Hanafuda: Aprile

Aprile è rappresentato dal glicine (fuji 藤) e dal cuculo (hototogisu 時鳥), insieme rappresentano la tarda primavera e l'inizio dell'estate, si dice che quando il cuculo canta nelle notti d'estate sembri dire la frase: "torna a casa".

Il cuculo è anche simbolo di onore e avanzamento di carriera come nella leggenda del samurai Yorimasa presente nel Heike monogatari, romanzo epico giapponese che narra della guerra tra due clan rivali alla fine del XII secolo.

L'imperatore Konoe era perseguitato ogni notte da un mostro volante detto Nue, per riuscire a sconfiggerlo venne chiamato un samurai di nome Yorimasa, un guerriero capace e valoroso che aveva vinto molte battaglie ma non aveva mai ricevuto il riconoscimento che gli spettava. Yorimasa non era particolarmente interessato a lottare contro il mostro ma non poteva rifiutare un ordine dell'imperatore, così si presentò una notte nel cortile del palazzo imperiale armato di arco e solo due frecce: una per il mostro e una per l'uomo che l'aveva suggerito per il lavoro.

Il samurai riuscì ad abbattere il Nue con una sola freccia e l'Imperatore gli regalò una speciale spada in segno di ringraziamento, proprio in quel momento si sentì il canto di un cuculo e Yorimasa recitò la seguente poesia:

hototogisu
na o mo kumoi ni
aguru ka na

yumihari tsuki no
iru ni makasete

Che si può tradurre con: anche il cuculo / innalzerà la sua reputazione / fino al regno delle nuvole. / Perché fa affidamento per la sua mira / sul fidato arco della luna.

 


GLI AINU DEL GIAPPONE – III. APPUNTI DI UN INCONTRO PER CASO

Secondo le stime, il numero degli Ainu esistenti in Hokkaidō si aggirerebbe intorno alle 24.000 persone o 13.000 secondo un censimento del 2018. Uso il condizionale poiché ricercare un numero preciso non è cosa di poco conto.

Durante le interessanti conversazioni con Sachiko, ella mi raccontava a più riprese, della lunga storia degli Ainu, delle vicende legate ai primi contatti con i giapponesi e a come le vicissitudini si siano evolute col fine di trovare un accordo comune, per una pacifica convivenza. Storie che vi narrerò in questo e nel prossimo racconto.

Di come nel corso del tempo, per sfuggire alle discriminazioni, gli Ainu abbiano persino negato la propria origine e attraverso i matrimoni misti creato una via di fuga, ma ciò non è bastato. Come in ogni incontro che si rispetti, ciascuna delle due parti in causa porta con se il suo bagaglio culturale e fino a che non venga raggiunto un dialogo, un punto di incontro, non si può parlare di contesto armonioso.

Durante i periodi Tokugawa (1603-1868) e Meiji (1868-1912), i giapponesi imposero riforme e assimilazione alle comunità Ainu. I tentativi di assorbire gli Ainu e le loro terre, ebbero inizio almeno dalla seconda metà del VII sec. dopo la costituzione del “ritsu-ryō” (lo stato basato su codici penali ed amministrativi modellati sull’impero cinese dei Tang). Durante il periodo Heian (794-1192), il governo centrale cominciò a sgretolarsi, Ezo (il nome antico dell’Hokkaidō) rimase nelle mani della famiglia Abe, che  sospese i tributi a Kyōto. Negli anni successivi, carestie e pericoli nell’Honshū, spinsero  un  consistente  numero di immigrati a trasferirsi sull’isola. Altra ondata migratoria si verificò in seguito alle campagne fra le famiglie imperiali e militari che si estesero fino alla regione di Ōu (nell’Honshū). Continue guerre fra famiglie costituirono i presupposti per le migrazioni verso un nuovo mondo.

Agli inizi del periodo Kamakura (1192-1333), il commercio andò sviluppandosi e i giapponesi presero a commerciare con gli Ainu. Durante il periodo Muromachi (1338-1573) i traffici vennero gestiti dagli Ashikaga e il commercio riguardava prodotti come sakè, riso e altri in cambio di salmone, alghe, pelli di animali, piume d’aquila.

Quando il numero degli immigrati aumentò notevolmente, cominciarono i problemi legati a richieste di zone di pesca più ampie. Tale richiesta urtò il lavoro dei nativi, dando luogo ad episodi spiacevoli, come quello del 1456, quando un fabbro di Kajimura (oggi Hakodate) venne ucciso da un capo clan. I nativi per ribellarsi massacrarono gli immigrati. L’anno seguente il capo clan Kosamaynu, tentò l’assalto a Fukuyama, e colonia dopo colonia cadde nelle mani dei nativi, mentre i rifugiati trovarono riparo presso Matsumae e Kaminokuni.

 

Ezo era abbandonato a se stesso tra mercanti e rivolte dovute a falsificazione di pesi e misure, del divieto per gli Ainu di conoscere la lingua e la cultura giapponese. Il malcontento si diffuse presto culminando nel 1644, quando il capo Henauke, incitò una rivolta presto sedata.

 

Statua del capo Shakushain, Shizunai. Foto dell’autrice.

 

La più importante ribellione Ezo vi fu nel 1669, quando Shakushain  capo degli Ezo stanziati ad est dell’isola presso il fiume Shibuchari, uccise Onibishi, capo degli Ainu stanziati ad ovest di Ezo, presso il fiume Saru, a seguito di una disputa su alcuni territori di caccia e pesca.

Shakushain cercò un compromesso con i giapponesi, ma perse la vita in questa occasione.

A Nosyappu, è stato innalzato un monumento ai caduti giapponesi in questa battaglia, mentre la statua di Shakushain si trova a Shizunai.

 

Shakushain Memorial Museum, Shizunai. Foto di Flavio Risi.

 

Il governo Tokugawa nel 1806, inviò truppe sull’isola di Ezo, sulle isole Curili e Sachalin occupando con le sue guarnigioni i territori settentrionali. Nel 1855 il governo era impegnato in una politica di controllo su tutta l’area e di assimilazione dei nativi. Seguiva la Restaurazione Meiji del 1868, ed era tempestivamente avviata la colonizzazione dell'Hokkaidō (“Circuito del mare del nord”), il nuovo nome dell’Ezo datogli dal 1868. A Tokyō, il nuovo nome di Edo dal 1868, sorse il Kaitakushi (“Ufficio per lo sviluppo del territorio”), la principale istituzione amministrativa della conquista dell’Hokkaidō.

 

L'intero Hokkaidō fu mappato, suddiviso in appezzamenti, ridenominati in giapponese e trascritti in kanji. Sapporo (dalla lingua ainu Sat-poro-pet “grande fiume secco”), fu scelto come capoluogo amministrativo e si diede inizio a lavori di deforestazione e di costruzione di vie di comunicazione.        

Si assistette ad una politica di assimilazione. Dichiararsi Ainu voleva dire sentirsi attribuire aggettivi come “inferiore”, “ignorante”, “sudicio”. Paradossalmente, gli Ainu soffrivano la discriminazione razziale, mentre la loro esistenza veniva negata, sotto la convinzione che in Giappone tutto formava parte di un unico popolo.

L’impegno degli Ainu della successiva generazione, fu all’insegna di una ripresa dell’autocoscienza Ainu di essere culturalmente differenti e del recupero della dignità come condizione indispensabile della lotta contro l’emarginazione tanto materiale quanto morale.

 

                                                                                                                            Sabrina Battipaglia


Haiku - Perle di rugiada:

Perle di rugiada:

in ognuna vedo

il mio villaggio

 

tsuyu no tama

hitotsu hitotsu ni

furusato ari

 

-Kobayashi Issa


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Dal 20/04/2020 al 24/04/2020

Cos'è successo in Giappone questa settimana? Ecco alcune news!

notizie raccolte dal 20/04/2020 al 24/04/2020

IL GOVERNO ASSEGNA 100,000 YEN IMPARZIALMENTE

Il Ministero degli Affari Interni, la sera del 20 aprile, ha annunciato lo schema degli assegni di 100,000 yen. Secondo quanto dichiarato, gli assegni sono disponibili indipendentemente dalla nazionalità per tutte le persone elencate nella registrazione di residenza al momento del 27 aprile. Per ricevere gli assegni, bisogna farne richiesta in comune. La data dell’inizio per le domande dipende dal comune, già a maggio i primi stando a quanto affermato dal governo. 

LA PEROCCUPAZIONE PER LA DIFFUSIONE DI VIRUS NELLE ZONE TURISTICHE : “NON VENITE ORA”

Anche se invocano fortemente “restare a casa” per l’epidemia del COVID-19, a Fujisama nella prefettura di Kanagawa, la domenica del 19 aprile, tante persone hanno visitato Enoshima e la costa, zone turistiche. Per questo, il giorno dopo circa 200 persone hanno fatto reclamo in comune esprimendo la loro preoccupazione. Il 22 aprile, 11 comuni di Kanagawa hanno chiesto in prefettura di non fare venire tante persone. In risposta a questo, la prefettura di Kanagawa ha chiesto di astenersi dall’ entrare nell’area costiera affiggendo cartelli e ha decico di pubblicare il messaggio “Non venire a Kanagawa ora” sui monitor stradali. Anche Shirakawa della perfettura di Gifu, ha deciso di chiudere la zona dove ci sono le case con tetto di paglia spiovente, patrimonio mondiale, in periodo di Golden week (dal 2 al 6 maggio).

LE SCUOLE SONO CHIUSE, IL 5% PUÒ FARE LEZIONI FACCIA A FACCIA ONLINE

Tante scuole sono chiuse e i bambini e ragazzi studiano a casa, a causa del COVID-19. Il Ministero dell’Educazione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia ha fatto un’inchiesta su come sostenere i bambini e ragazzi a casa in oltre 25.000 scuole elementari, medie e superiori. Libri di testo e stampe sono usati nelle scuole di tutti i comuni, tuttavia meno del 30 % dei comuni utilizza Internet e le trasmissioni televisive, e solo il 5 % dei comuni può fare lezioni online mentre parla con l’insegnante usando un computer.

SPORCIZIA SULLE MASCHERINE, RACCOLGONO TUTTE LE MASCHERINE CHE NON HANNO ANCORA DISTRIBUITO 

La sporcizia è stata trovata su alcune mascherine a tessuto che il governo ha iniziato a distribuire. Le due società che le avevano fornite hanno deciso di raccogliere tutte le mascherine che non erano state ancora distribuite a casa e di rifare i controlli. Queste mascherine sono fatte in delle fabbriche all’estero ed è stato dichiarato che che non solo si controllerà in fabbrica, ma anche dopo essere state importate in Giappone.

TOKYO “LA SPESA UNA VOLTA OGNI TRE GIORNI” MISURE CONTRO LA FOLLA NEI SUPERMERCATI

Anche se la prefettura di Tokyo chiede fortemente di astenersi da uscire, c’è la folla nei supermercati e negozi che vendono gli alimentari e i prodotti indispensabili alla vita quotidiana. La governatrice di Tokyo Koike in una conferenza straordinaria il 23 aprile ha detto di astenersi dal fare la spesa spesso e che sarebbe meglio farla circa una volta ogni tre giorni per evitare assembramenti. Ha detto anche che di alimentari ci sarebbero stati abbastanza rifornimenti quindi non serve fare un eccessivo accumulo.

 

 

Fonti:

IL GOVERNO ASSEGNA 100,000 YEN IMPARZIALMENTE

https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200420/k10012396751000.html

https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012396751000/k10012396751000.html

LA PEROCCUPAZIONE PER LA DIFFUSIONE DI VIRUS NELLE ZONE TURISTICHE : “NON VENITE ORA”

https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200422/k10012400631000.html

https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012400631000/k10012400631000.html

LE SCUOLE SONO CHIUSE, IL 5% PUÒ FARE LEZIONI FACCIA A FACCIA ONLINE

https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200422/k10012399601000.html

https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012399601000/k10012399601000.html

SPORCIZIA SULLE MASCHERINE, RACCOLGONO TUTTE LE MASCHERINE CHE NON HANNO ANCORA DISTRIBUITO 

https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200424/k10012402911000.html

https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012402911000/k10012402911000.html

TOKYO “LA SPESA UNA VOLTA OGNI TRE GIORNI” MISURE CONTRO LA FOLLA NEI SUPERMERCATI

https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200423/k10012402071000.html

https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012402071000/k10012402071000.html


GLI AINU DEL GIAPPONE –  II.  STORIE SULL’ORIGINE.

In questi mesi l’attenzione è rivolta al Giappone, nazione che ospiterà i Giochi Olimpici nel 2020 e come ad ogni evento, si attende ansiosi lo spettacolo di apertura che il paese di turno offrirà. La novità è che il Giappone si sta impegnando anche con un altro progetto, parallelo potremmo dire, che vedrà la sua realizzazione proprio nel 2020. Si tratta del primo Museo Nazionale interamente dedicato alla cultura degli Ainu. Siamo in Hokkaidō, sull’isola più a nord del Giappone, dove per l’occasione l’area in cui sin dal 1976 sorgeva il villaggio “Poroto Kotan”, è stata totalmente riqualificata, per fare spazio al nuovo progetto. 

Un immagine del “Poroto Kotan” come appariva prima del 31 Marzo 2018 quando è stato chiuso. Fonte: https://www.japan-guide.com/e/e5375.html

 

Ma facciamo qualche passo indietro.

La prima domanda a cui voglio rispondere è chi fossero gli Ainu. La parola “Ainu”, può essere tradotta come “essere umano”, usata più precisamente per distinguere le entità che non appartengono né al mondo delle divinità, né al mondo degli animali. I giapponesi li conoscevano come “Emishi” (il termine indicava le popolazioni che vivevano a nord dell’Honshū) e indicavano il territorio con la parola “Ezo” (ridenominato Hokkaidō a partire dal 1868, ossia dall’Era Meiji).

Ragazza Ainu in abito tradizionale. Teatro “Ikor”, presso il villaggio “Akan Kotan”, Kushiro. Foto di Flavio Risi.

Riguardo la loro origine, diverse sono state le ipotesi nel corso degli anni da parte degli studiosi. Caratteristiche come la distanza degli occhi, la scarsa prominenza degli zigomi e l’abbondante pelosità, accosta gli Ainu agli Europei e ai Russi. Numerose ipotesi inoltre sono state avanzate fino ad ora, come chi  li considera un ramo settentrionale di una “razza oceanica” diffusa dall’Indocina alla Polinesia, chi li vede come parte di una razza caucaside che nell’antichità avrebbe popolato tutta l’Asia nord-orientale e poi si sarebbe scissa in due rami a causa del movimento di popolazioni mongole e turche. Successivamente  le ipotesi “meridionali”, in cui sono state notate somiglianze con le popolazioni delle Ryūkyū e delle isole dei Mari del Sud, giudicandole la conseguenza di fenomeni migratori e sostenendo la discendenza da un’antica popolazione europide dell’Asia orientale, che formò la base della razza europea. Appartenenza meridionale che si poteva notare dalla cultura materiale, dalla organizzazione sociale di tipo matrilineare, ma adattandosi al “clima” settentrionale avrebbero conservato gli elementi della cultura originaria come ad esempio le frecce avvelenate o il culto di un animale che in un clima freddo si è trasformato in sacrificio. Oppure chi vi intravede il carattere mesolitico della cultura Jōmon, stabilendo che sotto la pressione delle popolazioni neolitiche (austronesiani, cinesi e tungusi), gruppi mesolitici, sarebbero stati spinti verso la periferia del continente portando nell’arcipelago la cultura Jōmon. L’uomo Jōmon dunque, sarebbe stato il progenitore degli Ainu ed un fattore determinante nella formazione del tipo razziale giapponese moderno.  

La questione delle origini rimane tutt’ora dunque aperta. Essa potrà essere risolta solo dopo le attente analisi da parte degli esperti e presenta un filo conduttore con l’apertura del nuovo Museo.

 

Tra l’Era Meiji (1868-1912) e il 1972 sono stati presi scheletri Ainu da parte di antropologi ricercatori, per scopi di ricerca, l’identificazione però  è risultata difficile a causa del trascorrere del tempo e delle condizioni di conservazione non sempre ottimali.

Qualsiasi profanazione, anche involontaria durante gli scavi archeologici, provoca sconvolgimenti spirituali che di conseguenza hanno un forte impatto psicologico sulla comunità, mettendo in crisi il benessere di quest’ultima. Un altro dato interessante è il parallelo che intercorre tra le pratiche funerarie differenti. In un paese in cui convivono due religioni, buddhismo e scintoismo, ed esiste la pratica della cremazione del corpo e in aggiunta un decreto legge che obbliga i giapponesi ad incenerire tutti i defunti, ha trovato ovvi contrasti con la tradizione Ainu per la quale il corpo è sacro e l’oltraggio è qualcosa di inconcepibile. Da una parte la paura della contaminazione e la speranza di una rinascita concepita come una trasmigrazione dell'anima, dall’altra parte la profanazione considerata un crimine di gravità insondabile.

 

Il rimpatrio degli scheletri si pone dunque, come obiettivo, il porre fine alla sofferenza.

E’ in questo frangente che l’azione collaborativa tra ricercatori universitari e comunità Ainu, segna importanti passi avanti.

Lavori in corso nell’area in cui sorgeva il “Poroto Kotan” e in cui nell’aprile 2020 verrà aperto il nuovo museo e mausoleo, a Shiraoi. Foto dell’autrice.

 

L’idea di un complesso che fungerà sia da mausoleo che da museo, pensato in occasione dei Giochi Olimpici di Tōkyō 2020, avrà lo scopo sia di rimpatriare gli scheletri sparsi un po’ ovunque nelle Università giapponesi, che di esporre elementi della cultura materiale Ainu.

La costruzione del mausoleo, costruirà un ponte tra i due gruppi per una pacifica convivenza caratterizzata da una sempre maggiore diffusione della tradizione ancestrale.

 

 

 

                                                                                                                  Sabrina Battipaglia


Haiku - Torno a vederli

Torno a vederli

E nella sera sono già frutti

I fiori di ciliegio

 

Kitemireba

Yūbe no sakura

Mi to narinu

 

-Yosa Buson


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DAL 13/04/2020 AL 17/04/2020

Cos'è successo in Giappone questa settimana? Ecco alcune news!

notizie raccolte dal 13/04/2020 al 17/04/2020

 

SI È AUTORIZZATO L’USO DI BEVANDE ALCOLICHE AL POSTO DI DISINFETTANTI

 

A causa della diffusione del COVID-19, negli ospedali c’è carenza di disinfettanti. Per questo Ministero della Sanità, in via d'eccezione ha autorizzato l’uso di bevande che abbiano la concentrazione alcolica dal 70% al 80% (non superiore ad 83%) al posto dei disinfettanti: “questa è una misura speciale per risolvere la carenza di disinfettanti, a casa continuate a lavarvi le mani come avete fatto fino ad ora”.

 

ATTENZIONE A COME SI GETTANO LE MASCHERINE USATE!

 

Il Ministero dell’Ambiente ha lanciato un appello sul prestare attenzione a come gettare mascherine e fazzoletti usati per non diffondere il virus: prima di tutto dovremmo usare un cestino con dentro un sacchetto e dovremmo chiuderlo saldamente prima che l’interno sia pieno per impedire la fuoriuscita di mascherine e fazzoletti; se il sacchetto è strappato o la mascherina tocca l’esterno del sacchetto, dovremmo raddoppiare i sacchetti. Infine lavarsi bene le mani con sapone dopo aver buttato la spazzatura.

 

LO STATO DI EMERGENZA È EVIDENTE: DIMINUITE FINO AL 73 % LE PERSONE CHE ERANO A SHIBUYA DOMENICA.

 

Il 12 aprile è stata la prima domenica dopo che il governo ha dichiarato lo stato di emergenza. In questo giorno, il numero di persone che si trovavano vicino alla stazione di Shibuya a Tokyo alle 15, era del 73,7 % in meno rispetto alla media dei weekend dello scorso novembre, mentre rispetto alla domenica del 5 aprile, prima della dichiarazione di emergenza, del 25,5 %. Non solo a Shibuya, ma anche nelle aree del centro di altre 7 prefetture che erano oggetto della dichiarazione di emergenza è diminuito il numero di cittadini fuori casa.

 

LO STATO DI EMERGENZA È ESTESO A LIVELLO NAZIONALE.

 

La notte del 16 aprile, il Governo ha deciso di estendere la dichiarazione dello stato di emergenza a tutto il Giappone, previsto fino al 6 maggio. Fino a quel momento solo 7 prefetture, tra cui Tokyo, erano oggetti della dichiarazione. Il Primo Ministro Abe ha dichiarato : “il COVID-19 si sta diffondendo in tutto il paese. Questa dichiarazione sopratutto per ridurre il numero di persone che escono durante la Golden week, le vacanze consecutive”. Ha dichiarato anche : “per quanto riguarda le misure economiche di emergenza, stavamo pianificando di pagare 300,000 yen a famiglia, solo per chi versa in una situazione difficile e il cui reddito è diminuito notevolmente. Tuttavia, poiché a causa di questa dichiarazione le varie azioni saranno limitate in tutto il paese, stiamo valutando di fornire 100,000 yen a tutte le persone a livello nazionale ”.

 

 

 

Fonti:

SI È AUTORIZZATO L’USO DI BEVANDE ALCOLICHE AL POSTO DI DISINFETTANTI

https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200413/k10012384111000.html

https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012384111000/k10012384111000.html

 

ATTENZIONE A COME SI GETTANO LE MASCHERINE USATE!

https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200414/k10012386291000.html

https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012386291000/k10012386291000.html

 

LO STATO DI EMERGENZA È EVIDENTE: DIMINUITE FINO AL 73 % LE PERSONE CHE ERANO A SHIBUYA DOMENICA.

https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200330/k10012358491000.html

https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012358491000/k10012358491000.html

 

LO STATO DI EMERGENZA È ESTESO A LIVELLO NAZIONALE.

https://www.pharmaceutical-technology.com/features/countries-with-coronavirus-japan-covid-19-impact-economy-travel-trade/

https://www3.nhk.or.jp/news/easy/k10012356711000/k10012356711000.html

https://www3.nhk.or.jp/news/html/20200330/k10012356711000.html

 


Tanka - Pioggia di primavera -

Pioggia di primavera -

Non più come una volta

nel tempio, sul monte,

preparo per la veglia

i fiori bianchi.

 

Samidare mo

mukashi ni tooki

yama no yo

tsuya suru hito ni

unohana ikenu

 

-Yosano Akiko