Essere imperatore nel 2019
Essere imperatore nel 2019
… e continuare ad esserlo nel 2020 e 2021 (nota di Giappone in Italia)
Nato l’11 febbraio 660 a.C. – data mitica della fondazione dell’Impero giapponese per mano del leggendario imperatore Jinmu – il trono del Crisantemo dal primo maggio 2019 ospita Naruhito, il 126° erede al trono. Egli è salito al trono a 59 anni dopo che suo padre, l’imperatore emerito Akihito, ha abdicato il 30 aprile (prima volta dopo 202 anni). Con lui si è aperta l’era Reiwa o “dell’ordine e della pace”, che sarà anche il suo nome postumo come da tradizione. Qual è quindi il ruolo dell’imperatore
nel Giappone del ventunesimo secolo e perché esiste ancora? Originariamente considerato diretto discendente della dea del sole, è stato spogliato delle proprie vesti divine dopo la sconfitta nella Seconda
guerra mondiale. Secondo la Costituzione imposta dagli statunitensi, l’imperatore è simbolo dello Stato e dell’unità del popolo giapponese, è privo di poteri in materia statale, e riceve il suo mandato dal volere
del popolo sovrano. Svolge funzioni cerimoniali, tipiche del Capo di Stato. Da figura lontana e inarrivabile, dopo la Seconda guerra mondiale l’imperatore ha cominciato una graduale discesa tra la gente, fino ad assumere atteggiamenti di estrema vicinanza al popolo giapponese. L’imperatore è una figura storica che rappresenta la tradizione del Giappone ma che è rimasta al passo con i tempi aprendosi alla modernità.
Questo articolo è un breve estratto dell’originale che potete trovare nel sito della testata giornalistica Lo Spiegone. Questa collaborazione che siamo felici di inaugurare porterà a Giappone in Italia nuovi interessanti contenuti! Vi invitiamo a visitare la pagina de Lo Spiegone per ulteriori approfondimenti e a sostenere il loro costante e appassionato lavoro!