Haiku - Rumore di kinuta
Rumore di kinuta
a Echigoya
Cambio dei vestiti.
Echigoya ni
kinusaku oto ya
koromogae
-Takarai Kikaku
Doria
Conoscete Doria? Non intendo la marca dei biscotti. È un piatto in cui il riso viene cosparso di besciamella, formaggio e cotto al forno. In Giappone è un piatto standard come “Yōshoku” (piatto occidentale). Alcuni giapponesi pensano che sia un piatto milanese grazie a un famoso ristorante “Saizeriya”, perché il doria che offrono si chiama “Milano fū doria” (doria alla milanese).
Come è nato il Doria?
Il Doria, che alcuni giapponesi pensano sia italiano, in realtà è nato in Giappone. È stato ideato da Saly Weil, primo capo chef dell’Hotel New Grand. Saly Weil era uno chef svizzero invitato da Parigi quando l’Hotel New Grand aprì nel 1927. Saly Weil, sebbene fosse uno chef di cucina francese, conosceva tutta la cucina occidentale ed era bravo anche con la cucina italiana e svizzera. Un giorno ricevette una richiesta da un banchiere europeo che stava in Giappone: “Non mi sento bene, vorrei qualcosa di facile da mangiare”. Lo chef improvvisò quindi un piatto con gli ingredienti che aveva a disposizione: fece il riso al burro con crema di gamberi bolliti, il tutto cosparso da formaggio su salsa al gratin e cotto in forno. Al banchiere il piatto piacque molto e da allora questo piatto entrò con regolarità nel menù come “Shrimp Doria” e divenne una delle specialità dell’Hotel New Grand. Gli allievi di Saly Weil continuarono a servire il piatto e lo diffusero anche nelle cucine di molti altri alberghi e ristoranti nelle città giapponesi tanto che ancora oggi è un piatto molto popolare in tutto il Giappone come “Yōshoku” (piatto occidentale).
Saizeriya
Saizeriya è una famosa catena di ristoranti in stile italiano che quasi tutti i giapponesi, e non solo, conoscono. Saizeriya serve piatti deliziosi a un prezzo ragionevole. Per esempio, i piatti di pasta e carne hanno prezzi che vanno da 400 yen (circa 3 euro) a 700 yen(circa 5,50 euro) a piatto. Saizeriya è un ristorante molto popolare in Giappone perché è economico e serve piatti molto buoni. Nel menù però non ci sono solo piatti originari italiani ma anche piatti, per i giapponesi, che “ricordano” i piatti italiani, e uno di questi è proprio il “Milano fū doria” (doria alla milanese). "Milano fū doria" di Saizeriya è un piatto molto semplice che abbina il riso giallo alla curcuma a besciamella, ragù e formaggio grattugiato. Uno dei segreti che lo rendono un piatto molto popolare è il prezzo di soli 300 yen (circa 2,50 euro). È ben noto agli italiani che il doria non sia un piatto italiano, tantomeno di Milano, ma allora perché Saizeriya lo ha chiamato “Milano fū doria”?
Perché Saizeriya l’ha chiamato “Milano fū doria (doria alla milanese)”?
Il piatto “Milano fū doria” è nato intorno al 1969 e da allora è stato un piatto di grande successo. Si dice che un cliente abituale avesse visto un dipendente mangiare come pasto in pausa pranzo il riso con besciamella, ragù e formaggio grattugiato. Chiese allora: “vorrei mangiarlo, potete prepararlo anche per me?”. All’inizio il piatto non era un piatto ufficiale e veniva servito solo su richiesta dei clienti ma, benchè non fosse nel menù, divenne un piatto molto apprezzato, famoso e richiesto grazie al passaparola. Grazie alla buona reputazione e all’ottima risposta della clientela, il “Milano fū doria” è entrato nel menu standard della catena di ristoranti. Inizialmente il piatto si chiamava genericamente “meat gratin” ma, poiché il numero di piatti nel menù aumentò ed divenne più facile commettere errori, si decise di cambiare il nome rendendolo più originale. Ma questo ancora non spiega il perché del nome “Milano”. Un primo motivo è che nella ricetta c’è il ragù. Il ragù è una famosa ricetta di Bologna, città che, per i giapponesi, è vicina a Milano, città più grande e conosciuta. Per questo quindi si dice che in Giappone il piatto sia conosciuto come “Milano fū doria”. Inoltre nel “Milano fū doria” è utilizzato il riso alla curcuma che rende il riso giallo come nel risotto alla milanese. Anche per questa somiglianza di colori il piatto fu chiamato “Milano fū doria”.
A proposito, in Italia il risotto si mangia con la forchetta ma, in Giappone, la maggior parte delle persone mangia sia il risotto che il doria con il cucchiaio.
Fonti :
https://www.hotel-newgrand.co.jp/origin/
https://news.nissyoku.co.jp/restaurant/tanakak20090511030243609
https://rocketnews24.com/2015/09/24/637439/
Nōto: il libro-taccuino di Stefania Viti per gli appassionati di Giappone
“Nōto è un oggetto intimo, un compagno di vita e non solo di viaggio, un libro-agenda che offre al lettore la possibilità di leggere e di scrivere pensieri e parole, annotare appuntamenti, cose da fare, avvenimenti”.
La parola nōto, in luogo a techō (taccuino, agenda), viene scelta accuratamente dalla Viti per metterne in evidenza l’aspetto personale, proprio di chi possiede il libro: un posto in cui prendere appunti, note, scarabocchiare pensieri.
Il libro non è però unicamente un bel taccuino – nonostante sia, a dirla tutta, esteticamente molto invitante – dalle pagine bianche in cui fantasticare sui nostri prossimi viaggi in Giappone o fare pratica nella scrittura di haiku. Il lettore viene accompagnato da diversi approfondimenti dedicati alla cultura del Sol Levante. Si può trovare davvero di tutto: consigli pratici, esperienze di vita particolari, riflessioni, curiosità, tradizione ma anche uno sguardo sull’iper-tecnologia di questo paese.
Il lettore, dunque, diviene a sua volta scrittore, grazie a quelle pagine lasciate in bianco. L’idea è quella dello spazio vuoto come uno spazio aperto. Aperto ai pensieri di chi legge, di chi viaggia, sia a piedi che con l’immaginazione. Un oggetto personale e personalizzabile, adatto a chiunque voglia custodire pensieri, con una piccola guida al fianco.
“L’idea che ciò che ho scritto sia intervallato da pagine bianche sulle quali il lettore potrà a sua volta appuntare le proprie parole, mi piace moltissimo perché quando Nōto sarà completato, ogni lettore avrà il proprio libro, che si mescola al mio, e sarà un libro unico e irripetibile”.
Un oggetto da custodire nel tempo, da osservare con nostalgia e rileggere quando si ha voglia di immergersi in racconti del Giappone. Dove i propri, reali o immaginati, si mischiano a quelli dell’autrice.
Due elementi che emergono dagli appunti di Stefania Viti sono quello dell’acqua e della pervasività di un certo senso estetico in Giappone. Particolare, quest'ultimo, che va di pari passo a una caratteristica e marcata spiritualità.
Acqua come elemento prevalente, fondamentale, legato alla coltivazione del riso, base di tè e sake, legato al culto shintoista e alla purificazione. Anche parte del quotidiano se si pensa a tutte quelle fonti naturali in cui ci si può immergere per allontanare lo stress della città. Quotidiano intriso poi da una forte spiritualità, che mai si slega dal senso estetico. È la bellezza che sta nelle cose così come sono, come si danno, nella loro naturalezza e caducità.
Insomma, questo libro-taccuino saprà accompagnarvi – con una guida esperta al fianco – nell’avventura di comporre passo a passo un’immagine, pensiero, del vostro Giappone. Giappone che appare irraggiungibile e affascinante allo stesso momento.
Stefania Viti, giornalista, laureata in Lingua e Letteratura Giapponese all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha vissuto a Tokyo per circa dieci anni. Si occupa di Giappone contemporaneo e i suoi articoli sono pubblicati su testate nazionali e internazionali. Per Feltrinelli ha curato il volume Il Sushi uscito nella collana Real Cinema insieme al DVD Jiro e l’arte del sushi, con Gribaudo ha pubblicato L’arte del sushi (2015) edizione ampliata, aggiornata e illustrata del primo volume, Il sushi tradizionale (2016), Il libro del ramen (2017), Il libro del sake e degli spiriti giapponesi (2018), La cucina popolare e i matsuri del Giappone (2019) e Tè e dolci del Giappone (2021).
A cura di Susanna Legnani
Sen Factory - La tradizione giapponese nella moda italiana
La tradizione giapponese si unisce alla moda italiana nella creazione di un progetto unico nel suo genere.
C’è un posto a Milano che combina la qualità del made in Italy al fascino del Giappone e si chiama Sen Factory.
È nato nel 2015 dalla voglia di Chikako e Laura di creare un laboratorio di scambi e tradizioni tra la cultura italiana e il design giapponese.
"Ci sono incontri improbabili che fanno nascere storie incredibili.
A noi è successo così.
Giappone e Italia, curioso mix."
Il progetto parte dall’utilizzo di kimono vintage per creare altri prodotti, che spaziano dai classici accessori, come bracciali e cinture ad articoli più utili e pensati, come agende, guinzagli per animali, stringhe per le scarpe e porta occhiali.
Si tratta di un’arte e una cultura millenaria, che riprende vita in oggetti pensati per oggi e per domani ed è tutto rigorosamente hand made.
Dalla minuziosa ricerca dei tessuti, alla cura maniacale dei dettagli, gli oggetti realizzati sono dotati di ricercatezza ed eleganza. Allo stesso tempo, però, denotano semplicità, perché come piace ricordare alle ragazze "simplicity is the ultimate sophistication".
A questo proposito, troviamo, ad esempio, la linea fukuro, che propone una serie di cartellette in tessuto di diverse dimensioni con chiusura a calamita, per riporre con cura documenti, appunti e disegni senza rinunciare allo stile. Oppure la linea yume, agendine di diversi colori e fantasie da portare sempre con sé, in tutte le occasioni.
Molto interessante è anche la linea oby, che trasforma la cintura da kimono in una versatile cintura adattabile e double face, da portare in vita, infilata nei pantaloni, o appoggiata sui fianchi.
Nell'ultimo anno Sen Factory si è, inoltre, dedicata alla realizzazione di mascherine, divenute ormai un accessorio inevitabile nel nostro quotidiano. Per uomo, donna, bambino, le loro mascherine non rinunciano alla qualità e soprattutto alla fantasia.
La loro sede principale si trova a Crema (CR), ma sono diverse le sedi sul territorio milanese che ospitano la vendita dei loro prodotti, tra cui troviamo:
Fondazione La Triennale di Milano
(bookshop)
Viale Emilio Alemagna, 6
Rigadritto
(cancelleria)
Via Brera, 6
Ottica San Maurilio
Via San Maurilio, 14
Milano
Corraini in Piccolo – PICCOLO TEATRO Grassi
(bookshop)
Via Rovello, 2
PASI’ Milano
(abbigliamento donna)
Piazza Risorgimento, 10
Stamberga
(galleria d’arte/design stationary/tea boutique)
Via Melzo, 3
PalermoUno
(concept store)
Via Santa Maria alla Porta, 5
ATELIER VM
(gioielli)
Via Cesare Correnti, 26
Potrete trovare Sen Factory anche a Firenze nel bookshop di Bottega Strozzi.
Se, però, non vivete né in Lombardia né in Toscana, niente paura perché Sen Factory è provvisto di uno shop online dove potrete soddisfare tutti i vostri sfizi.
Amanda De Luca
Tanka - O cuculo di montagna,
O cuculo di montagna,
so che attendi il cuore dell’estate;
ma agita le ali
e, orsù, leva ancora
il canto dello scorso anno!
Satsuki matsu
yama hototogisu
uchi habuki
ima mo nakanamu
kozo no furugoe
-Anonimo
NEWS dal 28/07/2021 al 29/07/2021
Cos’è successo in Giappone questa settimana? Ecco alcune news!
notizie raccolte dal 28/07/2021 al 29/07/2021
I NUOVI CONTAGI DA COVID-19 SUPERANO PER LA PRIMA VOLTA I 9000
Il 28 luglio è stato confermato che circa 9.000 nuove persone sono state infettate dal Covid-19 in Giappone, un nuovo record. Il numero più alto finora era stato 7.958 dell’8 gennaio di quest’anno. A Tokyo, Il 29 luglio sono state confermate 3.865 persone infette, il numero più alto finora. Il 28 luglio sono state confermate 3.177 persone infette, il 27 luglio 2.878 persone. Questi sono i numeri più alti di sempre per 3 giorni consecutivi.
PERSONA UNGHERESE APPREZZA IL KIMONO DI OMOTENASHI (ACCOGLIENZA)
Le Olimpiadi di Tokyo stanno sviluppando un’accesa battaglia in ogni disciplina olimpica. D’altra parte, anche gli articoli realizzati per l’Omotenashi (accoglienza, ospitalità) di ogni paese stanno attirando l'attenzione degli stranieri. L’ungherese Katalin Bogyay, presidente dell’Assemblea generale dell’UNESCO fino al 2013, ha presentato il Kimono colorato che il Giappone ha realizzato per l’Ungheria. Sul suo account Twitter, ha scritto: “Per unire tutti i paesi alle Olimpiadi di Tokyo, il Giappone ha realizzato Kimono per 196 stati. Il Kimono per l’Ungheria è davvero bello e tradizionale, e rappresenta il fiume Donau. Sono mescolati bellissimi edifici e modelli di articoli di artigianato. Grazie Olimpiadi di Tokyo”.
IL TENNIS OLIMPICO CAMBIA L'ORA DI INIZIO DELLA PARTITA A CAUSA DEL CALORE
Per quanto riguarda la partita di tennis delle Olimpiadi di Tokyo, dove le giornate calde e umide continuavano e i giocatori chiedevano un cambio dell’orario della partita, l’international Tennis Federation ha annunciato che l’orario di inizio sarebbe stato posticipato dal 29 luglio, in considerazione della salute dei giocatori. L’orario di inizio che era le 11:00, è stato cambiato alle 15:00 per evitare le ore calde della giornata. Gli atleti hanno chiesto di ritardare l’orario di inizio a causa del fatto che la temperatura superava i 30 gradi e l’umidità era alta per molto tempo.
Fonti:
I NUOVI CONTAGI DA COVID-19 SUPERANO PER LA PRIMA VOLTA I 9000
https://www.asahi.com/articles/ASP7X5W7GP7XUTIL05W.html
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20210728/k10013165311000.html
https://times.abema.tv/news-article/8668364
PERSONA UNGHERESE APPREZZA IL KIMONO DI OMOTENASHI (ACCOGLIENZA)
https://article.auone.jp/detail/1/6/12/112_12_r_20210728_1627455913043311
https://kimono.piow.jp/nation/194.html
IL TENNIS OLIMPICO CAMBIA L'ORA DI INIZIO DELLA PARTITA A CAUSA DEL CALORE
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20210728/k10013166741000.html
https://www.news24.jp/articles/2021/07/29/07913930.html
HAIKU - Mezzogiorno -
Mezzogiorno -
cedri verdi assiepati
in una rupe tra i monti
Hizakari ya
aosugi kozoru
yama no kai
-Ryūnosuke Akutagawa
Non solo Murakami: dalla Kaikai Kiki Gallery agli artisti emergenti dell’arte pop giapponese
Tutti vogliono Takashi Murakami.
Se pensate di non sapere di chi si stia parlando o di non essere mai inciampati nelle sue opere, probabilmente vi sbagliate di grosso. La usa icona più popolare, fiori colorati dai piccoli occhi e l’enorme sorriso, inquietante e irriverente, alla stregua di quello dello Stregatto di Alice nel paese delle meraviglie, sono riconoscibili e stampati sui prodotti più diversi.
Se siete appassionati di moda, ricorderete sicuramente le diverse collaborazioni dell’artista con Lois Vuitton, Vans, Supreme, Uniqlo e molti altri. Se invece siete appassionati di musica, i mostri del video di You should see me in a crown di Billie Eilish dovrebbero avervi riportato nello straordinario immaginario delle creature di Murakami. E se invece i toni dark-pop della Eilish non sono proprio il vostro genere, l’album Colores del cantante colombiano J Balvin del 2020 venne completamente customizzato dall’artista.
Insomma, anche per chi non conosce direttamente l’arte di Takashi Murakami, non essersi mai imbattuti in una sua opera o logo è cosa ormai impossibile. Artista riconosciuto a livello mondiale, pittore, sculture, grafico, regista, mangaka, è veramente difficile trovare un’etichetta che identifichi quest’artista poliedrico, da cui origina la corrente chiamata “Superflat”.
Tutti vogliono Takashi Murakami. Non tutti, però, conoscono la realtà sempre più espansiva e creativa dell’arte contemporanea pop giapponese, che mette radici anche nella produzione di questo famoso artista.
Dalla Kaikai Kiki Gallery, aperta al pubblico in nuova sede nel 2008, l’idea è quella di “create and establish an operation that will imbue art itself with a new social value”. La galleria ha esposizioni permanenti e temporanee e non solo di artisti giapponesi. Quest’arte, di valore sociale, affine ai gusti del pubblico, in continua evoluzione e fortemente legata alla contemporaneità travalica i confini anche di questa galleria, attraverso artisti che emergenti che – sebbene siano ancora legati al contesto artistico giapponese - attirano sempre più l’attenzione anche del panorama internazionale.
Chiho Aoshima
Grafica, pittrice e scultrice, Aoshima si distingue per le sue opere dall’atmosfera magica e misteriosa, con protagonisti yokai e spiriti di un altro mondo. I personaggi delle sue opere sembrano creature a metà tra il mondo di cui abbiamo esperienza ogni giorno e la sua evoluzione fantastica, luoghi ponte con mondi diversi.
Il tratto delicato contrasta sinergicamente con i temi, che paiono provenire dai limiti del nostro inconscio, a tratti deliberatamente inquietanti.
https://www.instagram.com/p/CE_LiKMF9Ma/
https://www.instagram.com/p/CE6ZLSdFEUg/
https://www.instagram.com/p/CEVHKPXFRqK/
Presenze dagli occhi vuoti, che sottilmente manifestano la loro presenza nelle cose, nella natura, fanno scoprire un mondo allo spettatore che – forse – era solo invisibile a chi non sapeva ben osservare.
https://www.instagram.com/p/CHoY61IlUiW/
Aya Takano
Aya Takano, pittrice, illustratrice, mangaka, immagina il suo intricato mondo con la delicatezza di chi conosce il peso di ogni cosa. Soggetti principali delle sue opere sono giovani donne dai corpi esili, dai grandi occhi e dalla sessualità a volte esplicita ma allo stesso tempo velata. I corpi di questi personaggi si intrecciano tra di loro, ma soprattutto con gli ambienti dei disegni della Takano, che spazia da riproduzioni di contesti tradizionali e stampe antiche (ovviamente in chiave rivisitata) e scene metropolitane nella vivacità di Tokyo.
https://www.instagram.com/p/CGkj_12lDLk/
https://www.instagram.com/p/CA0qXcaDV4A/
https://www.instagram.com/p/CJ0PmcrFQen/
Curiosità interessante, la sua passione per i tarocchi: spesso in edizioni limitate, tutti illustrati dall’artista stessa che ne produce versioni con soggetti differenti.
https://www.instagram.com/p/B80IvB_lD-O/
Il mondo artistico di Aya Takano è un universo in continua evoluzione: più lo si guarda e più se ne notano i particolari, e più se ne notano i dettagli più ci si immerge nei mondi inesplorati che la nostra immaginazione tesse, sguardo dopo sguardo.
Emi Kuraya
Emi Kuraya, giovanissima artista alla Kaikai Kiki Gallery, la sua carriera comincia solamente intorno al 2017 e si focalizza maggiormente sulla pittura (spesso a olio), il disegno, l’illustrazione.
La sua produzione ricorda molto i disegni che è possibile trovare in diversi manga e racconti nella cultura pop giapponese contemporanea. Lo stile di Kuraya, però, non si riduce unicamente al racconto, ma piuttosto all’istantanea: i suoi personaggi, prevalentemente femminili, sembrano osservare lo spettatore in un momento ben preciso.
Uno stile quasi impressionista, sia nell’idea dei soggetti che nello stile utilizzato: pulito, ma allo stesso tempo volutamente grezzo, dai tratti netti e bordi sfumati.
Lo sguardo puntato allo spettatore è interrogante, ma allo stesso tempo chiede, domanda, e racconta una storia.
https://www.instagram.com/p/B6uFceCjawO/
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Otani Workshop
L’artista è principalmente scultore e pittore, lavora con materiali come legno, ferro e ceramica. L’aspetto delle statue appare grezzo, il materiale non levigato. La dolcezza dei visi dei personaggi, spesso animali, ricorda quella di piccoli bambini, con occhi pronti ad esplorare il mondo, curiosi, aperti ad esplorare e comprendere.
https://www.instagram.com/p/COWlU4KF5p9/
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Ob
Ob è prevalentemente pittrice e illustratrice, ci fa osservare il suo mondo attraverso delicati personaggi femminili. L’atmosfera è quella di un mondo di pace, attraversato da filtri che tendono alle tonalità del blu, come a collocare lo spettatore in una boccia d’acqua. L’elemento dell’acqua è fortemente presente, gli spazi sono vaghi e indefiniti mentre l’attenzione è concentrata prevalentemente sugli enormi occhi del soggetto femminile. Il quale ci rivela e nasconde un mondo proprio.
https://www.instagram.com/p/CMrUcxvpy_Y/
https://www.instagram.com/p/CK51wF5JLAb/
Designer, pittore e scultore, Shoko Nakazawa diverte tutte le età con le sue piccole e grandi sculture ritraenti simpatici mostri che, se esistessero davvero, saremmo quasi disposti ad adottare. Dopo un passato prevalentemente come grafico comincia a ideare i suoi proprio personaggi, in particolare un simil-draghetto che prende forma nei colori più disparati nelle sue sculture in vinile. Tutt’altro che spaventoso, da dettagli curati, fluorescente o grezzo, è l’animale domestico che ognuno di noi desidererebbe, uscito direttamente dalle nostre fantasie.
https://www.instagram.com/p/CRSebhLhDCV/
https://www.instagram.com/p/CRhAF2GBD-B/
https://www.instagram.com/p/CPA85ciBLSD/
L’arte contemporanea pop giapponese è ancora un mondo inesplorato, in continua evoluzione e rinnovamento. Il poliedrico Murakami è un magnifico tassello di un mondo da indagare. Se questo è evidentemente un assaggio, il resto da scoprire sta al curioso!
Fonti e link utili:
http://en.gallery-kaikaikiki.com/about/
A cura di Susanna Legnani
NEWS dal 25/07/2021 al 27/07/2021
Cos’è successo in Giappone questa settimana? Ecco alcune news!
notizie raccolte dal 25/07/2021 al 27/07/2021
FRATELLO E SORELLA ABE HANNO VINTO MEDAGLIE D'ORO NELLO STESSO GIORNO
Il 25 luglio, Hifumi Abe (66 kg) e Uta Abe (52 kg) hanno entrambi vinto medaglie d’oro nella disciplina del Judo. È stata la prima volta che un fratello e una sorella hanno vinto medaglie d’oro nello stesso giorno nella storia degli atleti giapponesi alle Olimpiadi estive. Entrambi sono del quartiere di Hyogo, della città di Kobe. Questa è stata anche la prima volta che persone di Hyogo hanno vinto una medaglia d’oro a queste Olimpiadi.
È INIZIATA L'EMISSIONE DEL PASSAPORTO VACCINALE
Il 26 luglio, il Ministero della Sanità, Lavoro e Previdenza Sociale ha iniziato a rilasciare il passaporto vaccinale con cui si potrà dimostrare di essere stati vaccinati contro il Covid-19 quando si viaggia all’estero. In alcuni paesi esteri, come ad esempio Italia e Austria, se la persone mostreranno il certificato di vaccinazione al momento dell’ingresso, potrebbero essere esentati dalle misure di test e quarantena. Perciò il governo giapponese ha iniziato ad accettare le domande per i certificati in città, quartieri e villaggi. Questo passaporto sarà rilasciato a coloro che sono stati vaccinati due volte in Giappone e hanno intenzione di viaggiare all’estero. Il Ministero della Sanità, Lavoro e Previdenza Sociale afferma che non rilascerò il passaporto vaccinale a meno che non sia previsto per essere utilizzato.
LA PIÙ GIOVANE DI SEMPRE, A SOLI TREDICI ANNI, HA VINTO LA MEDAGLIA D'ORO SULLO SKATEBOARD OLIMPICO
Nella nuova disciplina sportiva dei Giochi Olimpici, lo street skateboard femminile, la tredicenne Momiji Nishiya ha vinto la medaglia d’oro come più giovane atleta nella storia tra i giapponesi. Inoltre, la sedicenne Funa Nakayama ha vinto la medaglia di bronzo. In seguito, Yuto Horigome ha vinto la medaglia d’oro di street skateboard maschile il 25 luglio. Stupore e gioia sono stati grandi nel constatare la forza del Giappone in una nuova disciplina sportiva dei Giochi Olimpici, nata negli Stati Uniti.
Fonti:
FRATELLO E SORELLA ABE HANNO VINTO MEDAGLIE D'ORO NELLO STESSO GIORNO
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20210725/k10013159581000.html
https://www.kobe-np.co.jp/news/sports/202107/0014533095.shtml
https://www.sankei.com/article/20210725-YYCJ36GOIVFBTO2C32FEH44R5I/?outputType=theme_tokyo2020
È INIZIATA L'EMISSIONE DEL PASSAPORTO VACCINALE
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20210726/k10013160351000.html
https://www.itmedia.co.jp/news/articles/2107/26/news092.html
LA PIÙ GIOVANE DI SEMPRE, A SOLI TREDICI ANNI, HA VINTO LA MEDAGLIA D'ORO SULLO SKATEBOARD OLIMPICO
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20210726/k10013160511000.html
https://www.jiji.com/jc/article?k=2021072600466&g=spo
https://nordot.app/792249093461000192?c=39546741839462401
Ennesima chiamata per il Giappone a un’apertura verso categorie prioritarie di viaggiatori: studenti su NHK
Le frontiere del Giappone rimangono ormai chiuse da marzo 2020. Con una piccola finestra di aperture per alcune categorie da ottobre 2020 a dicembre 2020, il Paese del Sol Levante non accenna a voler rilasciare alcuna informazione in merito a nuove entrate, persino per categorie prioritarie come lavoratori e studenti e alcuni familiari.
Enormi le polemiche scatenate negli ultimi mesi da complesse dinamiche che hanno una sola parola comune, che ormai sta sulle bocche di chiunque abbia la necessità di entrare in terra nipponica: reciprocità. Reciprocità ormai assente da troppo tempo.
Tra le discussioni bollenti del web, sicuramente il primo posto lo meritano le dichiarazioni dell’Ambasciata Italiana in Giappone riguardanti la riapertura della tratta Tokyo-Milano attraverso voli Alitalia. La fierezza di un tale passo in avanti per la libera circolazione delle persone contrasta con l’amara verità delle severe regole dei travel ban imposti dal Giappone: infatti, mentre un cittadino giapponese può viaggiare in Italia come un normale turista, evitando quarantene, un cittadino italiano non può entrare in Giappone né per lavoro, né per studio, né – chiaramente – per turismo. Questo nemmeno in caso il cittadino fosse completamente vaccinato o disposto a essere sottoposto a test e quarantene.
Nel frattempo, il governo del Giappone cerca accordi per il riconoscimento del proprio passaporto vaccinale con almeno 10 paesi, in modo da alimentare e facilitare i viaggi di business e rilanciare parte dell’economia che – a causa delle chiusure prolungate – comincia ad avere settori in difficoltà. Anche a questo punto, però, si pone il medesimo problema: Japantimes riporta “If the agreements are reached, certificate holders will be exempt from quarantine or showing negative test results for COVID-19 when traveling from Japan to those countries […] But the Japanese government plans to continue requiring travelers entering Japan, including returnees, to quarantine for two weeks even if they have been vaccinated”. E ancora, una fonte del governo giapponese pare aver detto: “Until we see the spread of the delta variant subside, it will be difficult to allow the mutual exemption of quarantine”.
Questo tipo di presa di posizione ha complicato i negoziati con paesi come Singapore e Israele, che chiamano per un mutuo riconoscimento dei pass vaccinali. Alla stessa stregua, Nikkei Asia riporta simili lamentale da parte degli Stati Uniti.
Insomma, le spinte e gli appelli all’apertura provengono ormai un po’ da tutti i lati, soprattutto nel quadro dell’implementazione di pass vaccinali per spostamenti e con disponibilità di test e quarantene.
La Camera di Commercio Americana in Giappone, unita a quella Australiana e Neozelandese, Canadese e a EBC (European Business Council in Japan) hanno chiesto congiuntamente un rilassamento per le restrizioni di viaggio per il Giappone, riconoscendo la documentazione vaccinale.
Dopo la conferenza stampa di The Foreign Correspondents’ Club of Japan (FCCJ) e altre numerose iniziative e articoli su importanti testate a sostegno degli studenti, la parola torna proprio a loro.
In un evento organizzato da Go! Go! Nihon (nota compagnia che si occupa di aiutare studenti stranieri a studiare in Giappone) e con l’aiuto di molteplici sostenitori la live di Youtube è persino finita in un articolo della famosa emittente NHK, e il giorno successivo è stato in parte trasmesso nell’edizione del mezzogiorno della stessa emittente sulla televisione giapponese.
https://www.youtube.com/watch?v=S3MsD_SI3sE
Davide Rossi, CEO di Go! Go! Nihon, ha voluto comunicare in apertura all’evento cinque punti essenziali da tenere a mente per spiegare nuovamente la situazione:
1) Gli studenti internazionali entrando in Giappone rispetteranno tutte le regole imposte dal governo. Si atterranno alle quarantene, saranno ripetutamente testati per prevenire la diffusione del covid-19, dunque non nuocere alla popolazione giapponese.
2) Esiste un primo double-standard: 80.000 persone provenienti dall’estero per le Olimpiadi possono entrare nel paese senza problemi, con quarantene ridotte; al contrario circa 30.000 studenti non hanno alcuna possibilità di entrare nel paese.
3) Un secondo double-standard: assenza di reciprocità nei viaggi attraverso i paesi del G7. I cittadini giapponesi possono viaggiare in questi paesi come turisti, studenti e lavoratori, mentre il contrario non è possibile.
4) La maggior parte dei paesi del mondo a oggi accetta studenti con visto provenienti dall’estero, o perlomeno ha già delineato un programma che può fornire agli stessi un’idea di massima rispetto a quando potranno entrare nel paese prescelto. Il governo giapponese non fornisce invece alcuna notizia in merito a questo problema.
5) A causa dell’assenza di comunicazione da parte del governo giapponese in merito alle possibili entrate di studenti stranieri nel paese, molti di questi stanno cancellando i loro piani di studio in questo paese o li stanno rivolgendo altrove, come ad esempio in stati come la Sud Corea e Taiwan.
Dopo ulteriori spiegazioni a proposito della situazione, la parola è stata lasciata ad alcuni rappresentanti delle migliaia di studenti che attendono di proseguire i propri studi in Giappone:
Greg, dagli UK,
segue lezioni online della sua università in Giappone: «La mia vita è stata messa completamente in pausa. Mi alzo alle 4/5 del mattino ogni giorno per seguire le lezioni. Vedo i miei compagni di classe divertirsi, sperimentare la vita in un altro paese, mentre io guardo da uno schermo. […] Penso che un’altra grande differenza sia data dal mio modo di parlare giapponese e le abilità che invece hanno i miei compagni che vivono in Giappone».
Maria, dalla Colombia:
«Sono cresciuta in Colombia, la mia infanzia ha coinciso con un periodo in cui la violenza era predominante nel paese. […] Ho avuto l’opportunità di studiare in Canada. Lì ho incontrato studenti giapponesi che mi hanno assicurato che il Giappone è un paese dove la pace è garantita. Avendo studiato diritto, mi sono interessata alla cultura giapponese e al suo sistema legale. […] Vorrei contribuire al cambiamento del sistema colombiano sull’esempio di quello che potrei imparare in Giappone. […]
Se il Giappone non aprirà le sue frontiere per ottobre, cambierò sicuramente destinazione per i miei studi. Mi spezzerà il cuore, è qualcosa che sogno dalle scuole elementari, ma la pazienza non è infinita».
Susanna, dall’Italia:
«Al momento entrambi i miei lavori sono connessi al Giappone. Lavoro per un’associazione culturale che promuove la cultura giapponese in Italia e anche come stagista (da remoto) per la Camera di Commercio Italiana in Giappone. Come potete immaginare, per la mia istruzione e carriera futura, imparare la lingua giapponese per me è essenziale. […]
Fino ad ora ho dovuto posporre la mia istruzione e carriera lavorativa. Vedo tutti i miei amici andare a studiare all’estero, avanzare nei loro campi lavorativi, mentre io sono bloccata, e il motivo per cui sono bloccata è che ho scelto il Giappone come paese in cui studiare. […]
Ora abbiamo davvero i mezzi per poter studiare all’estero, sono vaccinata e disposta a rispettare tutte le regole per impedire la diffusione del covid-19, ma per favore lasciateci entrare in Giappone per ottobre».
L’evento ha avuto un grandissimo successo ed è stato riportato da media come NHK, sia online che in diretta televisiva:
https://www3.nhk.or.jp/nhkworld/en/news/20210720_01/
Vi hanno partecipato più di 70 persone tra studenti e sostenitori e ha raggiunto più di seimila visualizzazioni a pochi giorni dalla sua conclusione.
Con la speranza che questi appelli servano a stimolare il cambiamento necessario, nonostante le difficoltà della pandemia, la mente ci porta al momento in cui lo scambio culturale, l’istruzione, l’arricchimento reciproco torneranno a diventare valori essenziali.
Ci auguriamo che questo momento arrivi presto e che, nonostante le difficoltà che il covid-19 ha portato in ogni parte del mondo, si inizi a rendere possibile quel cambiamento per cui le misure già esistono e sono disponibili.
Fonti e link utili:
https://educationisnottourism.com
https://www3.nhk.or.jp/nhkworld/en/news/20210720_01/
A cura di Susanna Legnani
Nota: le traduzioni dall’inglese sono state fatte e riadattate da chi scrive, senza ovviamente alterarne i contenuti fondamentali.