Il periodo Heian fu una delle epoche più importanti e culturalmente ricche della storia giapponese. La cultura aristocratica e la produzione letteraria e artistica raggiunsero il loro periodo di apogeo grazie a capolavori come il Genji Monogatari. Inoltre, proprio in questi anni si andò a delineare l’ascesa al potere della classe sociale dei bushi, i guerrieri giapponesi, noti anche come samurai.
Heyankyō, la nuova capitale
Il periodo Heian inizia con lo spostamento della capitale ad Heiankyō, l’attuale Kyōto, nel 794 d.c. ad opera dell’imperatore Kanmu. La fine di quest’epoca coincise con la presa di potere, nel 1185 d.c., di Minamoto no Yoritomo, il primo shōgun del Giappone.
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La posizione strategica della città fu uno dei motivi per cui fu scelta: era vicina ad un fiume che sfociava nel mare. Inoltre, poteva essere raggiunta facilmente dalle province orientali via terra. Per questa ragione, Kyōto rimase la capitale del Giappone per circa mille anni.
Così come era successo con la precedente capitale, Nara, anche Heian venne modellata sulla base di Chang’an, l’antica capitale cinese, oggi Xi’an. Tuttavia, la nuova sede della corte imperiale era più grande e articolata.
Nel primo periodo Heian, l’imperatore Kanmu continuò a perseguire una politica basata sul sistema cinese della dinastia Tang, attraverso le riforme del codice Ritsuryō. Tuttavia, con il passare del tempo gli equilibri di potere mutarono e l’Imperatore finì per perdere molto del suo potere.
La famiglia Fujiwara
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Il declino del potere dell’Imperatore ebbe inizio con la crescente influenza che la famiglia Fujiwara deteneva a corte. I Fujiwara erano infatti riusciti ad unire, attraverso matrimoni combinati, la propria famiglia con quella imperiale. Di conseguenza, vari esponenti Fujiwara riuscirono ad acquisire ruoli di potere all’interno dello stato, diventando persino reggenti dell’Imperatore.
La loro ricchezza crebbe inesorabilmente e finirono per avere completo controllo sulla corte, grazie soprattutto all’abilità del loro membro, Fujiwara no Michinaga. Infatti, i Fujiwara, tra i vari poteri che avevano ottenuto, potevano detronizzare l’imperatore in qualunque momento e metterne un altro al suo posto.
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In questo periodo, l’aristocrazia si occupò in principal modo della gestione terriera, concentrandosi sulla ricchezza delle proprie famiglie. Il Giappone aveva perso quel senso di unità che lo aveva caratterizzato negli anni precedenti.
La classe militare
La presa di potere delle famiglie aristocratiche coincise con la formazione di una nuova classe sociale, i bushi. I proprietari terrieri infatti si dotarono di forze di polizia locali per proteggere loro stessi e i propri domini, in modo del tutto indipendente dall’autorità imperiale. Di conseguenza, le classi sociali privilegiate che risiedevano all’interno dei domini degli aristocratici divennero parte di una nuova élite militare, i samurai.
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Queste famiglie militari gravitavano attorno ai nobili aristocratici che possedevano i terreni nelle quali si trovavano. I Fujiwara, il clan dei Taira e quello dei Minamoto erano solo alcune tra le famiglie aristocratiche che erano supportate da questi guerrieri.
Con il tempo, i Fujiwara persero il potere a corte e vennero gradualmente sostituiti dai Taira. Tuttavia, questi ultimi furono attaccati dai Minamoto, che presero il potere nel 1185. Minamoto no Yoritomo, il nuovo generale regnante, creò il sistema feudale che avrebbe caratterizzato il Giappone per i successivi sette secoli, il bakufu o shogunato.
La religione
Il periodo Heian vide l’avvicendarsi di innumerevoli innovazioni dal punto di vista culturale. In primis, ci fu uno sviluppo considerevole del buddhismo, che portò alla creazione di due nuove sette, ovvero la Tendai e la Shingon.
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La prima ottenne grande successo, in quanto promuoveva principi che favorivano la legittimazione del potere imperiale. Non a caso, lo stesso Imperatore Kanmu era un grande seguace e patrono di questa setta.
La setta Shingon, invece, si distingueva per il suo largo uso di poesia, calligrafia e scultura. Entrambe le sette cercavano, attraverso i loro insegnamenti, di connettere lo stato e la religione, cercando l’appoggio dell’aristocrazia per una sorta di “buddhismo aristocratico”.
La letteratura
L’introduzione dei due alfabeti sillabici giapponesi fu molto popolare all’interno della letteratura di questo periodo. Inoltre, vennero creati nuovi generi, come quello del romanzo e del saggio narrativo.
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Il romanzo più famoso è sicuramente il Genji Monogatari (Il racconto di Genji) della scrittrice Murasaki Shikibu, composto tra il 1000 e il 1012. Quest’opera viene considerata da molti come uno dei primi romanzi nel mondo e continua ad ispirare molti artisti della nostra epoca. Il romanzo narra delle avventure amorose di Genji, un figlio dell’Imperatore del Giappone, che ha perso la madre in tenera età. Il protagonista cercherà questa figura materna per tutta la vita, cercando di riempire il suo vuoto tratteggiando la figura di una donna ideale, eterea.
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