“Un Anno a Tokyo” – un libro di Marzio Broda

“Un Anno a Tokyo – Diario sentimentale di viaggio”, edito da scritturapura.it, è un libro di Marzio Broda, uno scrittore che si è scoperto scrittore proprio grazie a questa esperienza che si chiama Giappone.

Marzio è un ingegnere che per lavoro viaggia molto, quelli che fa sono viaggi professionali e veloci quindi non ha modo di abituarsi alle realtà straniere che lo circondano, ma riesce comunque a viverli con il fascino di chi ha lo spirito di avventura.
É sempre il lavoro che per un anno lo manda in missione a Tokyo, da solo senza la sua famiglia, che rimane in Italia, e senza i suoi colleghi.

“E adesso cosa farai, dipingerai anche a Tokyo?”, il libro comincia con questa domanda, perchè Marzio è anche un artista, così riflette sul fatto che probabilmente non ci sarà molto spazio ne tempo per dedicarsi alla sua passione. Ma durante la sua permanenza a Tokyo si accorge che può esprimere la sua sensibilità artistica tramite la fotografia e la scrittura. Una scrittura che scopre nel piacere di raccontare mentre messaggia su Whatsapp con i suoi amici e familiari.
Si accorge che tramite i messaggini si sta creando una narrazione, un racconto, un diario di viaggio.

Tokyo con la sua atmosfera magica, sospesa tra tecnologia e tradizione, e le sue persone gli rivela ogni giorno sempre di più un mondo straordinario e totalmente diverso da quello che Marzio è abituato a conoscere.
Ecco che così nasce un libro che è un diario, ma che è anche una guida pratica e spirituale, dedicato a chiunque voglia andare in Giappone e che voglia non solo scoprirlo ma anche farne un po’ parte.

 

 

Intervista all’autore

D. Perchè hai scelto il kanji del cuore come copertina per il tuo libro e cosa significa per te?

R. La copertina, è stata una proposta dell’editore.
Quando me l’hanno proposto non ne conoscevo il significato ma mi piaceva molto graficamente.
Poi ho parlato con il mio amico giapponese e gli ho chiesto cosa ne pensasse di quel kanji e lui mi ha detto che letteralmente significava cuore , ma il significato più esteso è quello di “spirito giapponese”.
Così ho pensato che ben si adattava a questo “diario sentimentale di viaggio”
Poi per un po’ di tempo ho iniziato ad avere qualche dubbio su quello che mi aveva detto il mio amico giapponese, perchè lui è un ragazzo molto spiritoso, così ho pensato: “magari in realtà significa che Marzio è un pollo”, ma per fortuna non era così! (ride)

D. Come hai vissuto la città di Tokyo e la cultura giapponese?

R. Ho avuto l’opportunità di vivere la città di Tokyo non come turista ma come cittadino.
Ho condiviso i lunghi orari in ufficio con i colleghi e dopo il lavoro insieme a loro e ai responsabili andavamo tutti in qualche locale a passare la serata. I giapponesi chiamano questo momento “nomikai”, un momento di relax e di svago dopo una lunga giornata di lavoro.
Ovviamente ho sfruttato l’occasione anche per viverla da turista, musei, parchi, zone ecc,
Nel periodo primaverile ho avuto l’occasione di andare a vedere con gli amici giapponesi i ciliegi in fiore, i “Sakura”, e di apprezzarne la bellezza.
Posso dire che più che il jogging nei bellissimi parchi ho apprezzato tantissimo la cucina giapponese, che mi manca veramente moltissimo!
Ho potuto apprezzare dei giapponesi il loro profondo rispetto delle regole, la programmazione di ogni loro attività e la loro organizzazione.
Ma soprattutto mi è piaciuto molto il grande senso di appartenenza di quanto è pubblico, perchè ciò che è pubblico appartiene a tutti e quindi va rispettato. Una cosa fondamentale che manca in Italia, perchè la percezione che si ha da noi è che ciò che è pubblico non appartiene a nessuno e quindi può anche essere trattato male.

D. Perchè hai deciso di scrivere questo libro?

R. Ho iniziato a scrivere questo libro innanzi tutto per me, per tracciare… per non dimenticare.
Volevo registrare le cose che vedevo per non perderle una volta che sarei poi tornato in Italia
Devo dire che ho avuto la fortuna di viaggiare molto per lavoro in giro per il mondo, però sono sempre stati viaggi mordi e fuggi, nel senso vai per una riunione rimani poco e torni presto. Diciamo, viaggi grazie ai quali riesci a sentirti cittadino del mondo ma non sufficienti per capirci qualcosa.
Invece a Tokyo ci sono stato un anno e quindi ho avuto modo di viverla e di avere un’esperienza vera.
Poi devo aggiungere che il Giappone è davvero molto diverso dalla nostra Europa.
È diverso per regole sociali, cultura, gastronomia, tradizioni, quindi c’erano gli elementi per scrivere un libro. Diciamo che scrivere “un anno a Cilavegna” sarebbe stato più difficile! (ridiamo perchè poco prima avevo raccontato all’autore di essere di questo piccolo paesino che sia chiama Cilavegna)

D. Che consiglio vuoi dare ai tuoi lettori?

R. Mi sento di dare tre consigli ai lettori!
Il primo è che un viaggio in Giappone è un’esperienza che dovrebbero fare tutti nella propria vita, perchè è un mondo così diverso che bisogna vederlo con i propri occhi per capire.

Come secondo consiglio è che non bisogna organizzare questo viaggio come semplice vacanza estiva, anche perchè da giugno ad agosto il clima è molto umido e piove spesso, dunque non è piacevole girare per la città.
Mentre raccomando di programmare il viaggio nei mesi invernali, oltretutto Tokyo da dicembre fino a metà febbraio è tutta illuminata da miliardi di luci, lampadine led avvolgono le chiome degli alberi, tronchi e monumenti , è uno spettacolo nello spettacolo, poi l’aria è più frizzante e fresca e il cielo è blu, quasi greco direi.

Il terzo è che il viaggio in Giappone non deve essere un mordi e fuggi, ma qualcosa a cui dedichiamo del tempo. Una settimana a Tokyo, che è quello che generalmente riusciamo a fare, non basta per coglierne lo spirito e la bellezza.
Innanzi tutto ci sono otto ore di fuso orario che pesano molto e se non ci si è abituati è facile sentirsi frastornati, anche da tutta la differenza che la città impone.
Dunque l’ideale sarebbe un viaggio lento che dia modo di entrare dentro la modalità giapponese e che possa far apprezzare queste differenze.
Io la prima volta che sono stato a Tokyo, appunto solo per una settimana, non mi era piaciuta. Ero rimasto frastornato da tutta quella diversità, ma il diverso non è brutto è solo diverso e Tokyo è una città bellissima tutta da scoprire!

Cristina Solano

 

Un Anno a Tokyo – sito web: unannoatokyo.it

Instagram: @un.anno.a.tokyo