La cerimonia dell’incenso
Profumi elusivi, la via di Koh
Ho avuto l’opportunità all’inizio di questa settimana di partecipare a una conferenza e a una dimostrazione sul kodo, la via dell’incenso. Il kodo è un’arte tradizionale giapponese, un rituale che è meditativo come natura ma, a differenza del chado, è anche giocoso. Il kodo ha profonde radici nella cultura giapponese e risale al periodo Heian (794-1192). È citato ne “La storia di Genji” ed evoca immagini di bellezza e meraviglia del Giappone antico.
Kihachiro Nishura di Tokyo è un maestro di kodo e ha preparato per 60 persone una versione breve del genjiko, una cerimonia dell’incenso in cui agli ospiti sono dati tre diversi profumi ed essi devono distinguere se sono gli stessi o sono diversi.
L’incenso utilizzato era un incenso di legno chiamato jinko (che significa legno che sprofonda). È raro ed è stato inizialmente ritrovato nel Vietnam e nel Laos. Come si è formato è misterioso e naturale. Un albero resinoso è mangiato da piccoli insetti e l’albero trasuda una resina per proteggersi. Quando muore l’albero, cade sul terreno e nel corso degli anni decade e si trasforma in jinko.
Ci sono alcune regole a cui attenersi prima di iniziare una cerimonia dell’incenso:
-
Non mangiare niente di speziato né indossare profumi
-
Indossare calze pulite
-
Niente accessori (gli anelli, gli orologi e i braccialetti possono danneggiare i brucia incenso in porcellana)
-
Niente fiori o piante nella stanza
-
Non parlare troppo – le risposte dovrebbero arrivare dalle proprie percezioni
I brucia incenso (koro) sono preparati con il carbone vivo in un letto di cenere, coprendolo e pressandolo in un complicato motivo con utensili speciali. Si scava un buco che fa da camino attraverso la cenere fino al carbone in modo tale che fuoriesca il calore. Sul buco che fa da camino è posizionato uno speciale piattino di mica circondato d’argento. Un minuscolo pezzettino di legno da incenso della dimensione di una lettera “o” è posto sul piatto di mica. Questo delicato calore libera la fragranza della resina. Gli ospiti tengono il koro nel palmo sinistro e ne coprono la parte alta con la mano destra, lasciando un piccolo foro aperto formato dal pollice e dall’indice. Mettendo il naso su questo forellino, inalate delicatamente e odorate la fragranza. Esalate girandovi verso sinistra e in basso.
Ciò è spesso descritto come “Ascoltare l’incenso”. Nishiura paragonava il piacere dell’incenso all’ascolto della musica – ci sono note alte e note basse e cambiano nel corso del tempo. C’è un’immersione nell’esperienza. Dato che il nostro senso dell’olfatto è uno dei sensi primordiali, è strettamente connesso ai nostri ricordi e gli odori evocano emozioni e sentimenti legati a tali ricordi.
Il gioco genjiko che abbiamo giocato erano tre tipi diversi di legni da incenso ognuno dei quali era impacchettato in piccole confezioni per tre volte per un totale di nove pacchetti. Da questi, se ne sceglievano a caso tre e li si preparava in koro diversi.
Paragonandoli, esistono cinque possibili configurazioni:
-
Se ognuno dei tre è diverso, il punteggio sono tre linee verticali |||
-
Se sono tutti uguali il punteggio sono tre linee verticali tutte collegate sulla parte alta (scusate, non posso scriverlo con la tastiera
-
Se il primo e l’ultimo sono uguali il punteggio sono tre linee verticali di cui sono collegate in alto solo la prima e l’ultima mentre quella di mezzo è più corta
-
Se i primi due sono uguali, allora sono collegate le prime due righe verticali
-
E infine se gli ultimi due sono uguali, sono collegate le ultime due linee verticali.
Per aumentare l’interesse, il maestro di kodo può dare nomi poetici alle combinazioni come:
-
Tre linee verticali (tutti diversi): alberi sempreverdi
-
Tre linee verticali tutte collegate (tutti uguali): rugiada sull’erba della pampa
-
Primo e ultimo connesso: neve su una cima solitaria
-
Primi due connessi: suono del koto
-
Gli ultimi due connessi: fioriture di pruno nella casa del vicino
È stata una sfida non soltanto distinguere le fragranze (si inala una volta sola) ma anche ricordare – questo aveva una nota chiara come l’ultimo o svaniva alla fine?
Nel gioco, gli ospiti scrivono le proprie risposte su pezzettini di carta arrotolati. Una persona li raccoglie tutti, li conta e scrive un resoconto (nella calligrafia) di tutti i punteggi dei partecipanti. Si fanno più giri e quello con il punteggio più alto può portarsi a casa la calligrafia.
La conoscenza della letteratura e della poesia, della calligrafia come la memoria e il discernimento giocano tutti un ruolo nell’apprezzamento del kodo.
Tradotto dal blog di sweetpersimmon.com