Gagaku e Heian Jidai

L’origine del repertorio Gagaku, come già scritto, affonda nella storia antica cinese e giapponese, all’epoca dei primi contatti con la Cina, oltre che nel mito e nelle leggende che attraversano tutta l’Asia. Per comprendere appieno tale musica bisogna però guardare al periodo che ne vide il suo massimo sviluppo ed il suo lento declino, il periodo Heian. Heian-Kyō era l’antico nome dell’odierna Kyōto e storicamente copre un arco temporale estremamente vasto rispetto alle precedenti epoche, compreso tra il 794, anno di trasferimento nella nuova capitale voluto dall’imperatore Kanmu dalla città di Heijō-kyō, l’odierna Nara, ed il 1185, anno di inizio del periodo Kamakura. A sua volta è possibile suddividerlo in tre sottoperiodi, quello Kōnin (794 – 866) in cui si proseguì la politica di centralizzazione dello stato, il periodo Fujiwara (866 – 1160) ed il periodo Taira (1160 – 1185), dal nome delle due grandi famiglie, la prima di casta nobiliare mentre la seconda di origine guerriera, il tutto dominato dalle due grandi sette buddiste importate nell’805-806, la Tendai e la Shingon. Rispetto al passato tale epoca è costellata da una serie di eventi storici di particolare rilevanza che saranno poi quelli che decreteranno la fine del Gagaku, prima di tutto i rapporti con la Cina della dinastia T’ang andarono diradandosi e con il periodo Fujiwara quasi si interruppero del tutto a causa dei conflitti interni dell’impero cinese, fatto che portò il Giappone verso un primo periodo di isolazionismo ma che permise alla musica una rielaborazione in chiave estremamente più personale rispetto al passato. In secondo luogo la figura dell’Imperatore e della corte imperiale, con la crescita del potere dei clan guerrieri, Taira e Minamoto su tutti, andò sempre più declinando ed a nulla valsero gli sforzi della potente famiglia Fujiwara per mantenere la supremazia politica. Proprio grazie a questo stravolgimento politico, che sarebbe rimasto invariato sino all’epoca Meiji, il repertorio Gagaku, musica importata, composta ed eseguita dalla raffinata nobiltà di corte, iniziò il suo lento cristallizzarsi nella tradizione, diventando sempre più legato al passato e non compreso dalla nuova casta guerriera che avrebbe definitivamente preso il potere di li a poco e che avrebbe trasferito la capitale molto lontano da Heian-kyō, a Kamakura.

Edmondo Filippini

Dottore magistrale in Musicologia presso l’Università Statale di Milano.

E-mail: filippiniedmondo@yahoo.co.jp