Chūken Hachikō: il significato della fedeltà
Hachikō era un bellissimo esemplare di razza Akita bianco, nato nell’omonima prefettura nel 1923 e portato a Tokyo dal suo padrone, Ueno Hidesaburō, docente presso l’università di Tokyo, come regalo per la figlia. Gli fu dato il nome Hachikō, perché le sue zampette anteriori assomigliavano al carattere giapponese del numero otto (八 hachi).
Ogni mattina, cane e padrone, si recavano insieme alla stazione di Shibuya, dove il professore prendeva il treno per andare al lavoro, e, ogni pomeriggio, Hachikō attendeva pazientemente il suo ritorno seduto davanti alla biglietteria. Questa routine fu interrottà qualche anno dopo dall’improvvisa morte del professor Ueno, il quale non fece più ritorno. Il povero cane non si arrese alla realtà e continuò a recarsi alla stazione ogni giorno alla stessa ora, nella speranza di rivedere l’amato padrone rientrare finalmente a casa.
Hachikō morì dieci anni dopo, nel marzo 1935.
Al tempo furono pubblicati numerosi articoli e Hachikō divenne il simbolo nazionale della Fedeltà. Nel 1934 gli fu dedicata una statua in bronzo, costruita da Andō Teru, e lo stesso cane fu presente all’inaugurazione. La statua venne fusa durante la II Guerra Mondiale per fabbricare armi, ma nel 1948 una seconda statua, creata dal figlio di Andō, venne posta davanti la stazione di Shibuya e da quel momento è diventata il luogo d’appuntamento più famoso tra i giovani che frequentano la zona.
Il corpo del cane è preservato per mezzo della tassidermia presso il Museo Nazionale di Natura e Scienza di Shibuya, e ogni 8 aprile viene organizzata una cerimonia per ricordare Hachikō.
Giulia Pozzetto
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La storia di Hachi mi commuove e ancor più sapere che tramite la sua statua è ancora lì in attesa del suo amato Ueno..mi chiedo non sarebbe possibile affiancargli la statua del suo Ueno in modo da realizzare il loro incontro?..non ha già atteso abbastanza?…