La vita è sogno
Sono passati cento anni da quando Freud incominciò a interpretare i sogni e ormai tutti sanno che ruolo importante essi rivestano per entrare in contatto con l’inconscio. Carl Gustav Jung ha ulteriormente approfondito il tema e ha scoperto che il mondo dell’inconscio è molto più ampio di quanto immaginassimo. L’inconscio dell’individuo è comunicabile e questa capacità di comunicazione è stata chiamata “sinchronicity”. Se fossimo perfettamente sincronizzati con i sogni e l’inconscio, il mondo sarebbe un paradiso senza conflitti. Le cose, però, non sono così semplici: oggi sempre più persone cercano l’aiuto degli psicoanalisti per vivere una vita più serena.
Nel III secolo a.C. in Cina visse il grande filosofo del Taoismo chiamato Chuang Tzu. Una notte fece il sogno di essere una farfalla che volava nel cielo con una sensazione bellissima di libertà. Egli, una volta svegliatosi, ebbe questo pensiero: se invece di essere io a sognare di essere una farfalla non è stata la farfalla a sognare di essere un uomo. La sensazione del volo era molto più reale della vita vera. Questo pensiero è un’illuminazione che ci ha insegnato per secoli il significato della nostra vita in maniera molto profonda.
Alla parola “sogno” nel kakejiku – calligrafia su un rotolo di carta da appendere nella sala da tè – spesso è affiancato il piccolo disegno di una farfalla. Rappresenta la farfalla che ha sognato la vita di Chuang Tzu. Di solito, il kakejiku che riporta questo ideogramma si usa nelle cerimonie del tè che celebrano l’anniversario della morte di qualcuno. In quel caso, l’anima che si è svegliata dal sogno è naturalmente quella del defunto che viene celebrata e che, liberata da ogni complicazione, vola verso l’autentico paradiso. Il cerimoniere che prepara il tè e i suoi ospiti che mangiano i dolci e bevono tè, invece, stanno ancora sognando.
Yasuko Sugiyama