Mondo Zen
Supponete che io mi copra la testa con la veste e sollevi le mani in aria: se vedete solo le mie mani, probabilmente pensate che non siano altro che due oggetti, ma se mi scopro, vedete che sono una persona, non solo due mani. Allo stesso modo, dovete capire che l’osservazione degli oggetti come entità separate non è che una verità parziale…
Di nuovo, prendete un cerchio con un centro: senza il centro non vi è alcun cerchio, senza il cerchio, nessun centro. voi siete il centro, il cerchio è l’universo; quindi, se voi esistete, l’universo esiste; se voi sparite, l’universo, allo stesso modo, sparisce: tutto è connesso e interdipendente. Questa scatola sul tavolo non ha un’esistenza indipendente: esiste in relazione ai miei occhi, che la vedono diversamente dai vostri e in modo ancora diverso da un’altra persona. Di conseguenza, se io fossi cieco, per me la scatola cesserebbe di esistere…
L’esistenza intera è relativa, eppure ognuno di noi crea il proprio mondo, percependolo secondo il proprio stato mentale.
Maestro Zen Hakuun Yasutani (1885-1973)
in I tre pilastri dello Zen