Non dirò di non conoscerla,
ché, con animo limpido
come il fondo del Fiume Candido,
desidero rimanere con lei
nello scorrere eterno del tempo.
Shirakawa no
shirazu to mo iwaji
soko kiyomi
nagarete yoyo ni
sumamu to omoeba
白河の
しらずとも言はじ
そこきよみ
流れて世々に
すまむと思へば
(Taira no Sadafun)
Shirakawa, qui tradotto il Fiume Candido, nasce nel monte Hiei e confluisce nel fiume Kamo. Il toponimo introduce per assonanza shirazu (“non conosco”). L’immagine del fiume viene ripresa in una serie di kakekotoba: soko kiyomi (“il fondo è limpido”, riferito anche alla purezza dell’animo), nagarete (“scorrendo” e “trascorrendo”) e sumamu (“sarà limpido” e “vivrò”). La poesia apre una serie di sei componimenti in cui si esprime la decisione di rivelare ormai l’amore.