Un tanka alla settimana
Sera dopo sera
mi tolgo, prima di coricarmi,
l'abito da caccia e l'appendo;
ma neppure un momento
so liberarmi dai sospiri d'amore.
夜ひ夜ひに
脱ぎてわが寝る
狩り衣
かけて思はぬ
時のまもなし
Ki no Tomonori
Un tanka alla settimana
Le fulve foglie di quercia
del Monte Saho
presto cadranno,
e il chiaro di luna ci invita
ad ammirarle pure di notte.
さほ山の
破のもみじ
ち痢ぬべみ
豫さべと
照らす津キカゲ
Anonimo
Un tanka alla settimana
Della rugiada mattutina
bagnandomi,
per ammirare i fiori,
ormai mi sono inoltrato
in ogni campo e colle.
あさつゆぉ
分そほちつ
花見むと
今ぞ野山ぉ
みな経しりぬる
Ki no Tomonori
Un tanka alla settimana
Come sento la fragranza
del fiore di mandarino,
che attende il cuore dell'estate,
mi sovviene il profumo delle maniche
di quella persona che mi fu cara.
さつきまつ
花たちばなの
香かゲば
昔の火渡の
袖加須する
Anonimo
Giuseppe Piva Arte Giapponese: novità di dicembre 2016
Ecco, anche per il mese di dicembre 2016, tutte le novità riguardo le ultime acquisizioni della Galleria Giuseppe Piva Arte Giapponese.
Netsuke in legno con un polpo che indossa un kimono
Firmato: Miwa Scuola di Edo, inizio XIX secolo
Legno con occhi intarsiati in corno scuro
Altezza: 6,8 cm
Provenienza: Collezione Arlette Katchen
Polpo raffigurato con indosso un haori in piedi su quattro tentacoli con i quali trattiene una piccola scimmia che tenta di divincolarsi. La composizione trae spunto da un racconto in cui Ryujin, il Drago Re del Mare, si ammala e il suo medico, un polpo, gli propone come unico rimedio quello di cibarsi del fegato di una scimmia viva.
Numerosi artisti, tutti originari di Edo, utilizzarono il nome Miwa. Il primo è registrato nel Soken Kisho del 1781 e le generazioni successive, fin dall’inizio del XIX secolo, predilessero il legno come materiale e i soggetti tratti dalle leggende o dalla vita di tutti i giorni.
Mentre gli artisti Miwa normalmente utilizzavano un kaō a chiusura della firma, anche tutte le altre varianti conosciute di questo modello sono firmate con solamente due caratteri; questi comprendono l'esemplare pubblicato nel Meinertzhagen Index Card (p. 563), quello della Baur Collection (no. C916) e quello già Barry Davies, Selected Netsuke, 2002 (no. N01562).
Seijin no Hi – Festa della Maggiore Età 成人の日
Il secondo lunedì del mese di gennaio in Giappone viene considerato giorno di festa: si celebra infatti quell’evento conosciuto da tutti i giapponesi come Seijin no Hi (成人の日). Il Seijin no Hi è un giorno importante perché si celebrano e festeggiano tutti i ragazzi e ragazze che dal 2 aprile dell’anno precedente sino al 1 aprile del nuovo anno compiono 20 anni, raggiungendo quindi la maggiore età.
Si tratta di un traguardo importante per un giapponese in quanto si acquistano maggiori diritti ma soprattutto doveri e responsabilità. I “nuovi adulti” partecipano a delle cerimonie (dette 成人式 seijin-shiki) tenute dalle autorità locali e prefetturali in cui, di fatto, la comunità si “congratula” con loro per l’ingresso nell’età adulta.
Ma quali sono le origini di questa tradizione? Il Seijin no Hi deriva dalla cerimonia del 元服 genpuku (per gli uomini) e del 裳着 mogi (per le donne). La prima di queste viene fatta risalire tradizionalmente al 714 d.C., quando un principe, per segnare il cambiamento da giovane adolescente ad adulto cambiò il modo di vestire e la propria acconciatura. Questa era quasi tutta la sostanza del genpuku (lett.: “vestiti dell’inizio”), ma a differenza della seijin-shiki, questa cerimonia era più religiosa: un ragazzo veniva “presentato” al tempio quando aveva tra gli 11 e i 17 anni; l’idea di base è quella del nostro “antico” battesimo, anche se ufficialmente si veniva presentati all’ 氏神 ujigami, il kami protettore della zona
I ragazzi ricevevano nuove vesti da cui il nome della cerimonia: nella parola 元服 genpuku infatti, 服 fuku significa “veste”, mentre 元 gen “sostituisce” 首 collo, testa. La nuova veste si indossava infatti “calandola dalla testa”. La corrispondente cerimonia “femminile”, il mogi, riguardava le ragazze tra i 12 e i 14 anni, che iniziavano invece a vestire (着る, kiru, da cui il “gi” di mogi) il 裳 mo, un’antica “gonna”.
Ad ogni modo, il genpuku “prese piede” lentamente. Fino all’epoca Heian riguardava ancora soltanto i nobili. E’ solo dall’epoca Muromachi che si diffuse anche nelle classi inferiori. In realtà però, radice antica o meno, il Seijin no Hi divenne festa nazionale ufficiale solo nel 1948, come evento volto a celebrare tutti i nuovi maggiorenni. Fino a poco tempo fa si era soliti festeggiare questo evento il 15 gennaio ma recentemente si è scelto di celebrarlo il secondo lunedì di gennaio. Per la precisione il cambio è avvenuto nel 2000, quando è stato introdotto l’Happy Monday System, una riforma del calendario lavorativo volta a far cadere le feste nazionali di lunedì in modo da creare dei ponti di tre giorni nell’anno giapponese, “storicamente povero di vacanze”.
Quest'anno la festa si è svolta lunedì 9 gennaio 2017.
Un tanka alla settimana
Il germoglio di riso che spunta
sulle stoppie del campo mietuto
mai mette le spighe,
forse perché ormai, alla fine dell'autunno,
è stanco di vivere in questo mondo?
茄れる田に
汪るひつちの
帆にでぬわ
よ尾いまさらに
秋はてぬと茄
Anonimo
Un tanka alla settimana
Il crisantemo d'autunno,
finché serba il suo incanto,
porterà fra i capelli,
ché estinguermi potrei, chissà,
ancor prima del mio sfiorire.
秋の気
にかぎリわ
カざ死テム
はなよりサキト
しらぬわがミお
Ki No Tsuraki
2017, l'anno del Gallo
Il Gallo è il decimo animale nello zodiaco cinese. Ogni anno infatti è correlato a un segno animale, che segue dei cicli di 12 anni. I suoi anni includono 1921, 1933, 1945, 1957, 1969, 1981, 1993, 2005 , 2017 e 2029. Esistono diverse leggende che raccontano l'origine dello zodiaco cinese, che è formato nell'ordine da Topo, Toro, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane e Maiale.
Secondo una leggenda il Buddha, nel presentimento della sua fine sulla Terra, chiamò a raccolta tutti gli animali della terra, ma solo 12 andarono a offrire il loro saluto. Come premio per la loro fedeltà il Buddha decise di attribuire a ogni anno del ciclo lunare il nome di ciascuno dei 12 animali accorsi. Il topo, furbo e veloce di natura, arrivò per primo. Il diligente bue arrivò secondo, seguito dall'intrepida tigre e dal pacifico coniglio. Il drago arrivò quinto seguito subito dal suo fratello minore, il serpente. L'atletico cavallo fu settimo e l'elegante capra ottava, subito dopo arrivò l'astuta scimmia, e poi ancora il coloratissimo gallo, il fedele cane, per poi finire con il fortunato maiale che arrivò appena in tempo per salutare il Buddha. La leggenda spiega anche come mai il piccolo e furbo topo riuscì a battere il grande e onesto bue. Arrampicandosi sul suo dorso il topo evitò di percorrere la strada e giunto sul luogo saltò dal bue e salutò il Buddha. Questa leggenda deriva probabilmente dall'incontro tra il Buddhismo e le tradizioni cinesi.
In un'altra leggenda, l'Imperatore di Giada, sovrano del Cielo e della terra, decise di visitare la Terra personalmente. Si stupì nell'ammirare le creature terrestri. Decise di prenderne dodici, da portare in Cielo, per mostrarle agli esseri divini. Gli animali che portò via furono: un topo, un toro, una tigre, un coniglio, un drago, un serpente, un cavallo, una capra, una scimmia, un gallo, un cane e un maiale. Il gatto, il più bello degli animali, chiese al topo di informarlo il giorno in cui l'Imperatore di Giada sarebbe venuto a prenderli. Ma il topo, geloso della bellezza del gatto, non lo informò. Conseguentemente, il gatto non si presentò all'arrivo dell'Imperatore di Giada, e fu sostituito dal coniglio. L'Imperatore di Giada, affascinato dagli animali, decise di attribuire ad ognuno di essi un anno del calendario. Quando il gatto venne a sapere cosa era successo, si arrabbiò furiosamente con il topo. Così la leggenda spiega anche l'origine dell'inimicizia tra gatti e topi.
Secondo la tradizione, a ogni animale viene assegnato un colore, un numero e un fiore fortunato. Nel caso del gallo avremmo l'oro, il marrone e il giallo per quanto riguarda i colori. Il 5, 7 e 8 per i numeri; mentre il gladiolo sarà il fiore per eccellenza dei galli.
Le persone nate nell'anno del Gallo sono molto attente. Duri lavoratori, pieni di risorse, coraggiosi e talentuosi, i Galli credono molto nelle loro possibilità. Sono sempre attivi, simpatici e popolari fra le persone. Sono inoltre loquaci,schietti, aperti ed oneste. Amano essere sempre al centro dell'attenzione e apparire belli ed attraenti. I Galli sono più felici quando sono circondati dagli altri, sia che si tratti di una festa che di un incontro sociale. Essi amano essere al centro dell’attenzione ed esibire il loro charme ad ogni occasione.
Si aspettano infatti che le altre persone prestino loro attenzione mentre stanno parlando; potrebbero contrariarsi se ciò non avviene. Vanitosi e presuntuosi, amano vantarsi e complimentarsi da soli. Sono continuamente alla ricerca di costante attenzione da parte delle persone che, a volte infastidite, li circondano.
Le persone del segno del Gallo, nell'anno attribuito a loro avranno buona salute. Sono attivi e amano sport come escursionismo e nuoto. I Galli non si ammalano facilmente poiche' tendono a combattere bene le malattie. Anche quando si ammalano, si riprendono velocemente. I galli sono piuttosto sensibili , lunatici e soffrono di stress.
Un tanka alle settimana
Col canto
della cicala del crepuscolo,
ecco, era scesa la sera, pensai;
ma, in verità, era l'ombra
della montagna a confondermi.
ひぐラしの
なきつるに
日ゎくれぬと
尾もうわやまの
蔭にぞありける
Anonimo