Non solo Murakami: dalla Kaikai Kiki Gallery agli artisti emergenti dell’arte pop giapponese

Tutti vogliono Takashi Murakami.

Se pensate di non sapere di chi si stia parlando o di non essere mai inciampati nelle sue opere, probabilmente vi sbagliate di grosso. La usa icona più popolare, fiori colorati dai piccoli occhi e l’enorme sorriso, inquietante e irriverente, alla stregua di quello dello Stregatto di Alice nel paese delle meraviglie, sono riconoscibili e stampati sui prodotti più diversi.

Se siete appassionati di moda, ricorderete sicuramente le diverse collaborazioni dell’artista con Lois Vuitton, Vans, Supreme, Uniqlo e molti altri. Se invece siete appassionati di musica, i mostri del video di You should see me in a crown di Billie Eilish dovrebbero avervi riportato nello straordinario immaginario delle creature di Murakami. E se invece i toni dark-pop della Eilish non sono proprio il vostro genere, l’album Colores del cantante colombiano J Balvin del 2020 venne completamente customizzato dall’artista.

Insomma, anche per chi non conosce direttamente l’arte di Takashi Murakami, non essersi mai imbattuti in una sua opera o logo è cosa ormai impossibile. Artista riconosciuto a livello mondiale, pittore, sculture, grafico, regista, mangaka, è veramente difficile trovare un’etichetta che identifichi quest’artista poliedrico, da cui origina la corrente chiamata “Superflat”.

 

Tutti vogliono Takashi Murakami. Non tutti, però, conoscono la realtà sempre più espansiva e creativa dell’arte contemporanea pop giapponese, che mette radici anche nella produzione di questo famoso artista.

 

Dalla Kaikai Kiki Gallery, aperta al pubblico in nuova sede nel 2008, l’idea è quella di “create and establish an operation that will imbue art itself with a new social value”. La galleria ha esposizioni permanenti e temporanee e non solo di artisti giapponesi. Quest’arte, di valore sociale, affine ai gusti del pubblico, in continua evoluzione e fortemente legata alla contemporaneità travalica i confini anche di questa galleria, attraverso artisti che emergenti che – sebbene siano ancora legati al contesto artistico giapponese – attirano sempre più l’attenzione anche del panorama internazionale.

 

 

Chiho Aoshima 

Grafica, pittrice e scultrice, Aoshima si distingue per le sue opere dall’atmosfera magica e misteriosa, con protagonisti yokai e spiriti di un altro mondo. I personaggi delle sue opere sembrano creature a metà tra il mondo di cui abbiamo esperienza ogni giorno e la sua evoluzione fantastica, luoghi ponte con mondi diversi.

Il tratto delicato contrasta sinergicamente con i temi, che paiono provenire dai limiti del nostro inconscio, a tratti deliberatamente inquietanti.

 

 

 

 

Presenze dagli occhi vuoti, che sottilmente manifestano la loro presenza nelle cose, nella natura, fanno scoprire un mondo allo spettatore che – forse – era solo invisibile a chi non sapeva ben osservare.

 

 

 

Aya Takano

Aya Takano, pittrice, illustratrice, mangaka, immagina il suo intricato mondo con la delicatezza di chi conosce il peso di ogni cosa. Soggetti principali delle sue opere sono giovani donne dai corpi esili, dai grandi occhi e dalla sessualità a volte esplicita ma allo stesso tempo velata. I corpi di questi personaggi si intrecciano tra di loro, ma soprattutto con gli ambienti dei disegni della Takano, che spazia da riproduzioni di contesti tradizionali e stampe antiche (ovviamente in chiave rivisitata) e scene metropolitane nella vivacità di Tokyo.

 

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Curiosità interessante, la sua passione per i tarocchi: spesso in edizioni limitate, tutti illustrati dall’artista stessa che ne produce versioni con soggetti differenti.

 

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Il mondo artistico di Aya Takano è un universo in continua evoluzione: più lo si guarda e più se ne notano i particolari, e più se ne notano i dettagli più ci si immerge nei mondi inesplorati che la nostra immaginazione tesse, sguardo dopo sguardo.

 

 

Emi Kuraya

Emi Kuraya, giovanissima artista alla Kaikai Kiki Gallery, la sua carriera comincia solamente intorno al 2017 e si focalizza maggiormente sulla pittura (spesso a olio), il disegno, l’illustrazione.

La sua produzione ricorda molto i disegni che è possibile trovare in diversi manga e racconti nella cultura pop giapponese contemporanea. Lo stile di Kuraya, però, non si riduce unicamente al racconto, ma piuttosto all’istantanea: i suoi personaggi, prevalentemente femminili, sembrano osservare lo spettatore in un momento ben preciso.

Uno stile quasi impressionista, sia nell’idea dei soggetti che nello stile utilizzato: pulito, ma allo stesso tempo volutamente grezzo, dai tratti netti e bordi sfumati.

Lo sguardo puntato allo spettatore è interrogante, ma allo stesso tempo chiede, domanda, e racconta una storia.

 

 

 

 

 

Otani Workshop

L’artista è principalmente scultore e pittore, lavora con materiali come legno, ferro e ceramica. L’aspetto delle statue appare grezzo, il materiale non levigato. La dolcezza dei visi dei personaggi, spesso animali, ricorda quella di piccoli bambini, con occhi pronti ad esplorare il mondo, curiosi, aperti ad esplorare e comprendere.

 

 

 

 

Ob

Ob è prevalentemente pittrice e illustratrice, ci fa osservare il suo mondo attraverso delicati personaggi femminili. L’atmosfera è quella di un mondo di pace, attraversato da filtri che tendono alle tonalità del blu, come a collocare lo spettatore in una boccia d’acqua. L’elemento dell’acqua è fortemente presente, gli spazi sono vaghi e indefiniti mentre l’attenzione è concentrata prevalentemente sugli enormi occhi del soggetto femminile. Il quale ci rivela e nasconde un mondo proprio.

 

 

 

 

Shoko Nakazawa 

Designer, pittore e scultore, Shoko Nakazawa diverte tutte le età con le sue piccole e grandi sculture ritraenti simpatici mostri che, se esistessero davvero, saremmo quasi disposti ad adottare. Dopo un passato prevalentemente come grafico comincia a ideare i suoi proprio personaggi, in particolare un simil-draghetto che prende forma nei colori più disparati nelle sue sculture in vinile. Tutt’altro che spaventoso, da dettagli curati, fluorescente o grezzo, è l’animale domestico che ognuno di noi desidererebbe, uscito direttamente dalle nostre fantasie.

 

 

 

 

 

L’arte contemporanea pop giapponese è ancora un mondo inesplorato, in continua evoluzione e rinnovamento. Il poliedrico Murakami è un magnifico tassello di un mondo da indagare. Se questo è evidentemente un assaggio, il resto da scoprire sta al curioso!

 

 

Fonti e link utili:

https://www.perrotin.com/

http://en.gallery-kaikaikiki.com/about/

https://www.koraters.com

 

 

A cura di Susanna Legnani