Kōdō: la Via dell’Incenso
I giapponesi sono da sempre molto sensibili agli odori. I profumi arrivarono dall’India sia in Oriente che in Occidente, ma il loro utilizzo si è sviluppato qui sottoforma di essenze e là sottoforma di incensi. In Giappone l’incenso è diventato un’arte, una via (il Kodo, la via dell’incenso), elemento integrante della cultura.
L’incenso ha fatto la sua apparizione nell’arcipelago verso la metà del VI secolo, nello stesso momento in cui anche il Buddhismo veniva introdotto dalla Cina. Qualche anno più tardi alcuni documenti parlano di un legno odoroso. In quell’epoca l’incenso era utilizzato per le cerimonie religiose e, in particolare, veniva bruciato davanti alle immagini buddhiste. Nell’VIII secolo il monaco cinese Ganjin portò in Giappone numerosi testi sacri, insieme a ricette di profumi e medicamenti, ed è così che i giapponesi vennero iniziati ai segreti della combinazione degli ingredienti, nell’arte della fabbricazione degli incensi, detti Takimono.
Nel IX secolo, all’inizio dell’epoca Heian, l’incenso ebbe una grande diffusione e le famiglie nobili presero l’abitudine di vivere in ambienti impregnati di profumo, con cui cospargevano anche gli indumenti e le acconciature. Nel X secolo si studiò approfonditamente ciascuna delle preziose sostanze che facevano parte delle misture aromatiche, così si ampliò la gamma dei profumi che venivano utilizzati, diffusamente, in molti oggetti di uso quotidiano. Tra gli esempi sono inclusi il Kōmakura, un cuscino impregnato di sostanze odorose usato per profumare i capelli delle donne, il Fusego, una grossa scatola posta sopra l’incenso e sulla quale vengono stesi i kimono per assorbirne il profumo, il Kōdōkei, un orologio che emana profumo di incenso.
Ancora oggi la gente utilizza l’incenso per profumare l’ingresso della casa o il salotto, creando un’atmosfera calda e rilassata. Il fatto che l’utilizzo dell’incenso sia tuttora molto diffuso tra le persone di qualunque ceto o estrazione sociale sembra dimostrare che i valori spirituali di un tempo siano ritenuti importanti ancora oggi.
Dal semplice divertimento nacque un gioco più sofisticato chiamato Kumiko (raggruppamento di incensi), che ben presto dominò il mondo del Kō. Nel gioco del Kumiko vengono scelti due o più tipi di incenso e ogni partecipante prova ad apprezzare un tema letterario attraverso di essi. Kumiko è l’arte dell’espressione attraverso la fragranza, proprio come la musica si esprime con il suono e la letteratura attraverso le parole. Kumiko ha apportato un’infinita varietà di espressioni e stati d’animo nel mondo del Kōdō.
Il più popolare Kumiko è il Genjiko, collegato alla famosa storia del principe splendente nel mondo delle corti, il Genji Monogatari. In questo gioco, i partecipanti “ascoltano” cinque incensi e disegnano per ciascuno di essi una linea verticale. Quando trovano lo stesso incenso ripetuto due o più volte uniscono le corrispondenti linee verticali con una orizzontale. Sono possibili 52 combinazioni delle cinque linee e ogni combinazione corrisponde a un capitolo del Genji Monogatari. I partecipanti possono godere l’elegante mondo del racconto nella loro immaginazione, attraverso le sensazioni create dall’incenso. Naturalmente anche chi non conosce la storia può divertirsi con il gioco.
Maestro Sanjōnishi Gyōsui
Caposcuola Oie-ryu
Pubblichiamo per gentile concessione del
Centro di Cultura Giapponese
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