Arriva in Italia il tanto atteso Demon Slayer The Movie: Mugen Train

Il 22 giugno finalmente approderà anche in Italia l’atteso film di Demon Slayer: Mugen Train che farà da sequel alla tanto acclamata serie anime.

Demon Slayer, Kimetsu no yaiba il suo titolo giapponese, è un manga scritto e disegnato da Koyoharu Gotouge e pubblicato sulla rivista settimanale Shounen Jump da febbraio 2016 e conclusosi solo di recente, nel maggio 2020.

Come spesso accade, inizialmente il manga da sé non riscosse particolare successo, ma fu proprio con la trasposizione animata, arrivata nell’aprile del 2019 ad opera della Ufotable, che le vendite dei volumi iniziarono a scalare le classifiche.  A dicembre del 2020, arrivò, infatti, a superare 1 milione di copie vendute, risultato prima raggiunto soltanto da One Piece.

Ambientato nell’epoca Taisho, la storia segue le vicende di Tanjiro Kamado, un giovane ragazzo che diventa un cacciatore di demoni, deciso a trovare colui che ha ucciso la sua famiglia e ha trasformato sua sorella, unica sopravvissuta, in un demone stesso.

Demon Slayer the Movie: Mugen Train riprende proprio da dove la serie anime si è conclusa, per poi passarle nuovamente il testimone. È stata infatti annunciata una seconda stagione che dovrebbe uscire nel corso del 2021.

In Giappone, il film ha ottenuto numeri da record al botteghino, superando La città Incantata di Miyazaki, detentore del titolo di film con maggiore incasso nella storia da ben 19 anni e sembrerebbe che anche in America stia spopolando.

C’è grande fermento, quindi, per l’arrivo del film in Italia, che per vari motivi, anche legati alla situazione pandemica, è stato posticipato fino ad ora. 

Ma con l’acquisto dei diritti da parte della Dynit, l’attesa sembra essere ormai giunta al termine.

Se ancora non avete guardato la versione resa disponibile all’acquisto per errore su Playstore e successivamente trapelata online in modo illegale, l’appuntamento è per questa estate in tutti i cinema o sulle piattaforme di streaming legale.

 

Amanda De Luca


NEWS dal 13/06/2021 al 15/06/2021

Cos’è successo in Giappone questa settimana? Ecco alcune news!

notizie raccolte dal 13/06/2021 al 15/06/2021

 

 

LA REGIONE DI KANTO KOSHIN È ENTRATA NELLA STAGIONE DELLE PIOGGE

Il 14 giugno, l’Agenzia meteorologica giapponese ha annunciato che la regione di Kanto Koshin sembra essere entrata nella stagione delle piogge. È accaduto 3 giorni dopo rispetto all'anno scorso, 7 giorni dopo l'inizio usuale. Il Giappone occidentale e la regione di Tokai sono entrati nella stagione delle piogge a velocità record a metà giugno, ma Kanto Koshin, a differenza di altre aree, è stata più lenta del solito.

 

INIZIA LA DEMOLIZIONE DELLA STATUA GIGANTE DI KANNON ALTA 100 METRI

I lavori di smantellamento di una statua gigante di Kannon, abbandonata da più di 10 anni nella città di Awaji, nella prefettura di Hyogo, sono iniziati la mattina del 14 giugno. La statua gigante di Kannon della "pace mondiale” è stata costruita nel 1982 e ha l’altezza di circa 100 metri. È diventata un luogo popolare turistico. Tuttavia, dopo la morte del proprietario nel 2006, è stata abbandonata. A causa dell’invecchiamento, una parte della statua di Kannon è caduta e la situazione risultava pericolosa. L’anno scorso la proprietà è stata trasferita al paese ed è stato presa la decisione di demolire. In questa fase si sta preparando lo smantellamento, e i lavori di demolizione cominceranno a prendere corpo intorno a questo inverno e dovrebbero essere completati nel marzo 2023.

 

NUOVI TOMBINI DEI POKÉMON "POKÉFUTA" A TOKYO

Il 14 giugno, il Museo Nazionale della Natura e della Scienza e il Museo Nazionale di Tokyo hanno presentato l’installazione dei tombini di Pokémon chiamati “Pokéfuta”. Lo scopo è quello di trasmettere il fascino dei luoghi, e questa è la prima volta che un “Pokéfuta” è stato installato in musei nazionali e nei 23 quartieri di Tokyo. Ogni coloratissimo “Pokéfuta” è un tombino con un disegno originale. A partire dall’installazione di “Eevee” nella città di Ibusuki, nella prefettura di Kagoshima nel dicembre 2018, sono stati installati 169 “Pokéfuta” in 15 prefetture. Molte persone si godono la visita di questi dettagli colorati nelle strade.

 

 

Fonti:

 

LA REGIONE DI KANTO KOSHIN È ENTRATA NELLA STAGIONE DELLE PIOGGE

https://weathernews.jp/s/topics/202105/170065/

https://www.asahi.com/articles/ASP6G3RPNP6CUTIL05K.html

 

INIZIA LA DEMOLIZIONE DELLA STATUA GIGANTE DI KANNON ALTA 100 METRI

https://news.tv-asahi.co.jp/news_society/articles/000219238.html

https://www3.nhk.or.jp/news/html/20210614/k10013083661000.html

 

NUOVI TOMBINI DEI POKÉMON "POKÉFUTA" A TOKYO

https://prtimes.jp/main/html/rd/p/000000294.000026665.html

https://resemom.jp/article/2021/06/15/62263.html


Il giardino del tè, sentiero di roji

All’ingresso della casa (o stanza) del tè è sempre presente un giardino (chaniwa 茶庭) con un sentiero di pietre (roji 露地), che conduce all’entrata. Questo è elemento essenziale nella stessa cerimonia del tè e costruzione della struttura.

L’avvicinamento e la preparazione spirituale al rito, infatti, non sono scontate e immediate. Occorre che spirito e corpo attraversino un momento di passaggio: dalla realtà quotidiana a un momento sospeso, di meditazione e apprezzamento estetico. Come scrive Kakuzo Okakura nella sua celebre opera The book of the tea, nella cerimonia del tè vi è molto del quotidiano, anche se allo stesso tempo «si tratta di un culto fondato sull’adorazione del bello, in contrapposizione alle miserie della vita quotidiana».

Il giardino del tè con il sentiero di roji sono, dunque, giardini da percorrere, e non solo da ammirare come dipinti. In particolare, il sentiero è composto da pietre dalla forma naturale, volutamente poco o per nulla modificate nel loro aspetto. Disposte in modo asimmetrico, la distanza tra l’una e l’altra non è mai identica o calcolata. È bene ricordare che i giardini della tradizione furono costruiti quasi tutti da maestri del tè, che nell’influenza dello zen avevano una particolare visione della natura e di conseguenza della strutturazione di questi edifici e giardini.

Nell'attraversamento di questo spazio, il corpo e lo spirito vengono preparati, costretti all’attenzione.

Il percorso non è lineare, occorre calibrare ogni singolo movimento per non inciampare o andare fuori strada. Il corpo viene allora addestrato alla concentrazione, e così lo spirito. La preparazione alla cerimonia che si terrà nella casa del tè avviene ben prima dell'ingresso, ed è per questo che il giardino risulta allora qualcosa di essenziale sia alla cerimonia stessa sia alla configurazione dell’edificio.

Non ci sono stacchi repentini: è un percorso graduale. Quasi sempre, inoltre, l’entrata nella casa è posta sullo stesso livello del giardino. Così, la camminata non è interrotta, ma il sentiero appare condurre direttamente all’interno dell’edificio, in una continuità tra interni ed esterni.

 

Il giardino nei secoli

Il termine roji era originariamente un termine riferito alla sfera religiosa del buddhismo, scrive Teiji Ito, studioso di giardini, nel suo saggio Nihon no niwa. "A spiritual state of perfect selfless and purity": in questo senso la parola viene usata per indicare ciò che il giardino aveva filosoficamente rappresentato dal periodo Edo in poi. Preparazione, addestramento del corpo e dello spirito, dimenticanza dell'individualità.

La parola ha anche diverse altre connotazioni, come “on the way”, “while walking”, “a narrow alley”. Tutte sfumature che si accostano maggiormente alle caratteristiche del giardino.

In origine,

il giardino del tè doveva essere una costruzione molto semplice, povera di elementi, in accordo con l’estetica delle stesse case. T.Ito riporta dei passi del Chasho Senrin, manuale del diciassettesimo secolo. «Non si dovrebbero piantare alberi, né sistemare pietre, né spargere sabbia, né disegnare ghiaia - queste cose distraggono la mente di una persona; confondono e tolgono la spiritualità della cerimonia stessa». Col passare del tempo, però, sempre più elementi vennero introdotti nel giardino, e ogni maestro del tè – senza che si parli di un vero e proprio stile personale – adottava elementi particolari.

Al giorno d’oggi,

i giardini del tè hanno una forma riconoscibile. Spesso essi sono divisi in due parti attraverso un cancello (chumon) e così si individuano un roji più esterno e uno più interno, vicino alla casa del tè, a testimoniare ancora il senso di gradualità. Elemento molto importante è lo tsukubai, un “bacino d’acqua”, dove il visitatore può fermarsi a lavare mani e bocca, per purificarsi. Solitamente, questi bacini sono costruiti in pietra e sono abbastanza bassi. Ciò, ancora nella volontà di un’educazione del corpo: occorre umilmente chinarsi per purificarsi. Azioni simili si ripetono all'entrata della sukiya, la stanza del tè: bisogna attendere sotto un portico, il machiai, e abbassarsi per procedere.

Nel giardino si trovano inoltre lanterne di pietra (ishi-doro) e diversi tipi di alberi e piante. Tutti questi elementi non vengono più considerati di turbamento per la mente, ma anzi sono necessari a fare del percorso un processo di cambiamento anche interiore, attraverso il contatto con la natura.

Il sentiero – come è già stato illustrato – è composto da pietre (tobi-ishi) di forma irregolare e con disposizione asimmetrica. L’uso di queste pietre è, secondo testimonianze raccolte da T.Ito, pratico ed estetico allo stesso tempo.

 

Watari, kei e sentiero del vuoto

Questo equilibrio di pratica/funzione ed estetica venne riassunto nei termini watari (funzione) e kei (apprezzamento estetico). È il designer del giardino e maestro del tè a decidere – a seconda delle circostanze e tipo di vegetazione con cui si trova a contatto – cosa prevale. Le pietre vengono selezionate con cura da chi progetta la struttura, ognuna viene collocata nel posto che risulta più naturale, che permette di valorizzare le sue caratteristiche. Raramente, infatti, queste pietre vengono modificate fortemente nella loro forma originaria, ma si tende piuttosto a rispettarne la natura, collocandole nel giusto luogo. Così, nella visione di chi progetta il giardino, la prima cosa rimane pur sempre l’accordo con la natura, il rispetto di essa.

Questa forma del sentiero che conduce alla stanza del tè è interpretata da molti studiosi di filosofia orientale come una struttura che implica il vuoto, esperienza vicina allo zen. La via non è continua, ma spazi vuoti intercorrono tra le pietre. Questo tipo di esperienza è già anticipatoria di ciò che avverrà durante la cerimonia del tè: un rito che ha a che fare fortemente con il vuoto, nella struttura della casa, nei gesti e movimenti, negli strumenti che utilizza.

 

 

Fonti utili:

https://www.biolaghiegiardini.it/scheda.php?idarticolo=69

http://www.aisf.or.jp/~jaanus/deta/r/roji.htm

 

 

 

Susanna Legnani


NEWS dal 11/06/2021 al 12/06/2021

Cos’è successo in Giappone questa settimana? Ecco alcune news!

notizie raccolte dal 11/06/2021 al 12/06/2021

 

 

FIORITURA TARDIVA DEI "TENGAI NO SAKURA" (I CILIEGI DEL CIELO)

Il ciliegio Chishima del Monte Mokoto a Koshimizu, in Hokkaido, è in piena fioritura. Dicono che sia uno dei ciliegi che fioriscono più tardi in Giappone. I fiori si spargono da un’altitudine di 800 metri dalla cima della montagna e sono chiamati “Tengai no Sakura” (i ciliegi del cielo). A causa della temperatura bassa, la fioritura è stata più tardiva del solito. Le piante alpine saranno in piena fioritura da questi giorni.

 

I BIGLIETTI OLIMPICI VENDUTI SONO IL 42% DELLA CAPACITÀ MASSIMA

Il Comitato Organizzatore delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo ha annunciato l’11 giugno che i biglietti venduti per le Olimpiadi di Tokyo rappresentano il 42% della capacità massima di tutte le 42 sedi. Il numero non è stato pubblicato, ma si pensa che sia più di 4 milioni. Oltre ai biglietti generali, quelli venduti includono i biglietti assegnati ai programmi che offrono agli studenti delle scuole elementari e medie l’opportunità di guardare le Olimpiadi e i biglietti assegnati agli sponsor delle Olimpiadi e alle amministrazioni locali.

 

PUBLIC VIEWING DELLE OLIMPIADI DI TOKYO

È stato comunicato il 10 giugno che il governo metropolitano di Tokyo ha iniziato a considerare che tutti gli eventi di Public viewing delle Olimpiadi e Paralimpiadi che si terranno nella prefettura di Tokyo saranno cancellati. Inoltre, è stato riferito che si sta valutando di convertire i luoghi per Public viewing in luoghi per le vaccinazioni. Tuttavia l’11 giugno, in una conferenza di stampa, la governatrice Yuriko Koike ha smentito la notizia dicendo: “Non è un dato reale”, e ha detto di aver protestato contro i giornalisti in merito.

 

 

 

Fonti:

 

FIORITURA TARDIVA DEI "TENGAI NO SAKURA" (I CILIEGI DEL CIELO)

https://www.hokkaido-np.co.jp/article/554616

 

I BIGLIETTI OLIMPICI VENDUTI SONO IL 42% DELLA CAPACITÀ MASSIMA

https://www.sankeibiz.jp/econome/news/210611/ecc2106112118009-n1.htm

https://www.asahi.com/articles/ASP6C66BZP6CUTIL05R.html

 

PUBLIC VIEWING DELLE OLIMPIADI DI TOKYO

https://www.jiji.com/jc/article?k=2021061001155&g=soc

https://www.tokyo-np.co.jp/article/110070


Tanka - Verso Kiyomizu

Verso Kiyomizu

attraversando Gion

ciliegi in fiore evanescenti

di luna – È bello ogni volto 

che incontro stanotte. 

 

Kiyomizu e 

Gion o yogiru 

sakura-zuki yo 

koyoi oo hito

mina utsukushiki

 

-Yosano Akiko


Haiku - Calma distesa -

Calma distesa -

frinire di cicale

intride le rocce.

 

shizukasa ya

iwa ni shimi-iru

semi no koe

 

-Matsuo Basho


NEWS dal 09/06/2021 al 10/06/2021

Cos’è successo in Giappone questa settimana? Ecco alcune news!

notizie raccolte dal 09/06/2021 al 10/06/2021

 

 

È USCITO IL VOLUME FINALE DI "ATTACK ON TITAN" E SI TIENE UNA MOSTRA ONLINE

Il 9 giugno è uscito il volume finale (di 34 volumi) del manga popolare “Attack on Titan” del fumettista Hajime Isayama. “Attack on Titan” ha vinto numerosi premi ed è un manga con tiratura cumulativa di 100 milioni copie. È amato in tutto il mondo. La pubblicazione a puntate sulle riviste manga è terminata ad aprile, ma nel volume 34 il fumettista Isayama ha aggiunto una parte che non era uscita nelle riviste ha attirato molta attenzione. Oltre all’edizione normale, sono usciti anche 2 tipi di edizioni speciali, perciò molti fan sono andati in librerie o konbini (minimarket) alla ricerca del fumetto alla data di uscita. Inoltre, come progetto per commemorare l’uscita del volume finale, è stato deciso di tenere gratuitamente la mostra online "Attack on Titan". È una mostra che si terrà dal 9 giugno al 31 ottobre sul sito web, mostrando le testimonianze e i sentimenti di un totale di 38 personaggi di “Attack on Titan”, in cui i visitatori possono ripetere l’esperienza dei personaggi. Si può lasciare commenti sugli oggetti esposti e ci si può godere i commenti di altri visitatori. Si può accedere alla mostra tutte le volte che si vuole gratuitamente, e sono in vendita anche articoli ufficiali limitati.

 

IL PRIMO GIORNO TORRIDO DI QUEST'ANNO

Il 9 giugno l’arcipelago giapponese è stato caratterizzato da una zona di alta pressione atmosferica, con la giornata serena la temperatura è salita in vari luoghi. Nella città di Kurume, nella prefettura di Fukuoka, la temperatura massima ha raggiunto oltre 35 gradi ed era il primo giorno torrido di quest’anno in Giappone. L'anno scorso è stato l'8 giugno, sempre a Kurume, per 2 anni consecutivi. Nel Kanto, la temperatura del 9 giugno era più o meno la stessa di luglio e quella più alta a Tokyo era di 31 gradi, una vera giornata estiva.

 

CENTRO VACCINAZIONE ACCETTERÀ ANCHE LE PRENOTAZIONI DELLE PERSONE UNDER 64

È stato rivelato il 10 giugno che il governo giapponese ha deciso di iniziare ad accettare le prenotazioni delle vaccinazioni per il Covid-19 per gli under 64 anni, presso il centro di Otemachi, Tokyo, che è gestito dalle Forze di Autodifesa. Tuttavia, l’ora esatta dell'inizio non è stata ancora decisa. Inoltre, è stato annunciato il 10 giugno che le prenotazioni telefoniche saranno accettate dal 12 giugno. Finora, il centro vaccinazione di Tokyo non accettava prenotazioni telefoniche, solo il sito web del Ministero della Difesa e l’app di comunicazione LINE. Le prenotazioni per le date dal 14 al 27 giugno, iniziate dal 7 giugno, sono state molto poche e si è deciso allora di aggiungere un modo facile da usare per gli anziani. Fino ad adesso, le prenotazioni telefoniche venivano accettate solo presso il centro vaccinazione nella città di Osaka.

 

 

Fonti:

 

È USCITO IL VOLUME FINALE ID "ATTACK ON TITAN" E SI TIENE UNA MOSTRA ONLINE

https://animeanime.jp/article/2021/06/09/61807.html

https://www.sankei.com/article/20210609-SOQRZ5HVT5LRHBMWPBFMA5HCBM/

 

IL PRIMO GIORNO TORRIDO DI QUEST'ANNO

https://weathernews.jp/s/topics/202106/090095/

https://www.nikkei.com/article/DGXZQOUE097840Z00C21A6000000/

https://news.ksb.co.jp/ann/article/14368884

 

CENTRO VACCINAZIONE ACCETTERÀ ANCHE LE PRENOTAZIONI DELLE PERSONE UNDER 64

https://www.sankeibiz.jp/business/news/210610/bsm2106101316014-n1.htm

https://www.sankei.com/article/20210610-LMK37SXETRPHFGIGD4RU52B454/


PERIODO JOMON - L'INIZIO DELLA STORIA

Il periodo Jōmon è spesso preso come punto di partenza per raccontare la storia del Giappone.

Non è un caso isolato, comunque, che ci spinga alla comparsa delle prime ceramiche per eseguire un approfondimento sulle civiltà antiche, più ancora che i primi reperti di attrezzi e utensili in pietra. Capita spesso inoltre che esse prendona il nome dal luogo dei ritrovamenti, come la preindoeuropea Cultura di Cucuteni-Trypillian in Romania e Ucraina, e la Cultura di La Tène in Svizzera.

Un'altra tendenza invece, soprattutto su ritrovamenti a più ampio raggio e con caratteristiche più peculiari, è quella di nominare in base ad un aspetto dei manufatti. E' il caso della cultura del vaso campaniforme, nella seconda metà del II millennio a. C. in Europa, e della cultura della ceramica cordata, nel Nord Europa e parte dell'Asia Occidentale, a partire dal millennio precedente. Quest'ultima, ad esempio, deve il proprio nome alle decorazioni impresse con una corda sulla ceramica ancora cruda, e questo, letteralmente, vuol dire jōmon.

Fu uno zoologo americano, Edward Sylvester Morse, a dare l'impulso principale al riconoscimento di tale ceramica nella comunità scientifica, all'inizio del XX secolo.

La storia del Giappone è senza dubbio caratterizzata da una forte linearità, se paragonata a quella Europea.

Per quanto molti storici e archeologi possano avere pareri differenti, in linea di massima i passaggi da epoche a epoche sono chiari. Per questo, tutta la cultura neolitica fino all'inizio della coltivazione del riso, circa nel IV secolo a.C., si definisce Jōmon. Cambia nei millenni, cambia a seconda delle zone di fabbricazione, ma di fondo è chiaramente un unico grande popolo.

Tuttavia, data l'ampiezza del periodo in questione, non sono mancate migrazioni e grandi cambiamenti nella composizione etnica. Se ci sono dubbi sul luogo d'origine dei primi individui sull'arcipelago Giapponese, più accettato è il fatto che durante il periodo Jōmon arrivarono genti dall'Asia continentale e meridionale e dalle zone polinesiane. Alcuni ritengono che eredi diretti di questi popoli siano gli Ainu in Hōkkaido, meno coinvolti nei successivi rimescolamenti migratori delle isole più a sud, ma la tesi è ancora dibattuta.

Una cosa è certa: in Giappone sono stati ritrovati i più antichi manufatti di ceramica del mondo, risalenti a ca 12000 anni fa. Lo Jōmon dei primi insediamenti.

Quindi, di conseguenza, il Giappone una delle prime zone del mondo a vedere il passaggio dalla vita nomade a quella sedentaria. La ceramica è un materiale inadatto ad una vita completamente nomade, per via della sua fragilità. La sua presenza in mucchi di conchiglie e in siti in cui è stata comprovata un'antica coltivazione di cereali, come quella scoperta ad Asabane nella prefettura di Okayama. Si può tracciare, con alterne fortune climatiche, una lunga evoluzione dei popoli del periodo Jōmon. Gli storici dividono questo millennio in diversi momenti, a loro volta ulteriormente suddivisi.

I primi insediamenti rivelano uno sfruttamento dei prodotti ittici da parte della popolazione costiera e di caccia e raccolta quelli dell'entroterra.

Successivamente, l'innalzarsi e l'abbassarsi del livello del mare ha disegnato la geografia e la cultura artigiana del popolo Jōmon, raffinando il tessuto sociale che si costruiva nei villaggi. Già nei primi millenni siti semi stabili avevano fatto la loro comparsa, come ad esempio nello Honshū, e poi in seguito nel Tōhoku. Nel medio e tardo Jōmon erano presenti molti centri abitati siti in fosse allungate e circolari, sembrerebbe con pavimentazioni lastricate. La cultura spingeva sempre verso una maggiore stabilità, la ceramica si impreziosiva di decorazioni.

La ceramica è la più fedele narratrice di questa storia, lo Jōmon medio è il rinascimento neolitico giapponese.

Fidandoci delle diverse complessità e qualità di lavorazione, le fasi del pariodo Jōmon ci appaiono chiare ed affascinanti, così anche come le fasi migratorie dal continente. Se le prime produzioni mostravano pochi segni grezzi e fatture elementari, nel corso soprattutto dello Jōmon medio si raggiunse il picco della lavorazione. Dalle giare al fondo piatto dello Jōmon incipiente (10000 – 8000 a.C.), alle diverse forme del primo periodo, con già cenni di stili locali. Si arriva infine al Jōmon medio, con produzioni dall'eleganza quasi barocca in cui compaiono forme zoomorfe e naturalistiche. L'influenza di nuovi culti e di scambi tra le diverse zone appare evidente soprattutto in questo periodo. Oltre all'uso pratico di vasellame e altri oggetti, una produzione di uso meno specializzato fa la sua comparsa.

Statuette note con il nome di dogū sono frequenti in diversi ritrovamenti, e spingono gli storici verso diverse ipotesi circa il loro utilizzo.

Prima dell'arrivo delle nuove influenze dal continente che confluirono poi nei culti Shintō, i reperti mostrano la devozione verso una Madre Fertile. Molti dei primi esempi di queste statuette, alte circa 25 – 30 cm, conservano le generose forme tipiche delle dee neolitiche. Subiscono inoltre un forte lavoro di stilizzazione e astrazione, con segni lungo il corpo che fanno pensare ad amuleti o recipienti per allontanare le malattie. Sempre queste decorazioni spingono a pensare a tatuaggi o scarificazioni. La complessità del loro ruolo all'interno della cultura Jōmon, è dettato anche dalla diversificazione regionale e temporale, che tuttavia li vide presenti fin all'ultima fase di questo periodo, che vide un lento declinare della lavorazione della ceramica cordata.

Si giunge infine, dopo un raffreddamento climatico e un calo demografico, ad un impoverimento artistico della ceramica Jōmon e ad un declino di questa cultura. Il passaggio a quella conosciuta come Yayoi, fu graduale ma definitiva, con l'importazione della risicoltura dalla penisola coreana.

Siamo arrivati al V secolo a.C. , e ormai in gran parte del Giappone si passa dalla vita semi sedentaria ad una composta di campi coltivati e villaggi dalla struttura sempre più definita.

Il Giappone sta uscendo dal Neolitico definitivamente.

 

ARTICOLO SUCCESSIVO: PERIODO YAYOI – IL SEME DEL GIAPPONE E' PIANTATO


NEWS dal 06/06/2021 al 08/06/2021

Cos’è successo in Giappone questa settimana? Ecco alcune news!

notizie raccolte dal 06/06/2021 al 08/06/2021

 

 

YUKA SASO È LA PIÙ GIOVANE A VINCERE GLI US WOMEN'S OPEN

Il 6 giugno la diciannovenne Yuka Saso ha vinto gli US Women’s Open, un torneo internazionale di golf femminile. È il torneo più importante al mondo per la categoria femminile. Ha sconfitto Nasa Hataoka nel primo playoff tra giocatrici giapponesi nella storia del torneo. Yuka Saso è la terza donna giapponese che è riuscita nell’eccezionale impresa di vincere un torneo femminile importante all’estero. Ha superato l’esame per diventare una giocatrice di golf professionista nell’autunno del 2019 e ha fatto il suo debutto professionale nel 2020. Suo padre è giapponese e sua madre è filippina, ed è nata nella Filippine. Avendo nazionalità di entrambi paesi, ha intenzione di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo come giocatrice delle Filippine.

 

1700 PERSONE DELLO STAFF DELLE OLIMPIADI SONO ENTRATE IN GIAPPONE CON L'ESENZIONE DELLE MISURE DI QUARANTENA

Il 7 giugno, il governo giapponese ha affermato che sono entrate in Giappone da aprile a maggio circa 1700 persone (staff Olimpiadi e Paralimpiadi), di queste circa l’85% con “ingresso speciale”, ovvero con l’esenzione dalle misure di quarantena per il Covid-19. Il personale per le Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo a cui è stato consentito eccezionalmente di entrare in Giappone è stato di 991 persone ad aprile, e 1012 persone a maggio. Di questi, 865 persone ad aprile e 842 persone di maggio sono entrati con “ingresso speciale”. Uno di quelli che non sono stati messi in quarantena è risultato positivo al test 4 giorni dopo essere entrato in Giappone. Questa persona è stata negativa sia quando ha fatto il test all’aeroporto in arrivo che 3 giorni dopo l’ingresso. Non ci sono stati contatti stretti e non si sono diffuse altre infezioni. Il governo giapponese per principio, attualmente rifiuta nuovi ingressi da tutti i paesi. Ci sono pochissime eccezioni a queste regole per “motivi speciali”,  in questo caso bisogna attendere a casa per 14 giorni, e le persone che provengono dai paesi in cui si sono diffuse varianti devono rimanere in un alloggio designato dal governo da 3 a 10 giorni. Sono invece esentati gli atleti e lo staff delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo. Essi, dopo essere entrati in Giappone, possono esercitarsi facendo solo il test per il Covid-19.

 

IL PALAZZO IMPERIALE E IL GIARDINO IMPERIALE ORIENTALE SONO APERTI AL PUBBLICO PER LA PRIMA VOLTA IN SEI MESI

Il Giardino Imperiale Orientale del Palazzo Imperiale, che era stato chiuso temporaneamente a causa del Covid-19, è stato riaperto l’8 giugno per la prima volta in 6 mesi. Il Giardino Imperiale Orientale è un parco che conserva i resti della cittadella dell’ex Castello di Edo. 84 tipi di iris colorati sono in piena fioritura nel Giardino e i visitatori si sono divertiti a fare foto e passeggiate. Inoltre, anche le visite generali al Palazzo Imperiale hanno ripreso l’8 giugno. Sotto la guida del personale dell’Agenzia della Casa Imperiale, i partecipanti hanno visitato la torre Fujimi, l’edificio governativo dell’Agenzia della Casa Imperiale, e un percorso di andata e ritorno di circa 2 km che passa davanti al Palazzo.

 

 

 

Fonti:

 

YUKA SASO È LA PIÙ GIOVANE A VINCERE GLI US WOMEN'S OPEN

https://www3.nhk.or.jp/news/html/20210607/k10013071271000.html

https://www.asahi.com/articles/ASP672SJJP66UTQP02D.html

https://mainichi.jp/articles/20210607/k00/00m/050/008000c

 

1700 PERSONE DELLO STAFF DELLE OLIMPIADI SONO ENTRATE IN GIAPPONE CON L'ESENZIONE DELLE MISURE DI QUARANTENA

https://www.tokyo-np.co.jp/article/109210

 

IL PALAZZO IMPERIALE E IL GIARDINO IMPERIALE ORIENTALE SONO APERTI AL PUBBLICO PER LA PRIMA VOLTA IN SEI MESI

https://www3.nhk.or.jp/news/html/20210608/k10013073401000.html

https://news.tbs.co.jp/newseye/tbs_newseye4287001.html


Kimono Experience con Giappone in Italia e Milano Kimono

Kimono Experience con Giappone in Italia e Milano Kimono.

Kimono Experience si inserisce all'interno dei progetti voluti da Giappone in Italia per promuovere la cultura giapponese in Italia. Il kimono è indubbiamente uno dei simboli più riconoscibili dell'immagine internazionale che si ha del Sol Levante. Ma è proprio su questa parola “internazionale” che Giappone in Italia punta il focus.

La mostra allestita dal 15 al 30 giugno, oltre ai kimono esposti, lo spazio sarà allestito con la speciale serie di fotografia di Alberto Moro, Presidente di Giappone in Italia e autore del libro "il Mio Giappone". Esposti tutti i ritratti di chi senza essere giapponese, ha provato ad indossarlo per una passeggiata in città e l'ha fatto proprio.

 

Kimono Experience dà infatti a chiunque la possibilità di provare, letteralmente sulla propria pelle, un tocco di Sol Levante.

Non ci si vuole fermare alla pura esperienza folkloristica del kimono come espressione di tradizione e alterità. Al contrario. L'obiettivo di Giappone in Italia in collaborazione con Milano Kimono, è quello di superare il rigore di un kimono indossato solo in Giappone e solo da giapponesi. La bellezza della moltitudine di volti e colori, di sguardi ed espressioni che ognuno, avvolto da un kimono, può sentire, mostrano come questo indumento trasporti ogni singolo individuo in un' esperienza unica. Chi ha ricordi, chi desideri, chi curiosità... ognuno di noi lega il kimono a qualcosa di proprio, e si lascia trasportare in Giappone da uno spirito diverso.

TENOHA Milano è il luogo perfetto dunque per iniziare questo percorso, regalando ai visitatori un angolo di vero Giappone a Milano.

Non solo dunque i volti e i colori dei soggetti ritratti, ma quelli degli stessi visitatori! E' possibile infatti prenotarsi per la propria Kimono Experience.

Tra le vibrazioni di un'estate giapponese da TENOHA Milano, avvolti in un fresco yukata, come in un matsuri di Kyoto o Tokyo, in una città che vuole sempre con più energia ridisegnare i confini e le distanze. Anche grazie all'abile lavoro della Maestra Yurie Sugiyama, avrete la possibilità di provare il vero Giappone qui a Milano.

Alla vestizione seguirà lo shooting fotografico a cura di Alberto Moro, Presidente di Giappone in Italia e autore del libro "il Mio Giappone", sempre nella bellissima location di TENOHA Milano.

La mostra è visitabile dal 15 al 30 giugno, dalle 10 alle 20, allo spazio Pop-up di TENOHA Milano, in Via Vigevano 18.

I giorni di vestizione sono dal 17 al 20 e dal 24 al 27 giugno, dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.00. La vestizione sarà gratuita: nel form da compilare verrà richiesta una caparra di prenotazione che sarà restituita all'evento.

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