Il futuro di una Geisha
Le prospettive per il futuro per una Geisha affermata potevano essere o sposarsi, smettendo in questo modo di essere una Geisha e con una cerimonia chiamata Hiki Iwai lascerà il suo Hanamachi per fare la moglie, oppure continuare ad essere un abitante del mondo fluttuante, vivendo fino in fondo il suo essere un’artista.
In passato una giovane Geisha poteva ambire ad essere adottata dalla sua Okasan per ereditare l’Okiya o l’Ochaya, oppure, se trovava un Danna molto generoso che la riscattasse dal suo debito, poteva investire i suoi guadagni come Geisha per l’acquisto di una nuova Okiya o Ochaya, ed essere così fra le poche donne assolutamente indipendenti del suo paese.
La differenza con le Yujo, le donne di piacere, stava anche in questo, in un futuro molto precario basato unicamente sulla giovinezza e avvenenza che, appena sfiorite, avrebbero fatto calare i guadagni del suo protettore. Un’ex cortigiana avrebbe potuto invecchiare mendicando o entrando in un convento.
Un film di Kenji Mizoguchi chiamato “Vita di Oharu” narra le vicende di una giovane e bella ragazza che può far capire meglio la triste fine che potevano avere le donne dell’epoca se non avevano la protezione di un uomo o di una famiglia alle spalle. Erano rifiutate da tutti e perfino derise quando cercavano di vendersi pur di mangiare, in quanto ritenute delle “vecchie streghe”.
L’Hiki Iwai esiste tuttora e consiste in questo: la Geisha che lascia la carriera per sposarsi, si reca in ogni Okiya e Ochaya del suo Hanamachi e si congederà da loro porgendo una scatola con del riso bollito. Se nel riso ci sono anche dei fagioli rossi significa che la Geisha spera prima o poi di ritornare al suo lavoro.
Ovviamente a questa cerimonia non partecipa il futuro marito che non saprà mai se nel riso sono stati o meno messi i fagioli rossi.
Francesca Gambera