Mondo Ikebana: scomparsa la Maestra Jenny Banti Pereira

27 ottobre 2015

Ieri, ci è pervenuta notizia di un'importante perdita per il mondo dell'Ikebana: si è spenta la signora Jenny Banti Pereira, apprezzata maestra e fondatrice della prima sezione europea della Scuola di Ikebana Ohara. Queste le parole che il maestro di Ikebana Luca Ramacciotti dedica alla signora nell'articolo del suo sito relativo alla sua scomparsa:

Quando iniziavo ad interessarmi all’ikebana mi fu donato da una cara amica di Firenze (quasi una sorella) un libro di Jenny Banti Pereira inerente la scuola Ohara. La Banti l’avevo vista durante la dimostrazione che tenne all’Istituto Giapponese di Cultura in Roma quando io partecipai al workshop che avrebbe dato il via al tutto.

 

Di lei, attraverso librerie online e di antiquariato, recuperai tutti i libri e alla prima occasione di incontro le feci firmare proprio quel libro che mi avevano donato. Fu in occasione di una conferenza di Mauro Graf a Roma.

 

Avrei di nuovo incontrato la signora Banti un’altra volta. Quando con Ikebana International organizzammo una dimostrazione (presso il Museo di Arte Orientale di Roma) per inaugurare il Chpater Romano invitammo le rappresentanti delle scuole Sogetsu ed Ohara e la sig.ra Banti accettò l’invito. Le fu tributato onore e fu molto festeggiata come meritava. Ecco io la voglio ricordare così. In festa, sorridente, che salutava un pubblico in piedi che le riconosceva il grande lavoro che lei aveva svolto nell’arte dell’ikebana.

L'Associazione Culturale Giappone in Italia si stringe attorno alla famiglia della signora, al figlio, agli amici e a tutti coloro che le erano vicino e le volevano bene: le nostre più sentite condoglianze.

 


Antiquariato giapponese: novità autunnali

Highlights International Art Fair
28 ottobre - 1 novembre
Residenzstrasse 1, München (Monaco di Baviera)
Flashback
5 - 8 novembre
via Cernaia 14, Torino

Due, gli eventi principali previsti per questa stagione autunnale che vedranno la partecipazione di Giuseppe Piva Arte Giapponese: “Highlights International Art Fair”, a cavallo tra ottobre e novembre, avrà luogo in Germania mentre per “Flashback”, che sarà subito dopo, si tornerà in Italia, a Torino. Per quanto riguarda il primo, trattasi di un'importante fiera di antiquariato dedicata ai capolavori dall'antichità classica fino al Novecento, la cui fondazione risale al 2009; mentre per quel che riguarda il secondo, si tratta di una manifestazione dedicata all'arte antica e moderna secondo la filosofia dell'arte come sempre contemporanea e attuale. Per chi fosse interessato ad acquistare i biglietti per tali eventi, è pregato di contattare la mail indicata sotto.

Giuseppe Piva Arte Giapponese illustra inoltre le novità, per quanto riguarda le sue recenti acquisizioni, tra cui si distingue - per via della rara finitura in lacca rossa - un Kabuto (l'elmo tipico dei Samurai) risalente agli inizi del XVII secolo.

Per ulteriori informazioni:
info@giuseppepiva.com
+39 02 36564455


L’arte di Kiyoko Hirai a Firenze per Expo 2015

Dal 10 al 25 settembre 2015
ICLAB - Intercultural Creativity Laboratory

Sarà oggi inaugurata alle ore 17 la mostra organizzata dall’Associazione Toscana Cultura che vedrà artisti di varie nazionalità, con una o più opere di: pittura, scultura, fotografia, grafica, arte digitale, incisione e installazioni. La manifestazione è stata inserita nel calendario di Expo 2015 e ha il contributo della Banca di Cambiano. Tra gli artisti qui riuniti in occasione di Expo 2015, vi sarà anche la scultrice giapponese di Osaka Kiyoko Hirai.

In allegato, il Comunicato Stampa

Ulteriori informazioni:
ICLAB
info@iclab.info
+39 055 284722
TOSCANA CULTURA
www.toscanacultura.it


Gli Edamame

Il termine "Edamame" sta a indicare i fagioli di soia che generalmente vengono cotti, lessati o al vapore, per pochi minuti e consumati da soli leggermente salati, oppure all’interno di zuppe o insalate.
I fagioli di soia sono un piatto tipico del Giappone. Durante l’epoca Edo, venivano venduti cotti come cibo veloce in strada insieme ai rami ai quali erano attaccati, una sorta di antico street food. Il nome deriva infatti dalla combinazione delle parole “eda” (枝) , che significa “ramo”, e “mame” (豆) che significa “fagiolo”.
I giapponesi consigliano di mangiarli come snack accostandoli alla birra (allo stesso modo in cui da noi si accostano le patatine all'aperitivo) ed effettivamente gli edamame, dal gusto delicato, sono molto apprezzati.
Gli edamame sono ricchi di vitamina C, di vitamina E, di magnesio e potassio e sono un’ottima fonte di proteine. Fondamentale è che i tempi di cottura non siano mai troppo lunghi (4/5 minuti al massimo) perché il prodotto deve comunque rimanere croccante. Non è facilissimo reperirli freschi, se non nei negozi dedicati alla cucina etnica, però è più facile trovarli surgelati. Uno dei modi più rapidi per cucinarli è quello di cucocerli al vapore con il loro baccello per una decina di minuti e salarli in superficie. Se invece li comprate surgelati e già sgranati sono perfetti in zuppe, minestre o in un sugo rosso per la pasta. Esistono anche delle ricette dolci realizzate con questi fagioli: una delle più famose è lo Zundamochi, dolce estivo tipico dell'area di Miyagi.

 


Missione Fukushima #nofilter

Fukushima #nofilter

Nell’ambito delle iniziative promosse dalla Prefettura di Fukushima 「ふくしまからはじめよう」(trad. ufficiale “Future from Fukushima”) volte a valorizzare i luoghi di maggior interesse della provincia, ogni anno a partire dal 2013 studenti provenienti da Università straniere vengono invitati a conoscere a fondo la realtà locale e attrazioni della Prefettura.

Dopo l’esperienza con alcune università asiatiche, la Prefettura ha diretto lo sguardo all’Europa e, complice la presenza di Expo, ha scelto l’Università degli Studi di Milano per la missione del 2015.
Un gruppo di studenti di lingua giapponese dei corsi di laurea in Mediazione Linguistica e Culturale e Lingue e Culture per la Comunicazione e Cooperazione Internazionale è partito a fine luglio per una missione di studio e scambio culturale della durata di dieci giorni al fine di conoscere da vicino e confrontarsi con le realtà locali.
Gli studenti sono stati guidati in un viaggio straordinario entro i confini della Prefettura di Fukushima, alla scoperta dei più importanti luoghi di interesse naturalistico, artistico culturale e agro-alimentare, sperimentando il folclore dei matsuri ed entrando in contatto con la comunità locale. Hanno incontrato e intervistato i produttori di frutta e sake, visitato gli impianti di controllo della produzione agro-alimentare, ascoltato i racconti degli artigiani che da 400 anni si tramandano l'arte della laccatura a mano del legno e si sono confrontati con gli studenti dell'Università di Aizu.
Hanno avuto inoltre la possibilità di ascoltare le testimonianze di sopravvissuti allo tsunami. Il viaggio si è concluso con una visita di cortesia al Governatore della Prefettura e all’Ambasciata d’Italia a Tokyo.

La missione, patrocinata dal Dipartimento di Scienze della Mediazione Linguistica e di Studi Intercculturali e dal CARC (Contemporary Asia Research Centre) dell’Università degli Studi di Milano, prevede che gli studenti raccontino la propria esperienza - senza filtri - attraverso i social network e un blog dedicato.
Facebook, Twitter e Instagram saranno gli alleati di viaggio.
Queste esperienze verranno poi riproposte a ottobre in due eventi pubblici nell'ambito di Expo2015 attraverso le immagini e le voci raccolte in viaggio.

Seguite la missione alla pagina FB di Fukushima #nofilter

https://www.facebook.com/fukushimanofilter

In allegato il Comunicato stampa ufficiale

Docente accompagnatore: Tiziana Carpi
Social media expert: Prof. Stefano M. Iacus
Per informazioni:
Tiziana Carpi Ph.D.
Assegnista di ricerca
Dipartimento di Scienze della Mediazione Linguistica
e di Studi Interculturali
Università degli Studi di Milano
P.za Indro Montanelli 1, 20199 Sesto San Giovanni (MI)
Email: tiziana.carpi@unimi.it Cell: +39 339 6512764


Teiera con foglia di loto e rana

La poesia è di Otagaki Regetsu (1791- 1875) ed incisa da lei stessa su un'elegante teiera, opera di Kuroda Koryo (1823-1895).

Una voce
mi scende sulle maniche
mentre raccolgo germogli
sul monte Uji, lontano dal mondo:
ah, un piccolo cuculo ..

La teiera, finemente eseguita, ha la forma di un fiore di loto. Sul coperchio, che rappresenta la foglia del loto, è adagiata una piccola rana.
Solitamente il monte Uji nella poesia waka, evoca il tè dato che fu piantato in questo luogo tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo dal monaco Eisai che portò in Giappone lo Zen Rinazai e i primi semi di tè da un pellegrinaggio in Cina
Dal momento che il cuculo annuncia l’arrivo dell’estate, il periodo ideale per utilizzare questa teiera sarebbe in primavera inoltrata, quando sta per arrivare, o all’inizio dell’estate, quando i cuculi sono appena arrivati.
Un oggetto virtualmente identico è pubblicato sul catalogo "Poetry and Artwork from a Rustic Hut" (Nomura Art Museum, Kyoto, 2014) pag. 100.

Otagaki Rengestu fu poetessa, calligrafa, pittrice e ceramista. Suora buddista, è stata una della più importanti artiste donne giapponesi. Orfana, venne adottata da una famiglia di samurai e passò la sua infanzia, fino all’età di sedici anni, nel castello di Kameoka come cortigiana. Durante la sua permanenza nel castello, Otagaki eccelse nella poesia waka, un verso classico giapponese particolarmente popolare tra le donne durante il periodo Edo. In seguito ad un periodo sfortunato durante il quale morirono i suoi due mariti e tre figli, decise di cambiare radicalmente vita: nella notte in cui morì il suo secondo marito, si tagliò i capelli, palesando così la decisione di dedicarsi alla vita monacale e di non sposarsi mai più. All’età di 33 anni prese il nome di Rengetsu, Loto di Luna, e divenne monaca della setta buddista della Terra Pura.
Nonostante le difficoltà che Rengetsu incontrò durante la sua vita, la produzione artistica non ne risentì; al contrario, fu caratterizzata da una serie di delicati e sofisticati dipinti e di calligrafie che non rispecchiano affatto la durezza della vita dell’artista. Nella sua poetica, Rengetsu predilesse la celebrazione di ciò che sperimentava nella vita di tutti i giorni, unendo lo spirituale con il tangibile, senza però mai fare espliciti riferimenti al buddismo.

Per ulteriori informazioni: Giuseppe Pica Arte Giapponese


Save the kimonos!

A tutti gli amanti del kimono segnaliamo l'iniziativa di crowdfunding "Save the Kimonos" promossa dalla stilista Hiromi Asai.

Lo scopo è di frenare il declino della produzione artigianale di kimono rilanciando l'abito tradizionale giapponese alla New York Fashion Week 2016.

Per saperne di più e per partecipare: http://bit.ly/1g9hJ4N


Light Stone di Paolo Lagazzi

Segnaliamo con piacere la lettura del romanzo italo-giapponese Light Stone di Paolo Lagazzi. Qui di seguito riportiamo la scheda editoriale del libro:

Light stone

di Paolo Lagazzi

Passigli Narrativa

Anno :2014

Pagine :224

Prezzo :18,50€

ISBN :9788836814688

Paolo Lagazzi è uno dei massimi esperti italiani della cultura giapponese. Autore di una fortunatissima antologia di poesia classica giapponese pubblicata da Rizzoli, Lagazzi è certamente tra gli autori italiani più amati e stimati nel paese del Sol Levante. Light Stone, il suo primo romanzo, è fortemente legato al Giappone, e non solo nella vicenda amorosa che lega il protagonista, un violinista ormai in là con gli anni, a una giovane e misteriosa ragazza giapponese. Il vecchio violinista sacrificherebbe tutto quello che ha costruito, persino la sua famiglia, per poter stare con lei, intravista di sfuggita una sera all'uscita da un locale; ma la ragazza sembra sempre più ritrarsi di fronte al crescendo di sentimenti, all'arrembaggio psicologico del protagonista. Si tratta di un romanzo sulla patologia dell'amore, ma anche sul confronto e sullo scontro di due mentalità e di due culture lontanissime: il violinista, profondo conoscitore del Giappone, si scopre del tutto incapace di comprenderne davvero l'identità, anche perché, forse, quell'identità si è ormai irrimediabilmente eclissata o riesce appena a sopravvivere in un contesto chiuso e quasi clandestino, dove nessun occidentale riuscirà mai ad entrare.

Paolo Lagazzi (1949) ha al suo attivo una serie di opere critiche di grande importanza (Vertigo. L'ansia moderna del tempo, Per un ritratto dello scrittore da mago, Forme della leggerezza, per citarne soltanto alcuni). Di non minore rilievo le sue curatele critiche, tra le quali ben tre edizioni dei Meridiani Mondadori dedicate, rispettivamente, al suo grande amico e maestro Attilio Bertolucci aPietro Citati e a Maria Luisa Spaziani. Di qualche anno fa, poi, il suo primo libro di racconti, Nessuna telefonata sfugge al cielo(Aragno, 2011), che ha riscosso una notevole attenzione sia da parte della critica sia da parte dei lettori.

[fonte: http://www.passiglieditori.it/light-stone]

Per approfondimenti, vi consigliamo le seguenti recensioni:

"Light stone. Un esordio. Nel nome di Shoko"

di Pasquale Di Palmo: http://www.succedeoggi.it/2015/05/nel-nome-di-shoko/

"Paolo Lagazzi: quella luce è amore o illusione?" 

di Alessandro Moscè: http://www.pelagosletteratura.it/2015/06/18/paolo-lagazzi-quella-luce-e-amore-o-illusione/


Ressei menpō in ferro

Ressei menpō in ferro

Maschera per samurai

Metà periodo Edo (1615-1867)

Questo menpo, nonostante sia di tipo ressei, presenta delle caratteristiche davvero uniche: Il naso, di dimensioni spropositate, è probabilmente ispirato ai nasi degli occidentali mentre la presenza di quattro canini appuntiti e i folti baffi scuri fanno pensare che rappresenti il volto di un demone. L’interno della maschera è in lacca nera e lo yodarekake è in honkozane.

Per maggiori informazioni visitare il sito Piva Arte Giapponese.


Giappone in Italia partecipa a "Lanterne rosse", la festa d'estate del Gruppo Giovani del FAI

L'associazione culturale Giappone in Italia parteciperà a "Lanterne rosse", la festa d'estate del Gruppo Giovani del FAI (Fondo Ambiente Italiano) che si terrà mercoledì 8 luglio a partire dalle ore 20.30 presso la Villa Necchi Campiglio, via Mozart 14, Milano.

Per maggiori informazioni sull'evento clicca qui.

Alberto Moro, Presidente dell’Associazione Culturale Giappone in Italia, presenterà la cerimonia del tè, conosciuta in Giappone come Chadō (Via del Tè). La popolarità del tè è universale, ma in Giappone l’atto di preparare e bere il tè ha acquisito un significato estetico e ha raggiunto una evidente connotazione artistica.

Chadō è un termine che ha avuto origine nel XV secolo. Serve a definire la disciplina dell’atto di preparare e bere il tè. Il tè verde in polvere, che per consuetudine si beve durante la riunione, in origine venne importato dai monaci Zen che tornavano in patria dopo aver compiuto i loro studi in Cina nel XIII secolo.

Nel Chadō l’elemento principale è “il raggiungimento della tranquillità dello spirito attraverso la condivisione di una tazza di tè”.

In occasione della serata FAI Giovani a Villa Necchi, Giappone in Italia ospiterà l’Associazione Orto dei Sogni.
Orto dei Sogni, un’Associazione non-profit interamente gestita da volontari, è stata fondata da un gruppo di giapponesi residenti in Italia e da italiani amanti del Sol Levante, dopo il disastro che ha colpito il nord-est del Giappone l’11 marzo 2011.
L’attività primaria dell’Associazione Orto dei Sogni è quella d’invitare ogni estate in Sardegna un gruppo di bambini residenti nelle aree adiacenti a Fukushima. Questo soggiorno permette loro di allontanarsi dall’esposizione alle radiazioni e di accedere ad uno stile di vita salutare grazie all’alimentazione biologica garantita dai prodotti tradizionali sardi e alle attività di scambio ludico-culturali con i bambini locali. Per maggiori informazioni su Orto dei Sogni: http://ortodeisogni.org/.