"Nara, l'antica capitale del sakè" su Repubblica

Come sicuramente saprete, se ci seguite già da qualche tempo, la nostra Associazione ha un rapporto del tutto speciale con la città di Nara, culla della cultura giapponese, cui abbiamo dedicato un evento speciale a novembre 2015.

Siamo quindi lieti di segnalare l'interessante articolo "Nara, pianeta sakè: ecco il tour delle cantine più pregiate", scritto dall'esperta di Giappone Stefania Viti e pubblicato sul quotidiano Repubblica il 27 gennaio 2016. Leggi qui l'articolo sul sito di Repubblica.

Nara


Cent’anni di bellezza in Giappone – 100 Years of Beauty: Japan

Nelle scorse settimane, il sito americano Cut.com ha pubblicato una serie d’interessanti video in cui vengono ripercorsi, in circa un minuto, cento anni di canoni di bellezza femminile di diversi Paesi del mondo, ricreandone i vari look. Tra questi Paesi, ovviamente, non poteva mancare il Giappone, nella cui cultura sono da sempre intrinseche le qualità estetiche di bellezza, raffinatezza ed eleganza.

Il video "100 Years of Beauty: Japan", che vi proponiamo qui sotto, ripercorre quindi cento anni di beauty trend nel Paese del Sol Levante. Dalle pettinature Pompadour e i kimono degli inizi del '900, alle vaporose permanenti degli anni 1980, fino ai più contemporanei e appariscenti stili Harajuku e kawaii, è affascinante vedere come si sono trasformati, nel corso dell’ultimo secolo, i canoni di bellezza femminile in Giappone.

Qui trovate anche un video "dietro le quinte", per scoprire di più sulla storia giapponese e sugli eventi che hanno ispirato questi look.


Corso di Sakè Sommelier - Milano

La Sakè Sommelier Association (SSA), in collaborazione con sakecompany.com, e con il supporto dell'Associazione culturale Giappone in Italia, è lieta di presentare il suo secondo corso intensivo per sakè sommelier a Milano. Il corso, volto a promuovere la conoscenza, la valorizzazione e la distribuzione della più antica e più celebrata bevanda alcolica del Giappone, è patrocinato dalla Prefettura di Yamagata e avrà luogo dal 15 al 17 febbraio 2016, presso il QKing - Corestaurant di via Tartini 13 a Milano.

Il corso è rivolto a un pubblico variegato di professionisti, mixologist, sommelier, addetti ai lavori, ma anche a semplici appassionati ed amanti della bevanda giapponese, e prevede lezioni su strategie di presentazione, degustazione e vendita del sakè. Tre giornate di full-immersion nel mondo del sakè, al termine delle quali, a coloro che supereranno l'esame, sarà assegnato il prestigioso certificato ufficiale di Sakè Sommelier SSA . Durante il corso, poi, saranno distribuiti tutti i materiali necessari insieme ad un elegante notebook, dotato di glossario, schemi e suggerimenti fondamentali.

Il corso sarà tenuto da Lorenzo Ferraboschi, Sakè Sommelier e Sakè Educator SSA, scelto dalla SSA per la sua esperienza e competenze in materia di sakè. Ferraboschi, infatti, dopo aver vissuto quasi dieci anni in Giappone, è tornato in Italia insieme alla moglie Maiko (ambasciatrice della prefettura di Yamagata) e ha fondato sakecompany.com. Sakecompany.com è il primo negozio online dedicato all’importazione e alla distribuzione di sakè di qualità e alla diffusione della cultura del sakè in Europa. Ferraboschi lavora, infatti, con produttori locali giapponesi che praticano quotidianamente l’arte della produzione del sakè nelle sue varie declinazioni.

Al corso sarà presente un Toji, un master sake brewer giapponese proveniente da una cantina di Yamagata, una delle zone più rinomate per la produzione di sakè. Parteciperà, inoltre, il sakè sommelier e mixologist Christian Maspes del “The Shard” di Londra, che mostrerà l'uso del sakè nella preparazione dei cocktail. Infine, il sommelier giapponese Nakagawa Ichiro, insignito del prestigioso livello Sakashou (sake sommelier di ultimo livello), tratterà l’ argomento del food pairing.

Il corso si concluderà con una festa per celebrare i nuovi Sake Sommelier SSA, che si terrà nel pomeriggio dell’ultimo giorno, il 17 febbraio, dalle ore 17.00 in poi, sempre presso QKing - Corestaurant di via Tartini 13. La festa è aperta a tutti coloro che desiderano degustare svariate qualità di sakè in compagnia degli esperti del settore. L’ingresso è libero, ma su invito: per partecipare all'evento sarà necessario inviare una mail all'indirizzo mail: corsi@sakesommelierassociation.it

Date e orari: Dal 15 al 17 febbraio 2016 (tre giorni).
Registrazione dalle ore 9.00, lezioni dalle 9.30 alle 17.30-18.00
Luogo: QKing - Corestaurant, via Tartini 13, Milano (MM3 Dergano)
Prezzo: Il prezzo del corso è di 475€ (IVA inclusa)
Per iscriversi: https://sake-sommelier-association.eventbrite.it
Per informazioni: corsi@sakesommelierassociation.it


150 anni di relazioni Giappone-Italia: tutti gli eventi

Dopo l’enorme successo riscosso dal Padiglione giapponese all’EXPO di Milano l’anno scorso, il Paese del Sol levante torna protagonista anche nel 2016 grazie a un ricchissimo programma d’iniziative culturali legate alle celebrazioni del 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia.

A commemorare il primo Trattato di amicizia e commercio tra i nostri due Paesi, firmato il 25 agosto del 1866, una lunghissima serie di manifestazioni, che copriranno capillarmente tutto il territorio italiano, ma che si concentreranno in particolar modo nella capitale. Il programma, presentato ufficialmente lo scorso 19 gennaio a Roma dall’Ambasciatore giapponese in Italia Kazuyoshi Umemoto, prevede mostre, performance teatrali e musicali (dai burattini Bunraku alla tradizione del teatro Nō), spettacoli di danza, rassegne cinematografiche (dall’Isola del cinema a Roma, a tanti appuntamenti all’Istituto giapponese di cultura), eventi di architettura, design, fumetto, letteratura, sport, scienza e, ovviamente, cucina.

Durante la conferenza stampa di presentazione, l’Ambasciatore Kazuyoshi Umemoto, dopo aver ripercorso il passato e presente delle relazioni tra i due Paesi, ha sottolineato come i due premier Shinzō Abe e Matteo Renzi abbiano fortemente voluto festeggiare quest'anniversario, al fine di rafforzare il rapporto di fiducia e gli scambi tra il popolo giapponese e quello italiano.

Un calendario ufficiale delle manifestazioni, in costante aggiornamento, è disponibile sul sito dell’Ambasciata del Giappone in Italia. Sullo stesso sito, poi, è possibile fare richiesta per avere il proprio evento inserito tra le celebrazioni ufficiali. Gli eventi approvati potranno adottare la dicitura "150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia" e utilizzare il logo ufficiale.

Di seguito, alcuni degli appuntamenti principali:

  • Per tutto maggio, i giochi di luce delle artiste Motoko Ishii e di sua figlia Akari Lisa Ishii illumineranno in maniera spettacolare il Colosseo, per simboleggiare l’amicizia tra Italia e Giappone.
  • Da giugno a settembre, il Museo dell’Ara Pacis di Roma ospiterà, poi, una mostra monografica del fotografo Domon Ken, che con oltre settantamila scatti realizzati tra gli anni ‘20 agli anni ‘80, è considerato il maestro assoluto della fotografia e del realismo giapponese. Uno sguardo silenzioso e affascinante che ha documentato i mille volti del Giappone, dalla maestosità dei templi antichi e delle sculture buddiste, alla miseria dei bambini di strada e dei villaggi di minatori.
  • Dal 29 luglio al 4 settembre, presso le Scuderie del Quirinale a Roma, sarà possibile ammirare una mostra dedicata ai capolavori della scultura buddhista giapponese. Si tratta di veri e propri tesori nazionali, alcuni risalenti addirittura a 1000 anni fa, che non sono mai usciti dal Giappone.
  • Da settembre 2016 fino a gennaio 2017, infine, al Palazzo Reale di Milano, si terrà la mostra “Hokusai, Hiroshige, Utamaro. Luoghi e volti del Giappone”, dedicata ai tre principali artisti dell’Ukiyo-e. Una selezione di oltre duecento xilografie e libri illustrati, tra cui l’iconica Grande Onda e la serie delle Trentasei vedute del monte Fuji di Hokusai, provenienti dalla prestigiosa collezione dell’Honolulu Museum of Art.

Recensione di Yakuza Apocalypse

21 ottobre 2015

Vi riportiamo di seguito la recensione al film del 2015 Miike Yakuza Apocalypse, del regista Takashi, scritta da Massimo Volpe per LinkinMovies.it. Buona Lettura!

Ogni film di Takashi Miike è una sorpresa: sia esso bello o brutto, interessante o dozzinale, c’è sempre qualcosa per cui valga la pena vederlo. Non sfugge a questa regola il secondo film diretto da Miike nel 2015, Yakuza Apocalypse, presentato all’ultimo Festival di Cannes nella Quinzaine des Réalisateurs come proiezione speciale e successivamente proiettato in numerosi altri festival tra cui Toronto e Londra.
L’opera del regista giapponese è un assurdo connubio tra lo yakuza movie di stampo personale e il vampire movie: il boss della yakuza di un piccolo centro di provincia è infatti un imbattibile vampiro che governa con fare paternalistico e bonario, ma feroce quando serve, le sorti della comunità, quasi un nume tutelare per la popolazione contro le prepotenze. Il giovane Kagayama è estasiato dalla figura del boss e per tale motivo si arruola nella sua gang con un misto di rispetto e devozione.
Quando un fantomatico gruppo internazionale per il controllo della criminalità manda due scagnozzi dal boss per imporgli di tornare nei ranghi e comportarsi come vero malavitoso, quasi rifiuta e viene ucciso riuscendo però a trasmettere i suoi straordinari poteri vampireschi al discepolo devoto. Da qui in poi inutile cercare di racchiudere in poche parole la trama del film, un po’ perché la storia vaga in territori dove regna l’anarchia narrativa in favore di situazioni e personaggi anche temporanei ma che danno un senso al film, un po’ perché il pastiche è talmente frenetico da risultare inenarrabile. Basti sapere che chiunque venga morso dal vampiro-yakuza non solo diventa un succhiasangue ma anche uno yakuza con le conseguenze facilmente immaginabili.
A parte la premessa iniziale sulla commistione di generi, Yakuza Apocalypse, in un tripudio di cinema esplosivo, spesso eccessivo e ridondante, diventa la passerella di personaggi che solo la fantasia sfrenata e un po’ cialtrona di Miike riescono a concepire: ragazzini che impugnano l’ascia una volta morsi dal vampiro e cercano vendetta, il sicario con una piccola bara sulle spalle a mo' di zaino che sembra uno strano mix di Don Abbondio e di Django, l’altro sicario che sembra un escursionista ma con una padronanza delle arti marziali eccelsa, donne-yakuza che spurgano sostanze lattiginose dalle orecchie a schizzo, il killer supremo che combatte il nostro eroe con le fattezze addirittura di una rana-pupazzo, uomini-tartaruga, loschi figuri tenuti in catene a fare la maglia; insomma, soprattutto per chi conosce Miike, una carrellata tipica, espressione dell’anarchia e della follia espressiva del regista.
Mescolare i generi (yakuza movie, vampiri e western) e usare personaggi della tradizione nipponica è marchio di fabbrica di Miike. Di violenza che sconfina nello splatter probabilmente ce n’è meno che in altri lavori. Quello che però Yakuza Apocalypse ci dice e ci mostra è un regista che imperterrito e noncurante dell’aspetto più commerciale continua a dare spazio infinito alla sua fantasia e alla sua concezione di cinema che di sicuro farà storcere il naso per l’ennesima volta ai puristi dei generi, ma che conferma come Miike sia al momento, a prescindere dalla qualità effettiva della sua opera, uno dei pochi registi che ancora, ogni volta, immancabilmente, riesce a creare quello stupore che è la quintessenza del cinema sin dai primordi.
Yakuza Apocalypse non è certo tra i suoi film migliori, anzi presenta qualche pecca soprattutto nella parte centrale in cui il ritmo tende a scemare pericolosamente, ma nonostante ciò ci regala momenti di cinema impazzito, schegge fuori (apparentemente) da ogni controllo, libertà espressiva e potenza evocativa decisamente fuori dal comune.

Sta tutta qui l’unicità di Takashi Miike: riuscire a lasciare un segno quasi sempre, grazie ad uno stile che è ormai sì firma leggibilissima ma al contempo in continua evoluzione e alla ricerca di innovazione.

Link all'articolo: www.linkinmovies.it/cinema/asia/7400-yakuza-apocalypse-recensione


お正月 O-Shōgatsu | Il capodanno giapponese dalle pulizie ai 108 rintocchi

31 dicembre 2015

Anche quest’anno giunge al termine e mentre noi non faremo che iniziare i festeggiamenti tra poco, in Giappone sono entrati nel Nuovo Anno della Scimmia già da un pezzo! Che cosa fanno però in concreto i nostri amici giapponesi per celebrare il passaggio al Nuovo Anno?
Si potrebbe dire che il Capodanno in Giappone sia un po’ più elaborato rispetto al nostro in quanto vi è per così dire un prima, un durante e un dopo. I festeggiamenti dello Shōgatsu (正月)* durano infatti dal 31 dicembre al 3 gennaio e i primi tre giorni dell’anno sono noti come Shougatsu Sanganichi (正月三が日), periodo in cui nessuno lavora eccezion fatta per gli addetti ai servizi primari, quali ad esempio i trasporti. La preparazione all’evento annuale riveste particolare importanza nella cultura nipponica – e non solo – in quanto si ritiene che per entrare correttamente nel nuovo anno sia necessario eliminare tutte le “scorie” dell’anno uscente e tale credenza prende forma nell’usanza di pulire accuratamente le proprie case e di appendere alle entrate di abitazioni ed edifici i Kadomatsu (門松), tipiche decorazioni fatte di pino ma spesso anche di bambù e altro, e gli Shimekazari (しめ飾り), decorazioni composte da strisce di carta e fili di paglia o riso. Le prime variano da regione a regione e sono volte a dare il benvenuto agli ospiti (nelle città) e agli spiriti benevoli o kami del raccolto (nelle periferie); le seconde servono invece ad allontanare gli spiriti maligni e ad attirare i kami (le divinità benevole) in modo da benedire e proteggere le abitazioni. Tutti questi preparativi vanno effettuati entro l’ultimo giorno dell’anno. Una volta giunto l’Ōmisoka (大晦日), appunto l’ultimo giorno dell’anno, si passa alla tavola. L’ultima sera dell’anno è infatti tradizionalmente dedicata ai Toshikoshisoba (年越しそば): i soba sono degli spaghetti di grano saraceno che, per la loro lunghezza e per la leggerezza del piatto, rappresentano il pasto ideale come augurio di lunga vita, fortuna e ricchezza. A questo punto, il momento clou arriva con la prima visita ai templi (Buddhisti) o ai santuari (Shintoisti), nota come Hatsumōde (初詣). Si può scegliere se recarvisi per la mezzanotte del 31 dicembre oppure nel corso del 1 gennaio, ma la maggior parte dei giapponesi è solita scegliere la prima opzione e dunque attendere lì la mezzanotte. Allo scoccare di quest'ultima infatti accade qualcosa di molto particolare: coloro che si trovano nei templi buddhisti assistono alla cosiddetta cerimonia dei 108 rintocchi, in giapponese Joya no Kane (除夜の鐘). Tali rintocchi di campana si devono alla tradizione buddhista, secondo cui 108 sono le passioni umane - intese come peccati - e che con altrettanti rintocchi di campana ognuno di essi può essere cancellato e la persona purificata, permettendole così di iniziare bene il nuovo anno. Il 108esimo rintocco viene suonato esattamente a mezzanotte in modo tale che possa essere anche il primo rintocco del nuovo anno. Dopodiché, tutti i presenti hanno la possibilità di mettersi in fila per agitare a turno il Tamakushi (玉櫛), la cosiddetta “corda sonante”, ed esprimere così i propri desideri e pregare. In basso, un monaco immortalato nell'atto di suonare un rintocco durante la cerimonia di purificazione dello scorso Capodanno presso il tempio Kōdai di Kyōto.

Kōdai-ji (高台寺), Higashiyama-ku, Kyōto. Tempio della scuola Rinzai-shū del Buddismo Zen.

Una volta entrati nel nuovo anno, i riflettori vengono puntati sulle “prime volte”, ossia tutte le azioni che si compiono per la prima volta nell'anno nuovo e che, in quanto tali, assumono particolare importanza. A parte l'Hatsumōde e il primo rintocco di mezzanotte (e se vogliamo anche i fuochi d'artificio), l'Hatsuhinode (初日の出), cioè la prima aurora dell'anno, è decisamente l'altra primissima azione considerata importante: al fine di assistere alla prima alba molte persone si recano in montagna oppure presso i punti più panoramici disponibili in città. Altri primi eventi ritenuti significativi sono ad esempio il primo giorno di lavoro del nuovo anno oppure le prime vendite dell'anno. Durante il primo giorno dell'anno, poi, è possibile assaporare una vasta quantità di pietanze tipiche, una soltanto fra tutte: i mochi (餅), dolcetti preparati dal riso glutinoso, che rappresentano un augurio di ricchezza. I riti del Capodanno terminano infine con l'Ippan sanga (一般参賀) la visita al Palazzo Imperiale del giorno 2 gennaio, dove Imperatore e famiglia imperiale attendono i visitatori per il tradizionale Saluto di Inizio Anno.
Insomma, il capodanno giapponese riserva indubbiamente un sacco di sorprese.
Lo consigliamo sicuramente: da provare almeno una volta nella vita!

Buon Anno a tutti quanti!
皆さん、明けましておめでとうございます!

* Shōgatsu (正月), letteralmente il “mese giusto”, originariamente era riferito soltanto al primo mese dell'anno ma successivamente, per convenzione, si decise di indicarlo al primo giorno dell'anno.


Shuichi Habu insignito del Premio Umberto Agnelli per il Giornalismo 2015

17 novembre 2015

Lo scorso novembre, durante l'assemblea generale dell’Italy Japan Business Group tenutasi a Sendai, la Fondazione Italia Giappone e lo stesso Italy Japan Business Group hanno conferito il Premio Umberto Agnelli per il Giornalismo a Shuichi Habu, rinomato giornalista, per l'impegno nella diffusione della realtà italiana in Giappone. Maggiori dettagli, nel comunicato stampa.

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Fondazione Romualdo Del Bianco: patto di collaborazione con la Prefettura di Yamagata

Ottobre 2015

Oltre a quanto già conseguito, di cui abbiamo avuto modo di riportarvi nei giorni scorsi, nel mese di ottobre la Fondazione Romualdo Del Bianco ha siglato un patto di collaborazione con la Prefettura di Yamagata. Lo scambio del documento ufficiale è avvenuto a Expo 2015, presso il Padiglione Giapponese, in occasione della presentazione da parte della Prefettura della sua cultura alimentare.

Tutti i dettagli, nel comunicato stampa

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Lella & Gianni Morra: Netsuke e oggetti d'arte

Dicembre 2015

Lella & Gianni Morra ci segnalano le loro recenti acquisizioni: netsuke e altri oggetti, tra cui vasi, cesti per ikebana e altro ancora. Di seguito, un'anteprima delle collezioni visualizzabili sul loro sito:

Guardiano con lanterna
Bue accovacciato
Sambō Kōjin
Bussola e meridiana
Vaso in bronzo di Yasumi Nakajima II
Vaso da muro per l’ikebana
Tazza in ceramica

 

Netsuke: www.morra-japaneseart.com/it/oggetti-d-arte/netsuke.html
Gli altri oggetti: www.morra-japaneseart.com/it/oggetti-d-arte/oggetti.html

Lella & Gianni Morra
Stampe, Libri Illustrati e Oggetti d'Arte Giapponese 
info@morra-japaneseart.com
+39 041 52 88006


Il Giappone studia “Life Beyond Tourism”

1 ottobre 2015

Vi riportiamo il resoconto dell'interessante iniziativa che tra agosto e settembre scorsi ha coinvolto la Fondazione Romualdo Del Bianco di Firenze e l’Università Josai International di Tokyo. Il progetto ha previsto lo svolgimento di un corso intensivo sul tema Life Beyond Tourism che ha riscosso molto successo, tanto che l'Università proseguirà con altri corsi intensivi nei prossimi semestri. Tutti i dettagli nel comunicato stampa.

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