Dalla Cina al Giappone: le scale musicali nel gagaku
La questione delle scale musicali giapponesi antiche è una questione assai spinosa, per prima cosa è bene specificare che tali scale, unitamente all’intera teoria musicali, si svilupparono interamente in Cina e poi adottate in Giappone con quel sistema selettivo che contraddistingueva ogni parte dell’assimilazione culturale continentale. Il problema centrale è che durante ogni dinastia cinese si cambiava la nota di riferimento, cioè quella nota che permette la distribuzione di tutte le altre all’interno della scala. Essendo questa musica importata nel periodo T’ang si usa oggi la nota vigente durante la dinastia, ma essendo le musiche stesse composte in un vasto lasso temporale non possiamo dire in maniera univoca come potessero suonare originariamente. La teoria cinese della scala musicale è comunque cosa estremamente complessa e non è possibile affrontarla in questa sede, è però interessante osservare il prodotto finale, cioè cosa diventano le dodici scale cinesi teorizzate nel III secolo A.C., probabilmente sotto una spinta teorica proveniente dalla Grecia, in Giappone. Prima di tutto tali scale, una volta giunte grazie alle numerose ambascerie, vennero percepite in maniera completamente diversa dall’orecchio giapponese, infatti i trattati ci informano che tutte erano sentite circa un tono sopra le originali cinesi, non solo, una volta modellata la teoria originaria alle proprie esigenze, la prassi esecutiva congiunta all’evoluzione del tempo, eliminò quelle scale sentite come superflue, ed inserite in quello che oggi è il sistema Ritsu-Ryo, ovvero un sistema di sei scale musicali, completamente dedicate alla musica del lato sinistro, divise in due gruppi a cui corrispondono tre scale, con tonalità trasposta delle precedenti, per la musica del lato destro. La sistemazione, la nomenclatura delle scale e delle note nonché la necessità stessa di una trasposizione non furono mai decisioni prese a tavolino, ma sempre dettate da esigenze di esecuzione e da fattori strettamente musicali che hanno plasmato, nel corso dei decenni, il gagaku che andava formando il suo repertorio poco a poco.
Edmondo Filippini
Dottore magistrale in Musicologia presso l’Università Statale di Milano.
E-mail: filippiniedmondo@yahoo.co.jp