Cinema giapponese

5centimeters15 centimetri al secondo / Byôsoku 5 centimeter

Tre momenti della vita di un ragazzo, il tempo della scuola media, il liceo e l’ingresso nel mondo del lavoro. La delicata storia con una ragazza, iniziata contemplando i ciliegi in fiore, viene interrotta prematuramente: le strade dei due divergono obbligatoriamente per il trasferimento del padre di lui.

Il film sarà proiettato venerdì 6 novembre ore 19.00 presso il Centro Incontri Culturali Oriente Occidente, Via Lovanio 8 (MM2 – Moscova) nel contesto della rassegna “5 centimetri al secondo. Viaggio nel Giappone antico e moderno attraverso il cinema”, curata da Giampiero Raganelli

Regia, sceneggiatura, montaggio e set design: Shinkai Makoto

Character design: Nishimura Takayo

Voci: Mizuhashi Kenji (Tohno Takaki), Kondou Yoshimi (Shinohara Akari giovane), Hanamura Satomi (Sumita Kanae), Onoue Ayaka (Shinohara Akari adulta)

Musiche: Tenmon, Yamazaki Masayoshi

Produzione: Comix Wave Films Inc.

Giappone, 2007

Durata: 63’

Animazione, colore

Il titolo si rifà alla velocità con cui cadono a terra i petali dei fiori di ciliegio. Nel Giappone moderno connotato dallo skyline dei grattacieli di Tokyo, nel Giappone che invia sonde spaziali destinate a valicare i limiti del Sistema Solare, c’è ancora spazio per la suggestione della fioritura dei ciliegi. I petali che cadono dai rami, come i fiocchi di neve, fanno da sfondo a questa delicata storia di adolescenti, a sottolineare la caducità, l’impermanenza, della primavera della loro vita, che svapora ben presto con l’ingresso nel mondo del lavoro. “Dove sono i sogni di gioventù?” verrebbe da chiedersi, citando un classico film di Ozu.

“5 centimetri al secondo” è un’espressione che racchiude la poesia dei petali che cadono in una formula matematica, coniugando così la tradizione con il pragmatico sapere scientifico. E’ la rappresentazione di una velocità, in un film che è incentrato sul concetto di velocità, non solo quella della caduta dei petali. La velocità dei treni e della sonda spaziale che viaggia nel cosmo; la velocità con cui si incontrano e si separano le persone; la velocità della crescita.

Il regista si segnala per l’estrema cura nel raffigurare gli sfondi dell’animazione, riproducendo fotografie di ambientazioni reali. Nonostante ciò si tratta di paesaggi interiori e romantici, che riflettono lo stato d’animo dei protagonisti. «Il cinema non è un pezzo di vita, è un pezzo di torta», diceva Hitchcock. Ma i cineasti giapponesi, da sempre, sfuggono da questa definizione, riuscendo a rappresentare le emozioni della vita di tutti i giorni. E questo film dimostra come questa peculiarità sia presente anche nel moderno cinema d’animazione.

Curiosità

I tre segmenti del film sono ambientati in tre zone diverse del Giappone. La prima è Iwafune, lungo il tragitto della linea ferroviaria Ryomo. La seconda è Tanegashima, un’isola a sud di Kyūshū, dove si trova il Centro Spaziale di Tanegashima, quartier generale della NASDA, l’ente spaziale giapponese. Sulle sue spiagge è molto praticato il surf, come si vede nel film. L’ultima parte si svolge a Tokyo.

Nella colonna sonora del film figura la canzone One More Time, One More Chance, grande successo giapponese nel 1997, del cantautore Yamazaki Masayoshi.

Il regista

Shinkai Makoto, nato a Nagano nel 1973, è una figura schiva del mondo degli anime. Si è imposto all’attenzione nel 2003 con Voci di una stella lontana / Hoshi no koe, realizzato nel suo studio casalingo in quasi totale autonomia. Dopo questa opera venne salutato come il nuovo Miyazaki, ma il mondo di Shinkai è tematicamente più vicino a quello del suo prediletto scrittore, Muratami Haruki, o a quello del regista di Hong Kong, Wong Kar-Wai. I suoi personaggi sono portatori di una malinconia che li isola dal mondo. Vivono la separazione più come una presenza che non un’assenza, come succede al protagonista di Byôsoku 5 centimeter con i fantasmi del suo passato.