Hanafuda: Settembre
Settembre è rappresentato dal crisantemo (kiku菊) e dal sake, il classico vino di riso giapponese.
Il crisantemo da 16 petali è il simbolo l'Imperatore del Giappone; secondo la leggenda l'Imperatore è il discendente da Amaterasu, la dea del sole, rappresentata dal del crisantemo e dalla sua larga corolla gialla.
Secondo un'altra leggenda bevendo dell'acqua in cui sono caduti dei petali di crisantemo si otterrebbe una lunga vita. Ancora oggi è tradizione mettere dei petali di questo fiore nella coppa di sake come augurio di longevità e felicità. Nella carta speciale di questo mese, infatti, sulla tazza di sake è disegnato il carattere di longevità (kotobuki 寿).
La carta del sake insieme alla carta della tenda del mese di marzo forma la yaku "guardare i fiori" mentre con la carta della luna di agosto "guardare la luna", durante l'hanami e lo tsukimi infatti è usanza bere sake.
Hanafuda: Agosto
Le carte del mese di agosto sono un po' particolari, questo mese è rappresentato dal miscanto (susuki薄) ma sono anche considerate le carte della steppa o della pianura, e da due carte speciali: le oche in volo e la luna.
Il corrispettivo autunnale dello hanami (ammirare la fioritura dei ciliegi) è lo tsukimi (ammirare la luna, 月見) o festa della luna o di metà autunno, al giorno d'oggi questa festa si celebra a metà settembre ma la luna è raffigurata nelle carte di agosto perché il vecchio calendario lunareseguito dai giapponesi iniziava circa un mese dopo quello moderno, quindi l'attuale metà settembre coincide con il vecchio metà agosto.
La luna d'autunno è anche chiamata "luna del raccolto" o "luna del cacciatore" ed è la luna piena più vicina all'equinozio di autunno. Durante gli equinozi il giorno e la notte hanno la stessa durata e la luna sorge mentre il sole tramonta, così i contadini passavano dal lavorare alla luce del sole a quella della luna senza interruzioni, per questo nelle carte il cielo dietro la luna è rosso, a simboleggiare il tramonto.
Le oche selvatiche invece sono degli uccelli che in questo periodo migrano dalla Siberia e dal nord della Cina per passare l'inverno in Giappone.
Hanafuda: Luglio
Luglio è rappresentato dalla lespedeza (hagi 萩), una particolare varietà di trifoglio, e dal cinghiale (inoshishi 猪).
Il cinghiale è uno dei 12 animali dello zodiaco cinese e simbolo di coraggio e affetto, anche se per gli abitanti dei villaggi di montagna può essere pericoloso e distruggere orti e giardini. Si dice inoltre che ai cinghiali piaccia dormire tra i cespugli di lespedeza, per questo questa pianta e questo animale sono associati nelle carte hanafuda.
Secondo il Buddhismo, gli animali con quattro zampe non si dovrebbero mangiare, mentre pesci e uccelli sono accettabili, per questa ragione durante il periodo Edo alcuni animali erano classificati in modo singolare: rane e lucertole erano considerati insetti, i conigli erano considerati uccelli e ci si riferiva spesso ai cinghiali come yamakujira (山鯨), ossia "balena di montagna", considerandoli così pesci. Capitava persino che alcuni si riferissero alla carne di cinghiale come botan (peonia), a quella di cervo come momiji (acero) e a quella di cavallo come sakura (ciliegio), cosicché i pii Buddhisti potessero definirsi vegetariani... più o meno.
Hanafuda: Giugno
Il mese di giugno segna la fine della stagione delle piogge primaverili ed è rappresentato dal fiore della peonia (botan 芍薬). Originario della Cina questo fiore simboleggia ricchezza, fortuna e prosperità; è un fiore molto profumato e pieno di nettare e attira gli insetti, per questo nelle carte hanafuda l'animale di questo mese sono le farfalle, veniva inoltre spesso usato nella medicina tradizionale ed è uno dei soggetti prediletti della pittura sia cinese che giapponese.Per i giapponesi la peonia è la “regina dei fiori”, nonché espressione della massima bellezza floreale, sono in oltre numerosissime le leggende, per lo più di origine cinese, di fanciulle nate dal fiore della peonia che fanno visita al mondo umano e si dichiarano all'amato.
Hanafuda: Maggio
Sulle carte del mese di maggio è rappresentato l'iris (ayame 菖蒲). L'iris è simbolo di virilità e spesso si usa, rappresentato o fisicamente, durante la festa dei bambini il 5 maggio. Nella carta speciale di questo mese è raffigurato un iris nell'acqua vicino ad un ponte, questo è un riferimento ad un capitolo del l'Ise monigatari, una famosa collezione di poemi del X secolo.
La storia narra di un ufficiale della corte imperiale di Kyoto che, assegnato ad un avamposto nell'Est del paese, lasciò la corte e la sua famiglia per intraprende il lungo viaggio. Lungo la strada lui e i suoi compagni di viaggio si persero e arrivarono ad un posto chiamato yatsuhashi o "otto ponti", un area paludosa ricoperta di iris in fiore dove il fiume si divideva in otto, ogni parte attraversata da un ponte. Fermatosi a riposare per un momento e sentendosi triste per la mancanza della moglie, l'uomo compose questa poesia:
Karagoromo
kitsutsu narenishi
tsuma shi areba
harubaru kinuru
tabi wo shi zo omou
Traducibile in: Il mio abito cinese/ A lungo indossato in tutta comodità/ Così come la moglie che ho./ Dopo aver fatto tanta strada insieme/ Medito su questo viaggio.
Nonostante sembra non esserci un collegamento col fiore di iris, le prime sillabe di ogni verso formano la parola ka-ki-tsu-ba-ta, che è il nome della specie di iris che cresce nelle zone paludose. La sillaba ha della quarta riga viene pronunciata ba in kakitsubata perché in hiragna il ba (ば) si forma apponendo un dakuten (come due piccole virgolette) alla sillaba ha (は), è quindi da considerarsi una specie di gioco di parole.
Hanafuda: Aprile
Aprile è rappresentato dal glicine (fuji 藤) e dal cuculo (hototogisu 時鳥), insieme rappresentano la tarda primavera e l'inizio dell'estate, si dice che quando il cuculo canta nelle notti d'estate sembri dire la frase: "torna a casa".
Il cuculo è anche simbolo di onore e avanzamento di carriera come nella leggenda del samurai Yorimasa presente nel Heike monogatari, romanzo epico giapponese che narra della guerra tra due clan rivali alla fine del XII secolo.
L'imperatore Konoe era perseguitato ogni notte da un mostro volante detto Nue, per riuscire a sconfiggerlo venne chiamato un samurai di nome Yorimasa, un guerriero capace e valoroso che aveva vinto molte battaglie ma non aveva mai ricevuto il riconoscimento che gli spettava. Yorimasa non era particolarmente interessato a lottare contro il mostro ma non poteva rifiutare un ordine dell'imperatore, così si presentò una notte nel cortile del palazzo imperiale armato di arco e solo due frecce: una per il mostro e una per l'uomo che l'aveva suggerito per il lavoro.
Il samurai riuscì ad abbattere il Nue con una sola freccia e l'Imperatore gli regalò una speciale spada in segno di ringraziamento, proprio in quel momento si sentì il canto di un cuculo e Yorimasa recitò la seguente poesia:
hototogisu
na o mo kumoi ni
aguru ka na
yumihari tsuki no
iru ni makasete
Che si può tradurre con: anche il cuculo / innalzerà la sua reputazione / fino al regno delle nuvole. / Perché fa affidamento per la sua mira / sul fidato arco della luna.
Hanafuda: Marzo
Marzo è rappresentato dal fiore di ciliegio (sakura 桜). Anche se il pruno è il primo albero a fiorire all'inizio dell'anno, il ciliegio segna il vero inizio della primavera. Ammirare i ciliegi in fiore, detto hanami (花見) è estremamente popolare in Giappone; solitamente si celebra questo avvenimento con un picnic nel parco all'ombra degli alberi, nell'antichità i nobili e i ricchi usavano una tenda per dividere il proprio spazio da quello dei vicini e si potevano comporre tanzaku.
Il ciliegio ha un profondo significato nella cultura giapponese. Secondo il Buddhismo, infatti, nulla dura in eterno, esattamente come il fiore di ciliegio a cui basta un soffio di vento per staccarsi e cadere. Il ciliegio ricorda quindi di concentrarsi sulle cose belle che viviamo nel presente.
Hanafuda: Febbraio
Il mese di Febbraio è rappresentato dal pruno (ume 梅) che è il primo fiore a sbocciare ogni anno e dall'usignolo (uguisu 鶯), che sono spesso rappresentati insieme per simboleggiare l'arrivo della primavera. Secondo il calendario lunare, infatti, l'inizio della primavera si festeggia il 3 Febbraio.
Tra i rami dell'albero è appeso un tanzaku (短冊), letteralmente "striscia di carta". I tanzaku hanno origine in epoca Heian (794 - 1185) e sono delle piccole strisce di carta con su scritte delle poesie, che venivano di solito raccolte in antologie. Al giorno d'oggi vengono ancora utilizzati per brevi poesie o li si appende ad un ramo di un albero con un desiderio scritto sopra, nella speranza che si avveri.
Nelle carte hanafuda ci sono 9 carte tanzaku: 3 con dei tanzaku rossi con delle scritte in kanji o hiragana, 3 rossi senza scritte, e tre blu (o viola) senza scritte.
Hanafuda: Gennaio
Il mese di Gennaio è rappresentato dal pino (matsu 松) e dalla gru (tsuru 鶴), simboli di lunga vita e buona fortuna. Il pino è un albero sempreverde che notoriamente vive per secoli e resiste al freddo dell'inverno.
Mentre la gru giapponese, o gru della Manciuria, è un animale sacro sia in Giappone che in Cina, sono anche chiamati "uccelli della felicità" perché nella loro danza di accoppiamento sembrano saltare di gioia; inoltre le gru sono monogame e vivono in coppie stabili per tutta la vita e per questo simbolo anche di armonia matrimoniale.
Leggenda vuole che vivano fino ai 1000 anni e che alcuni santi siano saliti in paradiso sul dorso di queste gru, e sebbene non si possano provare le leggende questa varietà di gru è tra le più grandi della loro specie e hanno un'aspettativa di vita superiore ai trent'anni. Si riproducono e trascorrono l'estate in Mongolia e Siberia. In autunno migrano in Giappone e Corea per trascorrere l'inverno.