Pulire è purezza
Sono brava a pulire. Non lo ero. Prima di studiare il chado, ero sciatta. La mia stanza era un caos, la mia scrivania al lavoro era un caos, in effetti la mia vita era un caos. Una delle prime cose che ho imparato nel tè è stato come pulire.
Così ho pulito. Spesso ero la prima al keiko ed era mio compito pulire i tatami prima della lezione. Pulivo la stanza del tè, quindi pulivo la stanza della preparazione (mizuya). Rimanevo dopo la lezione e pulivo la stanza del tè, mettevo a posto gli utensili e pulivo la mizuya. Quando studiavo in Giappone, uno dei miei compiti era pulire la stanza di 100 tatami. Ciò significa stare in appoggio sulle mani e le ginocchia e spolverare a mano ciascun tatami (3 piedi per 6 piedi), tutti e 100, ogni sera dopo la lezione.
Quando vivevo in Giappone, vivevo in una piccola stanza giapponese che era il mio soggiorno, stanza da letto, studio e cabina armadio. Il mio spazio vitale reale diventava sempre più piccolo mano a mano che acquistavo oggetti. Mantenere il mio spazio pulito era necessario per essere in grado di respirare nella mia piccola stanza.
La mia sensei mi disse che il chado è per l’80% pulire. Uno dei principi del tè è la purezza. Non c’è niente che calmi di più che pulire. Quando pulisci, puoi vedere quello che hai fatto e quello che devi fare. Il pulire è una buona terapia. Va bene anche per chiarire la mente e smussare le emozioni. E quando hai finito, avere uno spazio pulito ti fa sentire bene.
Tradotto da Mariella Minna dal blog di Sweet Persimmon