 022 488

E-mail: info@museoartescienza.com

Sito: www.giapponeinitalia.org


Il tè giapponese dopo Fukushima: cosa sapere

Tè verde. Fukushima e radioattività.  Dopo la catastrofe nucleare che ha colpito il Giappone, ogni giorno vengono diramate avvertenze sull'inquinamento degli alimenti.  L'Associazione Italiana Degustatori e Maestri di Tè, attraverso il suo Presidente Marco Bertona assicura che tutto il tè verde giapponese attualmente in commercio, è sicuro e non contaminato dalle radiazioni fuoriuscite dalle centrali nucleari di Fukushima.

Nel comunicato diramato dall'Associazione si afferma che tutto il tè verde proveniente dal Giappone ed attualmente in commercio in Italia - come del resto in tutto il mondo - proviene dai raccolti degli anni passati. Il tè più fresco attualmente in commercio, risale al raccolto dello scorso anno: il 2010.

Per quanto riguarda i raccolti di quest'anno, va ricordato che la raccolta del tè in Giappone, come in altri Paesi asiatici, è stagionale, e i raccolti iniziano nei mesi primaverili. Pertanto, il tè eventualmente raccolto in questo periodo, visti i tempi lunghi di approvvigionamento, sarebbe disponibile alla grande distribuzione solo dopo il periodo estivo.

Questo porta ad affermare che tutto il tè prodotto in Giappone e attualmente in commercio in Italia e in Europa, non può assolutamente essere contaminato dalle radiazioni fuoriuscite dal disastro nucleare che ha colpito il Giappone in queste settimane.

È in corso un monitoraggio continuo per comprendere la situazione sanitaria e il livello di rischio delle colture con le autorità e le associazioni di categoria dei produttori giapponesi di tè. Gli aggiornamenti son disponibili su: teethe.blogspot.com

Cinzia Modena

Tratto dal sito traspi.net


Un haiku a settimana

La pioggia di primavera

pesa sullo stendino.

Abiti dell’amore.

Takahama Kyoshi


La paura del vuoto

Gli uomini hanno paura di abbandonare le loro menti, perché temono di precipitare nel vuoto senza potersi arrestare. Non sanno che il vuoto non è veramente vuoto, perché è il regno della Via autentica.

Huang-po


L’elemento legno

Secondo la teoria orientale dei cinque elementi, ogni fase dell’anno è rappresentata in cerchio, in un susseguirsi di energie che si trasformano e si manifestano nelle loro diverse forme, simboleggiando gli aspetti transitori e mutevoli della  vita, nel suo andamento di crescita e declino.

È un sistema di corrispondenze, di climi, sapori, emozioni, stagioni, organi, suoni, all’interno dello scorrere della vita.

La primavera,  è il periodo dell’anno corrispondente all’elemento legno.Leggere di più


A tutti gli amici del Giappone: il mio appello

Amici,

sento che in queste ore di dolore e di sgomento non mi è possibile restare attaccata al video del computer passando da un  notiziario all’altro, dipendendo dai mezzi di informazione, dal loro bilancio inesorabile di morte e distruzione e rimanendo inerte, senza forze, senza parole.

Ho ricevuto tanto dal Giappone. Rappresenta la passione di una vita per me e per voi che leggete, forse, il campo di studi prediletto, un luogo amato, il paese degli affetti o semplicemente il mondo del lavoro, degli affari. Comunque sia, tutti noi dobbiamo della riconoscenza al Giappone e al suo popolo, per tutto quello che abbiamo ricevuto, per tutto quello che ci è stato dato, anche se fosse solo per aver nutrito il nostro immaginario o forgiato le nostre passioni.

È forse venuto il momento di dimostrarla, questa riconoscenza, sostenendo il popolo giapponese in questi giorni di dolore, dimostrando la nostra vicinanza solidale. La nostra ammirazione per la dignità con cui i Giapponesi stanno affrontando questa tragedia non deve fermarci: dobbiamo dimostrare che non sono soli. Che possono contare sul nostro sostegno, sul nostro aiuto, sul nostro pensiero partecipe.

Troviamo insieme un modo per far sentire che il dolore è condiviso e che condiviso sarà anche il peso, l’impegno, l’aiuto a ricominciare.

Rossella Marangoni

www.rossellamarangoni.it

www.savethechildren.it


Il racconto di una vibrazione: il Gyokuro Temomi

Sono certa vi sia capitato, almeno una volta, di dare un bacio così intenso da avere la sensazione che il suo sapore rimanga nella bocca per sempre. L’incontro con questo tè è la sublimazione di questa emozione: accoglierlo sotto il palato significa scegliere di assorbirlo al punto da non poter più comprendere dove inizia e dove finisce, se finisce.

Il Gyokuro Temomi è un tè interamente affidato alle mani, stringe un rapporto di estrema vicinanza con la pelle. Mi piace pensare sia soprattutto per questa ragione che, come nessuno, è capace di trasferire energia, valore. Temomi (てもみん) significa impastare a mano (rollare, per la precisione); è il termine che indica l’antichissima arte giapponese attraverso cui il tè viene raccolto (shigokitsumi) e poi lavorato, impastato e pressato totalmente a mano. Attualmente in Giappone la pressatura manuale è quanto mai rara; anche per i tè di alto livello si è soliti affidare la lavorazione ad apposite macchine agricole. Il lavoro manuale però assicura che le foglie siano protette dai danni causati da queste macchine e permette di selezionare le foglie, eliminando le parti danneggiate.Leggere di più


Una voce da Tokyo

Il 13 marzo Rachele Grassi, Ufficio Stampa di Giappone in Italia, ha raccolto un’intervista a Marta Barbieri, studentessa in scambio presso l’Università Waseda di Tokyo.

1 Dove ti trovavi al momento del terremoto?

Al momento del terremoto ero in camera mia, in dormitorio, seduta alla scrivania. Nessuno si è reso conto subito di cosa stesse succedendo, perché inizialmente le scosse erano molto leggere, come se fosse un “normale”, non preoccupante, terremoto in quel di Tokyo. Dopo alcuni secondi è diventato invece quel che tutti sappiamo e personalmente mi sono rifugiata sotto la scrivania (come eravamo stati tutti avvisati di fare in caso di terremoto); qualcuno si è fatto prendere dal panico e si è precipitato giù dalle scale però… sbagliatissimo, ma per fortuna nessuno si è fatto niente. Noi siamo stati fortunati. Un amico era in biblioteca, e ti lascio immaginare l’effetto domino che c’è stato con tutti quegli scaffali… altri ragazzi erano in treno, o in ascensore… anche qui, lascio tutto alla tua immaginazione. Ma per fortuna, nessuna conseguenza degne di nota, Tokyo era preparata.Leggere di più


With a little help from my friends

La tragedia che ha colpito il Giappone ci ha profondamente sconvolti e commossi. Desideriamo dare un aiuto concreto alla popolazione civile: nei prossimi giorni metteremo a disposizione il nostro sito e tutti i nostri contatti per mettere in comunicazione tutte le persone che vogliano dare un contributo. Nel frattempo, chi desidera fornire sostegno economico alle popolazioni colpite, può farlo attraverso la Croce Rossa Italiana, indicando che i fondi inviati sono da inoltrare alla Croce Rossa Giapponese:

http://cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6873

Lo staff di Giappone in Italia


Le fasi di evoluzione nella storia dell’aikidō

La filosofia alla base dell’insegnamento e le tecniche di Ueshiba Morihei, il fondatore dell’aikidō, differirono grandemente a seconda delle epoche di evoluzione della sua pratica.

Primo periodo: Era Taishō (1912-1926)

Ueshiba praticò numerose forme di bujutsu e raggiunse la maturazione spirituale attraverso la pratica religiosa. Insegnò Daitoryū aikijūjutsu. In quest’epoca impostò la pratica sui kata.

Fra le scuole di jūjutsu, oltre a quelle che si basavano principalmente sul combattimento corpo a corpo e sul combattimento a terra, ne esistevano anche alcune che avevano tramutato i movimenti e le tecniche di spada in tecniche di lotta corpo a corpo, taijutsu, la scuola di Daitoryu di Aizu fu una delle più rappresentative.

Secondo periodo: I primi diciassette anni dell’epoca Showa (1926-1942)Leggere di più